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Autore: Shatzy    10/03/2009    4 recensioni
[Dedicata a Sara e a Roberta]
Kankuro e Ino si guardarono ancora, sconvolti.
“Ma… Ma che è successo?” chiese Kankuro, più rivolto a sé stesso che ad altri.
“Non lo so…” rispose l’altra, pensierosa.
“Certo che quei due insieme sono un pericolo! Credevo di morire” cercò di sdrammatizzare, vedendo l’espressione preoccupata sul bel visino della ragazza. “Sarà colpa del troppo caldo, gli avrà dato al cervello…”
“Mh…”
“Non ti preoccupare, non è la prima volta che litigano” riprovò, vedendo che la sua frase non aveva sortito alcun effetto.
“No…”
“Beh, noi non possiamo fare altro, che ne dici di rientrare?” propose cambiando discorso, tra un misto di delusione e speranza.
“Oh, no” rifiutò decisa.
“N-no…? vuoi rimanere qui?” chiese scettico.
“No, noi possiamo fare altro!”
[ShikaTema][KankuIno]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Temari, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari

Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari. Purtroppo.

 

Note per Sara e Roberta: questo non ve lo aspettavate, eh? *faccina che ammicca*

Ebbene, sono lieta di annunciarvi che siete riuscite a convertirmi! (quasi del tutto) XD Dopo tutte le vostre fanfic e le storie su msn su quanto sia fascinoso il nostro Kanky, non poteva non venirmi questa ispirazione. Perché sì, il KankuIno è perfetto insieme allo ShikaTema, e ho notato che quei due insieme sono proprio carini ^^ Uniamo le due famiglie, olé! (No, non vedrete accenni di ChoGaa per completare il tutto, promesso XD).

Auguri, tesore *_*

 

Note generali: ho scritto questa storia in, uhm, tre giorni, alle 2 di notte, prima di un esame. A quanto pare, sotto pressione produco di più. E’ una storia, uhm, un po’ scema XD è nata come una one-shot, poi mi ha preso la mano e ho preferito dividerla in 3 piccoli capitoli, tanto per non distruggere il povero lettore che si trovi a passare da queste parti. Poi non mi piaceva più e ho ripiegato sulle one-shot, poi non mi piacevano più nemmeno quelle, e ho ripensato a questa che era già scritta, e, oh insomma, non sapendo decidermi ho deciso di pubblicare entrambe.

Era la prima volta che muovevo Ino, spero di non aver fatto qualche pasticcio, magari aspettate la fine per giudicarla.

E diamo il via alla mia prima (pubblicata XD) longfic su Naruto.

Buona lettura!

 

 

 

An (im)perfect Love plan for you

 

Capitolo Uno.

 

                                                                      

“E da qui si può vedere tutta la città, oltre ad essere uno dei luoghi più freschi del Villaggio” spiegò Temari, invitando i suoi due ospiti a dare un’occhiata oltre il balcone.

Suna al tramonto faceva sempre il suo effetto, quando i raggi del sole inondavano di luce arancione le costruzioni brune. Sembrava un sogno poco nitido, qualcosa di estremamente bello che non poteva quasi essere vero, un miraggio sfocato e affascinante al tempo stesso.

E Temari conosceva benissimo i punti di forza del suo Villaggio, per impressionare gli alleati stranieri.

“La vista è fantastica da qui!” esordì Ino, sporgendosi un po’, per migliorare la sua visuale. “Non lo pensi anche tu, Shikamaru?” 

Nh.”

“E poi questo venticello è molto gradito, oggi fa proprio caldo!” si lamentò lei con un sorriso, accarezzandosi i lunghi capelli biondi.

“Oggi si può considerare una delle giornate più miti” la contraddisse l’altra.

“Davvero? Ma come fate a resistere? Tu non hai caldo, Shikamaru?”

Mh…”

La ragazza ignorò il non-commento del suo amico, continuando per la sua strada. “Temari, sei stata davvero gentilissima a farmi fare questo giro del palazzo del Kazekage, sei un’ottima guida” le sorrise.

“Lo so, almeno non faccio annoiare gli stranieri nel mio Villaggio, io” sottolineò, guardando di sottecchi l’altro ninja, che si era andato a sedere sulla balaustra.

“Questo posto mi piace proprio” ripeté Ino, allegra per quel tour inaspettato.

Kankuro, vuoi aggiungere qualcosa?” chiese Temari al fratello, che se ne stava in disparte, dietro al terzetto.

“Cos- io? No no, sei stata precisa ed esauriente” rifiutò, colto alla sprovvista.

“Come sempre” sorrise fiera di sé.

Ma lo sbuffo di Shikamaru, troppo simile a una risata, arrivò immediato.

“Hai qualcosa da dire, tu?” lo riprese lei, con tono tagliente.

Il ragazzo sospirò, cercando di farsi aria con una mano. “No. A parte che fa troppo caldo, come sempre…

“Sempre a lamentarti, che ti aspetti da un Villaggio nel bel mezzo del deserto?” Temari alzò la voce, infastidita.

“Che devo aspettarmi? Niente” rispose atono.

Ma Temari si ricompose subito, non volendo dargliela vinta. “Ovviamente… In fondo, sei tu quello debole, mentre io sono perfettamente abituata a questo clima, non lo sento neanche il caldo.”

“Non avevo dubbi che questo fosse il clima adatto a te…

“Che vorresti dire?” si alterò.

“Secco e arido” alzò le spalle lui.

Shikamaru…” sussurrò Ino per sgridarlo debolmente, dopo esserglisi avvicinata, vista la piega che stava prendendo il discorso.

“Scusa, che stai insinuando?” rincarò l’altra.

“Ma niente, dico solo che una come te non poteva vivere da nessun’altra parte… Non è mica un’offesa, è un dato di fatto” spiegò calmo. 

“Tu vuoi morire. Ora. Subito. Adesso!” gridò.

“Hai detto sempre la stessa cosa” le fece notare, vagamente saccente.

Temari mosse un passo verso di lui, cercando un ventaglio che per fortuna non aveva. “Ma come ti permetti?”

Kankuro le si gettò addosso, tenendola ferma tra le sue braccia.

Ino fece un passo indietro, spaventata.

Temari, per favore calmati, se lo ammazzi Gaara se la prenderà con me, abbi pietà” il fratello cercò di calmarla. 

“Tu sei sempre il solito, vero? Tu non cambierai mai!” intanto Temari continuava a urlare contro il ragazzo, ancora seduto impassibile.

“Nemmeno tu, purtroppo.”

E Temari perse il controllo. “Io non voglio più avere niente a che fare con te, Nara! Hai capito? Vedi di sparire per sempre da davanti ai miei occhi!

“Come se ci tenessi a farmi vedere da te…

Shikamaru, per favore…” Ino cercò di farlo tacere. Erano a Suna in missione da quella mattina, e dovevano rimanerci per altri due giorni, non era il caso di rovinare i rapporti così presto.

“Non sto dicendo niente di male, è lei che si infiamma per niente” chiarì pacato.

“Ah, è così? Le tue parole sono un’offesa a una del mio rango!

“Oh, andiamo, Temari, non sei poi chissà chi” evidenziò con tono deciso, alzandosi finalmente in piedi e guardandola serio.

Temari si calmò per un secondo, colpita dal suo atteggiamento diverso.

Poi ricominciò a urlare. “Ma come ti permetti? Ragazzino insolente e pigro… razza di antipatico…” inveì, trattenuta a stento dal fratello. “E noioso, sì, anche! Per me oggi è finita l’alleanza con Konoha, non voglio più avere niente a che fare col tuo stupido Villaggio!

“Perfetto, neanche io col tuo e con questo caldo noioso” le rispose serio. 

“Non chiedevo di meglio!”

“Non abbiamo altro da dirci.”

“Questo è un addio!”

“Bene.”

“Bene!” gridò, tanto per avere l’ultima parola, prima di correre fuori da quel terrazzo e sbattersi la porta dietro di sé, facendo saltare Kankuro e Ino.

I due si guardarono per un secondo, poi lui abbassò lo sguardo, mentre lei si avvicinava al suo compagno di squadra, che aveva le mani in tasca e lo sguardo pensieroso.

Shikamaru, vedrai che si risolve…” provò debolmente, sfiorandogli un braccio.

Mh, per quel che m’importa…” disse secco, avviandosi piano verso l’uscita, lasciando un clima di tensione e ansia su quella terrazza. Aprì la porta chiusa da Temari e la sbatté alle sue spalle, facendo sussultare di nuovo i due ninja rimasti attoniti.

Kankuro e Ino si guardarono ancora, sconvolti.

“Ma… Ma che è successo?” chiese Kankuro, più rivolto a sé stesso che ad altri.

“Non lo so…” rispose l’altra, pensierosa.

“Certo che quei due insieme sono un pericolo! Credevo di morire” cercò di sdrammatizzare, vedendo l’espressione preoccupata sul bel visino della ragazza. “Sarà colpa del troppo caldo, gli avrà dato al cervello…

Mh…”

“Non ti preoccupare, non è la prima volta che litigano” riprovò, vedendo che la sua frase non aveva sortito alcun effetto.

“No…”

“Beh, noi non possiamo fare altro, che ne dici di rientrare?” propose cambiando discorso, tra un misto di delusione e speranza.

“Oh, no” rifiutò decisa.

N-no? vuoi rimanere qui?” chiese scettico.

“No, noi possiamo fare altro!” spiegò, battendo le mani, con un sorrisino poco promettente.

Noi?!” si ritrovò a chiedere Kankuro, a voce più alta del normale.

“Certo!”

“E come…”

“È ora di pensare a un piano.”

E quel ghigno che cresceva sulle labbra di Ino era veramente poco rassicurante, Kankuro dovette ammetterlo. Sapeva che stava per cacciarsi in una situazione davvero poco normale e consona, ma dovette anche ammettere che quella ragazza rimaneva bellissima lo stesso. 

 

*

 

“Allora?”

Ino osservò la camera soleggiata, posando poi uno sguardo perplesso sulle marionette che pendevano dal soffitto. Sguardo che non sfuggì a Kankuro.

“Allora?” ripeté, il tono a metà tra il risentito e l’agitato.

“Quanta fretta” si limitò a dire lei, accomodandosi sul letto dalle coperte stropicciate, nonostante fosse ormai pomeriggio. 

Kankuro ingoiò la saliva, mentre si sedeva su uno sgabello.

“Ieri sera hai detto che hai un piano, a che ti riferivi?” chiese ancora. Decisamente agitato adesso.

Ino sorrise. “Esatto. Il nostro piano è semplice e indolore” chiarì sicura.

“Nostro…?” ripeté scettico lui.

Shikamaru e Temari devono fare pace!” spiegò sorridendo in modo incredibilmente luminoso. O almeno così parve a Kankuro.

“Eh? E come pensi di farcela? Quei due non fanno altro che litigare, è un affare perso in partenza” evidenziò, scrollando le spalle. Sarà stata pure carina, quella biondina, ma in quanto a cervello…

“Che pessimista, sei noioso” sbottò, per poi sorridere di nuovo. In modo inquietante stavolta. “Se tu darai ascolto al mio piano tutto si sistemerà, vedrai!”

“E perché mai dovrei darti retta, ragazzina?”

“Perché tu non sai risolvere la situazione” concluse, precisa e fiera di sé, prendendo ad osservarsi le unghie di una mano.

“Oh, senti, a me non importa proprio niente di questa storia, mia sorella ha un carattere particolare, di certo non posso biasimare quel coso col codino!”

Ino gli lanciò un’occhiataccia. “Shikamaru ha la stessa colpa di Temari in questa storia.”

“Non capisco perché te la prendi a cuore così…

“Potremmo rischiare di infrangere l’alleanza tra i nostri Villaggi con questo litigio” iniziò, “potrebbe scoppiare una guerra, morirebbero delle persone, sarebbe una strage! Come puoi sentirti a posto con la coscienza sapendo che potevi impedirlo?” concluse melodrammatica.

“Non te l’ha mai detto nessuno che voli alto di fantasia?” domandò seriamente preoccupato della salute mentale della ragazza di fronte a lui.

“Ma che ne vuoi sapere tu…” sbottò.

“E ora che hai? Te la sei presa?” chiese, cauto.

“Ce la farò benissimo da sola, cosa credi?!” sbuffò, gonfiando le guance e incrociando le braccia al petto.

Buffa. Ma anche tanto carina.

“E va bene, dai, ti aiuto con il tuo piano… Sentiamo, in cosa consiste?” capitolò, sconfitto. Da una donna, di nuovo. Non bastava la sorella?

Ino sorrise vittoriosa, come sempre. “Andrai a parlare con Temari e le farai cambiare idea” spiegò, chiara e concisa.

“Cosa?! No, scordatelo! Io con quella pazza, per di più infuriata, non ci parlo! Preferisco affrontare la guerra e la strage che verrà!” si alterò, alzandosi di scatto dalla sedia.

Ino non si scompose. “Ha ragione tua sorella, gli uomini sono creature tanto fragili. E deboli” ghignò.

“E’ che…” provò a calmarsi lui, colpito nell’orgoglio. “Tu non conosci Temari.”

“No, e a dirla tutta non mi sta nemmeno troppo simpatica. Però mi piace cosa provoca a Shika” sorrise soddisfatta.

“Eh? Che provoca mia sorella a Shika?”

“Dopo che l’ha vista inizia a fissare il cielo, a sospirare, e a stare sdraiato per ore senza fare nulla, pensando solo a lei” finì, con le mani sul cuore e un brillio negli occhi.

“Cioè, guarda le nuvole, sbuffa e dorme? Lo fa sempre…”

“Sei proprio un rozzo” lo sgridò lei, sbuffando.

“Dico la verità, quei due a malapena si sopportano, dammi retta!”

“Ma davvero non l’hai capito?” chiese sconvolta.

“Cosa?”

“Quei due si piacciono da morire, scemo” chiarificò, come se avesse detto una cosa ovvia.

“Cosa?” Kankuro scoppiò a ridere. “Tu sei matta, mia sorella e quel… Non credo di aver mai sentito nulla di più assurdo! Mai pensato di fare l’attrice comica?” continuò, con quella sua risata bassa e profonda. Piacevole, dopotutto, notò lei.

Ino prese a muovere freneticamente la punta della scarpa per terra, limitandosi a guardare con astio il ragazzo. “Vai a parlare con tua sorella e falle cambiare idea, chiaro?” ordinò, con un tono autoritario che spaventò non poco il povero Kankuro.

“Non servirà a niente…” si riprese lui, asciugandosi le lacrime. 

“E tu vedi di farlo servire!” gridò, al limite della sopportazione, mormorando unma chi me l’ha fatto fare a fidarmi di questo qua…’

“Ma perché non-?”

“Vai!”

“Agli ordini” si arrese, mogio, spaventato dalla furia di quella ragazza. Ma le donne erano tutte uguali? Forse era ora di far sua la filosofia di Shikamaru e diventare un convinto misogino anche lui…

“Che fai ancora qui?! Muoviti!”

E Kankuro non ricordò di aver mai corso tanto veloce.

 

 

To be continued

 

 

Note: ah-ehm, Roberta, ti è toccato il capitolo più brutto, sorry ^^

Ci vediamo con l’aggiornamento della prossima settimana, grazie a chi è arrivato fin qui.

 

 

 

   
 
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