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Autore: eleCorti    30/12/2015    4 recensioni
Ora che Natale e Capodanno erano trascorsi, si poteva ritornare alla vita di tutti i giorni, ovvero riprendere a mangiare normalmente senza rimpiazzarsi di cibo, certo dipendeva anche dalla provenienza, si sa che al sud come minimo ci sono due primi, a volte anche tre, due secondi, due contorni, e due tre dolci, se contiamo il panettone, o il pandoro!
Seguito delle storie: A very special Christmas e Happy new year.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chichi, Goku, Goten
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Ora che Natale e Capodanno erano trascorsi, si poteva ritornare alla vita di tutti i giorni, ovvero riprendere a mangiare normalmente senza rimpiazzarsi di cibo, certo dipendeva anche dalla provenienza, si sa che al sud come minimo ci sono due primi, a volte anche tre, due secondi, due contorni, e due tre dolci, se contiamo il panettone, o il pandoro!
Quindi l’epifania, per tutti, è il giorno perfetto per mettersi a dieta, che poi non è nemmeno vero perché, per smaltire tutti i panettoni e i pandoro avanzati, ci vogliono come minimo due settimane!
Ma non per tutti l’epifania è un giorno qualunque, i bambini, infatti, aspettavano il 6 Gennaio per ficcare le mani nelle calze appese al camino e prendersi tutti i dolci all’interno, che la befana aveva portato loro.
Certo si sa che, come per Babbo Natale, vale la legge del bimbo buono e del bimbo cattivo, perciò non tutti avrebbero avuto dei dolci, ma stranamente mai nessuno ha mai ricevuto il carbone, e chissà per quale motivo!
Le mamme, infatti, sapendo quanto i loro bimbi fossero golosi, riempivano loro le calze di dolci, oppure compravano quelle della Kinder, contenenti Kinder bugno e merendine varie, da far venire il diabete!
Tra queste, vi era una mamma dai capelli neri raccolti in uno chignon, che aveva già comprato la calza della Kinder e attendeva il momento giusto per appenderla.
Ma siccome amava le cose particolari, ed anche spericolate, pensò bene di architettare un piano, ma stavolta avrebbe fatto tutto da sola, senza chiedere aiuto a quell’imbecille di suo marito, capace solo di combinare disastri e di rovinare tutto, com’era successo per Natale, anche se poi, doveva ammetterlo, si era salvato in calcio d’angolo!
Aveva preparato tutto, un filo, che partiva dall’albero di fronte casa sua fino al tetto, dove lei ci sarebbe passata con la scopa, grazie a delle imbracature, poi si sarebbe calato dal camino, avrebbe posato la calza, nel suo apposito posto, si sarebbe fatta vedere da suo figlio e poi sarebbe corsa via dalla finestra.
Tutto era perfetto e niente poteva andare storto, specie se suo marito restava a dormire russando come un trombone!
Ormai mancava poco alla mezzanotte, per cui era giunto il momento di agire e mettere in atto il suo piano perfetto, si alzò dal letto e indossò il suo costume da befana, così brutto da fare paura alla strega di Biancaneve, ma non la regina, la vecchia!
Indossò anche un finto naso adunco e degli occhialetti da vecchia, afferrò un manico di scopa e uscì dalla stanza, dirigendosi su in terrazza.
Indossò le imbracature, salì sulla scopa e percorse il suo percorso. Tutto stava procedendo per il meglio, fino a quando Goku, sentendo degli strani rumori, si alzò e guardando fuori dalla finestra vide uno strano essere appeso a un filo.
Aveva pensato fosse la befana, ma sapeva che la vecchia non si appendeva a un filo per volare con la scopa, per cui quello o quella doveva essere un impostore.
Aprì la finestra e si librò in volo, avvicinandosi lentamente allo strano individuo; lo braccò con le braccia, strattonandolo, intenzionato a farlo cadere per terra.
“Ehi tu, chi sei? Cosa vuoi?’” domandò, scuotendo sempre più forte la povera moglie.
“Sono io! Brutto idiota!” gli urlò, difatti, la mora che aveva iniziato a fumare come una teiera, non come a capodanno, ma quasi!
Si fermò e osservò lo strano essere e capì tutto: era una parrucca, le tolse i capelli e poi il naso e la riconobbe.
Ovviamente iniziò a tremare come una foglia e a ridere come un ebete, poiché sapeva che adesso la sua adorata mogliettina gliel’avrebbe fatta pagare.
“Chichi scusa, non ti avevo riconosciuto!” si scusò come i bambini.
“Sei un’idiota Goku, hai rovinato tutto!” si mosse per poterlo picchiare con la sua padella, sempre a portata di mano.
Purtroppo Goku, scuotendo la sua sposa, aveva slacciato le imbracature, così la mora perse l’equilibrio, aggrappandosi al marito, pur di non cadere.
Ma il sayan, colto alla sprovvista, perse anche lui l’equilibrio così entrambi caddero, e per fortuna loro, Goku tentò di alzarsi in volo, ma la sua adorata sposa lo strattonava pur di non cadere, così sfondarono la finestra, ritrovandosi in salotto, distesi a terra come salami!
Il piccolo Goten, che ovviamente si era addormentato sulla poltrona per aspettare la befana, sentendo quel fracasso di vetri rotti, si era ridestato preoccupato che fosse successo qualcosa.
E, notando che gli individui distesi per terra fossero i suoi genitori, li guardò con una faccia che stava a dire: ma voi che cazzo ci fate qua? Poi, però, notando che dal braccio della madre era scivolata una busta con dentro delle calze della Kinder, la sua espressione mutò, così iniziò a fumare come una locomotiva, non come la madre, ovvio!
“Mamma, papà! Ancora? Perché dovete rubare il lavoro anche alla befana?” s’indispettì, posando le mani sui fianchi.
I due rimasero in silenzio a guardarlo, non sapendo, ovviamente cosa dire; e un pensiero attraversò la mente della mora, quello di fargliela pagare duramente al marito per la sua idiozia! Perché fino al suo arrivo tutto stava procedendo molto bene!
Una folata di vento scese giù dal camino e, quando essa si dissolse, al suo posto vi erano dei dolci tutti sparpagliati sul pavimento.
Il piccolo bimbo sorrise e alzò le braccia al cielo, si avventò suoi dolci, lanciandoli in aria, come si fa con i coriandoli.
Poi guardò dalla finestra e vide una piccola luce che risplendeva nel cielo, ma non era una stella cadente, il bimbo lo sapeva.
“Mamma, papà la befana!” esclamò il piccolo indicando un punto nel cielo.
I due si girarono e stavolta videro proprio una scia di luce che percorreva il nero firmamento. Goku sorrise, perché se aveva visto la befana allora significava che anche Babbo Natale esistesse.
La befana, infatti, era appena giunta in casa Son e, quando aveva notato che non c’erano dolci, si era rallegrata, perché erano anni che non lavorava a causa delle mamme che le rubavano il mestiere!
Così, sorridendo, aveva portato i dolci in casa di quella famiglia scalmanata, contenta poiché, almeno quell’anno aveva fatto una consegna.
E gracchiando come una vecchia si era librata in volo in sella alla sua scopa, sparendo nel nero cielo.
Ovviamente, il giorno dopo, tutti i dolci sparirono in un sol colpo mangiati dai due Son ed anche da Gohan che sotto la sua serietà, mostrava un poco di stupidità del padre.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: come promesso ci è stato un seguito! Certo non lo vedo così demenziale come gli altri due, ma spero di essere riuscita a strapparvi un sorriso.
Voglio fare un piccolo chiarimento: quando ho scritto la differenza tra nord e sud, mi riferivo, ovviamente all’Italia, e vi sfido a indovinare da dove provengo!
Comunque, voglio augurarvi un felice 2016 e chissà con il nuovo anno cosa potrebbe accadere!
 
 
 
 
   
 
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