29/12/2015
3 recensioni-Desideroso impulso d'amore-
Le gocce di sudore scorrevano lungo la fronte, seguite da ansimi e gemiti di puro piacere. Le guance tinte di incadescente rosso mostravano ancora i morsi voraci dell' 'animale' che la divorava avidamente.
Rin non riusciva più a muovere il suo corpo, ormai divenuto l'allettante banchetto del fratello gemello. Anche questa volta, la dolce ragazza si lasciò catturare nella sua lussuriosa trappola.
Le mani legate con il suo fiocco dorato e il suo sguardo, con quegli occhi in preda all'estasi, la rendevano infinatemente attraente, per Len.
La 'belva' si era posizionata dietro di lei, stuzzicandola, contemplando quel viso così simile al suo, beandosi di quel contatto proibito.
Il collo e la spalla di Rin erano scoperti, illuminati soltanto dai raggi della luna piena, che filtravano dalla finestra della camera da letto dei due amanti, finti fratelli. Le labbra di Len si posavano sulla tenera e pallida pelle, marchiandola con una scia di segni violacei. La punta della lingua fa avanti e indietro, lasciando saliva.
Il cuore di lui si riempie, ogni volta... Non erano solo palpiti di desiderio.
Non aveva bisogno di altro per stare meglio.
Contava i battiti del cuore di Rin da dietro la schiena, senza soffocare la sua crescente lussuria.
La mano destra di Len giocava con uno dei seni scoperti, stringendo tra le dita il roseo capezzolo turgido, mentre lei, con piacere, era legata.
Gli ansimi si fecero più forti quando la mano destra proseguì nella sua intimità, attraversando il pizzo delle mutandine umide, ormai di troppo.
Rin ebbe un altro brivido che percosse il suo corpo eccitato, mentre il fratello le dava piacere tra le sue cosce.
-L...Le...L...enn...Mmh-
Cercò di pronunciare il nome di lui tra un sospiro all'altro. Ora non sapeva se voleva di più da quel rapporto incestuoso, o finirla con questi giochetti perversi del fratello, che aveva controllo su di lei.
In risposta, le mani e la lingua di Len premettero con più forza sulle zone erogene, sfoggiando un sorriso di fronte l'eccitato stupore di Rin.
Era un pò come se le avesse detto ''ti voglio e faccio tutto quello che voglio con te". E Rin dovette arrendersi, consapevole che, effettivamente, le loro anime erano legate da un invisibile filo, lo stesso che li aveva intrappolati in questa follia di impulsi d'amore.
Sapevano che fosse tutto ciò sbagliato. Ma vivevano in un degradante mondo piena di gente pazza, perciò era il mondo in sè ad essere folle, non loro.
La biondina si convinse di questo, per questa notte, mettendo da parte il tormento per godersi quelle carezze viziose di Len che, ad un certo punto, smise all'improvviso il suo lavoro, non prima, però, di lasciarle un ultimo succhiotto sul collo, facendo uscire un pò di sangue, che leccò il più lentamente possibile, probabilmente per farle rendere conto di quello che lui le stava facendo e di quanto lei fosse impotente, torturandola sempre di più.
Dio solo sa quanto fosse perverso quel ragazzo che, sotto l'aspetto serio e innocente, era un avido demone. Fra tutti, fra i tanti, doveva legarsi proprio a lui? Suo fratello, e in più, il più sadico che c'era?
Len fece sdraiare Rin sul letto, posizionandosi sopra di lei, guardandola come non mai, perdendosi in quello sguardo così somigliante al suo. Era questo ciò che voleva davvero? Si chiese, mentre i due stavano già facendo l'amore con gli occhi, incapaci di staccarsi l'un dall'altra. Inaspettatamente, la sorella disse semplicemente:
-Prendimi-
E finalmente Len ebbe la risposta. Entrambi bramavano di immergersi in questo peccaminoso ed imperdonabile amore.
-Sei mia-
-Sei mio-
Len ebbe di nuovo stupore, ma dal profondo, sapeva che Rin, che gli sorrideva maliziosamente, per quanto le piacesse, non avrebbe mai agito di sua volontà come una sottomessa.
La baciò con ardore, e le loro lingue si univano in una passionale danza finchè, entrambi desiosi, Len liberò Rin dal suo ultimo indumento, facendo altrettanto con i suoi, rapidissimo.
Tra un bacio e l'altro, lungo il corpo della gemella, alla fine annegò profondamente dentro di lei, fondendosi in un'unica cosa.
Per sempre.
Rin non riusciva più a muovere il suo corpo, ormai divenuto l'allettante banchetto del fratello gemello. Anche questa volta, la dolce ragazza si lasciò catturare nella sua lussuriosa trappola.
Le mani legate con il suo fiocco dorato e il suo sguardo, con quegli occhi in preda all'estasi, la rendevano infinatemente attraente, per Len.
La 'belva' si era posizionata dietro di lei, stuzzicandola, contemplando quel viso così simile al suo, beandosi di quel contatto proibito.
Il collo e la spalla di Rin erano scoperti, illuminati soltanto dai raggi della luna piena, che filtravano dalla finestra della camera da letto dei due amanti, finti fratelli. Le labbra di Len si posavano sulla tenera e pallida pelle, marchiandola con una scia di segni violacei. La punta della lingua fa avanti e indietro, lasciando saliva.
Il cuore di lui si riempie, ogni volta... Non erano solo palpiti di desiderio.
Non aveva bisogno di altro per stare meglio.
Contava i battiti del cuore di Rin da dietro la schiena, senza soffocare la sua crescente lussuria.
La mano destra di Len giocava con uno dei seni scoperti, stringendo tra le dita il roseo capezzolo turgido, mentre lei, con piacere, era legata.
Gli ansimi si fecero più forti quando la mano destra proseguì nella sua intimità, attraversando il pizzo delle mutandine umide, ormai di troppo.
Rin ebbe un altro brivido che percosse il suo corpo eccitato, mentre il fratello le dava piacere tra le sue cosce.
-L...Le...L...enn...Mmh-
Cercò di pronunciare il nome di lui tra un sospiro all'altro. Ora non sapeva se voleva di più da quel rapporto incestuoso, o finirla con questi giochetti perversi del fratello, che aveva controllo su di lei.
In risposta, le mani e la lingua di Len premettero con più forza sulle zone erogene, sfoggiando un sorriso di fronte l'eccitato stupore di Rin.
Era un pò come se le avesse detto ''ti voglio e faccio tutto quello che voglio con te". E Rin dovette arrendersi, consapevole che, effettivamente, le loro anime erano legate da un invisibile filo, lo stesso che li aveva intrappolati in questa follia di impulsi d'amore.
Sapevano che fosse tutto ciò sbagliato. Ma vivevano in un degradante mondo piena di gente pazza, perciò era il mondo in sè ad essere folle, non loro.
La biondina si convinse di questo, per questa notte, mettendo da parte il tormento per godersi quelle carezze viziose di Len che, ad un certo punto, smise all'improvviso il suo lavoro, non prima, però, di lasciarle un ultimo succhiotto sul collo, facendo uscire un pò di sangue, che leccò il più lentamente possibile, probabilmente per farle rendere conto di quello che lui le stava facendo e di quanto lei fosse impotente, torturandola sempre di più.
Dio solo sa quanto fosse perverso quel ragazzo che, sotto l'aspetto serio e innocente, era un avido demone. Fra tutti, fra i tanti, doveva legarsi proprio a lui? Suo fratello, e in più, il più sadico che c'era?
Len fece sdraiare Rin sul letto, posizionandosi sopra di lei, guardandola come non mai, perdendosi in quello sguardo così somigliante al suo. Era questo ciò che voleva davvero? Si chiese, mentre i due stavano già facendo l'amore con gli occhi, incapaci di staccarsi l'un dall'altra. Inaspettatamente, la sorella disse semplicemente:
-Prendimi-
E finalmente Len ebbe la risposta. Entrambi bramavano di immergersi in questo peccaminoso ed imperdonabile amore.
-Sei mia-
-Sei mio-
Len ebbe di nuovo stupore, ma dal profondo, sapeva che Rin, che gli sorrideva maliziosamente, per quanto le piacesse, non avrebbe mai agito di sua volontà come una sottomessa.
La baciò con ardore, e le loro lingue si univano in una passionale danza finchè, entrambi desiosi, Len liberò Rin dal suo ultimo indumento, facendo altrettanto con i suoi, rapidissimo.
Tra un bacio e l'altro, lungo il corpo della gemella, alla fine annegò profondamente dentro di lei, fondendosi in un'unica cosa.
Per sempre.
FINE