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Autore: Morpheus Wings    03/01/2016    1 recensioni
Questa storia è ambientata dopo la caduta di Lucifero e della nascita dei primi demoni.
N.B. Angel!Dean x Deamon!Cass
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Questa fic fa parte dell’event “Drabble days 27-30 dicembre”del gruppo “We are out for prompt”.
Prompt di Lisa R.S. : Supernatural, AU, Angel!Dean x Demon!Castiel, "Cas spinge Dean contro il muro, dicendo, 'Qual è il problema, angioletto? Paura del buio?', mentre i suoi occhi diventano neri, un sorriso sulle labbra."
 
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Questa è un’altra storia, di un altro mondo, di un altro tempo. Gli angeli erano caduti, sotto la guida di Lucifero, le schiere celesti soffrivano ancora per il tradimento dei loro fratelli, le anime più belle erano state profanate e al loro posto erano comparse esseri dagli occhi neri, neri come la loro anima.
Lucifero era stato cacciato dal Paradiso da Michele e segregato negli abissi della Terra, in un luogo chiamato Inferno, dalla quale non vi era via di fuga per lui, ma i suoi seguaci scorrazzavano ancora liberi nel mondo che il Padre aveva creato per i suoi nuovi figli, corrompendo le anime degli umani e condannandoli così a bruciare nelle fiamme dell’Inferno. Toccava alle creature celesti fermarli, prima che il genere umano fosse perduto per sempre.
Tra le schiere dei serafini scesi sulla Terra a compiere il volere di Dio, c’era Deanel –chiamato con affetto Dean- ottimo soldato, dotato di abilità sopraffini. Mai fino ad allora aveva fallito una missione, mai la sua determinazione aveva tentennato di fronte al nemico, mai il suo amore verso il Padre era diminuito d’intensità.
Quel giorno Dean era a caccia di demoni, così come ordinato, e già un bel mucchio era caduto sotto il peso della sua spada angelica; nulla sembrava placarlo, nemmeno l’affievolirsi di quegli occhi neri, né lo scomparire di quell’anima marcia davanti ai suoi occhi, se non che d’un tratto tutto sembrò fermarsi e la sua risoluzione vacillò sotto al peso dell’amara realtà: di fronte a lui si ergeva un demone, dai capelli corvini, la pelle pallida e gli occhi di un celeste cielo vivo –erano occhi umani, ma l’angelo ben sapeva che in un baleno sarebbero potuti scomparire, come se inghiottiti da un buco nero.
“Cass?”
Domandò conferma l’angelo, ancora non poteva credere alla scena che si stava svolgendo difronte ai suoi occhi. L’altro si limitò a sorridere, ma non era il caldo sorriso che gli donava tutte le volte che gli faceva visita, oh no, era qualcosa di lugubre e macabro, come l’essere nella quale si era trasformato adesso.
“Ciao Dean”
“Come hai potuto?”
Chiese l’angelo con voce flebile, rotta dal dolore, in preda a sentimenti che era stanco di provare, primo fra tutti il tradimento.
“Non lo sai Dean? O fai finta di non capire? Ho commesso il più grande dei peccati e questo è il prezzo da pagare per le mie colpe!”
Spiegò il demone, ma l’angelo non comprendeva per davvero, cosa poteva aver commesso di così atroce da ridurlo in quel modo? L’umano che ricordava lui non sarebbe mai stato capace di peccare in quel modo.
Ancora ricordava la sua faccia stupita quando scese dal cielo per fargli visita la prima volta, c’era ammirazione, gioia, ma anche timore e reverenza nei suoi splendidi occhi celesti. Dopo quel giorno l’angelo scese a trovarlo più e più volte, incuriosito dagli umani, quegli esseri che il Padre aveva deciso di creare dal nulla un giorno, quegli esseri che erano ancora sconosciuti ma che Dio aveva ordinato di amare anche più di lui stesso. In quei giorni però l’angelo poteva comprendere il volere del Padre, come si poteva non amare delle creature così belle? Ma per quanto nobili potessero essere le sue motivazioni, in realtà Dean prese interesse per un solo umano e quell’umano ora era caduto.
“Perché? Spiegami, io non capisco!”
“Oh Dean, tutto questo tempo e sei sempre stato cieco!”
“Allora aprimi gli occhi, fammi vedere la verità!” Pregò l’angelo con la voce, ma anche con i suoi occhi verdi. Il demone si avvicinò, sul suo volto il ritratto della calma, non temeva la reazione dell’angelo anzi ne era assuefatto, dalla mascella serrata, alla fronte corrugata, a quegli occhi che trasudavano dolore, fino al tremolio delle sue bianche piume. Ah, mai visuale era stata più attraente.
Quando giunse ad un passo da lui, gli sussurrò lievemente, quasi a temere che qualcun altro potesse ascoltare quel terribile segreto che lo aveva condotto alla pazzia ed infine alla perdizione.
“Ho osato amare un figlio di Dio più di egli stesso”. Dichiarò, passando la mano tra i capelli biondi del serafino che, sotto al suo tocco, si paralizzò dalla sorpresa, ma l’attimo di tenerezza durò poco poiché gli istinti primordiali del demone presero controllo su di lui e l’istante successivo lo vedeva spingere l’angelo contro la parete, gli occhi tramutati di un nero impenetrabile. L’angelo sussultò inorridito.
“Qual è il problema angioletto? Paura del buio?” Disse la creatura malefica prima di impadronirsi della labbra dell’altro, fonte di tanta disperazione accumulata nel tempo.
Dean non oppose resistenza, non mosse un singolo dito nemmeno quando le fredde mani dell’altro cominciarono a correre lungo il suo corpo, lasciò che il demone assopisse la sua sete, che placasse i suoi desideri più infimi, concedendosi a lui come penitenza per il male che gli aveva arrecato.
Senso di colpa. Era quello che affliggeva Dean dall’istante in cui aveva posato gli occhi sul suo umano, ed ora doveva assumersi le sue colpe e cercare di rimediare ai suoi errori.
Le unioni tra angeli e demoni erano vietate fin dal principio, Dean questo lo sapeva ma per la prima volta decise di andare contro la volontà del Padre e salvare l’umano che si era perduto per colpa sua.
“Oh Dean, adesso verrai cacciato anche tu dal Paradiso. Diventerai un Caduto”
“Lo so, ma non m’importa, adesso la mia missione è salvarti”. Affermò l’angelo con una nuova luce negli, la stessa determinazione che aveva avuto nell’eseguire gli ordini di Dio erano rivolti alla sua nuova causa. Non avrebbe lasciato che il suo umano bruciasse nelle fiamme dell’Inferno, a costo di sacrificare le sue ali, la sua Grazia, la sua stessa essenza.
Dopotutto anche gli angeli pagano penitenza.
   
 
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