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Autore: Valimitik    10/03/2009    1 recensioni
amore corrisposto tra il mago nero e la maga nera (Ryo e Miyu)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Per rany, una delle mie migliori amiche
La mia nipotina artista
Aspirante scrittrice di successo
La psicologa che c’è quando ho bisogno
L’amica che c’è quando ho bisogno di ridere
L’amica che c’è quando ho bisogno di gridare
L’amica che c’è… sempre
Immancabilmente lei
Con la sua fantasia,
i suoi racconti che mi fanno ridere
e che mi fanno riflettere
[che mi fanno piangere]
Quella che mi prepara da mangiare
Che ascolta le mie favole
E le mie pazzie…
Quella rany a cui voglio un bene dell’anima
Di più…
Che Amo con tutto il mio cuore <3
A te… che per me fai tanto e io per te faccio veramente troppo poco


Era una serata splendida, una manto di stelle avvolgeva il cielo e gli occhi verdi della dolce ragazzina brillavano come diamanti sotto la luce della luna. Faceva freddo, e un vento soffice ma gelato le carezzava le braccia nude mentre alzava il volto verso il cielo. Era tutto meraviglioso quella sera, ma mancava l’unica cosa che poteva rendere il tutto favoloso e irripetibile. Tutto con lui era irripetibile, ogni attimo, ogni respiro. E questo Miyu lo sapeva bene. Lasciò perdere le stelle, e si incamminò nel viale sterrato che girava intorno la casa di campagna. Non sapeva nemmeno cosa doveva fare, cosa pensava di trovare. Sapeva solo che dietro quell’angolo avrebbe voluto vedere un solo volto, quello che le aveva colorato la vita. Sorrise. Era improprio dire che le aveva colorato la vita, sminuiva ciò che lui aveva realmente fatto. Egli le aveva semplicemente donato il respiro, l’ossigeno, prima di lui la notte era l’unica cosa che sentiva veramente che le appartenesse, l’unica cosa a cui poteva [e doveva] appartenere. Adesso era stata colpita da una forza più grande che non avrebbe mai pensato potesse arrivare. Sospirò. E proprio quella forza adesso era andata via, come era arrivata ora era scomparsa, per sempre.
Sotto i suoi piedi l’erba fresca scricchiolava e un nuovo vento le scompigliava i capelli biondi che portava sciolti sotto il capello, da cui non si separava mai. Il vestito azzurrino, troppo corto per il periodo in cui si trovava, veniva spostato dal vento, un vento che la faceva avanzare più velocemente.
Girò l’angolo, conscia che le sue era solo futili speranze, che sarebbero rimaste tali. Non abbassò gli occhi per controllare che si sbagliasse e lasciò che lo sguardo si perdesse nelle stelle.
Lentamente, quasi senza accorgersene, si sedette per terra, dove il terreno era più freddo e incominciava a formarsi un leggero strato di nebbia. La brina si adagiò nel vestito, ormai anche esso gelato.
E si buttò all’indietro. La figurina scomparve nella nebbia, solo le punte dei capelli dorati brillarono per ultime, prima di scomparire anche esse tra la condensa. Miyu chiuse gli occhi e lasciò che i pensieri si impadronissero di lei, e lentamente perse ogni concezione del tempo e dello spazio. Una dolce lacrima le scese sulla guancia. Di nuovo sentì lo squarcio al posto del cuore aprirsi. Era l’unica sensazione che sentiva di fisico quando pensava a Ryo che se n’era andato. Poi, invece, dentro se stessa provava molte cose più complicate e dolorose. Non era solo il fatto di averlo perso. Era che non riusciva ad augurargli la felicità che si meritava, forse perché non lo amava abbastanza o forse perché aveva fatto sua quella felicità troppo presto e ora che le era stata strappata via, come il cuore, non sapeva andare avanti.
Si accovacciò per terra e strinse le ginocchia al petto cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di cadere copiose.
Si accorse che piovigginava solo quando passò una mano sulla guancia per cercare di nascondere le guance rigate. A quel punto alzò il viso in aria e aspettò che la pioggia lavasse via ciò che le era rimasto dentro di lui, ciò che lei non riusciva a nascondere. Ma al contrario, la pioggerella fece salire su un freddo dall’anima che lentamente l’avvolse e non la proteggeva, anzi, continuava a ferirla e sentiva il corpo cedere.
Ma qualcuno la chiamò, sentì il suo nome ma non riconobbe la voce, persino le orecchie erano fuori uso. Due braccia calde la avvolsero ma gli occhi di lei non riuscivano ad aprirsi, un nuovo sonno la stava trascinando giù, negli abissi profondi dell’anima, da dove è impossibile risalire.
Di nuovo sentì il suo nome, stavolta vicino, sussurrato al suo orecchio. L’alito caldo le sfiorò la guancia, la quale si dipinse leggermente di rosa. Miyu aveva un aspetto orribile, era bianca cadaverica e perfino i capelli avevano perso colore. Le mani erano sottili e bianche, spezzate dal freddo. Si appoggiò al petto del ragazzo che l’aveva abbracciata dolcemente, tra la nebbia. Sentiva la condensa premerle addosso, ma il calore proveniente dal corpo accanto a lei sembrava allontanare il freddo. Sentiva che adesso le era possibile aprire gli occhi, ma sapeva che era solo un sogno. Aveva riconosciuto l’odore, il calore e perfino le mani del ragazzo che la abbracciava e sussurrava il suo nome. E proprio per questo sapeva che non poteva essere nient’altro che un sogno. Non era tornato, no, non era possibile.
- Miyu, ma cosa hai fatto? Perché sei ridotta così? –
La mente già vagava lontano, cercando di memorizzare la voce, per poi ricordarla in seguito, quando si sarebbe svegliata.
- Miyu!-
Aprì gli occhi e si ritrovò davanti un paio di occhi celesti, dolci e preoccupati. Il suo sguardo si perse negli occhi di lui, così caldi e misteriosi. La facevano sentire a casa. Ma cosa le era successo? Sentiva ancora il suo corpo, eppure la mente si sentiva come in paradiso. La presenza di Ryo le faceva bene e si sentiva.
Anche la voce le era ritornata, e gli occhi riuscivano a vedere anche attraverso la nebbia. Cercò di muoversi tra le braccia possenti di lui, ma la tratteneva e la stringeva forte. Eppure non sembrava un sogno, era tutto così reale e anche le caratteristiche più piccole erano riconoscibili. Gli occhi verdi si alzarono a guardarlo, angosciati. Gli occhi celesti erano tristi come sempre, ma sta volta c’era una luce nuova, una luce che splendeva solo quando guardava lei, il volto di Miyu, l’unica cosa che lui amava. La strinse e inspirò il suo profumo.
- Ah, sono a casa.-
- Cosa... vuoi dirmi?-
E lei alzò un sopracciglio ma ormai stava bene, il suo solito sorriso le illuminava il viso. E anche Ryo provò a sorridere.
- scusa se sono andato via, è stato il mio più grande errore, ho provato a difendermi con sogno, senza te, ma mi sono perso in strade troppo difficili da attraversare senza questo sorriso che mi risveglia dopo una notte senza stella, se tu la stella più luminosa.-
Lei affondò il viso nel suo braccio e inspirò a sua volta il profumo familiare e strinse il suo braccio al petto, la ferita si era rimarginata completamente.
- ti amo.-
Lui la strinse e il suo silenzio valse più di mille parole. E la nebbia sottile avvolse i due ragazzi abbracciati. Miyu alzò gli occhi al cielo e vide una stella cadente.
- una stella cadente!-
- Ma non è periodo…-
- I desideri non hanno bisogno delle regole del tempo, scorrono fluidi senza aspettare che sia il tempo a farli avverare.-br> E ancora un’altra stella cadente brillò nel cielo sopra un bacio aspettato e tanto desiderato…


<3


Mi scuso con tutti quelli che leggeranno questo racconto, so che è veramente assurdo XD, e non so come, ma mi è venuta questa ispirazione...[i nomi sono completamente inventati, e rappresentano il mago nero, Ryo, e la maga nera, Myiu] non guardo molto yu gi oh quindi non conosco bene i personaggi.
Commentate anche se con commenti orribili, se posso vedrò di migliorare ^^. Un bacio a tutti, grazie in anticipo.
  
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