Hogwarts – 1979

Era una normalissima giornata alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts…proprio normale.

 Infatti le dolci urla di Lily Evans, che invitava cortesemente il suo ragazzo ad andare in un paese non ben specificato, si sentivano in tutto il castello.

 In effetti, quando James Potter e la rossa Caposcuola di Grifondoro, avevano cominciato ad uscire insieme, studenti e insegnanti avevano sperato in un miglioramento della situazione.

 Ma niente.

 Sembrava quasi che James Potter si divertisse a farle saltare i nervi.

Era forse per questo, che, giustamente, l’affascinante Sirius Black, gli ripeteva almeno una volta al giorno di rivedere le sue priorità. Adorare i capelli della propria ragazza, sarebbe stato normale. Sognare le sue labbra rosse, romantico. Ma farla incazzare, stile indemoniata pronta a farti fuori, era da scriteriati.

 Proprio in quel momento, la cara e dolce Lily Evans inveiva contro il suo ragazzo, a causa della “abnorme stupidità di quel manico di scopa coi capelli schizzati rispondente al nome di James Potter”.

Testuali parole.

La Sala Comune in quel momento era quasi vuota, a parte i suddetti urlatori.

I ragazzi ormai avevano capito che era meglio lasciarli in pace quando litigavano. Anche la McGranitt se ne andava. Trasformata in gatta.

- Potter SEI UN IDIOTA! –

- Oh Lily, tesoro, la tua voce è una dolce musica per le mie orecchie –

Certamente il cercatore Grifondoro non sapeva proprio quando fermarsi con i…complimenti.

-Ma tesoro non ti rendi conto che ti ho fatto solo un favore? – continuò imperterrito, non rendendosi conto del pericolo che stava rischiando.

-Potter …Hai bruciato il mio libro di Trasfigurazione. Perdonami ma non vedo dove sia il favore. –

Lily Evans in quel momento era alquanto…nervosa. Era al suo ripasso per i M.A.G.O. e quella sottospecie di scimmia con gli occhiali gli aveva intenzionalmente bruciato un libro.

- Certo..così ora non sei più distratta ed uscirai con me no? – Rispose James, con una tranquillità quasi...paurosa. 

- Tu sei matto!! –

- Perché? –

- James, per la miseria...devo studiare! –

- Lily, sei preparatissima, lo sai…facciamo così. Tu vieni a fare un giro con me e io dopo ti do il mio di libro e studierai quanto vorrai ok?-

 La ragazza stava effettivamente prendendo in considerazione la cosa. Tanto non avrebbe combinato niente. Ed era una bella giornata. Le vacanze di Pasqua avevano fatto si che la scuola fosse pressocchè deserta. E avrebbero avuto il giardino tutto per loro…

- Vado a prendere il mantello  - disse sconfitta,  mentre un sorrisino di vittoria, nasceva sul viso di James.

                                                                           *

- Allora avevo ragione o no? –

- Forse… -

-Oh, Evans sii sincera…ti stai divertendo e rilassando… -

- Ok, ok avevi ragione. – Fece la ragazza ridendo.

In effetti era bello stare accoccolati a James seduti sul prato, sotto una secolare quercia. Il lago era immobile e c’era una pace quasi surreale, considerando quello che stava succedendo fuori.

Silenzio.

Pace.

Quello di cui tutti avevano bisogno.

Secondo lei, Voldemort era un idiota troppo stressato. Forse se anche lui si fosse rilassato un po’, le cose si sarebbero risolte. Si rifiutava di temerlo. Dopotutto se era una Grifondoro ci sarà stato un motivo.

- James? –

- Mmh? –

- Cosa stai facendo? –

- Ti accarezzo i capelli –

- Perché? –

-Evans…sta un po’ zitta –

Lei rise e si rilassò ancora di più. In effetti quel ragazzo non era per niente come se lo immaginava. O meglio lo era, ma adesso aveva qualcosa di diverso.

La prima volta che aveva accettato di uscire con lui, lo aveva fatto quasi per gioco. Aveva pensato che uscendoci insieme una colta, l'avrebbe finalmente lasciata in pace.

Quello che non aveva messo in conto, era stato il fatto che dal giorno dopo quel loro incontro, Potter era diventato ai suoi occhi...diverso. E quando aveva capito di essersi...innamorata...Beh, aveva rischiato l'infarto.

E adesso stare lì, tra le sue braccia e farsi coccolare, sembrava giusto, normale. E  pensare…a quanto in realtà James le volesse bene, la faceva stare meglio. Lui che era abituato ad altri tipi di rapporti, adesso la trattava come una principessa.

In effetti l’aveva proprio fatta innamorare. Però riflettendoci non glielo aveva mai detto. Era sbagliato. Doveva dirglielo.

Si.

No.

Forse era troppo presto.

Poi si girò e gli sorrise. Si avvicinò e gli diede un bacio leggero, ma dolcissimo.

- Potter? –

-Si ? –

- Posso dirti una cosa? –

- Quello che vuoi. –

-Io… beh… -

- Si? Tu? –

- Ti amo –

Silenzio

James la guardava stordito.

Ma felice.

Felicissimo.

- Evans, io te lo grido da un qualcosa come sei anni… -

E Lily rise. Una risata bella, fresca, argentina.

E James la baciò. Con trasporto, e con quella dolcezza che solo lui poteva avere.

Dopo si staccò e con un sorriso sghembo le disse:

- Lieto di sapere che non sei innamorata di Piton e che non stai con me per i miei soldi –

Lily contò.

Uno…

Due…

DIECI!

- POOOOTTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER!!! -