Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: SaruzzaPower    02/01/2016    1 recensioni
Dopo la Os di Natale, una foto di Zayn mi ha ispirato la storia di Capodanno! XD
Tratto dalla storia:
- Lottie ha un futuro! - dice toccandosi i capelli.
- Sì, un futuro lontano da te! - borbotta Liam.
- Mi piace è vero, ma è troppo donna per i miei gusti - allunga una mano nell’interno coscia di Liam, muovendosi verso il cavallo.
- Sì, intanto i tuoi gusti non ti hanno impedito di farle la testa peggio di un arcobaleno. A volte mi chiedo come fai a piacermi - esclama esasperato.
Negli occhi di Zayn balena per un attimo il dispiacere di quelle parole taglienti, anche se dette più per scherzo, ma poi continua il suo discorso - Mi piacevano tutti cosa posso farci… sono tutti belli e mi ricordano te, tu sei tutti i colori in una volta Liam, e lo sai che dalla somma dei colori scaturisce il bianco? Il bianco della purezza, come la tua -
Ecco perché gli piace, è bastata la frase successiva a dargli la risposta che cercava - La somma di tutti i colori da anche il nero. Come te - a quelle parole il viso di Zayn si addolcisce, si fa forza sulla mano appoggiata sulla coscia e scivola sulle gambe di Liam,
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

“ La misura dell’amore è amare senza misura ”
Sant’Agostino





Liam è arrabbiato, per quanto lui può essere arrabbiato con Zayn, il suo ragazzo.
Il suo ragazzo… sì beh insomma qualsiasi cosa lui sia, da un anno a questa parte.
Dietro il bancone del bar serve un uomo dietro l’altro, ma non si sofferma veramente su nessuno, solo non capisce come sia possibile che tutte queste persone non siano da qualche altra parte, visto che è il giorno di Capodanno.
Lui sicuramente vorrebbe esserci da qualche altra parte, vorrebbe essere ovunque sia Zayn, il problema è che sa benissimo dove si trova ed è qui che parte la sua arrabbiatura.
Aveva visto Zayn per la prima volta proprio in quel bar, arrivava sempre poco dopo l’orario di cena, spesso accompagnato da un ragazzo basso e dai capelli castani sempre pettinati in modo diverso, due grandi occhi azzurro intenso; bevevano qualcosa, molto, spesso quasi fino a ubriacarsi, ridevano e abbordavano uomini. 
Le volte in cui Louis, aveva scoperto solo dopo che il suo amico si chiamava così, non c’era, il tempo in cui arrivava la sbornia per Zayn, era ancora più breve.
Si sedeva al bancone e ordinava un drink dopo l’altro, mescolava super alcolici con amari o birra, in base a cosa gli veniva offerto e quando non era più in grado di intendere e volere, spesso lo vedeva allontanarsi con degli uomini, ogni sera diversi. 
Non capiva quel comportamento, non sapeva cosa spingesse un ragazzo così bello e giovane a ridursi in quello stato e a farsi usare come un giocattolo.
Pian piano però, inevitabilmente si era affezionato a lui, fin quando era sobrio era sempre timido con lui, lo guardava da dietro quelle ciglia lunghe e nere, quegli occhi color ambra che spesso metteva in risalto con una riga nera di matita nella rima inferiore.
Prima di conoscere Zayn, Liam non aveva mai pensato che del trucco da donna potesse fare così tanto la differenza sullo sguardo di un uomo. Ma forse non era su un uomo, era solo un’eccezione che riguardava Zayn.
Sapeva che era sbagliato tutto quello faceva, a volte sperava di non vederlo comparire, soprattutto nei giorni in cui i volti dei clienti erano quelli dei più noti spacciatori del quartiere. 
Tutti erano subito attirati da Zayn, il ragazzo dalla bellezza indiscutibile, con sorriso che ti mandava all’inferno ma gli occhi che ti facevano sentire in paradiso.
Anche Louis era carino, pieno di sarcasmo e umorismo, gli aveva fatto capire più volte che entrambi provano interesse per lui, gli facevano battutine, lo prendevano in giro sul perché una faccia da cucciolo come la sua lavorasse in un posto tanto malfamato, ma Liam si era limitato a non dare risposte vere, tanto quanto era abituato a non fare domande.
Zayn era arguto ed intelligente e Liam sospettava che si riducesse in quello stato perché era costretto ad andare via con quegli uomini, ad usare il suo corpo in cambio di denaro forse, e che l’alcool fosse l’unico modo per non pensare, per perdersi e donarsi più facilmente.
Forse aveva ragione Louis, era lui il cucciolo fra i tre, eppure aveva potuto fare a meno di sentire da subito un istinto di protezione assoluto verso il ragazzo moro.
Poi una sera i due ragazzi erano entrati barcollando e appena raggiunto il bancone Louis aveva guardato Liam con occhi preoccupati.
- Cosa vi dò stasera? - aveva chiesto facendo finta di nulla.
- Senti Liam, so che di te mi posso fidare - si era sporto oltre il bancone - Zayn non è in gran forma stasera, gli hanno dato della roba… ma non so cosa sia e… - gli occhi di Liam si erano spalancati - Ti prego non guardarmi così, lo sai che ogni tanto capita che lo facciamo… che lo fa, lo… aiuta. Solo che io stasera non posso stare qui a controllarlo e non posso certo portarlo a casa. Per questo mi chiedevo se… sì, insomma potresti tenerlo d’occhio? Non farlo andare via con nessuno, fallo bere se vuole, lascialo parlare, ma prenditene cura. Io cerco di tornare il prima possibile -.
Cos’altro poteva fare Liam se non annuire?
Aveva piazzato un bicchiere di acqua tonica davanti a Zayn e gli aveva detto fosse Gin Lemon, era sicuro che non avrebbe notato la differenza e così era stato.
- Sei bello stasera, Liam! - gli occhi del ragazzo erano rossi e persi, ma la danza di quelle labbra marcate lo avevano incantato lo stesso.
Tutta la sera aveva lavorato con un occhio verso di lui, fino a quando Andy, uno dei peggiori spacciatori del quartiere era entrato e si era subito diretto verso il moro.
- Malik ma che piacere vederti! Sei libero? Avrei giusto qualche voglia da… - 
- Andy oggi no, stasera Zayn non sta bene, sta aspettando che io finisca il turno per riportarlo a casa - Liam era subito arrivato in suo soccorso.
- Payne? Non ti facevo tipo da… - aveva ammiccato e Liam non aveva potuto fare a meno di arrossire - posso portarlo a casa io però… - si era offerto, appoggiando una mano sulla schiena di Zayn - Vero che ti va bene se ti porto a casa io? - gli aveva sussurra vicino all’orecchio.
Un moto d’odio aveva attraversato Liam - No, non va bene! Lo porto a casa io, ok? L’ho già pagato e non mi va di lavorare ore e ore qui dentro per vedermelo soffiare via - Zayn aveva allargato gli occhi, scoppiando poi in una risatina - È la verità amico, se uno paga… - aveva continuato a ridere alzando le spalle.
- Stai calmo cucciolo, non ti facevo tipo da puttane. Vorrà dire che usufruirò di lui la prossima volta. Non ti facevo neanche così cazzuto comunque, sai se fossi stato un altro, ti avrei già dato una lezione ma, potremmo fare una cosa a tre. Posso pagare bene anche te - Liam quasi si era affogato con la sua stessa saliva, ma aveva annuito, tutto pur di farlo sparire.
Mai le lancette si erano mosse così lentamente da quando Liam aveva iniziato a lavorare in quel bar tre anni prima. 
Ma appena avevano segnato l’una e non c’era traccia di Louis, si era cambiato in fretta e - Zayn forza, ti porto a casa io -. 
- Ho detto una bugia a Andy, non mi hai pagato, ma questo giro posso offrire io - si era appoggiato all’orecchio di Liam, facendogli venire i brividi.
- No, grazie! Voglio solo portarti a casa. Dai dimmi dove abiti - 
- Io non me lo ricordo - aveva fatto spallucce, sorridendo beato.
- E ora cosa dovremmo fare secondo te? Aspettare Louis qui fuori? Neanche morto amico! - aveva borbottato.
- Siamo amici? - Zayn si era avvicinato, baciandogli il collo.
- Dammi il tuo cellulare, provo a chiamare Louis - si era allontanato sospirando, facendo finta di non sentire i brividi che lo pervadevano.
- Oh-oh, è spento! - aveva riso di nuovo guardandolo con una faccia ebete ma compiaciuta e Liam esasperato gli aveva passato una mano attorno alla vita e se lo era trascinato fino alla macchina.
- Verrai a casa con me allora! - niente discussioni. Meglio a casa con lui che nel letto di qualcun altro. Aveva fatto una promessa a Louis e preferiva sicuramente saperlo a dormire nel suo divano, anzi.
Erano arrivati al suo appartamento con fatica, Zayn si era convinto di dover concludere qualcosa con lui e non aveva evitato di molestarlo per tutta la salita dell’ascensore verso il quarto piano.
- Io lo so che ti piaccio, anche tu mi piaci, mi hai portato qui e se vuoi puoi avermi. Io lo vorrei. Prendimi - 
- Non se ne parla. Io non faccio queste cose. Forza, vieni con me - lo aveva guidato in bagno, gli aveva fatto lavare il viso e lo aveva spogliato, senza badare alle cose sconce che gli diceva. 
Non aveva desistito nemmeno quando dopo essersi abbassato per togliergli le scarpe, rialzandosi, si era imbattuto in qualcosa di inaspettato - Guarda Liam, guarda cosa mi fai, vuoi lasciarmi così? - si era trovato davanti a una perfetta erezione del moro ed aveva chiuso gli occhi di scatto.
- Rimettilo dentro razza di cretino! Ti ho detto che non sono il tipo - lo aveva tirato fino al salotto, aveva sistemato il divano e lo aveva fatto sedere.
- Vuoi che faccia io qualcosa a te? Sono bravo sai - le mani che erano corse fino ai suoi jeans, cercandone i bottoni.
Gli aveva allontanato le mani, tenendole strette e si era abbassato, accovacciandosi alla sua altezza - Senti Zayn, sì mi piaci, hai ragione tu, mi piaci tantissimo e non sai quanto mi dispiaccia vederti così adesso. Sei sotto l’effetto di qualche droga e lo so benissimo che se ora approfitto di te, non cambierà nulla. Non so nemmeno se ora mi capisci davvero, ma io non voglio, domani avrai dimenticato tutto e a me semplicemente non va di essere una delle tue troiette, hai capito? -
- Solitamente la troietta sono io! - era scoppiato a ridere.
- Ok, non voglio che tu sia la mia troietta. Voglio solo che ora ti sdrai, chiudi gli occhi e ti riposi. Domani mattina ne riparliamo - aveva parlato con il cuore sicuro che tanto il moro si sarebbe dimenticato di tutto.
- Ma io voglio sentire il tuo sapore! Lascia che ti faccia rilassare, nessuno si lamenta mai della mia bocca - le guance diventate rosse ancora una volta e un lungo sospiro.
- Non lo metto in dubbio - quelle labbra che conosceva a memoria, e che spesso teneva spinte appena in avanti. Amava quando ridendo, lasciavano intravedere la lingua che si spingeva contro i denti.
- Voglio farti un pompino Liam, ora! - il tono di voce troppo alto e così - Vieni qui… - Liam aveva lasciato le sue mani velocemente, aveva catturato la sua testa e lo aveva baciato. Quelle labbra che aveva tanto bramato si erano schiuse prontamente e lo avevano travolto con il calore di una lingua esperta. Forse era sbagliato ma poteva essere solo un bacio che avrebbe provato a dimenticare anche lui il giorno seguente.
- Ecco, ora sai che sapore ho. Possiamo andare a letto adesso? - il limite dell’esasperazione non era mai stato tanto vicino.
- Fammi dormire con te! - non avrebbe dovuto cedere, ma lo aveva fatto, si era sporto a baciare ancora quelle labbra e poi afferrando la sua mano se lo era trascinato in camera.
- Buonanotte Zayn - aveva sussurrato una volta spenta la luce.
- Sai Liam, nessuno mi aveva mai rifiutato così - aveva allungato le mani per abbracciarlo - Ma nessuno che conosco ha un sapore buono come il tuo - e poi era crollato, lasciando Liam a rimuginare tutta la notte su quello che era e non era accaduto.
Una parte di lui avrebbe voluto lasciarsi andare, continuare a baciare il castano tutta la notte, forse avrebbe dovuto lasciarlo fare, ma era vero non era il tipo da quelle cose.
Si era addormentato solo all’alba e una volta svegliato, Zayn era sparito.
Le lacrime erano salite, minacciando di uscire calde, ma le aveva trattenute dentro, lo sapeva che sarebbe successo, era logico.
Meno logico era il biglietto trovato sul tavolo della cucina:


Scusa, avrei voluto aspettarti. Sto meglio ora, grazie di tutto.
Ps - Ricordo ancora il tuo buonissimo sapore. Zayn xxx


Dopo quella notta quel sapore era diventato il loro sapore, perché Zayn aveva avuto altre occasioni di assaggiare Liam, che passo dopo passo aveva iniziato a lasciarsi andare; non era stato facile accettare la vita di Zayn, guardarlo ubriaco o fatto; avevano litigato, urlato e poi fatto l’amore, Liam si era sentito sporco la mattina dopo fino a che il moro non ce l’aveva fatta più, aveva mollato quella vita, almeno la parte che prevedeva finire nel letto di un uomo diverso ogni sera. Era stata dura, erano soldi facili, ma quel barista dal sorriso dolce e gli occhi caldi, valeva più di tutti i soldi del mondo.
È passato più di un anno da quei giorni, ma per quanto si desiderino, per quanto si amino, non è sempre tutto facile fra loro. 
Zayn è una testa calda, non ha mai avuto una relazione seria, qualcuno a cui dar conto, a meno che non fosse Louis, e solitamente è il suo amico a prendersi cura di lui senza chiedere mai niente, quindi capita che ferisca Liam, proprio come questa volta.
Sapeva che il suo ragazzo avrebbe lavorato al bar la notte di Capodanno, ma quando i suoi cugini lo avevano invitato a trascorrerlo con loro in montagna, lui aveva accettato senza pensare a Liam e quindi ora semplicemente si trovano separati, lui con un lungo turno davanti e Zayn chissà dove. 
Ha spento il cellulare prima di iniziare a lavorare, sa che passerebbe la sera a fare avanti e indietro dallo spogliatoio e poi questa volta, per una volta, Zayn non si merita di essere perdonato.




- Zayn senti facciamo così, avevo preso del fumo buono per stanotte, ma lo vuoi ora? Non posso sopportarti così lagnoso per tutto il viaggio e per tutta la sera. Ti abbiamo chiesto di venire perché sei sempre uno spasso, quel Liam ti sta snaturando! - Jawaad sta caricando le loro borse in auto mentre suo cugino calcia sassolini con il muso lungo e la testa bassa.
- Forse non… - Liam odia quando fuma. Liam. Liam. Sempre e solo Liam, a volte è quasi stanco di esserne così dipendente. Ma Liam stasera non ci sarà perché lui si è comportato da stupido quindi - Ok, appena partiamo - . 
- Io ho finito qui. Vai a chiamare Daniaal e ci siamo - Zayn cammina fino alle scale della sua palazzina ma appena fa il primo gradino e alza gli occhi si accorge di due figure davanti ai campanelli - Louis? -
- Dio grazie, sei a casa - esulta felice, ma gli occhi di Zayn si puntano su i borsoni che lui e sua sorella Lottie hanno vicino ai piedi.
- Cosa ci fate voi qui? Perché Lottie è qui? - chiede confuso.
- Quello sfigato del nuovo marito di mia madre ha fatto un’altra uscita delle sue e mamma non ha mosso un dito per difenderci, non avevo certo intenzione di passare la notte di Capodanno con loro e dai, non potevo nemmeno lasciare lei lì da sola, nella tana dei lupi - 
- Ma noi stiamo partendo - sale gli ultimi gradini e suona al suo campanello - Daniaal scendi, siamo pronti - 
- Appunto! Veniamo con voi! - Louis lo guarda come se fosse ovvio. 
- Molto bene, avevo giusto bisogno di qualche altra cosa che facesse incazzare ancora di più Liam! - brontola il moro.
- Ancora non ti parla? L’hai fatto arrabbiare di brutto questa volta, sei ancora in tempo per stare a casa, potremmo andare lì e… -
- Jawaad ha del fumo, roba buona! Dai Lottie vedrai che ti diverti con noi! - in quel momento Daniaal apre la porta e Zayn passa una mano attorno al collo della ragazzina bionda che ha gli stessi occhi del suo migliore amico.
- Senti Zayn lei non farà proprio un bel niente! - ma Lottie ride, ha sempre adorato Zayn perché tira fuori il lato migliore di suo fratello ed è emozionatissima al pensiero di passare un intero week end con lui e gli altri.
Durante il viaggio la canna viene passata fra i passeggeri, Zayn prende tiri profondi e li soffia in faccia a Lottie che ride già persa.
- Daniaal ha solo tredici anni e Lottie sedici, ti sto odiando Jaw lo sai? - borbotta Lou facendo un tiro. 
- Sei così convincente Tomlinson - lo prende in giro quest’ultimo.
Due ore più tardi arrivano a destinazione, Lottie non smette di ridere, Daniaal si guarda le mani come se non facessero parte del suo corpo, Zayn a metà strada ha iniziato a parlare di Liam e di quanto si senta stupido ma allo stesso tempo si sia rotto di dover essere un bravo ragazzo per lui, ma che comunque avrebbe voluto fare sesso di mezzanotte e tante altre cose senza senso.
Jawaad e Louis sono esasperati dalla situazione e si guardano in faccia. 
Il cottege è bellissimo, tutto in legno scuro, c’è un grande salone con tanti divani e un camino, la cucina a vista e un porticato che si affaccia su un paesaggio fantastico. 
Non è ancora buio e tutte le luminarie sono spente, a qualche chilometro c’è il paese e Jawaad prende Daniaal e scappa con la scusa di comprare l’occorrente per la cena e la colazione dell’indomani.
- Compra qualcosa da bere, ho bisogno di alcool - grida Zayn mentre si allontanano - Liam di solito mi serve da bene. Liam fa i cocktail più buoni di tutta la città. Louis perché finisco sempre per fare del male a Liam. Io vorrei Liam - 
Louis sbuffa e inizia a portare dentro i borsoni, lasciando a Lottie il compito di aiutare il moro a entrare in casa, ma anche lei è alquanto instabile.
Una volta sistemati, Zayn non smette di piagnucolare così Louis scappa fuori a fumare.
- Sai di cosa ho voglia? - Zayn guarda Lottie che ha le pupille più grandi che abbia mai visto, dovute al fumo.
Lei scoppia a ridere.
- Ho voglia di cambiare ancora colore ai capelli - si morde il labbro.
- Ma te li ho fatti di nuovo mori la scorsa settimana! Ti cadranno tutti! - Zayn le si avvicina e passa le dita sulla sua mano.
- Dai Charlotte, so che hai tutto l’occorrente per farmi felice. Se tu tingi i capelli a me, io li tingo a te! - Lottie continua a ridere come una matta.
- Se mi chiami ancora Charlotte te li raso a zero - scherza.
- Lo abbiamo già fatto! - fa una pausa e guarda il vuoto, nella sua mente viaggiano milioni di pensieri confusi fino a quando non si alza di scatto e lasciando lì Lottie esce fuori senza nemmeno indossare il piumino.
- Lou, oddio Lou ho un’idea geniale e tu non puoi proprio dirmi di no perché sei il mio migliore amico e perché io sono triste e perché se non lo fai giuro che berrò e fumerò fino a stare male e dopo Liam ce l’avrà a morte anche con te - dice senza prendere fiato.
- Perché so che non è niente di buono? - 




- Zayn ma quanti colori stai preparando? - Lottie guarda tutte le ciotoline con le tinte che il moro ha preparato.
- Ma perché ti sei portata dietro tutti questi colori? Adesso ti faccio i capelli argento come i miei dell’ultima volta e poi ti faccio un arcobaleno all’attaccatura, vedrai che spasso! - ha il viso quasi attaccato alla ciotola che contiene un colore fucsia.
- Non stare così vicino ti si bruceranno i peli del naso - gli da una spinta e per poco non si rovesciano tutto addosso.
- Ma sei scema? Questa è la camicia preferita di Liam! - la spinge a sua volta.
- Allora non ti tingo i capelli! - si sposta e lascia tutto lì, avvicinandosi al posacenere e riaccendendo la canna che hanno rullato da quando Louis è andato via, e che è già quasi finita.
- Dai Lots! Ti pregoooooo! Come me li faiiii? - le va vicino e la abbraccia forte, prendendo un tiro direttamente dalle sue dita, e insieme scoppiano a ridere di nuovo.
- Ti faccio solo il ciuffo perché veramente ti cadono altrimenti! - punta lo sguardo verso alto e gli passa una mano fra i capelli.
- Dai li ho già avuti così! - protesta.
- Ma quelli te li ho fatti mille anni fa, ancora non andavo alla scuola per estetiste e poi tu non eri così bello! - sbatte le ciglia.
- Sorella tu sei fuori! - la prende in giro.
- Anche tu! - fumano ancora, passandosi il mozzicone quasi consumato. 
- Nooo, non metterci troppo decolorante sono già bionda io! Ehi, Zayn mi ascolti? - ma lui continua a versare l’attivatore dentro un’ennesima ciotola facendo spallucce.
Entrambi anno gli occhi piccoli e rossi e quando Jawaad e Daniaal aprono la porta rimangono a bocca aperta davanti al cugino e alla sorella di Louis avvolti da una coltre di fumo.
- Ma cos… - affretta il passo, li supera e spalanca la finestra che da sul porticato - Louis dov’è? - 
- Gli ho dato un compito importantiiiisssimo! Solo che non so se ce la fa quindi io e lei dovevamo pur passarci il tempo. Dai tingetevi i capelli con noi! - 
- È tardi, che missione hai dato a Louis? Non mi dire che ha preso la mia macchina… - Zayn sorride e dopo aver messo la mantellina a Lottie, inizia a spennellare la prima ciocca con cura.
- Non far finta di non sentirmi! - ma i due parlano fra di loro e così si arrende e appoggiando le cose in cucina e inizia a cucinare con l’aiuto di Daniaal.
- Dai quanto ci vuole? Io voglio passare ai colori! - Zayn cammina avanti e indietro per il salotto - Adesso accendo il camino… - si accovaccia davanti all’apertura e prende il liquido combustibile e lo schizza sulla legna già presente, poi prende un accendino e - Fermo lì! - Daniaal lo prende il la camicia e lo tira indietro mentre Jawaad gli toglie l’accendino dalle mani - Vorrei arrivare nell’anno nuovo senza che mio cugino faccia la fine del pollo allo spiedo - 
- Guarda che sono capace - protesta.
- Hai metà del liquido di accensione sulle scarpe e sulle mani, ti avrei dovuto lasciar fare per vedere come sei capace di diventare luminoso! - lo prende in giro.
- L’uomo torcia è un gran figo! - alza il mento offeso.
- Sei figo già così, vieni ad aiutarmi a lavare la tinta dai capelli - Lottie gli si avvicina.
- Fatelo nel lavandino della cucina in modo che possa tenervi d’occhio! - intima Jawaad.
- Da quando sei diventato così noioso? - 
- Da quando tu e lei avete deciso che per essere divertenti dovete fare cose che potrebbero ledere alla vostra incolumità! Io non lo voglio sentire Louis se non vi trova intatti, per non parlare di Liam - .
Zayn fa spallucce e va in cucina non prima di aver afferrato il sacchetto dell’erba e i filtrini.
- Zayn… - 
- L’ultima? - sorride come un bambino felice e Jawaad non può far altro che ridere mentre finisce per essere lui ad aiutare la ragazza.
- Jaw è il sapone per i piatti quello che hai usando? La mia testa sa di limone! - ride Lottie.
- Non mi sembra il caso di fare polemica, fa la schiuma quindi va bene! - Zayn le mette la canna in bocca - Non ci pensare! - ride.
Louis guida veloce ripercorrendo la strada fatta poco tempo prima, non avrebbe voluto farsi sei ore di macchina in un giorno, ma Zayn avea quella faccia e quegli occhi di chi ha bisogno di protezione e di gentilezza che non poteva proprio dirgli di no. Sì da solo dello stupido per non averci pensato prima di lui.
Se ne frega del fumo che ha in circolo, è il pomeriggio di capodanno e chi mai si prenderebbe la briga di controllare le autovetture in transito?
Non ha fumato molto eppure è più difficile del dovuto concentrarsi sul piano da mettere in atto una volta arrivato in città, ma dopo due ore è quasi riuscito ad architettarne uno che potrebbe funzionare.
Parcheggia veloce, scende e prende un respiro prima di spingere la porta del bar in cui Liam lavora.
Cerca di pensare a tutte le cose tristi che gli vengono in mente, pensa a suo padre che li ha abbandonati quando era un bambino, pensa alle lacrime di sua madre che non era stata capace di capire che il sesso non è una soluzione per tutto, pensa a lui e Lottie, costretti a vivere soli abbandonati a loro stessi e pensa al dispiacere di vedere Zayn finire nello stesso giro di sua madre, soprattutto dopo aver passato gran parte della sua vita a proteggerlo proprio come faceva con la sua sorellina.
Ha quasi le lacrime agli occhi una volta arrivato al bancone - Payno Dio mio, è possibile che non puoi guardare il telefono nemmeno un secondo? - Liam si volta di scatto nella sua direzione con una bottiglia di vino nelle mani e quasi rovescia il bicchiere del cliente che sta servendo. Gli occhi che diventano subito tondi e spalancati alla vista della sua espressione triste - Che è successo? - gli dispiace immensamente, conosce il ragazzo e sa la marea di congetture che la sua mente riuscirà a fare da lì a quando gli racconterà la verità, ma spera che almeno riesca a rimanere abbastanza lucido da reggergli il gioco. 
- Tua madre sta malissimo, ti abbiamo cercato mille volte, l’ambulanza la sta portando in ospedale e io sono riuscito a venire qui solo adesso - è brutto mentire sulle condizioni della gente, ma Liam non vede sua mamma da almeno cinque anni, per cui spera capirà che è tutto finto. 
- Louis cos… - lo guarda male ma appena il suo capo si avvicina a loro Lou continua - La vogliono ricoverare e tu sei l’unico parente vicino che ha per firmare le carte, ha chiamato me prima di perdere conoscenza perché tu non rispondevi - 
È nato per mentire, è quello che fa per vivere: mentire, bluffare, ingannare la gente facendogli credere esattamente quello che vuole che credano.
- Liam tutto bene? Se non ricordo male tua madre non vive fuori città? - 
- È stato Natale anche per noi poveretti sai! È venuta qui e… - non sa per quale miracolo ma viene bloccato - Liam perché non me lo hai detto? Avrei chiesto a Niall di coprire anche il tuo turno -. 
- Non era giusto, ha lavorato anche lo scorso anno - Liam ha sempre quell’espressione candida e pura, se Louis lo guarda bene non deve chiedersi perché Zayn se ne sia innamorato così ossessivamente.
- Farai qualche turno in più nelle prossime feste, vai a casa ragazzo, non preoccuparti - Liam sta per ribattere ma poi abbassa le spalle e sparisce sul retro.
Esce qualche minuto più tardi cambiato e con un’espressione cupa, Louis vorrebbe sperare che si sia immedesimato nella parte, ma sa già che dopo essersi subito la parlantina di Zayn, ora dovrà fare lo stesso con Liam.
Lo guarda salutare e ringraziare, augurare buon anno e lo precede fuori.
Il castano non fiata fino all’interno dell’abitacolo, poi si gira di scatto appena gli sportelli sono chiusi, incrociando le braccia al petto.
- Spero che tutto questo sia dovuto a qualcosa di importante e non per il motivo al quale sto pensando - dice stringendo gli occhi.
- Dipende cosa stai pensando… - Louis fa il vago e mette in moto, partendo prima che Liam scopra la verità che probabilmente già conosce e cerchi di buttarsi fuori dall’auto in movimento.
- Io non ci voglio credere, non poteva semplicemente rimanere qui? Passate tutta la vita in quel dannato bar, perché non poteva farlo anche stasera? No, lui deve sempre ottenere tutto quello che vuole, così ora tu stai guidando dopo aver fumato, lui sarà perso nel fumo e… - 
- Io sto bene! - lo rassicura Louis.
- Tu non stai bene, non stai bene per nulla perché come me, ogni dannata volta, gliela lasci vinta! - urla.
- Dai stai calmo, ti abbiamo salvato il capodanno in un certo senso… - prova a tamponare la sua rabbia.
- Non mi importa nulla, non c’era problema per me, avrei lavorato e invece ora lui l’avrà vinta, come sempre. Sei fortunato perché se non fossi partito così di corsa e non fossimo già a metà strada, ti chiederei di accostare - .
- Liam, Zayn non può stare senza di te e tu non puoi stare senza di lui… - 
- Sì, proprio come in quei bei romanzi strappa lacrime da ragazzine! Una meraviglia… - gira la testa fuori dal finestrino e cerca di controllare il respiro.
- Beh lo è, anche io vorrei che qualcuno mi ami come vi amate voi due! - sospira Louis.
- Insomma… - vorrebbe lamentarsi e dire che non è così, che odia tutta quella situazione e che l’ossessione e la dipendenza non sono mai una cosa meravigliosa, poi però con la coda dell’occhio vede l’espressione di Louis e non lo fa - Lui mi fa sempre arrabbiare, mi fa venire prurito alle mani, è tutto quello che detesto concentrato in un corpo esile come non mai, eppure quando lo vedo il resto sparisce. A volte è meraviglioso, altre no, altre mi fa sentire impotente. Ma la maggior parte delle volte hai ragione, è meraviglioso - 




È buio e il paesino è completamente illuminato quando Louis parcheggia fuori dal cottege.
Liam è ancora arrabbiato, allo stesso tempo preoccupato e si sente colpevole per non aver adempito ai suoi doveri, mollando il lavoro per uno stupido capriccio.
Aprono la porta e quattro paia di occhi si puntano su di loro, c’è un odore forte che fa storcere il naso a Liam che punta subito gli occhi sulla coppia posizionata al centro del salotto con i capelli impiastricciati da della sostanza colorata.
- Liam! - Lottie e Zayn lo urlano quasi in coro.
- Ditemi che siete sani voi due e che lo è anche la mia macchina! - Jawaad va loro incontro e Louis gli sventola le chiavi davanti alla faccia - Scusa, sai com’è tuo cugino! - il ragazzo moro alza gli occhi al cielo e li invita a mangiare qualcosa. 
Il più basso annuisce e afferra una birra stappata, portandosela alla bocca, Liam invece cammina verso i due, che per la prima volta da ore non sembrano avere molta voglia di ridere.
Lottie è seduta, i capelli umidi e di un colore familiare, è sicuro di averlo visto in testa di Zayn, gli piaceva particolarmente ma non glielo aveva mai detto, ma purtroppo per lui non è finita lì, al centro della testa all’attaccatura ci sono tante piccole pennellate colorate, fucsia blu, gialle, verdi; allarga gli occhi e guarda Zayn - Cosa diavolo hai combinato? - ma lui non lo ascolta e appena lo reputa abbastanza vicino si allunga e avvolge le braccia attorno alla sua vita, appoggiando il viso al suo ventre senza badare alla cresta piena di crema bianca, sparsa in un modo apparentemente casuale che rischia di macchiare la giacca di Liam.
- Zayn fermooo! È così bella la giacca di Liam, non gliela rovinare con il decolorante - guarda il castano soddisfatta in cerca di un ringraziamento, una faccia fra lo speranzoso, l’orgoglioso e il perso.
- Da quanto siete messi così? - fissa Lottie abbassandosi e scandendo bene le parole e appena lei risponde - lui ormai è pronto - tutto l’odore di erba che esce con il suo respiro gli fa storcere le narici.
- L’hai fatta fumare, razza di decerebrato che non sei alto? - sente la voglia irrefrenabile di dargli uno schiaffo in testa, ma si frena per via della tinta. Tinta che non gli evita di far scorrere una mano fredda attorno alla parte posteriore del suo collo, stringendo la presa e costringendolo ad alzarsi.
- Dove stiamo andando? - Zayn sembra improvvisamente pentito di aver chiesto a Louis di portargli Liam.
- Dov’è il bagno? - non lo calcola nemmeno, aspetta che Jawaad gli indichi la porta del bagno e se lo trascina dietro senza dargli modo di discutere.
Fa scattare la chiave e lascia la presa - Si può sapere cosa frulla in quella tua testolina vuota? Tu hai deciso di venire qui e non è giusto che io abbia mollato tutto il lavoro di questa notte a Niall, ti rendi conto? Sei un bambino capriccioso, lo sei sempre… e perché cavolo hai fumato? Hai fatto fumare Lottie, tu… - 
- Lou non ha detto niente quando le abbiamo passato la canna! - protesta mettendo il broncio.
Il rubinetto del lavandino viene aperto, le dita di Liam attraversano il getto e appena lo reputano abbastanza caldo, quelle dell’altra mano tornano sul collo di Zayn e lo trascinano in basso.
- Ehi, così mi fai male! - piagnucola.
- Dovresti dirmi grazie, avrei dovuto sciacquarti con l’acqua gelida così magari saresti rinsavito un po’. Io non capisco, non ti capisco proprio, non sei così, tu non lo sei affatto. Sei bello fuori ma lo sei anche tanto dentro, intelligente, spigliato, io… - sospira e intreccia sempre di più le dita a quei capelli forti nonostante le mille tinte a cui sono stati sottoposti; stringe la presa prima di lasciarli andare, beandosi quando lo sente sussultare.
Zayn non risponde, tiene gli occhi chiusi e fa finta che quelle parole non siano state dette, che non esistano, sente il tocco forte di Liam, il calore che emana quel corpo così vicino al suo e non gli importa se è arrabbiato, a lui importa che sia riuscito a trascinarlo lì, perché sa bene che una volta vicini tutto il resto passa in secondo piano.
La schiuma smette di scendere e l’acqua si spegne, alla mano che gli stringe il collo si sostituisce un asciugamano soffice e quelle mani forti lo spingono a sedere sulla tavoletta chiusa del water.
Liam muove le mani piano frizionando i capelli, cerca di calmarsi, di lasciar scivolare via la rabbia ad ogni movimento sulla sua testa e quando si sente abbastanza tranquillo si ferma e lascia che Zayn faccia capolino e incontri i suoi occhi.
Sono piccoli e contornati di rosso, nonostante ciò bellissimi e contenenti un mondo, ma è quel nuovo ciuffo biondo chiaro che non è netto e evidentemente finto, e sfumato verso la parte posteriore, i laterali rasati, le labbra carnose, le guance rosse…
Deve spostarsi, gli tremano le mani ma cerca comunque un phon aprendo e chiudendo tutti gli armadietti. 
- Ora ti prenderai anche un malanno, razza di stupido! - borbotta, ma una mano gli afferra il polso e lo fa girare.
- Sono una frana, lo so. Non voglio dire il contrario, so di esserlo e so che potrei lavorare su me stesso per essere migliore per te - lo fissa intensamente mentre parla - purtroppo davanti a te anche il migliore diventa niente, tu sei perfetto, irraggiungibile e io ti deludo, perennemente - 
- Se stai cercando di intener… - la mano di Zayn gli tappa la bocca.
- Io cambio colore di capelli perché parlando combino sempre guai e anche se so che tu non ne hai mai capito nemmeno uno, provo a esprimere quello che sento, quello che voglio dire così, con i colori - 
- Zayn… - sospira sedendosi sul bordo della vasca e giocherellando con le dita per sfuggire a quegli occhi - io non sono come te, non sono artistico, mi chiedi troppo. Però posso dirti che questo ciuffo ti dona. Verdi erano eccessivamente egocentrici, biondo platino troppo finti… Argento come quelli di Lottie mi piacevano davvero, ma non sei così puro da meritarti totalmente un color ali d’angelo. Invece così… così forse è perfetto novanta per cento dannato e dieci per cento angelico. Un bel mix. - non sa com’è possibile ma più lo guarda più la rabbia che ha provato fino a qualche minuto prima sciama completamente, sparisce inghiottita dall’amore totalitario che prova.
- Lottie ha un futuro! - dice toccandosi i capelli.
- Sì, un futuro lontano da te! - borbotta Liam.
- Mi piace è vero, ma è troppo donna per i miei gusti - allunga una mano nell’interno coscia di Liam, muovendosi verso il cavallo.
- Sì, intanto i tuoi gusti non ti hanno impedito di farle la testa peggio di un arcobaleno. A volte mi chiedo come fai a piacermi - esclama esasperato.
Negli occhi di Zayn balena per un attimo il dispiacere di quelle parole taglienti, anche se dette più per scherzo, ma poi continua il suo discorso - Mi piacevano tutti cosa posso farci… sono tutti belli e mi ricordano te, tu sei tutti i colori in una volta Liam, e lo sai che dalla somma dei colori scaturisce il bianco? Il bianco della purezza, come la tua - 
Ecco perché gli piace, è bastata la frase successiva a dargli la risposta che cercava - La somma di tutti i colori da anche il nero. Come te - a quelle parole il viso di Zayn si addolcisce, si fa forza sulla mano appoggiata sulla coscia e scivola sulle gambe di Liam, accoccolandosi sul suo petto.
- È per questo che ti amo Liam, perché siamo fatti della stessa sostanza, abbiamo sogni e desideri uguali ma allo stesso tempo diversi, proprio come il bianco e il nero. Per esempio ci vogliamo l’un altro, anche se sembra impossibile che due come noi possano… - 
Liam ridacchia - tu hai fumato troppo! - 
- È vero, ma che ti amo me lo ricordo anche sotto gli effetti del fumo e mi ricordo anche che tu ami me - 
I loro visi sono vicini, la mano di Liam lo tiene stretto forte sulla schiena, il pollice che si muove su e giù massaggiandolo - Nonostante ciò, sono ancora arrabbiato - gli dice soffiandogli aria calda sulle labbra.
- Allora per ora non sei bianco, sei rosso! - ride come un bimbo emozionato.
- Esatto - ma non è più vero, non è ormai arrabbiato per niente, sente ogni cellula attirata da quel corpo esile, sente tutto in lui risvegliarsi tanto che non gli importa più che abbia vinto Zayn, perché ha vinto di essere lì, con lui fra le braccia e il suo viso ad un palmo.
- Rosso però è anche il colore della passione - dice soddisfatto, avvicinandosi ancora un po’ e schiudendo le labbra. Le mani esili che si aggrappano alla giacca del castano, stringendosi attorno ai bordi.
- Zayn non attacca - sussurra, ma il suo tono dice completamente l’opposto.
- Lee uffa, chi sta arrabbiato a Capodanno… - si sporge a baciarlo senza trovare ovviamente resistenza - Dovremmo fare l’amore piuttosto… - allarga le gambe e gli monta a cavalcioni.
- Non so se te lo meriti… - dice vago, mentre il tessuto dei boxer e dei jeans inizia ad essere troppo stretto. 
Il moro se ne accorge perché fa un passo indietro e mette fra loro quel tanto di distanza che basta per avere lo spazio per iniziare a spogliarsi. Lo fa in modo scomposto, i gesti molli e buffi e Liam deve coprirsi la bocca con la mano per non farsi cogliere a ridere di lui. 
- Cosa fai? - prova a stare serio e alza per un attimo gli occhi al cielo, solo un attimo però, perché non vorrebbe perdersi per nulla al mondo la pelle piena di tatuaggi di Zayn che gli si presenta davanti centimetro dopo centimetro.
- Divento rosso anche io, no? - dice come fosse ovvio e con un gesto veloce fa scendere lungo le gambe pantaloni e biancheria, restando completamente nudo davanti al suo ragazzo - Guardami, vuoi veramente resistermi? - gli si avvicina di nuovo e cattura una mano di Liam fino a portarla su di lui, fino a sentirla mentre lo avvolge, fino a far forza sulle sue spalle large, trascinandolo sul pavimento. 
- Non ti farò un servizietto, quello assolutamente non te lo meriti, ma fa scivolare una mano sul suo sedere, lo stringe forte e lo fa sobbalzare. Le mani di Zayn corrono verso i bottoni di quei jeans troppo attillati, liberandolo velocemente da quel cotone che Liam sentiva come una prigione, facendolo sospirare.
- L’unico servizietto che voglio è sentirti dentro di me fino allo scoccare della mezzanotte - Liam lo guarda, si avventa su quelle labbra mordendole avidamente, giocando duro con la lingua, muovendo la mano piano per farlo sussultare e dopo essersi accertato di averlo torturato abbastanza, con velocita fa scivolare entrambe le mani sul bacino del moro, facendolo girare. 
- Fino a mezzanotte dici? - vede la voglia di diventare suo, la pelle increspata, i sospiri pesanti, si lecca un dito per prepararlo, anche se sa che è sbagliato, anche se gliela sta dando vinta per l’ennesima volta, Zayn vale tutte le perdite, perché il bianco diventa più interessante con qualche tocco di d’ombra su di se.
La maniglia che tenta di essere aperta li fa sussultare - Ehi voi due, venite fuori dal di lì, se non le tolgo questa roba dai capelli non gliene rimarranno altri da tingere in futuro e non mi sembra il caso di andarglieli a lavare nel fiume gelido -
Liam fa scattare la porta appena Zayn si decide a rialzarsi i pantaloni, ma le guance infiammate di entrambi non passano inosservate e mentre Louis spinge dentro sua sorella scuote la testa - Ci vuole poco a farti passare la rabbia è? - guarda male Liam.
Lui si limita a fare spallucce mentre Zayn esordisce in uno starnuto che rimbomba per tutto il bagno.
- Invece di amarvi in bagno potevate chiedermi il phon, è nella mia camera - ridacchia Lottie, prima di venire spinta sotto il getto dell’acqua da Louis che avrà il suo bel da fare visti la sua massa di capelli lunghi.
Liam lo guida fino alla camera indicata da Lottie, fa sedere Zayn sul letto e fruga senza troppe cerimonie nel borsone della ragazza fino a trovare quello che cerca. 
Si abbassa in cerca di una presa e fa finta di niente sentendo le mani di Zayn sul suo sedere, quando è vestito, è più facile resistergli e le parole di Louis gli hanno ricordato che dovrebbe essere arrabbiato e non farsi vincere ogni volta così.
Il soffiare rumoroso riempie la stanza e la magia torna davanti a lui, la testa che ciondola guidata dalla sua mano, mentre si bea del calore del getto d’aria che asciuga i capelli ora bicolore, le dita che li tirano verso l’alto per costringerli in piena in una piccola cresta scomposta. 
Vuole essere arrabbiato ma non può, perché il sorriso gli spunta fra le labbra innato.
Zayn apre appena un occhio e sorride di rimando - Ora se blu! - dice piano, allungando una mano verso i jeans del suo ragazzo e incastrando il dito nel passante della cintura per farlo avvicinare un po’ di più.
- Blu? - 
- È il colore dell’infinito e della serenità. Puoi provare ad essere arrabbiato quanto vuoi, ma tanto non ce la fai! - spinge la lingua in fuori, con un’espressione felice e allunga il collo in cerca di un bacio. Liam invece di accontentarlo punta il getto d’aria sul suo viso e le sue labbra vengono spostate buffamente in qua e là.
- Hai ragione, ma vorrei - si abbassa per sfiorare quelle labbra diventate secche per via dell’aria calda. Fa scivolare la sua lingua su di esse e le inumidisce prima di catturargli il viso con le mani ed approfondire di nuovo il bacio.
- No non vorresti… - soffia Zayn.
- No… è vero! - lo guarda buttarsi con la schiena sul materasso, trascinandolo con sé.
- Ancora voi due? Non potete aspettare di andare a letto? - Lou e Lottie sono davanti a loro, appoggiati alla porta lasciata aperta.
- Siamo su un letto! - ride Zayn alzandosi sui gomiti e facendo scivolare Liam di lato - Oh, Lots, ma sono venuti benissimo! - la guarda con un sorriso.
- Sì è vero, avevi ragione! Mi piacciono molto! - scuote la testa in qua e là, giocando con i capelli. Ormai la parte peggiore è passata, hanno ancora le pupille grandi entrambi, ma sembrano stare meglio. 
- Ehi voi, avete deciso di entrare nell’anno nuovo completamente digiuni? - la voce di Jawaad arriva dal salotto e tutti accorrono trovando la tavola imbandita, il camino scoppiettante e Daniaal già concentrato ad addentare una pannocchia arrosto.
Si siedono tutti a tavola, ridono, mangiano e ognuno racconta aneddoti divertenti per prendere in giro uno dei presenti. A quindici minuti dallo scoccare della mezzanotte Jawaad lascia fra le mani dei presenti una ciotolina con dodici chicchi d’uva - E questi? Non dovevamo fumare stanotte? - Zayn guarda la frutta che gli è stata messa fra le mani, ma viene zittito da una gomitata di Liam.
- Hai fumato abbastanza per quest’anno! - ride Louis.
- Ma quest’anno è finito! - fa lo scemo, senza badare agli occhi stretti che lo fissano.
- Ne devi mettere in bocca uno al secondo fino all’ingresso nel nuovo anno! Me lo ha detto il negoziante prima in paese e ho pensato fosse una cosa divertente! -
Così - siete pronti? - le bottiglie di spumante sono in fila per essere stappate, tutte appoggiate alla ringhiera del portico esterno, anche i ragazzi sono tutti in fila, con il viso rivolto al paesaggio, le luci del paese che brillano nel buio - Quindici… quattordici… eee viaa! - Jawaad urla gli altri secondi in modo sempre più indecifrabile man mano che le guance gli si riempiono di chicchi e… - unooooo! - i tappi partono e lo spumante schizza ovunque.
Fuochi d’artificio colorati iniziano a scoppiare, rischiarando il cielo di mille colori diversi, Louis abbraccia sua sorella che è in serie difficoltà a deglutire tutti quei chicchi, Jawaad ride avendo già ingoiato tutto e si porta la bottiglia alle labbra. 
Zayn mastica veloce e il succo fresco dell’uva gli cola dai bordi delle labbra, questo non gli impedisce di catturare il suo ragazzo in un abbraccio, sorridendo per le sue guance già solitamente piene e gonfie, rese ancora più tonde dalla frutta contenuta, lo guarda masticare più in fretta che può, ma non riesce ad aspettare, allaccia le loro labbra, impiastricciando la barba di Liam con il liquido chiaro.
Deglutiscono in fretta, stringendosi forte e - Buon Anno! - si dicono a vicenda prima di rendere vero il bacio, prima di perdersi e basta, niente più colori, arrabbiature o sfide, anzi una cosa c’è, l’unica importante, il loro sapore, il primo elemento artefice del loro amore.
Lottie li separa di scatto abbracciando entrambi e baciandoli sulle guance, poi insiste per fare delle foto - Primi i cugini! - dice allegra e Liam non può far altro che fissarsi sul centrale che non sembra più il ragazzo che lo ha supplicato per assaggiare il suo sapore, non sembra più il ragazzo perso nel niente in balia dell’alcool, in realtà una parte di lui lo è ancora, eppure allo stesso tempo non lo è, le spalle più larghe, lo guardo fiero mentre fissa Lottie serio in attesa che scatti la foto, sembra più robusto, più alto, più uomo. Bello lo è sempre stato e quando Louis si sostituisce a lui per la foto successiva, non può fare a meno di andargli incontro - Anche tu sei blu ora! - gli sussurra all’orecchio, mentre fa pressione sul fianco di quel suo piumino che lo fa sembrare un po’ più robusto.
- Te l’ho detto che è il colore della serenità, così vicino al mio nero, ma molto più incredibile. Tu mi rendi migliore e io ti amo! - a Liam non importa che gli altri stiano ancora ridendo e festeggiando, afferra una bottiglia con una mano e quella di Zayn con l’altra e lo guida dentro, lo conduce in camera e questa volta fa scattare la chiave.
Si porta la bottiglia alle labbra e ne prende un sorso - Non è vero che sono perfetto, non lo sono affatto, non sono nemmeno irraggiungibile, tu riesci a raggiungermi ovunque, riesci a sfiorarmi il cuore con il tuo nero, ed è per te che cerco di essere così, di non sbagliare mai, so che tu hai bisogno di me, ma lo stesso vale per me - gli si siede accanto e porta la bottiglia alle sue labbra, aiutandolo a bere, raccogliendo poi con un bacio il liquido che proprio come quello dell’uva cola al lato della sua bocca.
- Pensavo non volessi perderti, che odiassi queste cose, che odiassi quando lo faccio - 
- Non ti potrei mai odiare, e se ci sei tu posso anche perdermi, puoi farlo anche tu e ora lasciami sentire il tuo sapore come si deve, fammi iniziare bene questo anno! - 
Zayn sorride e fa quello che sa più fare meglio, far star bene Liam, fargli dimenticare tutto, farlo sentire importante, perché lui non si sente tale e ha sempre un tocco delicato, non lo prende da dietro come uno qualunque, lo fa suo guardandolo negli occhi, soffocando i suoi mugolii di piacere con baci dolci ma altamente bollenti che rendono il piacere ancora più intenso.
Ma non pensa solo al suo di piacere, massaggia Zayn con forza, anche se ogni tanto è costretto a fermarsi perché gli manca il fiato, perché il cuore gli batte all’impazzata, ma il moro si allunga e cattura le sue labbra, riportandolo alla realtà.
- Sei con me? - sussurra andandogli incontro, aiutandolo nelle spinte, cercando di unirsi a lui in un incastro sempre più perfetto.
Liam non ce la fa a rispondere, non c’è niente che possa dire senza rovinare la perfezione di quell’istante, si lascia solo andare e guarda Zayn fare lo stesso, con il fiato corto e il cuore che gli fa pulsare la vena del collo.
Esce da lui con delicatezza, lasciandogli un bacio in fronte prima di sdraiarglisi accanto e pulirlo con delicatezza - Chi si ama il primo dell’anno… - sorride.
- Eh no, noi ci ameremo per sempre! - Liam scoppia a ridere, ma lo spera. 
Spera sia vero, perché tutti desiderano qualcosa allo scoccare della mezzanotte, tutti hanno desideri nascosti, qualcosa di brutto da lasciarsi alle spalle, voglia di sperare in un domani roseo e pieno di gioia, tutti ma stranamente non Liam, lui ha tutto quello che desidera, non sarà niente di perfetto, ha i suoi lati negativi, e non è solo roseo, sa essere verde, argento, nero, blu e perfino bicolore, ma è suo e quindi no, non vuole nient’altro che continuare a sentire quel sapore, il resto non importa, se la caveranno nonostante tutto.




**
[nda]
E' tardissimo e devo andare al cinema a vedere un film che proprio non mi va di vedere ma va beh, ogni tanto mi tocca anche confondermi con la massa.
Peccato che sia ancora qui a scrivere i saluti finali in pigiama nel letto e fra cinque minuti dovrei essere fuori casa! ahaha DETTAGLI
Questa è la Os di Capodanno, anche se la posto con 2 gg di ritardo, ma non ho avuto proprio tempo e anche se ero partita in quarta, ho avuto qualche problema a finirla perché non mi sembrava degna!
Spero vi piaccia lo stesso, nel caso contrario scusate ahaha e Buon Anno, vi auguro di cuore che questi 366 giorni vi diano quello che state cercando, sia l'amore, la tranquillità o come me quel che sarà! 
Grazie per quest'anno passato insieme, per quelli che ci sono sempre stati e quelli che ci sono da poco e quelli che verranno in questo 2016! 
Un Grazie Enorme come sempre lo mando a Liam, perché quando è scoccata la mezzanotte un mio pensiero non è potuto che volare a te! Ti auguro il meglio del meglio come sempre. 
Voglio bene a te piccolo orsetto e voglio bene a tutti voi!
un bacio 
SARA
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SaruzzaPower