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Autore: Tiblis    29/12/2015    0 recensioni
Un uomo incappucciato stava seduto su uno sgabello in una locanda della repubblica di Svevia, ovviamente il posto era malsano e pieno di vapori e le poche luci erano quelle delle lanterne poste sul soffitto che al contatto dei vapori della cucina sembravano uno spettacolo di angeli volanti. L’uomo stava ammirando quel meraviglioso spettacolo quando una cameriera lo fece ricondurre alla realtà
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mentre Ezio controllava da dietro uno dei muretti verso una vietta poco illuminata , il vecchio andò verso una fontana  che stava in una penombra di una piazzetta in muratura puzzolente a lavarsi la faccia dal sudore . C’era solo la luce della luna d illuminare tutta la scena.
“io lo sapevo, IO LO SAPEVO!!” discusse con il suo compagno, ma a causa della scarsa attenzione che riceveva sembrò che parlasse da solo “ che stavi per fare qualche cazzata, era andata fin troppo bene per te!! Tu che entravi e facevi da paciere e riuscivi ad evitare che la nostra missione non andasse a puttane”
Ezio lo degnò di uno sguardo solo per un secondo, poi ritornò a guardare le viette che confluivano nella piazzetta
“ e come ultimo colpo di fortuna  , scopriamo che quell’imbecille aveva colpito il nostro obbiettivo causandoli una emorragia cerebrale  rispandiamoci così una settimana di lavoro”
una smorfia sul viso di Ezio
“ ma tu avrai pensato “ ma che  santo ci protegga, è tutto fin troppo semplice. Complichiamoci un po’ la vita, dai !” e hai sparato a quell’oste dopo avermela fatta tu una manfrina su quanto pestarlo fosse stato da maleducati” smise di sacquarci, la faccia era diventata tutta deformata, come di plastilina.
Ezio affermò “ pensavo lo volessi anche tu”
“ no, Idiota! Io l’ho pensato! Non voluto!” riprese fiato “ c’è una grande differenza, come se…”
“  si, ho capito!! Basta!!” parlò deciso “ ora silenzio” lo zittì con l’indice.
I due rimasero in silenzio a sentire il silenzio attorno a loro, quando Ezio sparò ad Ales prima i due dovettero scappare da una folla inferocita che voleva linciarli, fortuna che Ezio ebbe in mente di non continuare a sparare. La via dell’osteria era fin troppo affollata e avrebbero potuto “ innervosire “ qualche altro gruppo.  I due erano riusciti  a prendere il cavallo del viandante e scapparono in sella insieme riuscendo ad evitare il lancio delle bottiglie. I due ripresero fiato dietro  ad un piccolo acquedotto ad archi che attraversava la città, erano riusciti a scappare velocemente con il loro cavallo dagli avventori della locanda ma avrebbero attirato troppo l’attenzione se avessero continuato la fuga così. Inoltre il loro cavallo non era abbastanza forte per tenere due persone contemporaneamente al lungo , hanno dovuto mollarlo lungo un viadotto malmesso legandolo ad un muretto, contro il volere del suo proprietario che voleva tenerlo sempre accanto. Considerando la vivibilità di quella zona, ma Ezio lo convinse che nel caso lo avessero ritrovato avrebbero guadagnato più tempo depistandoli. In cambio Lui dovette portare tutto il materiale che stava sul cavallo: erbe , fogli, materiali e munizioni.
Era da un’ora che scappavano da quando avevano lasciato il cavallo , sebbene la situazione fosse rimasta tranquilla  da un po’ era meglio non essere sicuri. Per quello che potevano sapere Ales era un membro di una banda di strada e alcune di loro sono note di incendiare un intero quartiere pur di vendicare la morte di un loro compagno. Ma era rimasto tutto tranquillo, ora erano al sicuro.
“ dovremmo essere al sicuro” parlò con un tono di voce basso il viandante con la faccia deformata” ora dobbiamo decidere”
“decidere cosa?” chiese Ezio
“ cosa scrivere sul rapporto, no?” affermò il suo compagno” non crederanno mai che abbiamo sparato ad un oste perché maltrattava sua sorella?”
“ dobbiamo? In fondo si tratta di un mutante” sorrise sarcasticamente “ loro direbbero “ un punto in più per noi” no?”
un coppino sulla nuca fu la risposta, seguì  un verso di dolore
“ non è questo il problema, hai usato una rivoltella per ucciderlo. Quel genere di armi non si usano più da secoli per loro. Se qualcuno la riconoscesse ci troveremmo dietro praticamente ogni tizio in armi in tutto l’emisfero”
Ezio tacque per un attimo “ dubito che avranno prestato attenzione alla forma dell’arma, ho sparato un solo colpo. Non in maniera diversa dalle armi che ci sono in giro…… è poi a chi interesserebbe della sorte di un poveraccio?? Sarà visto come la solita anima rapita dai bassifondi”
“ mmmmm, spero tu abbia ragione. Ma dobbiamo stare in questa città ancora per qualche giorno e dobbiamo stare cauti”
“ la tua medicina…… non possiamo prenderla ad un altro giro??”
il viandante lo guardò storto , poi si tolse la faccia. Su quella sotto  Aveva tumori neri sul lato destro della faccia che li coprivano l’occhio e orribili cicatrici sul lato sinistro che almeno permettevano al suo unico occhio rimasto libero di vedere. Ezio detestava quella visione
“ Maestro…… non lo sapevo, di solito non è…….”
“ così veloce…. Già”
sporse la visione ad una casa in muratura, era abbandonata da anni o almeno così sembrava. Era talmente fatiscente che pareva sul punto di crollare
“ dormiremo la, nel caso ci raggiungessero  sarà facile far crollare la casa per coprirci la fuga”
“ con noi sotto” aggiunse Ezio
“ ecco perché rimarrai sveglio , per aver lasciato il mio cavallo in balia dei bruti. “ parlò in maniera seria “ appena vedrai possibili segni di cedimento correremo via”
“ ma io pensavo di essermi fatto perdonare” si lamentò polemicamente “ ti ho portato tutta la tua roba che stava su baviecca”
“no, quello era un ordine da un superiore di grado ad inferiore graduato.” Disse scocciato “ questo è quello che devi fare se vuoi farti perdonare”
“ e se mi rifiutassi di farlo?”
“ mi appellerei ancora alla catena di comando e dovresti poi farmi un altro favore ” rispose “ ricorda che sono sempre il tuo capitano maggiore”
“ siamo praticamente pari di grado, è solo un vizio di forma” si lamentò
“ praticamente non vuol dire esattamente” la faccia arrabbiata deforme del maestro lo spaventò “ inoltre ho voglia di dormire”
il maestro accese la lampada ad olio che portava nella borsa e esplorò la casa, superato la scalinato di pietra si mise dietro ad uno strato ancora integro di muratura. Diede una veloce ripulita del pavimento e crollò sulla sua borsa che usava come cuscino e non diede più segni di movimenti.
Ezio invece rimase fuori, sebbene non volesse ascoltarlo gli era ormai istintivo come se fosse stato naturale obbedirgli. In pratica lo aveva cresciuto lui. Rimase a guardare le stelle osservando l’orsa maggiore e cercando la stella polare non trovandola. Nonostante avesse passato gran parte della sua vita fuori dal loro gruppo ristretto ancora non sapeva orientarsi usando riferimenti naturali , questo gli aveva impedito nonostante i molti anni di esperienza di avere una ulteriore promozione. La cosa lo stancava.
Guardò intorno per vedere ogni possibile presenza, ma eccezion fatta per il suono di qualche animale non avvertiva più alcuna sua presenza, si senti al sicuro. Aveva sempre creduto che il suo sesto senso non si sbagliasse mai, inoltre era visibile che la piazzetta non era più abitata ed evitata perfino dai più disperati vagabondi.
Tirò fuori dalla borsa una scatoletta metallica, con sopra il marchio nero inciso. Una spada e un teschio che sovrastavano il mondo. Al lato destro della scatola c’erano quattro pulsanti in fila. Premette il quarto, poi il primo e il terzo e infine il secondo. L’oggetto si aprì.
Uno schermo luminescente illuminò il volto di Ezio, e varie parole si mischiavano  con vari dati
“ inizializzazione in corso……”
la scatola stava sulle sue gambe, il disco interno si stava incominciando a vibrare.
“ inserire Codice :…..”
digitò 850333 C-25
“ Benvenuto, Funzionario Stanter, le funzioni di oggi?”
si aprì un elenco di opzioni.
  1. redigere rapporto e invio.
  2. Note personali.
  3. Cultura.
  4. Regole di ingaggio. Teoria e pratica.
  5. Regole di ingaggio decise.
 
Stanter andò a vedere la opzione delle regole, cliccò sullo schermo.
 
 
  1. ogni contatto con i nativi deve essere limitato alle regole previste  per l’eventuale  missione.
  1. tali regole di ingaggio una volta fissate non possono essere previste mutamenti.
Corollario: se la situazione lo richiede , si possono utilizzare metodi di ingaggio voluti dall’agente sul campo.
  1. ogni eventuale contatto stabilitosi deve essere limitato solo con gli umani di classe Gamma, le razze umanoidi vanno evitate.
Corollario: Gli esponenti di razze diverse  vanno ingaggiati  a seconda della discrezione possibile.
  1. Rimanere fedeli alla dottrina del partito centrale, seguendo i principi dei nostri antenati e ridare un futuro agli umani oppressi
Corollario: evitare di creare ogni possibile forma di proselitismo, a causa della scarsa visione culturale e bestiale degli umani gamma. Non fidatevi mai di loro.
  1. il fine giustifica i mezzi, sempre.
 
Stanter ebbe subito un pensiero   che subito mascherò a se stesso, le regole erano talmente generali che l’agente le aveva rispettate tutte. Ma il modo in cui le aveva rispettate era completamente estraneo alla sua logica, non era un uomo sotto copertura ma era uno di loro. Poteva anche rimanere fedele ai dettami come aveva dimostrato , ma questo significava che lo faceva per non-costrizione. Capitava sempre , prima o poi agli agenti in campo , di diventare così. I più non si accorgevano di essere diventati corrotti, gli altri addirittura provavano a disertare e provare a vivere una vita propria. Impossibile!! Sarebbe stato come se il sole non illuminasse più la terra ma pretendere che in essa continuasse ad imperare la vita, Il Credo è Tutto.
 Ezio digitò un tasto sullo schermo e incominciò a scrivere il rapporto
 
Nome: Ezio.
Cognome : Ruselli.
Matricola : C:25, Sezione Esterna.
 
Nome: Mercurio alias “ Medos”.
Cognome: Smith
Matricola: C-27, Sezione Esterna.
 
I due agenti si sono recati sul posto in data 24 Settembre 3185 nei territori della Confederazione Nanica, in particolare a Je’stass capitale  della Repubblica di Svevia. I cui territori corrispondono più o meno alla vecchia provincia di “Pista 5”.
 
Sono cui per comunicarvi che l‘obbiettivo è stato portato a termine , il Maestro Mercurio e io siamo riusciti a localizzare il traditore Dorian, che sfuggiva alla giustizia da almeno dieci anni. Non è stata necessaria alcuna operazione particolare, il soggetto soffriva di indigestione cerebrale e abbiamo potuto farlo passare per un incidente: successivamente Mercurio ha avuto una discussione con l’oste umano gamma  locale che lo aveva messo sotto  minaccia sia verbale che fisica ,ho dovuto abbatterlo ma non sono riuscito ad impedire    che la persona in  questione lo pugnalasse gravemente; a causa della malattia l’agente Mercurio non ha potuto reagire adeguamene ma sono riuscito a portarlo in salvo per provare a medicarlo ma era troppo provato, la ferita al pugnale aveva tagliato in due gli addominali inferiori. Ci eravamo rifugiati in una casa ma purtroppo era in pessime condizioni, il pilone centrale su cui  ci eravamo appoggiati crollò appena ero andato fuori per ripulire gli oggetti da cura in una vicina fontana. L’ho ritrovato senza vita e non potendo procedere al recupero del corpo ho dovuto lasciarlo una volta preso l’equipaggiamento della missione  per evitare che potesse finire in mani sbagliate.
Anche se deceduto in territorio occupato , ricorderò per sempre il suo sacrificio e così spero tutti noi.
Lode al patto.
 
Premette il tasto invio, senza dare una occhiata alla bozza. Aveva in ogni caso scritto tutto e non era il caso di controllare la sintassi.
L’operazione andò a buon fine, saranno stati felici a casa del successo della missione e già l’indomani faranno una veglia per ricordare il loro compagno che nonostante la lunga malattia aveva voluto continuare a servire la patria.
“ meglio non deluderli” pensò
una volta tanto non dovette mentire anche a se stesso. Ripose la scatoletta nella borsa e cercò qualcos’altro. Un oggetto rotondo e liscio nero, lo svitò parzialmente e lo lanciò dentro l’ingresso della casa e poi si voltò incamminandosi deciso fuori dalla piazzetta . Una forte rumore lo raggiunse dietro. Ma solo Ezio se ne preoccupò.
 
  
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