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Autore: Levi Arctic    28/12/2015    1 recensioni
Myungsoo e Wave sono come una tempesta e uno tsunami.
Legati da un'odio reciproco già dal primo istante che si sono incontrati.
Credono solo nel: "Le esperienze ci rendono per come siamo".
Legati anche per la musica dove solo con quella riescono a comunicare.
Credono di essere così diversi, così opposti come i poli, ma un giorno scopriranno che ognuno ha un bisogno dell'altro. Così vicini ma distanti, così diversi ma così uguali.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L/Kim Myungsoo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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«Oh scusami!» esclamo rossa in viso. Oh no, è lui. Alza un po' il capo, tanto quanto per vedermi.

«Guarda dove vai» mi dice freddo lanciandomi un'occhiata tagliente. Se ne va dritto per la sua strada. 
«Ya! Almeno io ti chiedo scusa! Gli urlo stringendo i pugni per controllarmi. Almeno io gli ho chiesto scusa.

Jaebum è andato via con Mark e Junior io li avrei raggiunti più tardi, voglio cambiarmi e mettere giù lo zaino.

Aspetto l'autobus in fermata. Sono da sola nessuno degli studenti prende questo pullman. Meglio così, posso godermi il silenzio della nuova città. 
Arriva un ragazzo. Oh no. Riconosco quel cappuccio. Non ci credo. E' una persecuzione! Cosa ci fa qua? Non può andare dove tutti stanno andando. 
Si appoggia al palo della fermata e ascolta la musica nelle cuffie. Muove la testa su e giù con piccoli cenni. 
Alza lo sguardo sul mio. Cambio subito direzione. Mette i brividi.

Arriva finalmente il pullman. Mi sento a disagio. Emana un'aura così fredda. Salgo sul pullman e trovo un posto libero. Quell'arrogante mi sorpassa veloce e me lo ruba. Sgrano gli occhi per la scena. Robe da non crederci. Che sbruffone. Vorrei dirgliene quattro ma c'è troppa gente sul pullman. Ecco che me la devo fare tutta in piedi. 
Stringo di nuovo i pugni per la rabbia.

Scendo nella mia fermata e stranamente, dato la mia fortuna, scende pure lui venendo nella mia stessa direzione. Lui è davanti a me, cammina lento, credo che stia andando a tempo di musica. Vedo casa mia e attraverso la strada. Pure lui lo fa. Lanciamo occhiate. No. Non può essere il mio vicino di casa. 







E per fortuna non lo è, entra in un'altra via. Scaccio un sospiro si sollievo ed entro in casa.

E' passata una settimana da quando siamo arrivati a Seul. 
«Buongiorno Wave, hai dormito bene?» mi chiede Zio Yosu mentre prepara il caffè. 
«Sì grazie, tu?»

«Sì, grazie anche a te. Stasera farò tardi, è sabato sera e c'è un evento al ristorante. Voi uscite con i vostri amici?» 
Penso se abbiamo organizzato qualcosa. Ah sì, andiamo ad una festa. 
«Sì, andiamo ad una festa» dico io bevendo il caffè. Zio sorride. E' felice che ci siamo ambientati. 
«JAEBUM E' PRONTA LA COLAZIONE!» urla lo zio per farsi sentire da mio fratello ancora nel letto.

Oggi esco con Yun a prenderci un gelato. 
«Allora Yun, che mi dici di te e Jaebum?» 
«Me e c-chi?» chiede lei balbettando. 
«Lo sapevo! Ho visto le occhiatine che gli tiri, che vi tirate» 
«Ma che stai dicendo! Lo conosco da quando era un ragazzino. E poi non è il mio tipo» precisa lei. 
«Quale sarebbe il tuo tipo?» 
«Ya Wave! Non chiedermi domandi difficili» 
Rido per il suo rossore sul viso. 
A Yun quando era piccola piaceva mio fratello, me l'ha detto un giorno quando lui e suo fratello stavano giocando in giardino a calcio. Non è cambiato niente.

Parlammo del più e del meno poi iniziammo a parlare del ragazzo dal cappuccio nero di cui non so ancora il nome. 
«Me lo trovo da ogni parte. Sul pullman, in classe, in corridoio, forse lo trovo anche in bagno a questo punto! E' una persecuzione!» metto le mani nei capelli dalla disperazione. «Non lo sopporto proprio! Con quel suo sguardo da sbruffone che continua a coprire» continuo disperata. 
«Un po' è normale che continuate a vedervi: siete nella stessa scuola» 
«Lo so Yun, ma la scuola è grande e io non incontro tutti i giorni le stesse persone. Faccio quasi a fatica a non scontrarmi ogni volta con lui. Adesso non posso distrarmi un attimo» lei ride alle mie parole. È ridicola come situazione. Lei dice che è destino, io dico che è sfiga
«Stasera Mark porta due suoi amici alla festa» 
«Più siamo meglio è».

Jackson ci è venuto a prendere a casa e subito dopo ci siamo diretti alla festa che è in un locale abbastanza grande. 
C'è tanta gente della scuola, così tanti visi famigliari. Yun è accanto a me dove facciamo un giro nella sala. Le luci cambiano dal blu al rosso all'arancio. La musica si imbatte forte nelle orecchie tanto da non sentire nient'altro. 
Ci avviciniamo al bar dove vediamo i ragazzi. 
«Volete qualcosa da bere?» ci chiede Mark. 
«Sì, io voglio un'aranciata rossa» rispondo io. 
«Sono arrivati!» esulta Mark dopo un po'. 
Si avvicinano due ragazzi. Uno castano e l'altro platino.

Non riesco ancora a vederli bene in viso. Si muovono veloci tra la gente.

Mi giro a prendere la mia aranciata.

Sento dire «Loro sono Daehyun e Myungsoo».
Mi volto per conoscerli e mi ritrovo lui. Il ragazzo del cappuccio.

- terza persona -

Tutti e due rimangono a bocca aperta per svariati secondi con gli occhi dei loro amici puntati addosso, con espressioni interrogative. L'aranciata cade dalle mani di Wave. 
«E' lui, lo sbruffone arrogante...» sussurra lei. 
«E' lei, la svampita senza autocontrollo...» sussurra lui. 
Ma non si sa come riescono a sentirsi. 
«Ya!» si urlano insieme. 
«Come ti permetti di darmi dello sbruffone arrogante?» inizia lui. 
È la prima volta che Wave lo sente parlare così tanto. 
«E tu come ti permetti di darmi della svampita senza autocontrollo?» 
Si ringhiamo e si avvicinano poco a poco.

"Quegli occhi neri sono dannati." Pensa lei. 
"Quegli occhi azzurri sono maledetti." Pensa lui.

Qualcuno li ferma. 
«Wowowo, calmiamoci! Vi conoscete?» interviene Mark separandoli riconoscendo la tensione pericolosa.

I due ragazzi si lanciano sguardi di disprezzo.

"Mi ha davvero data dello sbruffone arrogante? Questa poi." Pensa ancora lui. 
"Chi si crede di essere per darmi della svampita senza autocontrollo? Dovrebbe guardarsi un po'." Pensa ancora lei.

«Allora mi rispondete?» il suo tono si fa più severo forse perché nessuno gli ha ancora dato una risposta. 
«Wave usciamo» la prende per il polso Jackson trascinandola via di lì. 
«Myungsoo almeno tu mi dai una risposta?» richiede Mark irritato. 
«Lascia perdere, è solamente una ragazzina» risponde freddo il castano ordinando un drink al bar.

   
 
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