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Autore: 9Pepe4    09/03/2009    7 recensioni
Nella penombra della mia stanza, tra le lenzuola spiegazzate del mio letto, guardavo il tuo volto, incorniciato da riccioli castani…
Ti strinsi a me, sentendo il calore della tua pelle nuda contro la mia. Assaporai la dolcezza delle tue labbra morbide, sentii le tue braccia attorno a me come una promessa di amore e protezione.

ParidexElena [Elena P. O. V.]
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena, Paride | Coppie: Elena/Paride
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il Nostro Segreto



La notte accudiva silenziosa il nostro segreto.
Nella penombra della mia stanza, tra le lenzuola spiegazzate del mio letto, guardavo il tuo volto, incorniciato da riccioli castani…
Ti strinsi a me, sentendo il calore della tua pelle nuda contro la mia. Assaporai la dolcezza delle tue labbra morbide, sentii le tue braccia attorno a me come una promessa di amore e protezione.
«Ti amo…» sussurrai, in un bisbiglio roco, mentre le tue mani mi carezzavano dolcemente i fianchi. Udendo la mia voce, ti fermasti un attimo, rimanendo in sospeso, fissandomi col fiato corto.
«Ti amo» rispondesti, con una semplicità che mi travolse in un’ondata d’emozione.
Le tue labbra mi sfiorarono il collo. Il respiro mi si affannò mentre i tuoi baci si facevano passionali, mentre la tua bocca scendeva all’altezza del mio seno.
Sentivo i tuoi mormorii estasiati confondersi ai miei gemiti di piacere.
Non avevo mai provato, prima d’allora, una sensazione così equilibrata tra lieve bruciore e passionale soddisfazione.
In quel momento, mentre cercavo la tua bocca con la mia, il nostro mondo era un universo lontano da quello altrui, le nostre parole spezzate gli unici suoni esistenti.
Ansimavi, mentre indugiavi tra le mie gambe. Per un’impercettibile frazione di secondo i tuoi occhi incontrarono i miei, mentre un’ombra di incertezza ti sfiorava lo sguardo.
A quella tua esitazione, il cuore prese a martellarmi nelle costole, euforico. Un’ondata di assoluta, disarmante felicità mi travolse, perché ora eravamo assolutamente legati.
Con la tua esitazione, avevi definitivamente confermato la realtà del nostro amore. Tu non volevi il mio corpo, ma volevi me. Non ciò che sembravo, ma ciò che ero.
Per questo, se tu avessi letto qualcosa nei miei occhi azzurri, se io ti avessi mormorato che bastava, che ero stanca per quella sera, che mi faceva troppo male, ti saresti allontanato. Avresti accettato il mio volere, nonostante il tuo desiderio di farmi nuovamente tua.
Pensavi che, se non avresti potuto avere la mia anima, non avresti avuto nemmeno il mio corpo.
Senza amore, non mi volevi.
Quello – per te come per me – non era solo sesso. Non volevamo solo sesso e passione, volevamo che le nostre azioni fossero rassicurate dall’amore reciproco.
Alzai le braccia e ti attirai verso di me, guardandoti negli occhi.
L’ombra di un sorriso di gioia ti passò sul viso quando comprendesti che ti volevo. Al mio permesso, raggiungesti nuovamente l’apice del piacere.
Quando entrambi fummo soddisfatti, allontanammo per un momento i nostri corpi e avvicinammo le nostre labbra.
Paride.
Volevo sussurrare all’infinito il tuo nome, sino a farlo divenire solo un suono confuso, impregnato d’amore.
I tuoi occhi percorsero la linea della mia schiena, ardenti di emozione. Ti guardai mentre mi osservavi, senza provare alcuna vergogna per la mia nudità. Perché non era una colpa, ma un dono, un dono che solo le tue mani avevano saputo farmi.
Mi rannicchiai contro il tuo fianco caldo, mentre la tua mano mi carezzava la schiena.
La notte, ancora una volta testimone del nostro segreto, lo raccolse nelle sue stelle e lo affidò all’alba che iniziava a schiarire la volta celeste.
  
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