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Autore: Chocolat95    01/01/2016    2 recensioni
“Sai, a cosa stavo pensando…?”
L’altro scosse la testa un po’ sorpreso
“Che l’ultima cosa che gli ho detto è stata ‘a domani’ ”
Non dovette nemmeno chiedere a chi si stesse riferendo, lo sapeva fin troppo bene.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Cancer Manigoldo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salendo gli ultimi gradini verso la Quarta Casa, Shion lo trovò così, seduto sotto il porticato appoggiato alla sua cloth box con un braccio, una gamba un po’ penzolante, e lo sguardo perso verso il panorama.
Fece per salutarlo quando Manigoldo lo precedette dicendo:
“Sai, a cosa stavo pensando…?”
L’altro scosse la testa un po’ sorpreso
“Che l’ultima cosa che gli ho detto è stata a domani
Non dovette nemmeno chiedere a chi si stesse riferendo, lo sapeva fin troppo bene.
Rimase in silenzio non sapendo cosa dire.
“Gli ho detto a domani, perché davo per scontato che lo avrei visto ancora. Certo la guerra è iniziata e noi siamo guerrieri, ma non mi aspettavo se ne sarebbe andato così… non per primo…”

Manigoldo sembrava  in vena di discorsi veramente seri, e Shion abbassò lo sguardo a quelle parole.
La casa dei Pesci era l’ultima delle dodici e solitamente durante i conflitti, rappresentava l’estremo baluardo di difesa, quelle rose erano talmente letali che solo un dio avrebbe potuto resistere. E il fatto che Albafica avesse invece deciso di scendere in campo per primo aveva lasciato tutti esterrefatti.
“In realtà quando ho saputo che si era mosso lui per primo, sono stato quasi contento, ho pensato che in questo modo si sarebbe fatta subito un bel po’ di pulizia. E così è stato – disse quasi allegro con un accenno di sorriso – ma non è stato abbastanza” concluse con un sorriso amaro.

Dopo una breve pausa, Cancer si girò verso il giovane Ariete
“Quando sei corso giù perché dicevi di  sentire il suo cosmo vacillare, non ti ho voluto credere, dentro di me pensavo che ti preoccupavi inutilmente, che era impossibile! Sicuramente stavi un po’ esagerando, magari era un attimo in difficoltà ma sarebbe tornato, un po’ ammaccato, ma alla grande. Io ero fiducioso…”
Era fiducioso perché Albafica era forte. Lui non si arrendeva per così poco. Lu resisteva. Era delicato solo di aspetto, e questo fregava sempre tutti, lui per primo. Solo Manigoldo sapeva quante mazzate si era preso per averlo chiamato bambolina quando da più piccoli si allenavano insieme.
Riteneva quindi impensabile ciò che Shion invece temeva.
E si era dovuto ricredere su tutta la linea, quando l’Ariete era tornato col corpo del compagno tra le braccia.

“Vedendoti salire le scale, ti sono corso in contro credendo che fosse solamente esausto. Ero già pronto a prenderlo in giro dandogli della principessa che si si fa portare dal suo cavaliere. Però aveva un’immobilità disumana. A vederlo così, sembrava solo addormentato, ma quel braccio era troppo abbandonato… e poi il sangue…”
A Shion tornò vivida nella mente l’immagine di Albafica che si lasciava andare ormai senza forze tra le sue rose, rosse che cadendo leggere dal cielo lo ricoprivano e si mescolavano alle ferite.
“Lui sanguinava e tu lo stringevi. Guardandoti stavo per dirti che eri un incosciente, così ti saresti avvelenato poi ho pensato, se gli stavi cos’ vicino era perché il sangue non aveva affetto, e se il sangue non aveva effetto era perché Albafica…” nuovamente il suo tono di voce si affievolì verso la fine della frase e dopo una pausa riprese
“Avrei voluto urlarti di darmelo subito, avrei voluto strappartelo dalle braccia e scuoterlo fino a farlo rinvenire! Lo avrei preso anche a schiaffi se fosse stato necessario, ero  già pronto a riceverli indietro per avergli rovinato il suo bel visino, che poi, cosa dico, a lui manco gliene importava! Ma non era questo il punto! Lui non poteva essere morto per davvero…!”

Manigoldo si stava agitando e Shion sarebbe voluto intervenire in qualche modo, ma non aveva idea del come anche perché poi pensò che avrebbe fatto meglio a lasciare che si sfogasse un po’.
Cancer non era tipo da queste cose, lui era di quelli che hanno sempre il sorriso sulla faccia, in ogni circostanza e il giovane Tibetano non aveva mai capito come ciò potesse essere possibile, così una volta glie aveva chiesto:
“Ma tu, come fai, ad avere sempre quell’aria spavalda?”
“Semplicemente perché ho guardato la morte in faccia per tutta la vita. Una guerra in più non è che un’ ulteriore occasione per testare le mie capacità!” era stata la prima risposta fiera alla quale poi ne era seguita una del Gran Sacerdote, che non si sarebbe mai aspettato.
“La verità è che ne ha bisogno – aveva detto il vecchio Sage – per lui è di vitale importanza assumere quell’atteggiamento. È ciò che lo salva e lo mantiene integro e fa sì che non venga sopraffatto dalle emozioni.”

“Quando hai lasciato che lo prendessi – la voce del compagno lo riscosse dai suoi pensieri – ho salito le scale con una lentezza assurda… come mai avevo fatto. E non perché pesasse, Albafica non pesava nulla, sembrava diventato leggero come un petalo di rosa… credo fosse più perché mi era sembrato fragile, come mai era stato in vita. Così  fragile, che avevo paura di romperlo”
Non lo disse ad alta voce ma la verità era che più probabilmente, era il suo cuore che aveva paura di rompere.
Perché improvvisamente lo aveva sentito incrinarsi come un cristallo, pronto ad andare in mille pezzi.
A pensarci un po’ meglio, per la verità questi pensieri non gli erano venuti subito, sul momento aveva mantenuto la sua espressione impassibile, e aveva voluto mantenere la sua facciata stoica anche dopo. Durante la cerimonia poi, era stato impeccabile, come si conviene ad un valoroso guerriero, viso asciutto e fiero. Dopotutto era una guerra, era normale che qualcuno morisse.

Ma una volta da solo, nel segreto delle sue quattro mura quando nessuno poteva ormai vederlo, era crollato. Perchè per la prima volta dopo tempo immemore, perdeva una persona cara.
Se glielo avessero chiesto, non avrebbe saputo dire perché, non avrebbe saputo dire come avevano fatto a diventare amici lui e Albafica. Loro, che più diversi non si poteva. Eppure era successo. Forse proprio  il loro essere agli opposti  li aveva portati ad avvicinarsi. In maniera quasi impercettibile ma costante, fino a diventare quel legame invisibile che solo i cavalieri dei Pesci sapevano tessere e di cui Sage gli aveva parlato una volta.
Quel legame che si era sentito quasi onorato di aver stretto e che ora gli mancava terribilmente.
Perché certo, Albafica aveva un carattere non facile, completamente diverso dal suo, per certi versi proprio distante, tanto che spesso non riusciva a capirlo. Tante volte infatti, nei loro momenti di confidenza si era lasciato andare a pensieri contorti  e troppo impegnativi per la mente del Cancro, che rispondeva solo con uno sbuffo o alzando gli occhi al cielo.
Ma solo ora che non poteva più sentirli, si rendeva conto di quanto gli mancassero.


Manigoldo era tornato apparentemente quieto e Shion gli si era avvicinato.
“Ah scusa, se ti ho trattenuto coi miei vaneggiamenti, passa pure se devi…” gli disse riscuotendosi  dopo poco. Ma prima che se ne andasse aggiunse “Quando torni, potresti darmi una sistemata all’armatura?”
Aries lo guardò con un’espressione indefinita
“Perché sai – disse alzandosi e riacquistando il suo solito sorriso – questa guerra ci porterà via un sacco di compagni, e potrebbe arrivare pure il mio turno, ma prima, voglio farla pagare assolutamente all’artefice di tutto ciò, e voglio farlo al meglio col mio abito migliore!”
Shion rise, adesso sì che lo riconosceva.




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Angolo dell'autrice:
scusate se inizio l'anno con  una storia del genere ma il 1° Gennaio è un anniversario un po' triste per me...
E siccome spesso penso che mi piacerebbe essere nei panni dei "miei" Cavalieri, questa volta ho pensato di mettere loro nei miei...
Spero solo di essere riuscita a rendere quel sentimento di amicizia che secondo me lega il Saint di Cancer e quello di Pisces.
Ma a parte tutti questo, colgo l'occasione per augurarvi buon anno, sperando che veramente sia migliore ^^

  
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