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Autore: Sairakh13    30/12/2015    1 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico in questo sito, quindi scusate se la storia non è scritta correttamente. La storia è incentrata su Tomoya e Ushio, questo è un finale alternativo, infatti non segue il finale della storia. Buona lettura.
Dal testo:
"Non dimenticherò mai tutto quello che tu hai fatto per me piccola mia, forse tu non te lo ricordi o forse, neanche te ne sai resa conto, ma mi hai salvato e hai cambiato la mia vita.
Oggi voglio raccontarti una storia di molti anni fa, penso che ti piacerà, è mio dovere raccontartela, infatti risale a quando la mamma era in dolce attesa."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nagisa Furukawa, Tomoya Okazaki, Ushio Okazaki
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono ritornato a vivere

 

Non dimenticherò mai tutto quello che tu hai fatto per me piccola mia, forse tu non te lo ricordi o forse, neanche te ne sai resa conto, ma mi hai salvato e hai cambiato la mia vita. Oggi voglio raccontarti una storia di molti anni fa, penso che ti piacerà, è mio dovere raccontartela, infatti risale a quando la mamma era in dolce attesa. 
Quando tua madre rimase incinta, ero felicissimo e molto contento, avrei avuto un magnifico bambino o una bambina bellissima da crescere e da proteggere, gli avrei regalato tutto il mio amore e sarei rimasto sempre al suo fianco, sarebbe stato il frutto di quello che provavo per tua madre, ma ero anche nervoso e preoccupato per lei e per la sua salute fragile. Ci facemmo una promessa, saremo rimasti sempre insieme e saremmo andati in spiaggia insieme a te, volevamo tanto andarci, non eravamo mai andati in spiaggia insieme.

Arrivò il giorno della tua nascita e quel giorno le strade erano chiuse a causa della neve, i mezzi erano bloccati e la mamma era sdraiata nel futon con accanto l'allevatrice che l'avrebbe aiutata a partorire. Nagisa stava male e soffriva tantissimo, urlava in continuazione ed io ero impotente, ero un buono a nulla, l'unica cosa che feci fu guardare, guardare senza trovare un modo per aiutare la donna che amavo, senza un modo per alleviare il suo dolore. Il travaglio durò per ore e pensavo che quella sofferenza non sarebbe finita, ma poi sentì un pianto, era il tuo.

Tu nascessi e lei era felice di averti partorito, era anche triste perché ti aveva dato tanti problemi. Piangevi e io ti tenevo in braccio ma non riuscivo ad essere veramente felice della tua nascita, la donna che amavo mi stava lasciando, la mia più grande paura alla fine si era avverata. Lei era veramente stanca, voleva riposare ma sapevo che se avesse chiuso gli occhi, li avrebbe chiusi per sempre così le parlavo, volevo parlarle il più a lungo possibile, lei ascoltava mentre la sua mano era stretta nella mia ma poi la sua presa si allentò e il suo viso divenne più pallido e il suo cuore smise di battere. Ero distrutto, non potevo crederci, la donna che più amavo, la mia unica ragione di vita se ne era andata e non sarebbe più ritornata. Ti guardavo e piangevo, piangevo tanto. Non riuscivo ad occuparmi di te così ti lasciai dai signori Furukawa, loro ti avrebbero cresciuta, io non ero in grado di farlo in quel momento. Mi dispiace piccola mia, il tuo papà era morto, il mio cuore non c'era più, anche se mi svegliavo, andavo al lavoro, mangiavo e dormivo.
Ogni giorno punivo me stesso, lavoravo duramente e i soldi li sprecavo bevendo alcolici.
Passarono 5 anni e Sanae- san organizzò una gita per noi due. Io ero scontroso, ero sempre arrabbiato e urlavo in continuazione ma tu rimanevi li. Eri felice di andare in gita con il tuo papà. All'inizio avevi paura di me, ti nascondevi e correvi in giro per casa ma poco a poco ti avvicinavi a me. Nel pullman io gridai e tu ti rifugiasi in bagno a piangere, io ero rimasto indifferente. Ti comprai un giocattolo e tu eri contentissima, il tuo papà ti aveva regalato un robot e anche se all'inizio pensavo che ci giocavi solo per farmi un favore, capì che ti piaceva veramente. Quando siamo arrivati in quel bellissimo campo con i girasoli, tu eri meravigliata e corrivi per tutto il prato ed io ero più rilassato e non ero più arrabbiato. Mi addormentai e tu mi svegliasti dicendomi che avevi perso il giocattolo, lo cercasti dappertutto ed io mi allontai un attimo da te, in quel posto ci ero già andato con mio padre.
Vidi la nonna e lei mi aprì gli occhi parlandomi di tuo nonno, quell'uomo che tanto odiavo aveva già affrontato questo dolore, ma anziché profondare nella depressione, andò avanti perché doveva ancora crescere me. Mi ricordo che quando ero piccolo mi lasciava a casa da solo perché doveva andare a lavorare però quando tornava mi portava sempre qualche dolce o qualche giocattolo in modo che non mi sentissi triste.
Io avevo sbagliato, ti avevo abbandonato e tu ti sei sentita sola in questi 5 anni. Ritornai dove ti avevo lasciato, tu stavi ancora cercando il tuo giocattolo. Io mi avvicinai e cercai di consolarti, ma tu mi dicessi "Io voglio quel robot, perché quello è il primo regalo di papà".
Ero un padre cattivo, ti avevo abbandonata e in quel momento ti chiesi se volessi vivere con me, tu mi dicesti un semplice si. Io ero al settimo cielo, avevo trovato finalmente qualcosa per cui vale la pena lottare. "Puoi piangere in bagno o fra le braccia di papà" era questo quello che ti aveva detto Sanae-san e non ti trattenesti più, piangevi e io ti abbracciavo chiedendoti scusa.
Quando tornammo andai dal nonno, volevo farmi perdonare per essere stato un figlio ingrato e lui mi perdonò.
Passarono molti mesi da quella volta, io lavoravo e facevo del mio meglio per te, la compagnia mi dava dei nuovi orari così potevo venirti a prendere da scuola o passare del tempo con te. Ti accompagnavo a scuola, giocavamo a basket insieme ad Akio-san e tu facessi amicizia con Fuko. Erano dei bellissimi giorni, ma poi ti ammalassi.
Io lasciai il mio lavoro per rimanerti accanto e Sanae-san mi aiutò moltissimo. Passarono mesi ma la febbre non voleva scendere. Ti chiedevo sempre se volevi qualche dolce o giocattolo nuovo ma tu volevi andare in gita. Avevo un peso enorme nel cuore, il tuo unico desiderio era di andare in gita ed io non ero in grado di esaudirlo.
Un giorno ce ne andammo, volevo portarti in gita ma tu stavi ancora male, volevi camminare da sola ma ogni passo che facevi per me era una pugnalata al cuore. Tu peggiorasti ed io cominciai a piangere ed ad urlare, la mia unica ragione di vita se ne stava andando. Mi misi a correre nella neve con te in braccio, corsi velocemente e la neve smesse di cadere. Non mi fermai neanche un secondo e senza accorgermene arrivai in spiaggia, tua madre mi aveva promesso che saremmo andati tutti e tre in spiaggia. Tu ti svegliasti ed eri felice di vedere il mare, per te era la prima volta. Mi tolsi il cappotto e lo avvolsi intorno a te mentre ti stringevo il più possibile per riscaldarti. Tu guardavi il mare e le onde infrangersi sulla riva e ti piaceva così tanto che io decisi di rimanere lì insieme a te per un altro po'. Ritornai a casa il più velocemente possibile e dopo averti sistemato nel futon, stremato mi addormentai. Il giorno dopo la febbre non era scesa ma tu stavi un po' meglio, ora eri un po' felice.
Passò un settimana e la febbre scendeva, tu potevi di nuovo camminare e riuscivi un po' a vestirti da sola. Passò un'altra settimana e finalmente la febbre svanì del tutto, tu riuscivi a mangiare, potevi andare in bagno, correvi e giocavi.
Organizzammo una gita, e andammo insieme in montagna, bevemmo cioccolata calda e facemmo anche dei pupazzi di neve. Quando ritornammo a casa, tu ritornasti a scuola ed io ripresi a lavorare.
Si avvicinava il giorno del tuo compleanno. Io, Sanae-san e Akio-san ti organizzammo una bella festa al quale partecipò anche Fuko-chan e tu eri così felice, ho ripreso a rivivere grazie a te.
Gli anni passarono e tu diventavi sempre più bella, assomigliavi a Nagisa ogni giorno di più ma tu eri più forte di lei.
Oggi è il giorno del tuo compleanno, sono passati ben 18 anni e presto finirai il liceo e comincerai a lavorare. Sei diventata grande in fretta, questi fiori sono per te, tu mi hai salvato la vita Ushio e l'unica cosa che posso dirti è questa, sono orgoglioso di te e lo sarò sempre. Non ti lascerò mai più sola, ti voglio bene piccola mia.






Note dell'autrice
Salve a tutti gente! Questa è la prima storia che pubblico quindi se avete consigli e suggerimenti da darmi (soprattutto se ho commesso errori grammaticali e ortografici) lasciate una recensione. Clannad è un anime stupendo, è uno di quelli che fa piovere in casa e volevo scrivere qualcosa su Tomoya e Ushio. Grazie per aver letto questa storia.
Sayonara!
-Sairakh


 
  
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