Stava camminando
tranquillamente per i corridoi con un libro sottobraccio da
riconsegnare in
biblioteca; camminava, persa nei suoi pensieri, senza prestare la
minima
attenzione.
Solo dopo un po’ si accorse
che il rumore dei suoi passi era aumentato e che la sua ombra si era
sdoppiata.
Voltandosi alla sua sinistra, e alzando il volto verso l'alto, mise a
fuoco il
bel sorriso, che faceva da cornice ad una fila di denti bianchissimi,
di
Scorpius Malfoy.
"Ehilà Potter." La
salutò ammiccando, come se seguirla tra i corridoi di
Hogwarts fosse una cosa del
tutto normale. E, in un certo senso, lo era diventato. Con un sospiro
pensò che
si era quasi abituata a quella strana routine: da tre mesi a quella
parte,
Malfoy la trovava, forse grazie alla mappa del malandrino di suo
fratello,
e intavolava sempre la stessa conversazione.
"Malfoy, che novità"
"Posso percepire del sarcasmo nella tua voce, Lily." Rispose lui, e
la rossa ebbe un fremito all'udire il suono del suo nome pronunciato da
lui:
era come se le lettere gli si incastrassero tra le labbra, per
ritardare la
loro fuoriuscita.
"Posso fare qualcosa per
te?" Domandò allora, mostrandosi più cortese.
"Si, in effetti
potresti. Che ne dici di venire ad Hogsmeade con me questo sabato?
Potremmo
prendere una burrobirra o fare un giro, insomma qualcosa di carino."
Lily
vide chiaramente la speranza negli occhi del ragazzo perchè
forse quella poteva
essere la volta buona e lei avrebbe voluto, cielo quanto le sarebbe
piaciuto,
dirgli di si. Ma, come da tre mesi a quella parte, rifiutò
garbatamente
l'invito. Mentre entrava in biblioteca sentì nitidamente la
voce di Scorpius
chiederle il perchè, ma lei non rispose a quella domanda,
esattamente come tutte
le altre volte.
Rientrò nella sua sala
comune
dopo una mezz'ora e decise di chiedere un consulto per quella
situazione: la
sua migliore amica si era già espressa in merito,
considerandola una pazza per
aver rifiutato così tante volte perchè, si sa, se
un figo come lui ti chiede di
uscire devi accettare e basta; ci voleva però un altro
parere, da una persona
che avrebbe compreso la situazione.
Esitò un attimo, per poi
bussare alla porta della camera di Rose Weasley. Aveva un buon rapporto
con
tutti i suoi cugini ma con Rose era diverso: erano come
sorelle.
"Ciao Lily! Posso aiutarti?"
L'accolse invitandola a sedersi sul letto accanto a lei. "Ciao Rosie,
spero di non disturbare" "No tranquilla, dimmi tutto."
Sorrise.
Così Lily, rossa in volto,
snocciolò il suo dilemma. "A te farebbe piacere uscire con
lui?"
Domandò dopo un attimo di silenzio. Senza dire nulla la
più piccola annuì.
"E allora scusa, ma perchè non hai accettato?" Chiesa la
Weasley con
tutta la semplicità del mondo. Lily prese un respiro prima
di parlare
"Lucy ha confidato a me e Dominique che prova un po’
d’interesse per Scorpius.
E io mi sentirei un po’ uno schifo a uscire con
lui…è come se la tradissi in un
certo senso." Rose scoppiò in una fragorosa risata; sua
cugina invece
aveva un'aria stralunata, con gli occhi sgranati e un mezzo sorriso
sulle
labbra. "Lulù a parte il fatto che ieri ho visto Lucy con un
corvonero in
atteggiamenti intimi, diciamo, quindi non vedo come possa avere una
cotta per
Scorpius. E poi io ammiro la tua correttezza Lily, la ammiro davvero,
ma non
credi che sia esagerata? Voglio dire, e correggimi se sbaglio, in amore
non ci
sono regole: alla fine puoi prefissarti tutti i paletti che desideri ma
se
siete destinati a stare insieme non vedo perché tu debba
incasinare il compito
al destino." si fermò un attimo e prese la mano della cugina
tra le sua
"Lily io credo, anzi ne sono convinta, che tu debba uscire con Scorpius
Malfoy. Poi Lucy mi sembra non si sia mai fatta questi problemi,
né con te né
con nessun altro." e quello era vero, dannatamente vero.
Al suo terzo anno non aveva
mai detto apertamente di essersi presa una cotta per Scott Thomas, il
suo bel
compagno di casa di ben cinque anni più grande, ma la cosa
non era del tutto ignota
a chi la conosceva; nonostante questo Lucy, di due anni più
grande, aveva
intrecciato per un breve periodo una relazione con lui. Oppure quando
nemmeno
Gilbert Williams, suo coetaneo, era scampato dalle sue grinfie sebbene
tutte le
cugine Weasley-Potter erano a conoscenza del fatto che Roxanne si era
presa una
colossale cotta per lui. Lucy Weasley era la classica femme-fatale:
bellissima
e “letale”, si prendeva chi e quando voleva senza
curarsi troppo dei sentimenti
degli altri.
“Beh, su questo hai perfettamente
ragione.” Iniziò Lily “Ma resta il fatto
che, a parte questo difettuccio è una brava persona. E poi
io non sono come
lei.” “Che tu non sia come lei è poco ma
sicuro. Sono dell’idea però che abbia
bisogno di una lezione, se così la vuoi chiamare: deve
smetterla di rubare le
cotte a destra e a manca, soprattutto a noi.” Rose, che da
sempre si era eletta
paladina della giustizia, non aveva mai tollerato
quest’aspetto del carattere
della cugina.
“Ci penserò,
d’accordo?” e, detto questo, Lily la
salutò affettuosamente e
si diresse nella sala comune per scendere con Louise, la sua migliore
amica, a
cena.
Erano passate all’incirca due settimane
dalla chiacchierata con Rose e
aveva chiesto consiglio anche a Victoire e Teddy; in realtà
l’idea era di
chiederlo solo alla cugina, la più saggia secondo il suo
punto di vista perché la
più grande, ma Ted si era messo in mezzo iniziando a
comportarsi da fratello
geloso, come suo solito. Per questo lo aveva pregato di non dire nulla
a James
e Al, anche se non ci sperava più di tanto. Tutti le avevano
detto di uscire
col biondo e lei era spaccata a metà: voleva accettare
l’invito, se mai se ne
fosse ripresentata l’occasione, però era frenata
dal non comportarsi come la
cugina; come aveva detto a Rose lei era migliore di Lucy.
Era anche vero, come le aveva fatto notare Ted, che
se applicava questo
ragionamento tutte le volte non poteva uscire con nessuno in quanto ad
almeno
una persona al mondo poteva piacere quel ragazzo. Ma lei era sua
cugina, per le
mutande di Merlino, il discorso era leggermente diverso!
Con quei pensieri Lily si stava bighellonando per i
corridoi senza una
reale meta: quella mattina aveva visto che quel sabato si sarebbe
svolta
un’altra uscita ad Hogsmeade e non sapeva se sperare in un
altro invito di
Scorpius oppure no, il suo subconscio sembrava pendere sul si.
Vide il serpeverde venirle incontro e sorrise,
quasi impercettibilmente,
per un fargli capire quanto fosse contenta di vederlo. “Ciao
Potter.” La salutò
lui, fermandosi esattamente di fronte a lei.
“Scorpius.” Notò che
il ragazzo aveva sgranato leggermente gli occhi a quel
saluto così differente dal solito, poteva immaginarsi la
lotta che stava
avvenendo nel suo cervello: sperare in un si oppure la rossa Potter era
solo
più gentile del solito?
“Questo sabato c’è
un’uscita ad Hogsmeade e mi chiedevo se ti andava di
andarci con me. Oppure se preferisci, possiamo fare
qualcos’altro visto che le
giornate sono sempre più fredde.” Propose lui,
speranzoso che quella fosse la
volta buona. Lily ci pensò su, con l’espressione
indecifrabile sul volto. “Il
freddo non mi spaventa.” Disse poi, con non curanza.
“Non volevo dire quello,
intendevo dire che se per Hogsmeade dovesse fare troppo freddo
potremmo..” ma
le parole gli si incastrarono in gola, senza venir fuori.
“Posso vedere
quell’unico neurone che ti ritrovi lavorare alla
velocità massima.” Lo prese in
giro lei, con un sorriso sghembo. Quello di Scorpius invece, di
sorriso, si
allargava man mano che il tempo passava e che realizzava che si, non
era un
sogno e lei aveva accettato il suo invito ad uscire. Per la gioia la
prese tra
le braccia e le fece fare un giro per aria “Scorpius Hyperion
Malfoy mettimi
subito giù!” ma in realtà Lily rideva.
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?” chiese
quando ebbe riacquistato il solito contegno. “In
realtà, quella è sempre stata
la risposta che volevo darti.” Rivelò lei in un
sussurro “E allora, scusami eh,
ma perché hai sempre rifiutato?” era un
po’ seccato, ma d’altronde come dargli
torto?
“Fammi spiegare. Mia cugina, non ti
dirò quale, mi ha rivelato che aveva un
pseudo cotta per te e io mi sentivo un po’ uno schifo ad
accettare il tuo
invito sapendolo. Poi mi hanno fatto riflettere che non era un bene e
che
dovevo fare quello che realmente volevo. Quindi beh eccoci
qui.” Scorpius la
guardò in modo strano: forse non comprendeva il codice che
vigeva tra le
ragazze “In realtà io avrei continuato a
chiedertelo fino allo sfinimento
quindi hai fatto bene ad accettare.” Le sorrise rassicurante
e Lily sentì che
aveva preso la decisione giusta: per una volta aveva pensato a se
stessa e non
agli altri.
“Ti aspetto, tra due giorni, alle dieci
davanti al portone della Sala
Grande. Sii puntuale Potter, verrò a cercarti
altrimenti.” Le disse,
avvicinandosi al suo viso, per poi posarle un leggero bacio sulla
guancia e
andarsene. La lasciò li, sola in mezzo a quel corridoio, con
una mano sulla
guancia a capire che no, non si era immaginata tutto.
Quella fu solo la loro prima uscita, a cui ne
seguirono molte altre ancora.
Quello che è successo dopo, è storia.
NdA
Buonasera a tutte!Questa è praticamente la mia seconda storia e spero di non aver fatto troppi e(o)rrori.
L'idea mi è nata quando ho visto su internet una foto sulle confessioni della nuova generazione dove Lily rifiutava per diverse volte l'invito ad uscire di Scorpius per via di una cugina che aveva una cotta per lui, ma alla fine accetta.
Fatemi sapere cosa ne pensate: le critiche, soprattutto e se ce ne sono, sono sempre ben accette!
Buon anno nuovo a tutte
Giulia