Come ogni sera, Cher stava seduta alla sua scrivania, tranquilla e serena, a leggere uno dei tanti libri di Shakespeare che teneva sullo scaffale.

"Dammi il mio Romeo.. e quando egli morrà, prendilo e taglialo in piccole stelle.. ed egli renderà così bella la faccia del cielo" all'improvviso un rumoroso e assordante suono, provenire dalla finestra di fronte, disturbò la sua tranquilla lettura.

Cher si portò una mano all'orecchio destro, cercando di continuare il suo libro "che tutto il mondo s'innamorerà della notte" lesse ad alta voce nei suoi pensieri.

"E..-" La musica aumentava, sempre di più, sempre più rumore faceva.

La ragazza tossì, imponendosi di stare calma "Ed egli renderà così bella la faccia del cielo"

«Uhuh uhhh» si sentì canticchiare in sottofondo. Cher lanciò una fugace occhiataccia alla finestra.

"Che tutto il mondo s'innamorerà della notte.. ch-" ripetè ancora una volta, tornando con lo sguardo sul libro.

La musica non cessava, anzi, sembrava ancora più forte di prima. Erano iniziate anche le parole, e si sentiva un Harry cantare quasi più ad alta voce della canzone stessa. Un vero strazio per Cher, quella roba rap non le piaceva per niente.

"Che tutto il mondo s'innamorerà della notte, e non presterà più nessun punto all'abbagliante sole!" lesse quasi urlando, cercando di far arrivare il significato di ciò che leggeva alla mente, ma sembrava alquanto impossibile dato che il volume della musica aumentava ogni secondo che passava. 

Cher sbattè bruscamente il libro sulla scrivania, alzandosi dalla sedia «Questo oltrepassa il limite!» sbottò.

Bussò ripetutamente sulla propria finestra, cercando d'attirare l'attenzione di un Harry che se ne stava per i fatti suoi a petto nudo, ballando sotto quelle note musicali.

«Scusa un momento!» continuava a bussare, «Per gentilezza, basta!»

Il ragazzo subito la notò «Che c'è?» chiese con espressione confusa, avvicinandosi alla propria finestra, ma continuando a fare quello che stava facendo.

Cher alzò il vetro per farsi sentire meglio e si sporse fuori «Potresti abbassare il volume per piacere?!»

«Scusa ma non sento un ciufolo»

«Potresti essere così gentile d'abbassare?» scandì per bene le parole, facendo segno con le mani di abbassare il volume.

Harry sbuffò, affacciandosi finalmente alla finestra, appoggiandosi su di essa «Mi dispiace, volevi qualcosa bella?»

«Stavo cercando di studiare però è impossibile con il caos in sottofondo!» sbottò.

«Non sono i Caos, sono i Mistika» un espressione di divertimento si disegnò sul suo volto.

«Chiunque siano per favore puoi farli smettere?»

«Che me ne viene?»

«Ehmm.. la graditudine di chi ama il bel canto?» rispose sarcasticamente, come se la cosa fosse ovvia.

«Mh» fece come se stesse per pensarci su «Ricevuto, li vaporizzo»

«Ti ringrazio» sospirò, facendo per rientrarsene.

«Se ti scopri le bocce!» continuò la frase lui, ghignando.

«SEI IMPAZZITO?!» urlò, portando il braccio davanti al seno, come per coprirselo da sopra la maglia del pigiama.

Harry sorrideva divertito «Mostrami i tuoi volumi e io abbasso il mio»

«Sei davvero un porco maniaco!» urlò stizzata, puntadogli il dito contro.

Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata «Capirai, tanto le ho già viste» 

Cher tornò a coprirsi con il braccio «QUANDO?»

Harry fece per rientrarsene mentre annuiva con un sorrisetto beffardo, come per farle capire che era la verità.

Era rimasta sconcertata «Non è vero!» si autoconvinse poi, abbassando velocemente la finestra.

Senza rendersi conto che un pezzo del tessuto del pigiama fosse rimasto incastrato sotto la finestra chiusa, si voltò frettolosamente, gesto che provocò lo strappo completo della maglia, facendola rimanere completamente nuda dal bacino in su.

Lanciò un urletto schietto quando si rese conto d'essere rimasta nuda, urletto che ri-attirò l'attenzione del ragazzo.
Cher si girò nuovamente verso la finestra per capire che fine avesse fatto la sua maglia.

Harry scoppiò in una fragorosa e assordante risata non appena la vide, si sporse di nuovo fuori dalla finestra «Ma è vero adesso!»

La ragazza subito si coprì con entrambe le braccia e le mani, urlando e scappando dalla sua visuale.