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Autore: Nicoranus83    10/03/2009    5 recensioni
Mi sono immaginata come i genitori terrestri delle seshi abbiano appreso della nacita delle loro rispettive figlie. E mi è venuto in mente che ciò possa essre avvenuto tramite dei sogni premonitori; e da ciò è nata questa raccolta di one-shot. Vi prego recensite, anche negativamente, perché ogni critica per me può essere costruttiva.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scusatemi per il terribile ritardo ma l'ispirazione è un animale volubile. Vi ringrazio della pazienza.

Ami



La dottoressa Mizuno era tornata a finalmente a casa dopo un turno all'ospedale, che non sembrava finire mai, non per l'intensità del lavoro, infatti quel giorno non era stato così pesante come altri al pronto soccorso, ma per come si sentiva staranamente stanca. Saeko in effetti non era tipo da stancarsi così facilmente, tanto da essersi meritata il soprannome di Kotetsu Jeeg affibbiatole dai suoi colleghi dopo un terribile teremoto avvenuto a Tokyo qualche anno prima, che aveva portato al pronto soccorso un sacco di feriti. In quell'occasione la dottoressa aveva brillato sia in bravura che in resistenza allo stress, aveva resistito a ben trentasei ore di lavoro continuativo, senza quasi sentirne gli effetti.

Non vedeva l'ora di farsi un bagno rilassante e tuffarsi nel letto per una giusta dormita ristoratrice quando vide suo marito dipingere, non che il fatto fosse così strano in sé in quanto Mizuno-sensei era un pittore, ma che il soggetto che stava dipingendo era una fanciulla dai corti capelli blu portati a caschetto, vestita con un lungo abito blu e celeste che formava una ruota galleggiando sull'acqua, in quanto la suddetta ragazza vi era immersa fino alla vita; egli infatti era un noto paesaggista e l'ultimo essere umano raffigurato da lui era la stessa Saeko ai tempi del liceo.

I due si conobbero al liceo. Erano compagni di classe, ma le affinità finivano lì. Saeko era infatti lo stereotipo della secchiona tutta libri, razionalità, freddezza e ordine; mentre Masahiro era già al liceo il prototipo dell'artista: era disordinato, passionale, pasticcione, sempre sporco di colore, infatti a scuola si riconosceva anche di spalle in quanto era l'unico ad avere la divisa sporca, fatto che gli faceva guadagnare sempre una punizione, ma era fatto così e non poteva farci niente.

La loro storia era iniziata con uno scontro, mentre Masahiro stava portando il materiale artistico in magazzino sbattè contro la povera Saeko riversando sulla divisa di lei tutto il contenuto di una bottiglia di tempera blu. Il viso di lei diventò di mille colori per la rabbia mentre dopo un iniziale imbarazzo del ragazzo, lo stesso iniziò una incontrollabile risata isterica. Più egli rideva più fumo usciva dalle orecchie della ragazza che nella sua testa prese a maledire il giorno in cui era nato quell'insulso essere. L'unica cosa che poteva fare era chiamare casa per farsi portare il cambio. Avuta la divisa pulita andò nelle docce della palestra per pulirsi dalla tempera. Finita la doccia avolse il corpo flessuoso in un telo bianco mentre con il phon si asciugò i corti capelli neri.

Si vestì in fretta si mise gli occhiali, ed uscì dall'edificio fuori dal quale la aspettava un ragazzo alto con i capelli neri lunghi legati in una sottile treccia, era proprio Masahiro, era lì per chiederle scusa dell'accaduto, e per farsi perdonare le fece un disegno raffigurandola adulta e vestita da medico. Ella si domandò come faceva il ragazzo a sapere che il suo più grande sogno era quello di fare il medico, Saeko non l'aveva confidato a nessuno. Accettò il disegno con visibile imbarazzo, quello fù il primo regalo che riceveva da un ragazzo.

Si incontrarono spesso anche fuori dalla scuola nei mesi successivi dapprima i loro incontri assomigliavano a degli incontri di box. Ma via via che iniziavano a conoscersi si ammorbidivano, fino a diventare dei veri e propri appuntamenti galanti. In uno di questi Saeko chiese a Masahiro: “Come facevi a sapere che il mio desiderio fosse quello di diventare medico?” egli rispose con un semplice: “Te l'ho visto negli occhi.”. Queste semplici parole la fecero definitivamente capitolare tanto da farle desiderare di sposarlo. Il giorno dopo l'artista le chiese di sposarlo e lei accettò senza esitazioni. Dopo un fidanzamento durato il periodo dell'università si sposarono.

Con fare geloso ella interrogò il marito: “Ma chi è quella ragazza?”, il marito rispose: “Non è nessuno, semmplicemente che da un periodo non faccio che sognarmela la notte mentre mi dice di chiamarsi Ami Mercury e che fra meno di sette mesi arriverà tra di noi.”. La dottoressa non accettò questa risposta; in effetti il marito era sempre attorniato da belle studentesse di belle arti ogni qualvolta che c'era un Vernissage delle sue opere; ma una terribile stanchezza si impadronì di lei e desistette dal continuare quell'interrogatorio desiderosa solo di un bagno e di una dormita.

Non appena prese sonno anch'ella sognò quella stessa ragazza. Si sognò nuda mentre faceva il bagno in una sorgente termale con i corti capelli neri mossi stranamente liberi da cuffie; quando d'improvviso apparve la ragazza del dipinto che scese dal cielo e si posò con leggiadria sullo specchio rovente della sorgente, mentre camminando sull'acqua si avvicinava alla dottoressa incominciò a parlarle: “Non avere paura, non sono una minaccia per il tuo matrimonio, mi chiamo Ami Mercury e non sono una possibile amante di tuo marito, ma sarò solo il suo ed il tuo più grande amore.” dicendo questo svanì nel nulla. La donna si svegliò confusa e con una strana nausea alla quale però non diede il minimo peso.

Due giorni più tardi andò dalla sua ginecologa, la dottoressa Tsunade Urameshi, amica sin dai tempi dell'università, per una visita di routine, quest'ultima le domandò: “ Da quanto è che non hai le mestruazioni?” lei confusa: “Ma da due mesi. Non ci ho voluto dare peso perché pensavo allo stress, e anche perché non era la prima volta che mi saltavano di qualche mese, come tu ben saprai. Perché?”, chiese infine. La ginecologa rispose: “Perché presto sarete in tre.”, “Come saremo in tre? Non è possibile. Io ho una carriera che finalmente sta giungendo ad un punto che non speravo che arrivasse. Come può arrivare un figlio a questo punto della mia vita.”, “Allora che deciderai di fare?” interruppe la specialista così il delirio di Saeko: “Lo tieni o no, questo bimbo?” aggiunse poi. Mizuno-san proruppe con un:“Ma certo che lo tengo, non è questo il punto, ma il punto è che per me è già difficile conciliare matrimonio e lavoro, come farò adesso con questa bimba?”, “Perché parli del bimbo al femminile?” domandò la donna all'amica; il medico rispose meravigliata con una domanda: “Perché, cosa ho detto?”, “Hai detto questa bimba.” sentenziò Tsunade; “Ma non lo so l'ho detto così senza pensarci. Comunque maschio o femmina non mi interessa, l'unica cosa che spero è che sia sano ci vuole altro che sia pure malato.” detto questo ringraziò l'amica e se ne andò al lavoro.

Tornata a casa cominciò la pratica per la maternità, precisa e puntuale come sempre. Questo fu il primo atto di preparazione all'arrivo del frugoletto, al quale si accodarono altri, come quello di dirlo al marito che non sembrava affatto sorpreso.

I sette mesi successivi passarono freneticamente, tra ristruturazioni della casa per ricavare la stanza della bimba, ah dimenticavo nel frattempo si è scoperto che era una femmina, corsi preparto ed esami di controllo. Anche se in questi sette mesi gli appuntamenti onirici con la fanciulla misteriosa si facevano sempre più radi tanto da sparire ed essere quasi dimenticati, l'unica cosa che li rammentava era quel dipinto.

Una notte però la fanciulla si presentò ai due coniugi gridando: “STO ARRIVANDO!!!” detto ciò i due si svegliarono e Saeko sentì le prime doglie corsero all'ospedale e nacqué così una bambina dal nome Ami.



So che non mi sono sprecata con le descrizioni ma mi sembravano forzate, grazie dell'attenzione e spero che questa one-shot vi sia piaciuta lo stesso. Detto ciò vorrei ringraziare Mana e Luciadom per aver inserito la storia tra i preferiti; Luciadom, Kaoru, Maryusa eChchilina per le recensioni; e a Luciadom per avermi inserito tra i suoi autori preferiti. Ringrazio anche chi leggerà questo cap., auguro a tutte noi buona Festa della Donna, anche sè in ritardo. Ciao vostra Nicoranus83.

   
 
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