Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |      
Autore: _eccessoenantiomerico    25/12/2015    0 recensioni
E' una nuova vita, quella dell'ambizioso Vittorio, giovane assistente universitario.
Vita che ha il sapore di libertà.
La strada è tutt'altro che in discesa, dovrà confrontarsi con un sistema marcio ed una collega insopportabile.
Resistere o scappare.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E quindi comincia con la sveglia dell’iPhone, la mia nuova vita, come se fosse una comunissima giornata per me e per il mondo. 

Prendo l’iPhone dal comodino, mi accendo una Marlboro e corro ad affacciarmi dalla finestra del Bed&Brekfast, anche la giornata è anonima e fredda, il sole è timido e coperto da nuvole. 

Mi siedo nel letto e scorro le notifiche del cellulare

 

1 messaggio WhatsApp

2 likes su Instagram

 

Il messaggio WhatsApp è ovviamente di mamma, un papello di circa 300 parole del tipo: Hai mangiato? Le camicie sono stirate? Ricordati di chiamare papà per il compleanno. 

Decido di percorrere la strada della buona volontà e ci provo: Sì, ok le camicie. Papà chiamo stasera.

Alle 7:00 del mattino è tutto ciò che mi si può chiedere.

Corro sotto la doccia e mi ci infilo sotto. 

L’acqua calda è la prima cosa rilassante della giornata, la prima cosa positiva di questo capitolo di vita. Ebbene sì, oggi è il mio primo giorno di lavoro. 

Ho vinto un concorso da assistente universitario e adesso mi ritrovo così, a 230 km lontano da casa, per collaborare con il “Chiar.mo professor Minigozzi”.

Questo Minigozzi, eminente professore di Chimica, alla veneranda età di 73 anni ha deciso di aver bisogno di 2 assistenti che potessero aiutarlo ad “organizzare e coadiuvare il rapporto con gli studenti e rendere interattive e partecipate le lezioni”.

Ovviamente io, laureato da appena 5 mesi in Chimica dei Materiali (110/100) ho subito tentato la fortuna, classificandomi secondo al concorso. 

La prima è stata una certa Laura Bigozzi, classe ’90, laureata in Chimica Pura riportando la votazione di (110 e lode/110), borsa di studio presso il CERN, 21 pubblicazioni sperimentali. So tutto questo perché l’ho cercata su LinkedIn, ed ovviamente la foto nemmeno c’era.

Già la vedo, un po’ sfigatella ed occhialuta, mentre impiega il suo tempo libero a risolvere l’equazione di Planck. Ma ciò non mi dispiace, significa meno lavoro per me.

Esco dalla doccia, prendo l’accappatoio e accendo il MacBook.
Nell’attesa che si carichi la scrivania mi vesto, elegante ma non formale, pullover o felpa? 

Opto per la felpa, voglio far capire ai ragazzi che sono uno di loro e non devono temermi, che di professori stronzi ce ne stanno già abbastanza. Quindi, una buona prima impressione non guasta mai

Controllo la mail:

  • Pubblicità
  • Pubblicità
  • Petizione da firmare
  • Prof.Minigozzi

 

Cestino le prime tre e controllo l’ultima, con un po’ di nervosismo. Vuoi vedere che il vecchio Minigozzi c’ha ripensato e vuole che me ne ritorni a casa? E’ prerogativa dei professori anziani, voler fare tutto da solo e decidere tutto all’ultimo momento, lo so per esperienza. 

 

Gentile dott. Ardemanni Vittorio,

 

Una terribile influenza mi costringe a letto, La invito a tenere la lezione al mio posto, coadiuvandosi con la dott.sa Bigozzi già avvertita. Può trovare il programma del corso in segreteria didattica.

 

Cordialità.

 

Tiro un sospiro di sollievo, nessuna mail di ripensamenti/licenziamento. Guardo l’orologio e si sono già fatte le otto meno un quarto. Prendo gli occhiali da sole ed esco e, anche se la giornata è anonima, penso già che sia la migliore della mia vita. 

Arrivo in Facoltà con il fiatone perché, ovviamente, parcheggiare è sempre un impresa tra studenti/personale/docenti e mi fiondo verso la segreteria didattica del Dipartimento. L’addetta di segreteria, ha la tipica faccia di addetta alla segreteria, occhialuta, bassa, denti sporgenti... 

“Buongiorno, sono il dott. Ardemanni, assistente del prof. Mingozzi, dovrei ritirare il programma del corso”

“Mettetevi d’accordo però, è il primo giorno e si cerca di gestire matricole e piani di studi, se si ci mette anche lei...”

“Guardi, ho ricevuto la mail solo stamani...”

“Il programma l’ha ritirato la dott.sa Bigozzi mezzora fa. Adesso, se non le dispiace...”

E mi da le spalle, avviandosi verso la macchinetta del caffè. 

Wow, principio sì giolivo ben conduce.

Mi dirigo verso l’aula magna, perché la lezione comincia tra cinque minuti.

Spalanco la porta e trovo già l’aula affollata in mezzo al chiacchiericcio generale, ma è in cattedra, di fronte la lavagna che trovo la vera sorpresa. 

Davanti a me c’è la personificazione della modella che seguo su Instagram e sponsorizza gli spot di biancheria intima. Cioè non dico una vaga somiglianza, ma sicuramente lei!

Cerco di darmi un tono e mi avvicino cauto e gentile
“Signorina si accomodi, tra poco cominciamo la lezione”

Mi rivolge un occhiataccia come se fossi uno scarafaggio uscito da chissà dove, mentre collega il suo laptop al proiettore. Mi rendo immediatamente conto della figura di merda appena fatta.

“Lei deve essere il dott. Ardemanni”

“Sì, Vittorio” dico sorridendo, e porgendogli la mano

“Dott. Ardemanni ho deciso di cominciare con la teoria atomica. Le teorie di Rutherford e Bohr. Le slide seguono l’ordine preciso del programma lasciato in segreteria dal docente”
Faccio una leggera smorfia, impercettibile, che lei ovviamente coglie:

“Qualcosa non va?” chiede supponente

“No... Solo che, oggi mi limiterei a presentare il corso in generale, gli sbocchi lavorativi, l’importanza della chimica nel percorso di studi...”
“ E’ una corso quinquennale di Farmacia, credo che gli sbocchi e l’importanza della chimica siano ben chiari a tutti. Meglio cominciare a marciare con il programma, anzi siamo già in ritardo. Inizio io con la presentazione.” 

Mi metto dall’altro lato della cattedra, imbarazzato, aspettando l’inizio della lezione.

“Salve ragazzi” comincia saccente, placando il ciarlare generale “sono la dott.ssa Bigozzi e insieme al dott. Ardemanni saremo d’aiuto al prof. Mingozzi nello svolgimento del programma riguardante questo corso. Partiamo subito con la definizione di atomo...”

... Sto ad ascoltarla inebetito, parla fluidamente, ricordando i numeri atomici di qualsiasi atomo, rispondendo in maniera chiara alle domande che le pongono. E’ semplicemente perfetta. Il suo corpo sinuoso, i suoi occhi scintillanti....

“Dott. Ardemanni?”

.... le sue gambe simmetriche, il culo sodo.

“Dott. Ardemanni! Vuole ricapitolare Lei?”

Mi riprendo con un sussulto, di che accidenti si stava parlando? Uno sguardo furtivo alla lavagna, ed ho capito tutto. 

“Il modello di Rutherford è estremamente semplice.” esclamo passeggiando tra i banchi, e continuando a parlare per una decina di minuti abbondanti... La palla di cannone che buca la carta velina, il cannoncino di particelle alpha.... Una spiegazione semplice ed esaustiva.

“Grazie, però, io chiedevo nello specifico il significato del numero quantico l” esclama un ragazzo insopportabile, con gli occhiali alla Harry Potter. 

Ovviamente le risate generali si sprecarono e, la figura di merda, diventa elevata al quadrato.

“Va bene ragazzi, le due ore sono passate. Ci vediamo domani in aula D, alle 12. Buona giornata” esclamò Laura togliendomi dall’imbarazzo e riponendo laptop e appunti in borsa, meticolosamente.

Dopo che i ragazzi sono usciti, decido di avvicinarmi lentamente: 

“Scusa per prima, mi sono distratto un attimo e...”

“Niente, si figuri. Senta dott. Ardemanni forse è meglio che io mi occupi dell’esposizione e lei...” .... ci pensa un secondo di troppo.... “ e che lei si occupi della condotta generale del corso”

L’umiliazione tocca livelli parossistici. La voglia di sprofondare di sotto, nelle porte dell’inferno, nel girone degli inadatti e degli stronzi... ma fortunatamente l’orgoglio ha la meglio:

“Io ho un’altra proposta, dottoressa. La lezione di domani la preparo io e, se dovessi aver bisogno di un suo ausilio, chiederò un suo preziosissimo intervento. Arrivederci.” 

Ed esco da quella porta ancheggiando un po’, verso il cortile, per finire un intero pacco di Marlboro e sbattere la testa nel muro più robusto.

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: _eccessoenantiomerico