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Autore: fra_eater    31/12/2015    2 recensioni
per chi passa la vita solcando le onde non può non amare il mare, eppure tutti sanno che, oltre che amato, esso può essere molto odiata, specialmente se inghiotte persone e le riporta alla riva private i qualcosa.
Eccomi con una long su ZoroXTashigi, con accenni a Franky XRobin e RufyXNami
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Tashiji, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mano viscida dell’uomo stringeva il corpo di Tashigi e la palpava in ogni centimetro che riusciva a trovare, con l’altra mano invece reggeva il coltello, ficcandovi la punta affilata nella carne chiara, facendo scendere un lieve rivolo vermiglio che fece tremare la ragazza al pensiero di deglutire.
“Siamo famosi, amici miei!” esclamò l’uomo, portando dietro i capelli rossi con un movimento del capo e ridendo a squarciagola.
Poi ritornò a guardare le persone in posizione d’attacco di fronte a sé “Bene,” esclamò “lasciate che mi presenti. Il mio nome è Jack e, come ha detto questa bella signorina, io e i miei amici qui presenti, siamo cacciatori di taglie. Non c’è bisogno che mi diciate i vostri nomi, la ciurma di cappello di paglia è molto famosa, ma vi invito a stare buoni buoni e non fare scherzi, se non volete vedere se le budella di questa signorina sono belle come l’involucro esterno”
Nami, che si trovava vicino a Zoro, sentì il suo grugnito e riuscì a percepire nettamente l’aura omicida che circondava il compagno. Quel Jack aveva le ore contate, ma come fare a liberare Tashigi in maniera incolume?
“Vediamo un po’. Toby, che abbiamo qui?”
Un uomo piccolo e tarchiato fece un passo avanti, portava tra le mani un enorme gruppetto di fogli. Era completamente pelato, con degli occhietti neri e lucidi. Gli abiti, neri, erano molto eleganti, come se fosse un uomo di alta classe. Sfoderò degli occhiali con una catenella d’oro e li portò sulla punta del naso adunco.
Cominciò a sfogliarle, leccando le punta delle dita e leggendo ad alta voce quel che aveva di fronte agli occhi. Erano le loro taglie. “Allora” disse, con voce grave “Monkey D. Rufy, 500 milioni di berry. È il capitano”
L’espressione di Jack parve soddisfatta, Toby lanciò un’occhiata ai pirati ed andò avanti “Nami, la gatta ladra,  66 milioni. Nico Robin, la bambina demoniaca, 130 milioni. Tony Tony Chopper, il tenero peluche, 100 berry”
“C’è un errore! Un errore!” provò ad urlare il piccolo medico, ma nessuno gli prestò attenzione.
L’uomo continuò “Sanji Gambanera, 177 milioni e Roronoa Zoro, il cacciatore di pirati, 320 milioni”
“Un collega, eh? “ commentò Jack ridendo “E la signorina qui presente?” chiese, avvicinando il volto a quello di Tashigi che provò a divincolarsi ma senza successo.
Toby cercò tra i fogli più e più volte, ma del volto della ragazza nessuna traccia “All’appello mancano Franky il Cyborg, 94 milioni, Usopp il Dio, 200 milioni e Brook il canterino, 83 milioni, ma della ragazza nessuna traccia”
“Perché lei -…Ahio!” Sanji aveva appena tirato un calcio a Rufy. Stava per rivelare la vera identità di Tashigi, e questo sarebbe stato un vero problema per lei.
Per loro fortuna i cacciatori di pirati non parvero accorgersene. I pirati si scambiavano occhiate fuggiasche, mentre il capo di quegli uomini faceva cenno a due di loro di andare alla ricerca dei restanti membri della ciurma.
Sanji stava fremendo. Voleva prendere a calci quell’uomo che osava mettere le mani sulla sua Tashigi-chan, ma si sentiva completamente impotente, temeva che la minima mossa falsa potesse costarle la vita.
Osservava silenzioso otto uomini rimasti. Erano delle stazze più disparate,armati fino ai denti e dall’aspetto più diverso, ma tutti portavano un tatuaggio a x rossa su una parte del corpo, chi sul braccio, chi sulla mano, chi addirittura sul collo.
Erano troppi per batterli da solo.
Guardò i suoi compagni.
Chopper teneva le zampe lungo i fianchi, sicuramente stava cercando il momento opportuno per modificare il suo corpo.
Rufy si era portato lentamente alle spalle di Nami, in questo modo sarebbe stato lui a proteggerla.
Nico Robin era accanto a lui, ben attenta a studiare le mosse dei suoi avversari, il cuoco era certo che la bella archeologa stesse già elaborando un piano per eliminare il coltello che minacciava la marine.
Sanji spostò lo sguardo su testa muschiata e rimase sorpreso da quel che vide. Era agitato, estremamente agitato. Non era il solito freddo e distaccato spadaccino, sembrava una bestia in gabbia, incerto se scatenarsi o meno.
Gli occhi scuri di Jack erano sempre puntati sui Mugiwara.
“Ehi, Brad!” esclamò, senza mai distogliere lo sguardo “Prendi quelle belle manette di agalmatolite che abbiamo preso in prestito l’ultima volta dalla marina e mettile ai polsi della bellona con i capelli neri, del capitano e del peluche!”
Nico Robin spalancò gli occhi. Il suo piano era appena andato a rotoli. Aveva intenzione di rompere il polso a Jack, facendogli cadere il coltello e liberando la ragazza, ma non appena sentì quel comando le sue intenzioni caddero nel nulla.
“Non ci credo che te le ha date la marina!”
Tashigi si stava ribellando. Non poteva aspettare lì passiva che quei pirati la salvassero e non voleva nemmeno che lo facessero. Si sarebbe liberata da sola, senza l’aiuto di nessuno, ma Jack non era molto concorde con lei, portò il coltello verso l’interno e sferrò uno schiaffo sul volto della giovane, con il manico di legno, segnandole la guancia e rompendole il labbro.
“Stai buona!” la sgridò “La marina è molto gentile con chi la libera da un po’ di lavoro, ma ora ti svelerò un segreto che la marina non sa su di noi”
Tashigi annaspava mentre l’uomo le si avvicinava all’orecchio “Le persone come te, che non hanno una taglia sulla testa, le vendiamo come schiavi”.
Una forte risata arcigna fece allontanare il criminale dal volto della marine e gli altri uomini si guardarono intorno.
I mugiwara ne approfittarono subito, quella era sicuramente la risata di Brook che aveva sfruttato il suo potere per distaccare la sua anima dal corpo e rideva a squarciagola nella maniera più macabra possibile.
Zoro estrasse velocemente due delle sue spade e corse contro Jack, intimando al cuoco di farsi da parte. Quell’uomo doveva soffrire. Gli avrebbe fatto pagare ogni secondo che aveva passato stringendo pericolosamente la marine tra le braccia. Si sarebbe pentito di essere nato.
Franky e Usopp raggiunsero gli altri sul ponte, lanciando  su di esso privi di sensi gli uomini che erano andati a cercarli.
“State bene?” chiese Robin mentre rompeva il collo a tre persone dopo che Rufy aveva preso a pugni l’uomo con le manette e Franky picchiò un nemico che la stava per attaccare alle spalle “Ora sì!” esclamò il cyborg soddisfatto.
“Nami!” urlò il capitano e la ragazza capì all’istante.
Prese il suo climax tack e cominciò a ruotarlo in aria; velocemente nuvole scure si addensarono intorno a loro e alla nave dei nemici che si stava avvicinando per dar loro man forte.
“Stai bene?”
Tashigi sollevò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con il naso lungo del cecchino. La ragazza annuì, le faceva male il collo e il labbro, ma tutto sommato stava bene.
Il ragazzo sorrise “Scusami” esclamò, prima di prenderla sotto braccio “Se non ti porto al sicuro Zoro mi ucciderà!” rispose mentre lei scalciava.
La marine cercò velocemente il pirata dai capelli verdi nel tumulto della battaglia che si era creato.
Jack era a terra, privo di sensi, con i vestiti a brandelli, mentre Zoro, fresco come una rosa, affrontava con calma e superiorità ben tre uomini armati di spada.
Abbassò il capo, lasciandosi trascinare. Alla fine era stata salvata da loro, di nuovo. Sperava solo che tutto sarebbe finito per il meglio.
 
“Ecco fatto!” esclamò soddisfatto Franky dopo aver legato gli undici uomini con una robusta corda.
“E ora che ne facciamo di loro?” chiese Brook con uno strano luccichio negli occhi.
Rufy si abbassò sulle ginocchia per trovarsi alla stessa altezza di Jack che, rosso come i suoi capelli, osservava arcigno i pirati che lo avevano messo nel sacco.
“Gli portiamo dal fumoso?” suggerì il capitano, in attesa di risposte.
“Dovremmo ucciderli” fu la secca risposta dello spadaccino che stava a distanza.
“Non ti è andata bene che abbiano fatto del male alla tua ragazza , eh?” lo schernì Usopp, beccandosi un’occhiataccia e un “Che cazzo dici? Quella lì non è la mia ragazza!”
“Non augurare una tale sfortuna a Tashigi-chan!” si precipitò ad aggiungere Sanji, facendo scattare subito lo spadaccino e i due iniziarono uno dei loro soliti teatrini.
“Tu che dici,Nami?”
La navigatrice si avvicinò al proprio capitano “Portiamoli sulla loro nave, leghiamo anche il resto della ciurma e mandiamo un gabbiano alla marina” disse “Credo che sia la soluzione migliore”
Anche Robin annuì e gli ordini vennero eseguiti.
 
Lo scalpiccio degli zoccoli di Chopper fece capire a Tashigi che era il momento di una visita.
“Come ti senti?” esclamò il piccolo dottore quando entrò nella cucina dove la ragazza era stata chiuso dal cecchino in attesa che le acque si calmassero.
“Un po’ dolorante” ammise lei.
Chopper prese uno sgabello e poggiò la borsa sul tavolo. “Ho gli zoccoli un po’ freddi” si scusò quando le toccò il volto per esaminare i vari tagli e ferite.
La ragazza lo lasciò fare, ricordava perfettamente con quanta perizia e professionalità avesse trattato i suoi uomini feriti a Punk Hazard e si fidava ciecamente delle sue doti di medico.
Chopper tastava piano le ferite, attento ad ogni minima reazione, il volto serio sotto la pelliccia bruna, poi le sopracciglia contratte si distesero come i lineamenti e la piccola renna sorrise “Ti metto subito una pomata per facilitare la cicatrizzazione del labbro e un cerotto al collo, poi preparo subito un unguento per evitare che ti si formi il livido sulla guancia”
“Devo dire che sei il miglior medico che mi abbia visitato, dottor Chopper!”
La piccola renna divenne subito rossa e cominciò a ridere “Oh, non chiamarmi dottore! Faccio solo il mio lavoro e tu sei mia nemica,ma anche nostra ospite… oh che adulazione!”
Tashigi rise, era veramente buffo.
“Gli altri come stanno?” chiese dopo un po’.
Chopper sorrise “Bene, nessun ferito. Ora abbiamo mandato un gabbiano alla marina, Nami riteneva che fosse la cosa più giusta e li stanno lasciando qui”.
“Capisco”.
“Zoro non lo ha ucciso, tranquilla”
“Come scusa?” Tashigi alzò lo sguardo, esterrefatta dalle parole del medico che subito divenne paonazza.
“N- no niente, niente!” farfugliò “Credevo che ci tenessi a sapere di Zoro e… aaaaaahhhh!” e scappò via.
La mora si alzò dalla sedia. Le doleva la testa ma era felice. Sapeva che Zoro non aveva mai ucciso nessuno ed era lieta nel sapere che non si fosse macchiato le mani a causa sua.
Guardò fuori dall’oblò. L’acqua del mare era nuovamente calma e azzurra come il cielo terso. Presto si sarebbe ricongiunta con i suoi uomini e con Smoker, ma stranamente non riusciva a sorridere al pensiero.
 
“Come sta Tashigi?” Sanji corse da Chopper non appena varcò la soglia che portava sul ponte.
“Bene” disse la renna, stranamente agitata e alla ricerca dello sguardo dei suoi compagni.
Nami, Sanji e Usopp erano sul ponte, gli altri erano sulla nave nemica.
“Dov’è Franky?” chiese il medico.
“Sta facendo la lista dei materiali che gli occorrono” spiegò la navigatrice “La nave ha subito molti danni  per la tempesta e quei signori gli hanno accentuati” il sarcasmo aleggiava come il nervoso. Non ci voleva proprio una sosta.
“Avete notato che testa muschiata era stranamente nervoso?” Sanji si accese una sigaretta “Non l’avevo mai visto così”
“Quando ti toccano qualcosa che ti app… Ahio,Nami!” la navigatrice aveva preso a pizzicotti il cecchino.
“Ma cosa dici,Usopp?” cercò di fare la vaga “Chissà che gli passava per la testa, ahahah”
“Hai ragione, ahahahha”l’assecondò il ragazzo, una volta capito il perché del suo gesto.
Nami non voleva che Sanji capisse il loro piano.
I due fifoni si guardarono negli occhi ed ebbero lo stesso pensiero. Ora che la marine aveva ripreso la memoria sarebbe stato più facile costringerli ad esternare i loro sentimenti.


Angolo dell'autrice:
chiedo perdono per il ritardo e mi auguro che abbiate tutti trascorso delle buone vacanze! Chiedo scusa se il capitolo è un pò povero, ma questo periodo è stato particolarmente stressante e mi sono resa conto che la mia scrittura ne stia risentendo un pò. Spero di migliorare in futuro, quindi consideratelo un proposito per il nuovo anno XD
un bacio a tutti e auguroni!
Fra

 
  
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