03/01/2016
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Prologo.
«Harry devi aiutarmi!» Esclamai terrorizzata, stringendo a me il cellulare, come se fosse la mia unica ancora di salvezza.Ero sola, sotto enormi e abbaglianti luci, che puntavano su di me.
Se avessi chiesto a Caroline di accompagnarmi a prende il Pass, che avevo sapientemente dimenticato nel camerino di uno dei miei amici, tutto questo non sarebbe successo.
Non con lei.
Non sarebbe successo se avessi portato Megan o Rose. Nemmeno con Jenna sarebbe mai potuta capitarmi una cosa del genere.
E in vece no. Avevo voluto fare di testa mia.
«Vado da sola. Ormai conosco posti come questo!» Mi ero pavoneggiata, lasciando le mie compagne in tribuna d’onore mentre m’incamminavo all’interno dell’edificio.
Ma ovviamente mi ero persa subito.
«No, Bunny! Sei tu che devi aiutare noi!»
«Harry, credimi: Non posso... sto... per esibirmi...» Balbettai, cercando di essere ironica, cercando di ignorare tutti quegli sguardi increduli.
«Smettila di fare l’idiota, Bunny!» Ancora Harry, irritato.
«Come se potesse!» Poi Louis, molto più divertito dell’amico.
«Scusate, no me puedo contener*!» Sbottai, dimostrando ancora di più quant’ero scema.
E lo stavo facendo davanti a un migliaio di persone, forse.
«Bunny, dove diavolo sei? Hai idea di che ore sono?!»
«Scusa, Harry. Sono allo Stadio di St. Gerolamo!»
Ma che cacchio di stadio si chiamava St. Gerolamo, a Londra per di più!
«BUNNY!» Strillò Harry frustrato, con un eco di mormorii scandalizzati, che venivano sicuramente dal resto della Band.
Dio, sembravano una banda di madri isteriche.
«Adesso ascoltami bene: Prendi la mia auto, prendi le chiavi di casa tua e vieni subito a liberarci! Hai capito?»
Oh, bacco per bacco!
Come osava rivolgersi a me in quel modo.
Bell’amico! Barbaro di Pocahontas!
Gli avrei sguinzagliato a dosso Caroline in Killer Mode. Promesso.
«Non darmi ordini, Harry Styles. Io sono nella merda adesso, capito?»
«No, noi siamo nella merda. Abbiamo un concerto, dovremmo essere sul palco proprio adesso! Ma tu ci hai chiuso in casa tua! Tu e le ragazze siete uscite lasciandoci qui stamattina!»
«Oh...» Mormorai, inconsapevole di tale fatto.
Avevano dormito tutti e cinque a me ed io nemmeno lo sapevo?
La mia casa era diventato un Hotel, per Bacco!
Se l’avessi saputo prima, non avrei fatto la mega figura di merda che sto facendo.
Perché sapete, quando mi sono persa, una strana voce metallica proveniente dal cielo aveva detto: «E adesso ecco a voi... The One Direction!!» e poi, in modo paradossale, su di me si erano accesi i famosi grossi fari ed avevo compreso dove mi trovavo.
E sapevo anche perché avevo davanti a me un microfono e gli altri quattro erano soli ai miei lati.
«Scusate ragazzi, il problema è che... io sono al concerto. Cioè sto facendo il concerto.» Risposi traumatizzata, mentre un suono di voci e urla rimbombava dagli spalti.
«Cosa? Bunny, che hai combinato?» Mormorò Harry confuso.
«È così. Io sono i One Direction, Harry. Sono diventata i One Direction e sto per esibirvi...»
E sono certa che uno dei cinque fosse svenuto.
[Continua...]