POV ELENA
Il suono di una sirena e le luci di alcune torce. Al massimo una decina.
I volti delle persone ormai raggruppatesi nei pressi del Wickery Bridge, invece, spenti.
Riesco ad aprire gli occhi per un nanosecondo e me ne accorgo.

<< Una fiamma oggi si spegne. Un guerriero oggi perde la sua battaglia. Un uomo, un amico, un familiare, un lavoratore. Un volto angelico e un'anima buona si separano nuovamente. >>

Sono le uniche cose che riesco a capire del discorso del Sindaco, in quel momento. Ho i capelli interamente bagnati e tremo di freddo. Accanto a me ci sono Bonnie e Caroline che piangono e mi stringono a loro, chiamandomi. Giace probabilmente a terra il corpo di Matt Donovan e io mi odio ogni istante di più perché non sarei dovuta essere in quella macchina. Non ci sarebbe dovuta essere la scelta da compiere. Sarebbe dovuto sopravvivere lui e basta. E odio ogni istante di più colui che ci ha portati a questo. Ma forse, più di tutto e di tutti, odio lei. Rebekah. Le sono stata accanto, le ho aperto gli occhi per molte cose, l'ho salvata da Klaus ripetutamente... e questo è il modo in cui mi ripaga. Uccidendomi. 
Prendo tutte le forze che ho in corpo e provo ad aprire gli occhi. Penso di riuscirci. Vedo Caroline che mi sorride e mi accarezza il viso mentre più in lontananza c'è Damon, che si avvicina a me. Non voglio che lo faccia. Non voglio che mi tocchi. Mi alzo, respirando a fatica.

<< Elena... Elena. >> mi sussurra la sua voce. Non posso fare a meno di guardarlo. I nostri sguardi si incrociano e lui aggrotta la fronte, cercando di dirmi qualcosa. 
Sento la mano di Bonnie sulla mia spalla e Caroline che mi abbraccia. Le stringo più forte che posso, facendo un mezzo sorriso. Sono lì, sono con me. 
<< Credevo che saresti morta... i-io, io non me lo sarei mai perdonata. Sono venuta subito appena l'ho saputo, Ele- >> comincia Caroline, ancora del tutto in lacrime che mi tocca i capelli, come se non credesse che sono davvero lì.
<< Shh, è tutto apposto. >> mormoro alle mie amiche, che pian piano mi lasciano andare. La folla si avvicina a me e si allontana dal Sindaco e da Matt che riesco a vedere meglio. E' come sempre. Ha il viso pallido, la maglietta blu che porta a volte al Grill, le braccia muscolose. Qualche gocciolina dei capelli gli scende lungo il viso mentre lui non si muove. Il suo petto non mostra cenni di vita. Le lacrime mi sgorgano automaticamente dagli occhi, rigandomi le guance praticamente gelate dall'acqua fredda. Mi porto una mano alla bocca, crollando atterra appena mi rialzo. Vedo Damon che si avvicina e prova ad abbracciarmi, ma mi stacco bruscamente e avanzo sempre più verso Matt. A qualche centimetro da lui, gli carezzo il viso impassibile e continuo a piangere. Una delle mie lacrime bagna il suo collo e decido di allontanarmi, rimanendo in piedi mentre tutti mi fissano. Anche il Sindaco, che sorride verso di me felice di vedere che sono viva.
Anch'io sorrido. Espiro, facendo uscire tutta l'aria che ho in corpo. Non ne prendo altra per qualche secondo. Diventa circa un minuto.
1, 2, 3, 4... poi, il vuoto.