Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Crystal25396    28/12/2015    7 recensioni
Raccolta di Oneshot sulla coppia AixMitsuhiko.
Le storie possono essere considerate come racconti separati o collegati fra loro, ponendo come base la prima storia, che di fatto dà il nome alla raccolta.
---
Dalla prima storia:
«Mitsuhiko... Sono io.»
Non è Ran che parla. E' un ragazzo. Mi sembra di aver già sentito quella voce e riesco ad intuire facilmente di chi si tratti. Dallo strusciare sulla porta, capisco che si è messo nella mia stessa posizione: seduto per terra con la schiena poggiata alla porta.
«Conan?» chiedo per avere conferma.
«Si, sono io.» mi risponde dopo una breve pausa.
«Anche se immagino che ora il tuo nome sia Shinichi Kudo.» replico con un tono di amarezza mal celato nella voce.
«Già...» conferma lui.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Mitsuhiko Tsuburaya, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


RATING: Verde
GENERE: Introspettivo, Sentimentale, Triste
NOTE: Nessuna
AVVERTIMENTI: Nessuno
PERSONAGGI: Ai Haibara/Shiho Miyano, Mitsuhiko Tsuburaya, Nuovo Personaggio
TRAMA: L'Organizzazione è stata sconfitta e mentre Shinichi, tornato adulto, si è poi sposato con Ran, Ai ha diciso di non prendere l'antidoto. Sono passati 10 anni da allora, ma dimenticare i tempi in cui rispondeva ancora al nome di Shiho non è facile, specialmente a Natale. Per fortuna c'è qualcuno che non ha la minima intenzione di lasciarla sola.


PRIMA CLASSIFICATA AL CONTEST DI NATALE 2015 INDETTO DALLA PAGINA FACEBOOK "I 999 MOTIVI PER ADORARE KAITO KUROBA".










 
UN BIANCO NATALE
 
 
 
 
 
 
 
Quella mattina, quando il sole era sorto accarezzando con i suoi tiepidi raggi la città di Tokyo, gli abitanti si erano risvegliati avvolti da una candida coltre di neve.
Ne era caduta moltissima, non si assisteva ad una nevicata del genere da undici anni, secondo i notiziari. Molte scuole ed uffici erano rimasti chiusi e i bambini si erano riversati nelle strade dei loro quartieri, organizzando battaglie a palle di neve o realizzando buffi e stravaganti pupazzi di neve, coinvolgendo molto spesso anche ragazzi più grandi.
 
Seduta su di un’altalena, Ai si dondolava lentamente, osservando i volti sorridenti dei bambini che giocavano.
Quando era piccola, quando rispondeva ancora al nome di Shiho, non aveva mai avuto modo di divertirsi così.
In America non aveva amici, era sempre stata da sola. Tutti la temevano e la allontanavano. Perfino i professori, nonostante fossero sbalorditi dalle sue capacità, provavano un senso di timore nei suoi confronti. All’età di 10 anni, quando gli altri bambini giocavano e si divertivano, lei era chiusa nella sua stanza a studiare libri che perfino un professore universitario avrebbe trovato complicati. Si era laureata in Chimica con il massimo dei voti a 13 anni e l’Organizzazione l’aveva subito messa a lavorare nella divisione droghe come scienziata altamente qualificata. Aveva continuato la sperimentazione e il perfezionamento dell’APTX4869 per ben cinque anni.
Per il divertimento non c’era mai stato tempo.
 
Una folata di vento gelido la fece rabbrividire e con la mano si sistemò la sciarpa, affondandovi il volto arrossato per il freddo.
 
Aveva ripreso, molto debolmente, a nevicare e i bambini nel parco erano se possibile, ancora più euforici di prima.
Non riusciva a capire cosa ci trovassero di così bello nella neve. Lei l’aveva sempre trovata fredda e malinconica. Ogni volta le infondeva una gran tristezza.
Perché neve significava Natale e, per lei, Natale significava solitudine.
In America il Natale era molto più sentito che in Giappone - dove aveva solo un significato commerciale che non religioso. Lì le strade e le case erano sempre addobbate a festa. I vari cori dei quartieri passeggiavano nelle vie più affollate intonando canti natalizi e grossi omoni vestiti di rosso con una folta e palese barba finta erano disseminati un po’ ovunque, agitando in aria una piccola campana e distribuendo auguri a destra e a manca.
E poi c’era sempre un gran trambusto. Tutti indaffarati per gli acquisti degli ultimi regali di Natale o riversati nei supermercati o nei negozi di alimenti, intenti a spendere il meglio possibile per un cenone in famiglia con i fiocchi.
Cosa poteva mai trovarci di bello nel Natale lei, che una famiglia non l’aveva più? Certo, aveva sua sorella, ma lei era in Giappone, a condurre una vita tutto sommato normale, circondata da amici e con un ragazzo che amava disperatamente. La sentiva di rado e ancora più sporadicamente avevano modo di incontrarsi.
Il Natale per lei era un giorno come gli altri, in cui le persone erano solamente ancora più fastidiose del solito.
 
Fece per darsi una spinta in avanti, ma la mente la riportò alla realtà quando sentì le catene dell’altalena bloccate e la neve che non le ricadeva più sul volto.
Alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare gli occhi sorridenti di Mitsuhiko, che la osservavano dolcemente. Con una mano teneva bloccata una delle catene dell’altalena e con l’altra teneva sollevato un ombrello azzurro, di modo che potesse coprire entrambi dalla neve, che continuava incessantemente a cadere.
 
«Ciao» la salutò, gli occhi ancora incatenati ai suoi. «Che ci fai qui fuori al freddo?»
«Niente di particolare. Stavo pensando.» le rispose lei abbassando la testa.
«E tu?» gli domandò poi, continuando a fissare un punto non ben definito davanti a sé.
«Ti cercavo. Conan ha bisogno del nostro aiuto.»
«Conan?» ripeté Ai voltandosi e notando solo in quel momento un bambino di circa tre anni aggrappato ai pantaloni del ragazzo. Era avvolto in un cappotto grigio e la testa fasciata da un cappellino di lana, che metteva in risalto i suoi grandi occhi azzurri.
«E tu cosa ci fai qui?» domandò rivolta al bambino, che fece un passino avanti, rimanendo però fortemente aggrappato a Mitsuhiko.
«Ti ceccavo.» ripeté lui a bassa voce. «Mitsuhiko ha promesso di accompagnammi a compare un regalo per mamma e papà, però…» disse lasciando la frase in sospeso.
«Però non sai cosa regalare a tuo padre, ho indovinato?» completò la frase Ai con un sospiro.
«Tu sei quella che lo conosce meglio, Ai.» intervenne Mitsuhiko poggiando una mano sulla testolina del piccolo Conan. «Forse tu puoi aiutarlo più di me.»
«Non saprei…» disse Ai guardando pensierosa il bambino.
«Ti prego, zia Ai!» lo implorò il bambino abbracciandole di slancio le gambe e lanciandole uno sguardo supplichevole.
Era impossibile dire di no, a quel punto.
«E va bene, ti aiuterò.» si arrese alzandosi dall’altalena a prendendolo per mano «Shinichi stravede per te, qualsiasi cosa gli regalerai lo renderà felice. Potremmo iniziare dal negozio di articoli sportivi e poi passare in libreria, che ne dici?»
«Sì!» esultò il bambino iniziando a correre, trascinando Ai verso la strada che conduceva ai negozi.
 
Da lontano Mitsuhiko, li osservò allontanarsi, sorridendo soddisfatto. Aveva fatto bene a portare il piccolo Conan da Ai, quel bambino riusciva sempre a sollevarle il morale. Per quanto continuasse a negarlo, era palese che Ai fosse molto affezionata al figlio di Shinichi e Ran, era sempre pronta a farsi in quattro per aiutarlo e quella volta non avrebbe certo fatto eccezione.
E poi era certo che starle vicino in quel periodo dell’anno e distrarla un po’ le avrebbe fatto solo che bene. Aveva notato come Ai fosse sempre molto solitaria nel periodo di Natale e da quando, dieci anni prima,  aveva scoperto la sua storia, non era stato molto difficile intuire il perché.
Si era ripromesso che le sarebbe rimasto accanto e che non l’avrebbe mai lasciata sola, specialmente a Natale.
Ciò che desiderava di più era questo: vederla sorridere e farla sentire amata.
 
«Muoviti Mitsuhiko, o ti lasciamo qui!»
«Arrivo!» gridò chiudendo l’ombrello e raggiungendoli di corsa.
E preso per mano il piccolo Conan, i tre si allontanarono chiacchierando, mentre la neve aveva ormai smesso di cadere sulla città.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
***
Angolo dell’Autrice
In questo periodo di crisi per me (e spero che questo non abbia influito troppo sulla scrittura, sia come forma che come linguaggio e grammatica), sono comunque riuscita a scrivere questa breve storiella sulla mia coppia preferita, sfruttando come scusa e come stimolo un contest di Natale.
(E a questo proposito... Prima questa storia non faceva parte di una raccolta, l'ho aggiunta qui - come avevo scritto nelle note - solo a contest finito, cancellando quella pubblicata singolarmente, in modo da avere più ordine fra le storie.)

Passiamo ai chiarimenti sulla storia.
Parlando di tempo, ho posto che da quando l'Organizzazione è stata eliminata sono passati 10 anni e dall'arrivo di Ai a questo fatto ne è passato uno. Facendo due conti veloci, abbiamo che dall'arrivo di Ai sono passati 11 anni, quindi in questa storia lei ha 19 anni e Mitsuhiko 18. E se ve lo state chiedendo, il fatto che "non si assisteva ad una nevicata del genere da undici anni" non è un caso ;)
Il Conan che compare nella storia, invece, come avrete capito, è il figlio di Shinichi e Ran.
Bene, a parte questo non saprei che altro dire...
Spero che la storia sia piaciuta :)
A presto e Buon Natale Anno a tutti!
 
-Crystal-
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Crystal25396