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Autore: Cherolain    26/12/2015    3 recensioni
{Ramsay Bolton/Sansa Stark }
Ramsay, però, non sapeva nemmeno che cosa fosse la gentilezza, così come delle irte spine non conosco la sensazione di essere degli amabili, e vellutati, petali di una delicata rosa.
E, Sansa Stark, non era altro che un acerbo e tenero bocciolo, una linea morbida e delicata, perduta nell'oscurità del luogo che un tempo era stata la sua casa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ramsay Bolton, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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BEHARRLICHKEIT
 
ostinazione[o-sti-na-zió-ne] s.f.
 
Perseveranza in un atteggiamento contro le avversità e nonostante le difficoltà.
 
 
 
Ramsay Bolton aveva una dentatura regolare.
 Gemme d'avorio, piccole e squadrate, che risaltavano la curva sottile, e maniacale, del suo ambiguo sorriso.
Sansa Stark, il giorno delle sue nozze, non aveva fatto caso a tale grottesco particolare mentre, arpionando con nervosissimo il braccio di quel vile fantoccio che un tempo era noto come Theon Greyjoy, si avvicinava al giovane uomo.
" Prometto di amarti e rispettarti" gli aveva detto, l'ex Bastardo di Forte Terrore, e il suo sorriso si era ancor di più spaventosamente incurvato, terribilmente gongolante.
E, per quanto fosse impossibile negare l'evidenza, con cui quei tratti assunsero la genuina bestialità da cui venivano contraddistinti, il piccolo usignolo ignorò ancora una volta. 
La cortesia è la miglior arma di una donna, si diceva meccanicamente, così come sua madre soleva ripeterle, prima di morire, disperata, tra lacrime e sangue.
Ramsay, però, non sapeva nemmeno che cosa fosse la gentilezza, così come delle irte spine non conosco la sensazione di essere degli amabili, e vellutati, petali di una delicata rosa.
E, Sansa Stark, non era altro che un acerbo e tenero bocciolo, una linea morbida e delicata, perduta nell'oscurità del luogo che un tempo era stata la sua casa.
 
"Posso essere coraggiosa" rifletteva, al banchetto nuziale, cercando di mantenere lucidamente la calma " Devo esserlo per mio padre, e per mia madre, e per i miei fratelli, devo continuare a vivere, per loro."
 
Eppure, solamente dopo la messa a letto, la giovane lupa si rese conto di quanto fosse terribilmente labile il confine tra vita e sopravvivenza, con un uomo come Ramsay Bolton al proprio fianco.
L'ex Bastardo di Forte Terrore, infatti, desiderava provare uno viscerale piacere a smembrare, con crudeltà, l'ingenua purezza, e delicatezza, che contraddistinguevano il fragile animo di Sansa Stark.
 
Ramsay si beava di tale innato candore, bramoso al tempo stesso, con il suo gelido sguardo, di scrutare minuziosamente quest'ultimo, in quanto del tutto estraneo e sconosciuto alla sua, inesistente, coscienza.
 
E la situazione divenne ancor più curiosa, agli occhi del folle, poiché nonostante il penoso martirio, fisico e psicologico, la giovane donna continuava a emanare quella spaventosa, luminosa, e morbida, aurea, per quanto le  sue urla riecheggiassero tra le mura di Grande Inverno nelle notti gelide.
 
"Sai, Sansa" iniziò, allora, un giorno, il Bastardo, mentre tamburellava le esangui nocche sul freddo tavolo.
Toc. Toc. Toc.
La giovane lupa conosceva bene quel ritmo, apparentemente pacato, ma sordamente minaccioso.
Un tempo avrebbe giurato che suo marito avesse tamburellato tre volte sulla liscia superficie, ma Ramsay odiava il numero tre, e per Sansa aveva smesso di esistere, così come il suo medio sinistro.
" Sai, Sansa" disse nuovamente, con tono melifluo, e con un ghigno sghembo stampato in volto " Io credo che noi due, in fondo, siamo molto simili."
Impercettibilmente, la glaciale maschera di cortesia della Lady, si incrinò.
Ramsay rise, terribilmente forte.
"Mia cara, cara piccola moglie... Entrambi vogliamo una sola cosa, dalla nostra vita, e non puoi negarlo."
L'uomo, con gesto teatrale e forzatamente galante, riempì nuovamente il calice di vino della giovane.
" Sono giunto alla conclusione che tu, Sansa Bolton, desideri esclusivamente sopravvivere e, nonostante la prospettiva di una morte liberatoria ti possa allettare, hai deciso che ancora non è tempo di mettere un piede nella fossa."
Questa volta, la sua risata, fu più simile ad un latrato.
" È curioso, sai? È curioso, Sansa Bolton, perché  io, invece, voglio esclusivamente divertirmi e, di conseguenza, dovrei ringraziarti, mia Lady, insieme alla tua grande perseveranza."
Le strinse la mano destra, arpionandola con brutalità.
E Sansa, per tutta risposta, ricambiò delicatamente la stretta, imperturbabile, facendo incurvare ancor di più le sottili labbra di Ramsay.
 
La luce del sole invernale, per quanto tiepida, faceva risplendere i riflessi ramati della giovane Lady.
La postura eretta, le mani morbidamente intrecciate sul grembo, e il contegno con cui sedeva perfino su un masso irregolare, vicino all'Albero degli Dei, attirarono Ramsay, inebriato, da tale drammatico e cristallizzato candore.
Con falsa delicatezza, poggiò le mani sulle esili braccia di Sansa, baciandole la pallida tempia, contaminata da un ematoma violaceo e doloroso.
 
Oh Dei, quanto la amava. 
   
 
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