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Autore: koopafreak    27/12/2015    4 recensioni
Breve long-fic incentrata sulla commedia contorta tra il sovrano delle ombre e l'impacciato acchiappafantasmi del reame.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Luigi, Re Boo
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Melisma

Personaggi: Luigi, Mr. L, Re Boo, Daisy (menzionata), Mario (menzionato), Altri personaggi (menzionati), OC.
Genere: Dark, Introspettivo, Sportivo.
Pairing: Het, Shonen-ai (unilaterale), Crack Pairing.
Note: Tematiche delicate.



Melisma



« Vacci piano. Sono un po' arrugginito dall'ultima volta. »

« So quello che faccio, non per vantarmi. »

« Non dovremmo metterci qualche protezione? »

« È questa la fiducia che hai in me? Mi spezzi il cuore, Luigi. »

« Non sono ancora a mio agio a maneggiare un’arma del genere. »

« Profitteremo dunque dei primi minuti per fare del riscaldamento, finché non avrai acquisito sufficiente confidenza nei tuoi movimenti. » Con un sogghigno sornione stampato sulla faccia a luna piena, Re Boo assunse la posizione di mise en garde, flettendo le gambe divaricate e tenendo un braccio semidisteso per puntare la spada a coccia contro l'avversario. Luigi fece altrettanto, incapace tuttavia di ispirare la medesima risolutezza dello spettro in panciotto e camicia, il quale mostrava l'espressione convinta di un ballerino pronto a incantare il gentile pubblico: nel loro caso, la minuta Oriella intenta a sbirciare dalla finestra, affascinata dalla scena e al contempo inquieta per l'incolumità del giovane mentre i riflessi delle lame affilate serpeggiavano sul manto erboso.

A giudicare dal suo sguardo, l'acchiappafantasmi pareva essersi già pentito invece di aver accennato durante il loro ultimo incontro di esser stato scelto come schermitore rappresentante del team Mario alle Olimpiadi di Londra del 2012.

« Pensi di fare la prima mossa quando il sole avrà finito di calare? Io ci vedo al buio, ma non metterei la mano sul fuoco riguardo a te. » Il lugubre sovrano scoccò una frecciatina, deciso a scuotere lo sfidante dal suo immobilismo e vivacizzare la serata.

Alla fine il timido Luigi si decise a dare inizio al fatidico duello e lo stridio metallico delle lame che s'incrociavano a mezz'aria infranse la quiete circostante, vibrando un colpo dopo l'altro con maggior destrezza finché non si raggiunse il ritmo di una danza mortale. Sebbene Re Boo non facesse altro che limitarsi al gioco di difesa, a parare fendenti e imbroccate, concedendo terreno di tanto in tanto e riguadagnandolo in pochi e lesti passi, l'eleganza e l'abilità indiscussa con cui questi teneva a bada l'offensiva avversaria sminuivano all'occhio la scherma del contendente. Non ci volle molto prima che Luigi iniziasse a manifestare sintomi di affanno, mentre il fantasma naturalmente era immune alla pena della stanchezza fisica e lo svantaggio del mortale divenne una verità incontrovertibile.

D'un tratto, a seguito di un mulinare di lame talmente rapido che Oriella riuscì a carpirne solo un baluginio sibilante, la spada dell'idraulico cadde a terra dopo aver tracciato qualche piroetta in volo.

« Ti stai contenendo. Credi che non mi accorga da come indugi prima di deciderti a stoccare? » lo rimproverò lo spettro aggrottando le arcate sopraccigliari glabre.

« È la prima volta che uso una lama vera. Se scivolassi per sbaglio potrei addirittura cavarti un occhio » fece l'idraulico titubante, massaggiandosi il polso dove il lato piatto della spada avversaria aveva sbattuto. Ci sarebbe venuto un bel livido a ricordargli la lezione.

« E se anche fosse? Ho già provveduto da solo a spedirmi all'altro mondo. » Per buona misura, il boo si trafisse da parte a parte il palmo della mano libera, impassibile mentre il ferro tagliente infilzava l'involucro ectoplasmatico con la fluidità di un coltello che affonda nel burro. Estratta poi la lama dalla stigmate esangue, tese il braccio in avanti per mostrare all'avversario i tessuti lacerati che in pochi attimi tornarono a combaciare, compresa la stoffa del guanto, cancellando l'unico difetto visibile del suo aspetto impeccabile. « Preferisci forse che mi cavi un occhio fuori dall'orbita, oppure tutti e due, come dimostrazione? »

A Luigi si rizzarono i peli della nuca alla macabra visione, ma scosse la testa con vigore assorbendo il concetto e si chinò a recuperare la propria arma. Era pienamente consapevole di comportarsi da sciocco nel nutrire remore a colpire persino un avversario immortale e insensibile al dolore, ma l'impulso di agire con cautela nello scagliare a destra e a manca un oggetto così pericoloso era più forte di lui.

« E un'ultima cosa: la tua presa deve essere sicura, ma non contratta, o le mosse perdono scioltezza e regali al nemico il lusso di disarmarti alla prima opportunità. La spada che impugni non è più un volgare utensile, ma un'estensione del tuo arto. Il braccio comincia da qui... » Re Boo portò la punta della lama a sfiorare la stoffa verde della tenuta a coprire la spalla del giovane. « E termina qui. » Toccò l'estremità acuminata dell'arma nella mano avversaria. « Immagino che non ti vadano a genio le mutilazioni, nevvero? Bene, perché è così che devi pensarla quando la tua spada ti viene strappata via. »

Luigi annuì, ma il sovrano lesse nel suo viso l'assenza di motivazione a battersi sul serio. Evidentemente doveva suonare più persuasivo. A mali estremi...

« Fingi ch'io sia un ribaldo venuto a rapire la tua caramellosa metà per segregarla nella mia spelonca sinché non acconsenta alle nostre nozze per esasperazione » lo provocò avvicinandogli la punta dello spadino alla gola. L'idraulico si fidava abbastanza da non percepire una minaccia nel gesto, mentre la vista di un'arma temibile a scarsi centimetri da un punto vitale procurò un fremito di anticipazione allo spettro.

L'occasione era propizia, la tentazione forte, ma il frutto era ancora acerbo.

Re Boo ritrasse il braccio e ristabilì le distanze. « Vediamo se saresti capace di fermarmi. » Sogghignò con sbruffonaggine.

Luigi serrò le dita intorno all'elsa fino a sentire le nocche formicolargli, poi ammorbidì la stretta come il suo mentore improvvisato gli aveva suggerito. Si fissarono in silenzio preparatorio per un momento.

« En garde! » esclamò il fantasma con un sorriso tutto zanne, riaprendo così la sfida. Stavolta aveva toccato il tasto giusto e non rimase affatto deluso.

Luigi ripartì con una luce nuova nelle pupille, immedesimandosi nella situazione ipotizzata dal re: il bruto Tatanga, tornato alla carica dai meandri dello spazio per mettere le grinfie addosso alla sua Daisy e tenerla prigioniera dove nessun principe azzurro avrebbe potuto soccorrerla, oppressa dalle assillanti avance del barbaro e senza alcuna via di uscita; lui solo rimasto ad ergersi tra la principessa e l'invasore, la sua spada tratta in mano in difesa della damigella, a costo della vita stessa, come un vero cavaliere in armatura e yoshi bianco, come l'impavido Lancillotto con la sua Ginevra. Non avrebbe permesso a nessuno di portargli via ciò che più amava. Mai!

Il timido paladino aveva finalmente accantonato ogni dubbio e iniziò a dar sfogo a una tensione repressa chissà da quanto tempo dentro di sé, trascinato dalla frenesia di quella danza di spade e intenzionato né a mollare finché non avesse ribaltato le sorti del duello, né tanto meno a beccarsi una seconda bacchettata al polso e all'orgoglio.

Poi un riflesso che purtroppo già conosceva e che era incapace di controllare scattò in lui: le paure più nascoste tornarono ad agitarsi come un groviglio di serpi e s'impadronirono del suo spirito tormentato. Vide Tatanga riuscire a sopraffarlo con le sue armi super avanzate, deriderlo tracotante e portarsi via Daisy in lacrime, mentre egli giaceva sconfitto nella polvere e nella vergogna. Vide Mario impugnare l'altra spada per duellare davanti al popolo intero e le maestà del Regno dei Funghi e di Sarasaland, disarmarlo con una bravura tale da svilire Luigi alla stregua di un pivellino e godersi gli allori mentre il fratello veniva dimenticato all'ombra dell'insignificanza. Il senso di inadeguatezza, impressione divenuta pressoché costante nel cuore del giovane, lo accecò al punto da indurlo a menar colpi più assiduamente, con una ferocia sempre maggiore, finché non gli accadde qualcosa che persino il suo avversario non mancò di notare.

Quanta rabbia gli leggo addosso, non sembra nemmeno più lui. Anzi, sembra quasi che il suo Mr. Hyde abbia preso piede in questo scontro, osservò intrigato Re Boo mentre veniva letteralmente tempestato di colpi sferrati con una furia intensa nello strenuo tentativo di costringerlo a scoprire la guardia. Ma non userei il nome che già appartiene a un altro per definire chi ho davanti proprio adesso, sarebbe frutto di un ragionamento pigro e privo del giusto riconoscimento per colui che sta cercando con cotanto impegno di infilzarmi. Re Boo passò alla controffensiva e scintille iniziarono a schizzare al violento contatto delle armi. A chi devo dunque l'onore di questo ballo?

I lineamenti dell'altro Luigi si contrassero per lo sforzo quando le lame surriscaldate dall'incessante sfregamento si impattarono con un guizzo di faville e la sfida di abilità divenne una di resistenza, spada contro spada, dove ognuno spingeva senza voler arretrare. Il nuovo contendente si stupì della forza insospettabile che il sovrano celava dietro il suo fisico esile.

« Niente male. Finalmente sei riuscito a tirar fuori lo spadaccino che è in te » si congratulò Re Boo leccandosi le labbra, come se sapesse quali angustie affliggevano il mortale e fosse deciso a sfruttarle senza alcuno scrupolo.

« Sono arrivato secondo alle Olimpiadi contro Sonic e gli altri. » L'altro Luigi distese le proprie in un sorrisetto da faina, ingabbiando lo sguardo dell'opponente in una morsa gelida mentre la dolcezza e la benignità solite nei suoi occhi erano svanite. Non solo dall'atteggiamento appariva una persona diversa, ma persino la voce aveva acquisito una nota più bassa, sensuale all'udito.

Re Boo approvò l'interessante mutamento e stabilì pertanto di divertirsi a stuzzicarlo ancora un po'. « Il secondo è solo il primo degli sconfitti. » Lasciò penzolare di fuori la lingua bluastra per risultare ancor più sprezzante.

Quell'affermazione punse sul vivo l'altro Luigi che si rabbuiò in volto. La pressione della sua spada aumentò leggermente.

« O si vince o si perde, tutto quello che sta nel mezzo è semplicemente un'invenzione consolatoria. » Di quale Mister ho il piacere di fare la conoscenza?

Il mortale irrigidì la mandibola mentre gocce di sudore gli imperlavano la fronte corrugata in un'espressione d'ira montante che gli faceva fremere i muscoli, come in preda ai brividi.

« Credi che basti il secondo posto per guadagnarsi la mano di una principessa? »

L'idraulico si liberò dalla pressione avversaria spingendolo via con un urlo di autentico furore. Gli occhi limpidi si bloccarono sulle buie cavità orbitali che si dissetarono avidamente della disperazione venuta a galla oltre quell'affascinante faccia tosta, la disperazione di non essere all'altezza al giudizio del mondo, di restarsene sempre indietro mentre il successo era riservato a qualcun altro.

« Credi che il secondo gradino del podio sia degno di un trono? » Il boo continuò spietato a graffiare sulla ferita mai rimarginata, aizzando su di sé tutto il livore che Luigi aveva accumulato sino a opprimerlo come un macigno e che l'altro Luigi smaniava di sfogare, avventandoglisi contro con ferocia omicida nei tratti distorti in una maschera collerica.

Re Boo ne rimase ammaliato, prendendosi un momentino per ammirarla più da vicino, e la mano che reggeva l'arma gli fu tranciata di netto in un sol colpo.

Il fantasma gridò, guardandosi il moncherino con un'espressione di comico orrore dipinta in volto.

Luigi si riscosse e parve appena sveglio da una sorta di trance, osservando frastornato lo spettacolo ritrovatosi di fronte. Spostò sbigottito l'attenzione dal braccio mozzo alla mano amputata e ancora saldamente avvinghiata alla spada riversa sull'erba. Impallidì come un cencio, avvertendo lo stomaco rivoltarglisi. La testa gli girò, la vista gli si offuscò e l'infelice infine venne meno.

Il sovrano assistette costernato alla caduta ingloriosa del secondo eroe del Regno dei Funghi e riconobbe con una piccola dose di autocritica di aver esagerato con lo scherzo.


« Non farlo mai più, ti prego. » L'idraulico in verde stava accasciato sulla sua sedia con aria derelitta, tenendo un palmo sulla fronte e la faccia rivolta al cielo finché il senso di nausea non gli fosse passato.

« Sei andato giù come un birillo. » Re Boo ridacchiò leccando un'altra cucchiaiata di crema inglese. La mano staccata vagava in autogestione dal resto del corpo, esibendosi in un grazioso balletto sopra il tavolino dove Oriella aveva poggiato le due portate di œufs à la neige. La povera toad pareva incapace di staccare lo sguardo orripilato dal moncherino zampettante a ritmo di cancan sull'indice e il medio, parandosi dietro il vassoio a mo' di scudo.

« Potreste aggiornarmi su cosa è successo? Ho un vuoto » confessò il giovane.

« Davvero? » Il sovrano sospese la degustazione, studiando il viso provato di fronte.

« Di tanto in tanto mi capitano questi episodi di perdita mnemonica, in genere non durano che qualche istante, ma a volte addirittura minuti interi. »

« Non sapevo soffrissi di un disturbo simile. » La mano amputata saltellò al suo posto e gli occhi diabolici del fantasma si accesero di vivido interesse. Ci aveva forse visto giusto? Si chiese se per caso fosse stato per colpa sua, se tutti gli spaventi a cui aveva sottoposto il ragazzo avessero finito per scombussolarlo più del dovuto.

Luigi parve davvero combattuto ad affrontare un argomento tanto intimo, ma evidentemente nutriva anche il bisogno di confidarsi con qualcuno che non lo avrebbe giudicato uno svitato e, dopo qualche secondo di reticenza, si convinse a vuotare il sacco. « È piuttosto recente, in effetti, ma non lo definirei propriamente un disturbo... si tratta soltanto di lapsus di memoria » minimizzò, traendo un lungo respiro per farsi coraggio. « Mi capitano da quando un'ipnotista è riuscita a soggiogare la mia mente durante una delle ultime imprese con mio fratello per salvare il mondo, eccetera eccetera. Aveva creato una mia doppia personalità, un alter ego da usare contro Mario e che si faceva chiamare Mr. L. »

« Ma è terribile! » Oriella sgranò gli occhietti neri e Re Boo le lanciò di traverso uno sguardo eloquente, mostrandole quanto fosse spiacevole finire spiaccicati da una meteora appena messo il piedino oltre la porta di casa, invitandola silenziosamente a tenere il naso (che ella non possedeva, in quanto toad) fuori dalla conversazione. La cameriera si rattrappì dietro il suo vassoio ricacciando un gridolino.

Luigi aveva chinato il capo studiandosi teso le dita e non si era accorto del sottile scambio tra i due. « Sorvolando sui dettagli, alla fine sono tornato in me e Mr. L è solamente un brutto ricordo. Per un po' le cose sono andate come sempre, poi però hanno iniziato a verificarsi questi episodi, all'inizio in maniera sporadica, ma ultimamente si stanno ripetendo più spesso. A volte mi riscopro a litigare con mio fratello e non ricordo nemmeno la ragione o cosa gli ho detto. » La voce prese a tremargli.

« Non hai fatto riferimento a un professionista? » Re Boo non lo chiese per premura, ma semplicemente perché era quello che ci si aspettava che consigliasse.

« Non mi sento ancora pronto a cercare uno strizzacervelli, sono sicuro di riuscire a risolvere questa cosa da solo. Può darsi che se ne andrà così come è venuta » rispose Luigi indirizzandogli il sorriso speranzoso di chi fuggiva dalla verità. « So che questo è senz'altro un contraccolpo dell'ipnosi, ma Mr. L ormai è acqua passata. Magari da domani non ricapiterà più e ci farò una risata sopra. »

Re Boo convenne con due pacche insincere sulla spalla del giovane. « Ce la faremo entrambi. » Non vedeva l'ora di approfondire la sua conoscenza col realissimo Mr. L, rimasto sopito in un angolo della mente di Luigi che aveva indubbiamente riportato dall'assalto dell'ipnotista cicatrici più resistenti di quanto credeva. Lo spettro covava il presentimento che lui e il misterioso messere avrebbero avuto molto di cui discutere armoniosamente.

« Voi prima mi avete visto. Sembravo davvero qualcun altro? » Luigi slittò la sua attenzione su Oriella, rivolgendole un'occhiata implorante di ricevere conferme. « Ho fatto qualcosa di sbagliato? »

La toad percepì una stretta gelida intorno al collo e si morse le labbra, compiendo lo sforzo immane di non tradire espressione che avesse potuto insospettire l'idraulico ignaro. « Io non ho visto nulla » replicò sommessamente, sentendosi l'esserino più pusillanime sulla faccia del regno.

« Non è successo alcunché per cui tu debba biasimarti » si intromise il sovrano sporgendosi un poco verso il mortale. « Sono stato io a esortarti ad attaccare e ho scelto di non spostarmi per inscenare una piccola burla. Hai dimostrato di essere un valido opponente, era da molto tempo che non mi davano del filo da torcere con la spada. »

Il giovane arrossì al complimento, stiracchiando la bocca in un sorriso rasserenato.

« Il tuo segreto resterà al sicuro tra noi » garantì il fantasma mettendosi una mano sul cuore (che egli non possedeva, in quanto boo) e alzando l'altra nel gesto solenne del giuramento, mentre la povera Oriella represse a stento le lacrime della sua angoscia e dovette affrettarsi a rientrare con la scusa di aver dimenticato il bollitore sul fuoco.

« Grazie, siete dei veri amici. »


Nota d'autrice:

Per il tema della scherma ho preso ispirazione dal gioco “Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012”, dove i personaggi usano l'epée, la spada con fornimento a coccia (ovvero una coppa metallica fissata fra la lama e il manico per proteggere la mano), anziché il classico fioretto.
Affondo: colpo portato con molta forza, frutto del caricamento di esso, che consiste nello spostare il braccio e il gomito all’indietro per poi rilasciare improvvisamente in avanti, liberando tutta la forza. Questo è un colpo micidiale ma molto lento. Nessuno scudo né armatura può fermarlo: l’unico modo per evitarlo è quello di scansarsi.
Stoccata: colpo rapido, eseguito di taglio e di media potenza. Nonostante ciò, questo attacco può risultare micidiale se portato dopo una finta.
Imbroccata: colpo molto simile all’affondo, eseguito però con il braccio teso. Per tale motivo non si ha il bisogno di caricare il colpo: di logica questo attacco risulta molto rapido ma meno potente, basato per lo più sull’effetto sorpresa.

La differenza fondamentale tra imbroccata e stoccata è che la prima è tirata passando sopra l'arma nemica, mentre la seconda passando sotto.



  
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