Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: Persefone3    30/12/2015    9 recensioni
SPOILER per chi non segue la quinta stagione americana!!
Hook ha appena sacrificato la sua vita per salvare la città ed Emma dall'Oscurità che stava riportando dagli Inferi. Il gesto che Emma ha dovuto compiere l'ha distrutta e a malincuore ha dovuto lasciare andare l'uomo della sua vita, il suo unico e vero amore dopo aver fatto di tutto per tenerlo in vita. Non ha più ll'Oscurità dentro, ma da essa qualcosa ha imparato: lottare ostinatamente per quello a cui tiene. Sarà quest'ostinazione a spingerla verso il viaggio più insidioso di tutti, quello verso l'Averno per riprendersi il suo amore. Se ci riuscirà o meno questo sarà tutto da vedere.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I.  I Don’t Want Lose you
 
- Killian, non puoi farlo!
- Sappiamo entrambi che non esiste altro modo tesoro. Dobbiamo sbrigarci. L’Oscurità non resterà intrappolata in Excalibur ancora per molto. Prendila!
- No!
- Devi aiutarmi Swan. Prendila!
- Non posso, dovrei esserci io al tuo posto.
- La tua famiglia ha bisogno di te. Se qualcuno merita di andare negli Inferi quello sono io. Avevi ragione, sono stato debole. Quindi lasciami fare ammenda con questo sacrificio.
- Non voglio perderti.
- E io non voglio perdere te, ma devi lasciarmi andare. Fammi morire da eroe! Ti prego, è questo l’uomo che voglio tu ricordi.
 
Solo a quelle ultime parole, a quella preghiera così accorata, Emma aveva trovato il disperato coraggio di fare un passo verso Killian e prendere dalle sue mani la spada. Non era pronta a lasciarlo andare, non lo era mai stata ma ora capiva quello che a Camelot non aveva voluto prendere in considerazione. Killian aveva davvero voluto essere un uomo migliore per lei, allontanandosi dalla sua sete di vendetta e cercando di combattere i suoi demoni. Trasformandolo in Oscuro lei non aveva fatto altro che rigettarlo nel suo inferno personale. Emma si sentiva tremendamente in colpa perché riempirlo di oscurità aveva fatto sì che Nimue spegnesse la luce dentro la sua anima. Ma quando era stata davvero minacciata, Killian Jones era tornato a galla. L’uomo che aveva scelto di essere nel momento in cui aveva permesso all’amore di bussare ancora una volta alle porte della sua anima era stato oscurato, ma non annientato. Tutto quello che voleva ora, era la possibilità di rimediare al male che le aveva fatto, alle parole grosse che aveva versato, perché tutta quell’oscurità non era riuscita a scalfire minimamente quell’amore che lo legava a lei e viceversa.
 
- Ti amo – sussurrò Emma stringendolo a sé per l’ultima volta.
- Ti amo anche io
 
Trafiggerlo con quella spada imbevuta di oscurità, era stata la cosa più difficile da fare per lei. Perdere un’altra persona che amava, il suo unico vero amore per sua stessa mano era stato straziante, così come avere la consapevolezza di doverlo lasciare andare.
Sdraiata sul divano di quella che doveva essere la loro casa, Emma si era chiusa nel suo dolore e non era più uscita. Tutti si erano recati da lei: i suoi, Henry, Regina, ma quella casa era diventata il tempio di un amore perduto per sempre. A nulla era valso cercare di spronarla. Emma era rimasta immobile in quella posizione, stringendo l’unica cosa che le era rimasta del suo uomo: l’anello che le aveva dato per tenerla al sicuro. Da più di dodici ore, la sua mente stava rivivendo quegli ultimi attimi con lui come in un disco rotto. Il tempo si era fermato in quella radura vicino al lago, quando il paramedico aveva avvolto il corpo del suo Killian in quel lenzuolo. Non aveva mai lasciato la sua mano: se l’era, anzi, portata al petto, come se il battito del suo cuore potesse far ripartire anche il suo in qualche modo. Quando la barella aveva iniziato a muoversi e lei era stata costretta a lasciarlo andare, aveva sentito dentro come uno schianto. Guardare in faccia alla realtà aveva lo stesso sapore dello sbattere rovinosamente contro un muro freddo e spietato. Aveva sentito le gambe cederle ed erano state le amorevoli braccia di sua madre ad impedirle di finire a terra.
Poi improvvisamente aveva sentito dei bisbigli, dei familiari bisbigli, voci indistinte nella sua testa e dal tono sinistro. Sapeva che quella era la voce dell’Oscurità. E se l’Oscurità non era stata estirpata del tutto, una sola persona poteva esserne responsabile: Gold. Si era precipitata fuori per andare al negozio di pegni ma lo aveva trovato vuoto. Doveva parlare assolutamente con lui. Si era fatta raggiungere e lo aveva messo alle strette per farsi dire tutto. La cosa che più le bruciava dentro non era tanto il fatto che Gold fosse tornato l’Oscuro, quanto il capire che il sacrificio di Killian era stato vano. Era scattata inferocita contro quello che a stento riusciva a definire uomo.
 
- Sei riuscito a trovare una scappatoia e ci hai traditi tutti un’altra volta
- È quello che faccio. Sono fatto così.
- Allora Oscuro, dato che hai di nuovo i tuoi poteri, farai qualcosa per me.
- E perché mai?
- Perché ho ancora la magia e scommetto che posso andare da Belle e dirle tutto prima che tu possa uccidermi.
- Non mettermi alla prova.
- Non mettere alla prova me! vuoi davvero correre questo rischio? Che lei scopra ancora una volta il tipo di uomo che davvero sei?
- Cosa vuole esattamente signorina Swan?
 
Emma era uscita dal negozio di pegni con una nuova consapevolezza. Quello che sembrava un buco nero, si era trasformato in una flebile speranza. Sarebbe andata fino ai confini del mondo per riaverlo indietro e per rendergli giustizia. Ora aveva una ragione per rimettersi in piedi e lottare. Questo aveva imparato dall’oscurità: la determinazione a raggiungere i propri scopi. E Killian ne valeva la pena.
Era tornata a casa e aveva iniziato a preparare una sacca, dopo di che era tornata a sedersi sul divano in attesa delle ore che la separavano dall’appuntamento con Gold.
L’orologio del salotto batté le dieci in punto. Era ora di andare. Emma si alzò dal divano per dirigersi alla porta, ma prima si fermò un momento al telescopio sistemato ad una delle finestre che davano sul mare. Lo accarezzò come per poterlo toccare ancora una volta, perché quel cannocchiale era una delle poche cose che erano state usate da Killian.
 
- A quanto pare, essere l’Oscuro ha i suoi vantaggi: che meravigliosa vista sul mare. Non c’è niente di meglio della luna piena che splende sulle onde.
- A Camelot hai detto che l’oceano ti rilassa, ho pensato potesse farti piacere guardarlo
- Ti sei scelta una bella casa, lo ammetto.
- Non l’ho scelta io, ma tu – aveva risposto accennando al giornale sul tavolo.
- È la mia calligrafia.
- Hai detto che questo sarebbe stato il nostro futuro. Non ho fatto alto che cercare di tenerlo vivo.
- Allora credo sia giunto il momento di dirmi la verità.
- Tra poco, pochissimo.
 
Emma stava assaporando quell’ultimo bacio che si erano scambiati poco prima dell’abisso, quando qualcuno suonò alla sua porta. Posò le labbra sul metallo del cannocchiale e sussurrò qualcosa.
 
- Sto arrivando amore mio. Non aver paura, sto arrivando da te.
 
Emma si diresse ad aprire intenzionata a liquidare nel più breve tempo possibile chiunque fosse alla porta.

- Ho fretta, quindi cosa vuoi?
- Perché mamma? Dove vorresti andare?

Quando la salvatrice riconobbe la voce di suo figlio, si rese conto non solo della sua presenza, ma anche di quella di tutti gli altri. Si pararono tutti davanti a lei, intenzionati a non farla passare e a quel punto Emma non poté fare altro che raccontare loro tutta la verità. Li fece accomodare in salotto e quando furono tutti seduti iniziò a parlare.
 
- Non mi perderò in inutili giri di parole. Scenderò negli Inferi e me lo vado a riprendere.
 
Silenzio.
 
- Emma non dire assurdità! – iniziò Snow.
- C’è qualcosa che dovete sapere.
 
Emma iniziò a spiegare loro quello che aveva scoperto su Gold e sul pugnale.
 
- Killian – disse in maniera concitata – non se lo meritava. Gold l’ha ingannato, il suo sacrificio è basato su una menzogna. Non lascerò che i suoi ultimi gesti d’amore possano essere sporcati da una tale menzogna, quindi non provate a convincermi del contrario.
- Non puoi cedere nuovamente all’oscurità, Killian non lo vorrebbe – replicò sua madre.
- Non lo farò. Cederò all’amore, è la cosa giusta da fare. Farò come avete fatto voi: condividete un cuore, così faremo noi.
- Potrebbe funzionare – intervenne Regina
- Funzionerà
- Solo una domanda – disse Robin perplesso – esattamente … come si scende negli Inferi?
- Qualcuno ci aiuterà, facendo quello che ha fatto Hook per aprire il portale.
- Gold – disse David.
- Allora è deciso mamma – rispose Henry – veniamo con te.
- Non se ne parla ragazzino!
- Possibile – chiese David – che dopo tutto quello che abbiamo superato, non hai ancora imparato la lezione? Devi fidarti delle persone che ti amano, di noi.
- Davvero fareste questo per me?
- Certamente Emma! – rispose Robin
- Allora non perdiamo altro tempo
 
Quando giunsero alla riva del lago, Gold era già arrivato.

- Mi sembra di ricordare che avevamo pattuito una cosa tra noi Miss Swan.
- Cambio di programma e ora procediamo senza ulteriori indugi.
- Ne sei sicura?
- Fallo e basta.
 
Gold prese il suo pugnale e si ferì la mano. Versò alcune gocce del suo sangue nelle acque del lago per richiamare la barca di Caronte.    


Nelle profonde cavità della terra, nel regno dell’ombra, il governatore dell’Averno osservava con molta attenzione tutto quello che il fiume Acheronte specchiava. Uno dei suoi affluenti scorreva sulla superficie della terra e dava la possibilità al governatore di osservare tutto quello che succedeva nel mondo dei vivi. Ade scrutò con attenzione il viso di quella bionda donna che si apprestava a presentarsi al suo cospetto per riavere indietro una delle anime appena arrivate. Poteva essere quella giusta, ma doveva prima esserne sicuro.
 
. Altezza – disse una voce alle sue spalle – un gruppo di umani vorrebbe entrare nel vostro regno, Caronte vuole sapere cosa fare.
- Lo vedo Minosse. Dì al barcaiolo di arrivare fin lì con la sua barca, ma riferisci anche un’altra cosa. – Ade sussurrò qualcosa all’orecchio del suo servitore – mi raccomando è importante.
 

I secondi che trascorsero dalla caduta delle gocce di sangue nel lago sembrarono infiniti. Una vecchia barca di legno si profilò all’orizzonte. Avanzava a passo lento, con una calma che fece innervosire Emma. L’imbarcazione si fermò ad un paio di metri dalla riva. La salvatrice guardò ancora un momento il piccolo gruppo che era alle sue spalle, pronto a sostenerla come sempre. Dopo un breve cenno di assenso da parte di sua madre, fu la prima ad avviarsi verso l’ignoto di quella ricerca.

- Hook ti troverò, io ti troverò sempre.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Eccomi di nuovo qui. Premetto che nei miei piani questo primo capitolo doveva essere una one shot sul finale di stagione, ma più scrivevo più la mia fantasia veniva stuzzicata dall'idea di dare vita a qualcosa di un po' più corposo. La mitologia greca è sempre stata una delle mie passioni e quindi per me questo è stato un invito a nozze che spero di poter portare a termine nel miglior modo possibile. In questo prologo ho ripreso dove la serie ci ha lasciato, cercando di esplorare i sentimenti della nostra povera Emma. Da qui in poi mi lancio a cercare di immaginare cosa potrebbe succedere. Di solito non faccio programmi ma questa storia ha proprio deciso di voler venire su carta e spero davvero che possa piacervi. gli aggiornamenti saranno settimanali, avendo già buttato giù una scaletta di massima e avendo in testa l'ossatura centrale.
Spero di aver stuzzicato almeno un po' la vostra curiosità e di portarmi con me in questo viaggio, in fondo in qualche modo dobbiamo pur arrivare al 6 marzo no?
Un bacione a tutti 
Persefone 
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Persefone3