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Autore: Lady Moon    26/12/2015    0 recensioni
Christy è una ragazza diciottenne che abita a New York. Ha un gemello di nome Tom con il quale parla molto di lei e dei suoi problemi. Un giorno, ritrovandosi a guardare un pezzo di carta su cui aveva scritto qualcosa un perfetto sconosciuto, riflette su alcune cose, su quanto fosse vero ciò che rivelava il foglietto, ed estremamente concitata dall'idea, deciderà infine di dargli ascolto.
Ma cosa rivelava quel pezzo di carta? Un foglio può essere capace di mutare il suo destino, e di condurla in un'avventura insieme a suo fratello, Tom? Sarà un mistero, ma una realtà ben concreta per lei, a cui non intende sfuggire.
***
Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1: A mysterious note.


Christy sospirò di consolazione. Per fortuna che non era stata sua madre a bussare la porta della sua stanzetta, ma Tom, suo fratello. Se sua madre l'avesse vista "debole" in quel modo, triste, pensierosa, l'avrebbe di certo riempita di mille domande e non le andava per niente in quel momento di rispondere ad un interrogatorio ben elaborato. Si sedette sul suo letto. 


«Posso entrare?» - le domandò il fratello gemello.


«Entra! Entra!» - rispose Christy.


«Sapessi che giornata! Wow! E la mamma? Credi sia dalla nonna ancora?» - chiese Tom, lo sguardo riflessivo. Tom, nonostante fosse il gemello di Christy e si somigliavano tanto per alcuni tratti fisici, era più alto di lei. Avevano 18 anni, Tom aveva i capelli castani e gli occhi scuri, a differenza di sua sorella, che aveva gli occhi ambrati e i capelli tendenti al rosso. Per Christy era il fratello perfetto, anche se alle volte la faceva patire con i suoi assurdi discorsi e le sue altrettanto assurde preoccupazioni. Era generoso, affidabile, proprio come Christy, che però era sicuramente più sincera e schietta di lui. Ma soprattutto, era il migliore amico di sua sorella.


«Immagino di sì!» - rispose Christy, sforzandosi di sembrare disinvolta.


«Cosa ti succede?» - domandò il fratello, guardandola un po' più attentamente. Lei si alzò, si rimise davanti la sua finestra e una soffiata di vento forte l'attraversò in pieno.
I suoi lunghi capelli color rame le finirono tutti dietro le spalle, non ci volle badare, sarebbe dovuta andare dal parrucchiere a sistemarseli prima o poi, cosa che non avrebbe potuto fare con le sue lentiggini, che in quel periodo le si stavano accentuando; alcuni le dicevano che la rendevano più graziosa e carina, altri che avrebbe potuto coprirle con delle creme, sarebbe stato meglio. Non badava a niente, lei, non a queste sciocchezze, almeno.



«Ho rivisto quel... foglietto. Oh, diamine, quanto vorrei stracciarlo...» - rispose Christy, in cuor suo mentendo, nervosa e guardando fuori, voleva evitare lo sguardo ponderato del fratello.


«Christy... è normale per te essere tentata, ne abbiamo già parlato. Ma vedi... non credo sia un bene per te, e nemmeno per me a dirla tutta» - rispose Tom.


«Hai ragione. Ma se gli dessimo retta?» - gli domandò Christy frettolosamente, la quale si avvicinò a Tom, adesso. 


«Io... vorrebbe dire "lasciamo questa casa e andiamo verso l'ignoto?"» - rispose Tom, attonito.


«No no no, semplicemente provare a vedere che succede» - disse Christy, speranzosa d'una risposta positiva.


«Tu sei troppo avventurosa e stai spesso con la testa in altri mondi!» - le proferì Tom, facendole uno sguardo bieco. Ed aveva ragione. Christy aveva quella particolare capacità di immergersi in dimensioni tutte sue, di vedere cose che gli altri non potevano, nemmeno lontanamente, di immaginarsi posti ampi e verdi, brulicanti di meraviglia e di fantasia. Castelli, montagne, mari o navi di pirati autentici, che avrebbero navigato nascondendo un tesoro o un segreto troppo prezioso.
Era quella stessa fantasia a permetterle di non demordere, a farle rendere conto che si poteva fare qualcosa sempre, per risolvere una situazione e spesso era accaduto. Cosa che in molti - realisti fino all'estremo - non potevano comprendere, purtroppo. La stessa, che le concedeva un attimo di tregua, per farla respirare, scoprire nuovi pensieri, indagare su qualcosa di irreale, tuttavia piacevole. Le permetteva di capire cose su cui una mente poco avventurosa, ci avrebbe messo troppo tempo, forse l'eternità per assimilarle.



«Si può fare! Lo chiediamo alla mamma e...» - esordì Christy, la quale venne interrotta inaspettatamente.


«Tu sei pazza. E se non esistesse questo posto, Christy? Se fosse tutto frutto della fantasia di qualche scrittore? O di un poeta, o di qualsiasi altra persona che si è divertita a scrivere una roba simile? Io non posso fidarmi di un foglietto di carta ripiegato, e nemmeno tu dovresti. Capisco che ti piaccia viaggiare, esplorare il mondo e conoscere nuove cose, ma qui ci dirigeremmo in posti di cui non possiamo confermare nemmeno l'esistenza! Ti sembra il caso di imbatterci in una situazione simile?» - disse Tom, tutto d'un fiato, allarmato per la semplicità con cui sua sorella narrava le sue intenzioni. Perché non capiva che non sarebbe stato normale uscire di casa e andare verso un posto sconosciuto, come se niente fosse? Che sarebbe capitato loro se ci avessero provato? La mamma come avrebbe reagito in qual caso?


«Mi preoccupa il fatto che stai a pensare solo ai lati negativi della cosa. Questa è un'opportunità da non perdere, secondo me! Non ci ricapita più una cosa del genere! Potrebbe esserci qualcosa di spettacolare ad aspettarci!» - rispose Christy, la quale a poco andava in collera. Molto spesso la sua sensibilità trapelava le sue parole, a volte era talmente tanta da non riuscire a contenerla e, o scoppiava in lacrime, o si comportava come una donna che si avvia alla menopausa. 
Perdinci, perché Tom era così dannatamente ottuso da non capire?



«A me preoccupa il fatto che non ci pensi, invece, ai lati negativi della cosa! E va bene. Sai che ti dico? Domanderemo alla mamma come hai detto, vedremo cosa ne penserà lei. Se lei dice che possiamo partire, verrò con te senza discutere e dirò addio al mio scetticismo, al mio pessimismo» - disse Tom, posato, fortemente convinto che la madre avrebbe accordato con lui e confutato Christy.


«Ci sto» - rispose Christy, affibbiandosi lo sguardo incredulo di suo fratello, il quale non poteva immaginare che Christy avrebbe accettato quell'offerta. Basito, constatò che presumibilmente sua sorella aveva totalmente dato l'addio alla sua testa. Se la mamma avesse dato loro il consenso - in un momento di pura follia - oramai, lui ci sarebbe stato dentro, non avrebbe potuto rimangiarsi le sue parole, non facilmente, almeno, Christy non glielo avrebbe permesso, la conosceva fin troppo; si era messo nei pasticci da solo. 


Ma dove sarebbero andati? In quale posto celato? E, ne sarebbe valsa davvero la pena? Altresì, era così necessario partire per un'avventura, senza conoscere la meta e senza preoccuparsi delle conseguenze che avrebbero potuto svilupparsi su di loro?
Su quel foglietto, precisamente, cosa c'era scritto? cosa voleva dire? come e quando lo aveva avuto Christy?






 



*Nota dell'autrice: 
Buon salve a voi e buone feste! :) 
Ringrazio chi si è catapultato in questa storia ed è giunto fin qui, e spero tanto che continuerete a seguirla!
Nei prossimi capitoli - ovviamente - svelerò il segreto del "foglietto" (quindi non preoccupatevi!), al momento rimango quest'aria di mistero che si è creata intorno alla scelta di Christy e a quelle parole incise su un pezzo di carta.
Spero di avervi incuriosito e 
alla prossima. ^^*



 
   
 
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