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Autore: JulKat_5384    29/12/2015    2 recensioni
Mia Primissima One Shot.
Non è niente di che ma rivedendomi la terza stagione ho voluto riportare su "carta" la scena finale dell'ultimo episodio.
Ho voluto immaginare cosa pensassero e quali emozioni sentissero i due personaggi durante il loro dialogo.
Spero vi piaccia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era là fuori, seduto ad uno dei tavolini più lontani del Granny's, concentrato a fissare un punto indefinito e sorseggiando rum dalla sua inseparabile fiaschetta. Distolse lo sguardo solo quando qualcuno si avvicinò e si sedette su una sedia accanto alla sua, era Emma. “Allora, pensi che Tremotino avesse ragione? Ora nel libro ci sono anch'io” disse, all'uomo scappò un sorriso. “ha detto che a parte la nostra avventura sarebbe tornato tutto a posto”. Si guardarono negli occhi. “credi che sia vero?” domando la bionda. L’uomo sospirò, riabbassando sguardo, “Aveva ragione. Altrimenti ricorderei dei baci alla sgualdrina della locanda” tornò a fissare Emma, lei sorrise. “Questo cosa dimostra?”, domandò lei innocente. Si vedeva che il pirata era nervosamente imbarazzato, ma tale sensazione sparì quasi subito dal volto di lui. Poi guardò dritto negli occhi di lei e con la faccia più seria che Emma gli abbia mai visto in volto, proseguì “Io conosco i tuoi baci” fece una pausa “le sarei corso dietro”. Questa ultima frase fece perdere un respiro alla bionda ma lui non aveva ancora finito di parlare, proseguendo fece uscire il suo lato piratesco e aggiunse “ma non l’ho fatto”. Emma capì che quello era tornato il solito pirata di sempre, quello smanioso di avventure e troppo ferito per potersi affezionare ad un’altra persona, o almeno così credeva. Lui proseguì “la mia vita è proseguita nella stessa maniera” risero, lui tristemente, quella vita passata a saccheggiare e depredare non la reputava più sua, ma di un suo fantasma. “Già sarà stato il rum” disse lei, ricordandosi la risposta del pirata quando era stato costretto a tramortire se stesso del passato con un cazzotto. “Tutto è di nuovo normale” riprese lui, “tu sei un’eroina, Swan”. "E tu un eroe” disse lei, senza quasi accorgersene. Lui rise, diventare un eroe non era certo nei piani di un pirata. Ma lei non era certo uscita a cercarlo per dirgli che ora anche lei era nel libro, in fondo Emma faceva già parte di quel libro di fiabe. No, lei era lì per dirgli un’altra cosa e questo era esattamente il momento giusto per parlargli; lui stava ancora pensando al fatto di essere un eroe. Approfittando del fatto che lui non la stesse guardando, lei prese coraggio. “Volevo ringraziarti, Killian” era la prima volta, da quando avevano iniziato a parlare, che lei lo chiamava per nome, il suo vero nome. Quella parola, detta così dolcemente e lievemente sussurrata, scosse il pirata, il quale fu strappato dai suoi pensieri. Ci fu una breve, ma intensa pausa. “per essere venuto a prendermi fino a New York” disse lei, “se non l’avessi fatto...” ma non riuscì a terminare la frase. “Era la cosa giusta da fare” disse semplicemente Killian, quasi involontariamente. Continuarono a guardarsi negli occhi, verde intenso contro azzurro mare. Una domanda sopraggiunse, interrompendo quella battaglia di sguardi. “Come ci sei riuscito? Come sei arrivato a me?” Questi interrogativi, posti così innocentemente, diedero la forza al pirata di raccontarle ciò che aveva fatto, per raggiungerla, solo per lei. “Il sortilegio stava arrivando, ho abbandonato il mio equipaggio e ho navigato con la Jolly Roger a tutta velocità per seminarlo” “Hai seminato un sortilegio?” lo interruppe lei. Era dannatamente curiosa; lui non seppe resistere e si auto elogiò “ Sono un signor capitano”. Risero, poi lui proseguì il suo racconto “ e quando infine sono uscito dalla portata del sortilegio, ormai non c’erano più barriere, il passaggio tra i mondi era di nuovo possibile, serviva solo un fagiolo magico”. “Non sono facili da trovare” constatò lei. Subito, sul volto di Killian comparve un sorriso triste e, per un momento, ma solo uno, nostalgico. “Lo sono, se hai qualcosa di valore con cui scambiarli” nel dirlo aveva abbassato lo sguardo, sapendo perfettamente che non sarebbe riuscito a dirglielo se l’avesse guardata negli occhi. "E tu cosa hai usato?”, un’altra domanda. Emma fantasticava su gioielli, monete d’oro, diavolerie magiche rubate, tesori di immenso valore. Non si sarebbe mai aspettata però quella risposta. “La Jolly Roger, naturalmente” solo a metà frase, ossia quando la risposta era già stata data, Killian tornò con gli occhi su quelli di lei; sul volto di lui comparve un sorriso, era un sorriso triste, ma allo stesso tempo felice, della scelta fatta. Quella risposta, detta tutta di un fiato, sbalordì Emma, che mai avrebbe pensato ad un tesoro tanto importante per un pirata, anzi per un Capitano. Quelle assi di legno inchiodate l’una alle altre che avevano solcato tanti mari e quelle vele che si erano gonfiate dei venti provenienti da qualsiasi direzione, erano per un uomo di mare le cose più preziose: la propria nave, la propria vita, la propria libertà. Questo fece capire a Emma quanto lui avesse sacrificato per lei. “Hai abbandonato la tua nave, per me?” Killian sapeva esattamente quale azione avesse compiuto, ma quando lei lo ripeté, capì anche lui cosa avesse realmente fatto: aveva anteposto alla sua nave, alla sua libertà, Emma. Non aveva mai detto a nessuno, neanche al suo equipaggio, quale fine avesse fatto la sua nave, solo lui ne era a conoscenza e averlo detto a qualcuno, in particolar modo a lei, fu come togliersi un macigno dal petto. L’unica cosa che riuscì a fare fu annuire lievemente. “Sì”. Emma non lo credeva possibile: quell'unica sillaba era carica di sincerità, non serviva neanche il suo “potere” per capire se stesse mentendo o meno. Era la pura verità. La bionda non seppe fare altro che avvicinarsi lentamente, chiudere gli occhi e poggiare le sue labbra su quelle di Killian. Sapevano entrambi che quello era un bacio diverso dagli altri: diverso da quello che si erano scambiati sull'Isola Che Non C’è per un capriccio di lui; diverso da quello che Emma era stata costretta a dare al pirata di un tempo per tenerlo occupato e che per fortuna e grazie al ‘rum’ ricordava solo lei; diverso dal bacio che Emma ha dato a Killian per salvagli la vita. Quel bacio, sincero, era sinonimo di amore, amore ricambiato. Il pirata passò la sua mano tra i capelli biondi di lei. La salvatrice passò una mano tra i capelli corvini di lui, mentre l’altra era saldamente tenuta sul petto di Killian per poter sentire i battiti del suo cuore. Spostando l’uncino sulla schiena di lei, la strinse di più a sé. Lentamente il pirata fece scorrere la mano sulla guancia di lei e successivamente sotto il mento; si scostarono per riprendere fiato e Killian poté guardarla negli occhi, verdi come il mare quando, essendo limpido e poco profondo, vi si riesce a vedere il fondale. Sorrisero, poi proseguirono quel bacio, interrotto solo per dar modo al pirata di ammirare la sua bella bionda.
  
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