♦Fiocco di neve♦


 

Appoggiata con la fronte nella finestra fredda, sente il ghiaccio attraversarla tutta; è una splendida giornata di dicembre, la neve cade giù dal cielo senza tregua e tutto il paesaggio davanti a lei è innevato.

Il fiato crea un alone nella finestra, oggi è il suo compleanno ma è triste e stanca, la vita in Francia non è facile ultimamente, la gente vessata dalle tasse e dalla povertà a stento riesce a vivere; i pensieri le riempiono la testa, è tornata da poco dalla reggia di Versailles  dopo aver fatto gli auguri per un buon Natale ai monarchi, il vedere la differenza tra il lusso della reggia e la povertà  per le strade di Parigi, la turba profondamente.

Chiude gli occhi sperando di scacciare questi pensieri dalla sua testa, d'un tratto un rumore dietro di lei...
 

- Andrè sei tu?...

- Si Oscar sono io, aspettavi qualcun altro?...
 

Si gira guardando il suo fedele amico negli occhi.
 

- Oscar...ti senti male?...- mentre si avvicina a lei guardandola - ... mi sembri molto pallida ultimamente.

- Grazie Andrè...no, sono solo stanca, molto stanca.

-MMM... oggi non dovresti esserlo è il tuo compleanno...

- Mph... lo so Andrè, stasera mio padre ha organizzato una cena con tutti i suoi amici altolocati, credimi vorrei tanto non esserci trovo assurdo organizzare una cena così grande quando a Parigi si muore di fame.

- Oscar... hai ragione, io devo andare ad aiutare mia nonna preparati per la cena, avrai una sorpresa.

- Va bene Andrè anche se non sono del''umore giusto.

♦♦♦

 

Passano le ore e la casa è un tripudio di colori, gente che entra accolta dalla servitù al gran completo, la tavola imbandita...la musica dei violini di sottofondo, il Generale ha organizzato le cose in grande per il compleanno della propria figlia.

Oscar scende le scale, è impeccabile nel suo abito adatto per l'occasione, anche se non ha un abito femminile sprigiona una grazia ed una femminilità innata; accoglie gli ospiti mentre la cena ha inizio.

Mentre tutti sono intenti a cenare, con la scusa di versarle il vino Andrè le si avvicina sussurrandole qualcosa all'orecchio.
 

- Oscar...appena puoi fatti trovare all'ingresso delle cucine.

- Va bene... ma cos...

-Zitta è una sorpresa... e porta il mantello.
 

Passa un bel pò di tempo, appena gli ultimi ospiti escono dal portone d'ingresso, Oscar si dirige nelle cucine.
 

- Andrè...Andrè... dove sei?...

- Shhh... Oscar, non fare rumore, hai preso il mantello?

- Si perchè?...che cosa vuoi fare?...

- Vedrai...

- Mi sembra di ritornare indietro nel tempo...come quando uscivamo di notte a guardare le stelle e le comete.

- Oscar...sei una chiaccherona sbrigati.
 

Si copre con il mantello mentre, uscendo fuori, trova ad attenderli una bella bufera di neve.
 

- Andrè tu sei pazzo...non vedi la bufera?...

- Oscar...una volta non ti preoccupavi per un pò di neve, forza andiamo.
 

Iniziano a correre, come se fossero andati indietro nel tempo a quando erano bambini.
 

- Andrè...fermati, non respiro.
 

Con le mani sulle ginocchia mentre cerca di riprendere fiato, le guance in fiamme, guarda davanti a sè Andrè tranquillo, come se non avesse fatto alcuno sforzo.
 

- Andrè...ma dove mi stai portando?....

- Alza lo sguardo Oscar...questo è il mio regalo per te, Buon compleanno.
 

Alza il viso guardando, davanti a sè. Il paesaggio che si trova di fronte è un qualcosa di unico, la neve che scende giù lenta, gli alberi  tutti bianchi.
 

-Dammi la mano Oscar, ed apri il il pugno.
 

Apre la sua mano destra, mentre lui la prende.
 

- Guarda Oscar...non c'è cosa più bella della neve che si scioglie...è poesia...

- Andrè...

- Oscar...questo è il mio regalo per te, non ho nulla da offrirti...ho solo questo, il mio cuore e tutto ciò che mi circonda; so di aver sbagliato quella volta nella tua stanza, non passa giorno in cui io ci pensi, e che io sia dannato per ciò che ti ho fatto.
 

Con la stessa mano che prima teneva aperta accarezza il suo viso, dopo gli ultimi avvenimenti, anche lei in cuor suo amava Andrè, ma non aveva mai trovato il modo per dimostrarglielo.
 

- Andrè...tu sei importante per me, e non dannarti per ciò che è successo, io non capivo i tuoi sentimenti, sono stata una stupida e tu hai sofferto così tanto per me, non mi merito il tuo amore.

- Oscar...- prendendo la sua mano che gli accarezza il viso, avvicinandola al cuore- ... io ti amo, più di me stesso non riuscirei a vivere senza di te, morirei al solo pensiero.
 

Avvicina le dita di Oscar verso la sua bocca baciandole una ad una.
 

- Oh Andrè... io...io... ti amo
 

Andrè, sorpreso, la guarda in viso in un imbarazzato silenzio.
 

- Oscar non sono io ad averti fatto un regalo, ma tu a me e non sai quanto ho aspettato il momento di sentirti dire queste parole.
 

Avvicina il suo viso verso quello di lui accarezzandolo con la guancia, mentre lui le cinge la vita...piano piano sembrano danzare sulla neve, legati come un essere unico.

Alza lo sguardo verso di lui allungandosi, le labbra si sfiorano piano piano, fino ad avere un bacio appassionato che li lascia senza fiato.

Fuori fa molto freddo, la neve scende copiosa, ma i loro cuori sono caldi e non sentono alcun freddo....l'amore riscalda i cuori.

 

Con questa piccola storiella  vorrei augurare a tutti voi  un sereno Natale. Ringrazio vivamente chi legge, chi recensisce e chi  partecipa alla mia piccola rassegna Natalizia. Un abbraccio di cuore a tutti :*