Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: Daleko    01/01/2016    1 recensioni
È innegabile che l’uomo sia alla costante ricerca del rischio. Il pericolo attrae, affascina come una donna troppo sensuale che ti fa segno di seguirla; e l’uomo non può fare a meno di obbedire.
Genere: Angst, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo I
 
Tagliava la carne con meticolosa cura. Prima tagliava via i nervi, poi riduceva la bistecca in piccoli quadrati e disegnando distrattamente semicerchi nel sangue che inzaccherava il piatto bianco. Ancora non mi era chiaro il modo in cui mi aveva convinto a seguirlo al di fuori della Galleria; lo guardavo mangiare con poco gusto seppur con eccessiva allegria, quasi si fosse trattato di un bambino il giorno di Natale.
-Quindi sei uno scrittore- mi domandò riportandomi alla realtà. Scossi vagamente il capo, accompagnando il gesto ad un sorriso di circostanza. -Forse scrittore è eccessivo. Diciamo che ci provo- lasciai cadere il discorso con un gesto annoiato della mano, più interessato al mio interlocutore che a definire la mia precaria situazione lavorativa. -Strano, avrei puntato sulla critica- ribatté in modo vago e godendo della mia espressione interrogativa. Aspettai con impazienza che portasse lentamente il suo quadratino di carne alla bocca, concedendomi anch’io un boccone della mia insalata in attesa di una spiegazione. -Credevo fossi un critico d’arte. Insomma, il modo in cui guardavi quel disegno… Come si chiama, quello…- cominciò a mulinare la forchetta tra le dita in modo poco elegante; una goccia di sangue schizzò sul suo bicchiere, ma non sembrò accorgersene. -Sì, quello di Wildt- terminò con un’occhiata che mi turbò alquanto; mi sentii studiato e, a dire il vero, anche piuttosto sorpreso. -Tu… Conosci Wildt?- balbettai scatenando una risatina nell’ometto sgradevole davanti a me. -C’è un bozzetto che mi piace molto, qualcosa tipo “arte lunga, vita breve”…- continuò cercando di sembrare poco ferrato sull’argomento, ma non ci cascai; ero turbato e il suo continuare a tagliare con cura quei pezzettini di carne sempre più piccoli mi agitava oltremodo. Mi costrinsi a portare alla bocca qualche altra foglia d’insalata anche se non avevo più fame, ma la mia gola era troppo secca per ingoiare qualunque cosa. -Io lo trovo angosciante- gracchiai versandomi un bicchiere d’acqua, ostinandomi a tenere gli occhi sull’insalata; non volevo incrociare il suo sguardo. -Io lo trovo molto, come dire, interessante. Cos’è che dovrebbe significare? Ho visto che lo studiavi con attenzione- m’interrogò, ma mi ostinai a non fornire una risposta a quella domanda così terribilmente fuori posto. Posai il bicchiere svuotato e, dopo essermi asciugato le labbra, rialzai finalmente lo sguardo su di lui: sorrideva in un modo così tranquillo da risultare fuori posto su di un qualunque viso umano e, per un momento, ebbi perfino paura. -Sa cosa mi ricorda?- riprese dopo un attimo e cessando quel sorriso così surreale per tornare a masticare. Ormai lo fissavo senza alcun pudore, probabilmente con un’aria vagamente disgustata sul volto. -Quelle attrazioni al Luna Park, quelle sedie che si alzano e girano e bisogna afferrare un fazzoletto, se le ricorda?- ridacchiava divertito mentre io, nuovamente con la gola arida, mi limitavo ad annuire passivamente. -Però ecco, lì non bisogna afferrare nessun fazzoletto, proprio no!- seguitava a ridacchiare. -Anzi, anzi, bisogna… Bisogna girare veloce! Sempre più veloce! Perché se ti prendono… Se ti prendono, oh ragazzo, sei proprio fritto. Ma è questo il divertimento, no?- continuò allegramente terminando la sua bistecca con un sorriso soddisfatto. Pulì le labbra con il tovagliolo immacolato accanto al piatto e mi rivolse un occhiolino. -Che vita sarebbe se non ci si concedesse un po’ di rischio, di tanto in tanto?- mi domandò in tono complice con un sorriso malizioso dipinto sulle sue sottili labbra rosse. Sorrisi di rimando in modo palesemente forzato e, tremando dal disgusto, allontanai piano il piatto d’insalata. -Credo di essermi beccato l’influenza- annunciai con voce atona e forse un po’ tremante in un tentativo di congedarmi al più presto; c’era qualcosa di sbagliato in quell’uomo, di terribilmente sbagliato, ma solo Dio sapeva quanta ragione poteva esserci nelle mie sensazioni.


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: Daleko