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Autore: InoHaruna    02/01/2016    3 recensioni
Lettera di una madre, amante, di una donna al suo amato.
Questa storia partecipa al contest di hirondelle_.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Paolo Bianchi/Fideo Ardena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lettera



Caro Paolo,
o meglio, amore mio, mi manchi da morire.
Non sai com'è difficile vivere senza di te, senza la tua voce, i tuoi sorrisi, la tua rassicurante presenza.
Come vorrei che tu fossi qui per vedere nostro figlio! Com'è diventato forte, e bello come te!
Non immagini cosa provo quando i suoi occhi intensi come i tuoi mi guardano e mi sorridono con rassicurazione, proprio come facevi tu. Il suo modo di fare, di parlare, di sorridere... è identico a te.
Se non fosse per lui, se non fosse per quella creatura che stava crescendo dentro di me quindici anni fa... Paolo, io ti avrei seguito.
Non sono mai stata molto forte, questo lo sai bene. E non appena te ne sei andato,quella maledettissima notte in un modo orribile che non meritavi assolutamente, mi sono sentita morire anch'io. E volevo morire, ti giuro, volevo ammazzarmi e raggiungerti il più in fretta possibile... Ma non potevo assolutamente. 
Non potevo uccidere tuo figlio.
Se lo avrei fatto, non sarebbe rimasto più niente di te in questo mondo, e non potevo permetterlo. Non potevo distruggere la cosa più bella che mi avevi lasciato...
È stato proprio questo a darmi la forza di andare avanti.
Quando nacque nostro figlio, il trenta ottobre, fu il giorno dove rinaqui anch'io. 
Sorrisi di nuovo dopo mesi di sofferenza e dolore, e non fu un sorriso falso che ero abituata a fare solo per rassicurare quelle persone che mi chiedevano con finta preoccupazione "Come stai?". No, sorrisi di gioia stringendo delicatamente tra le braccia il frutto del nostro amore, che piangeva, ma era un pianto di vita che rieccheggiava nella sala semi vuota. 
Fu il giorno dove il mio cuore si è riempito di nuovo di quell'emozione che ho provato quando ti ho incontrato per la prima volta... Ricordi? Quasi trent'anni fa, in un-affollata Venezia. 
Quel donnaiolo di Gianluca, che oggi è il padrino di nostro figlio, mi aveva invitata a fare un giro in gondola, al solo costo di un bacio. Avevo accettato e lo avevo baciato, divertita da quel suo modo eccentrico e affascinante di invitare le ragazze. E non me ne pentii affatto, perché Gianluca mi portò in giro per tutta Venezia, mostrandomi la bellezza di questa città e parlandone quasi come se stesse parlando di una ragazza di cui era follemente innamorato... E all'improvviso, mentre chiaccheravamo guardò un punto dietro di me e sorrise, anzì ghignò, come facevate sempre quando avevate i vostri battibecchi. E io mi girai curiosa e ti vidi. Sopra un ponte di pietra, che ridacchiavi per non so cosa guardando me e Gianluca. E ricordo benissimo ancora oggi, il mio tuffo al cuore quando i tuoi occhi incontrarono i miei, quell'emozione che ancora oggi provo quando guardo gli zaffiri di nostro figlio.
E tu te la ricordi quell'emozione? 





 
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Questa storia partecipa al contest di hirondelle_.
InoHaruna




 
  
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