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Autore: Morpheus Wings    03/01/2016    3 recensioni
Sam è nella gabbia con Lucifer e Michael, a tirarlo fuori è una strana luce che appare un giorno.
What if, season 5, SamxGabriel
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gabriel, Lucifero, Michael, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Questa fic è stata scritta per l’event “Drabble Days 27-30 dicembre” del gruppo “We are out for prompt”.
Prompt di Ludovica E : quinta stagione: Sam è chiuso in gabbia con Lucifero. Ma non è Castiel quello che lo tira fuori, è Gabriele.
 
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Si era lanciato in quel baratro consapevole di ciò che stava facendo, sapeva che la sua esistenza sarebbe stata una mera sofferenza, sapeva che Lucifer non lo avrebbe perdonato mai, che sarebbe divenuto il suo giocattolino per ammazzare il tempo… e così fu. Non si poteva certo dire che all’angelo mancasse la fantasia e, in quanto a torture, se ne inventava una nuova ogni giorno, sapeva dove colpire per fare più male e non soltanto a livello fisico, ma anche emotivo. Di tanto in tanto c’era una tregua, dovuta a qualche azzuffata tra Michael e Lucifer, ma poi le torture riprendevano ancora più crudeli e spietati perché Lucifer sfogava la sua frustrazione sul Winchester.
Passarono ore, giorni, mesi… anni? Chi lo sa, non era facile tenere il ritmo del tempo giù nella gabbia, Sam aveva dimenticato cosa significassero il giorno e la notte, né ricordava la sensazione che si provava nello stare all’area aperta, il sole che ti carezzava il viso e il vento che ti scompigliava i capelli. Tutto questo era come se fosse un sogno, un bellissimo sogno alla quale poteva ritornare ogni volta che chiudeva gli occhi, ma ogni giorno che passava diveniva sempre più sfocato e anche quell’angolo di paradiso sembrava svanire nel nulla.
Nonostante tutto il cacciatore però non smise mai un solo istante di pregare per chi, però, non lo sapeva ma era consapevole che doveva pregare per la sua anima, perché nonostante Dio li avesse abbandonati, nonostante l’inutilità del gesto, nonostante questo facesse arrabbiare i due angeli, soltanto la preghiera riusciva donargli un barlume pace. La speranza che qualcuno potesse udire le sue preghiere era sempre presente.
Il fiato del Winchester non andò sprecato però, un giorno, quando i suoi lamenti di dolore si amalgamavano con le sue parole, una luce spezzò il buio che attanagliava la gabbia, un rumore, simile a quello di un tuono, squarciò quella litania perenne e per un istante tutto rimase immobile.
“Non può essere!” Urlò Lucifer, digrignando i denti, inferocito come non mai. “Io ti ho ucciso!”
“Ha! Hai ancora molto da imparare dal migliore, fratellino!” Rispose un’altra voce che sembrava giungere da quella luce abbagliante, ma che al tocco era fredda e che al tempo stesso donava pace.
“Vieni giù e questa volta non mancherò il bersaglio!” Sibilò l’angelo, cercando di avvicinarsi a quella luce ma essa pulsò e un’onda luminosa lo respinse, spazzandolo lontano.
“Accuccia fratellino, paparino non vuole che sporchi la mia nuova grazia.” Aggiunse la voce beffeggiandolo. Aveva un nonché di familiare ma Sam non riusciva a ricordare dove l’aveva già sentita, aveva ancora la mente confusa da tutto il dolore provato. Cercò di parlare ma tutto ciò che ne scaturì furono rantoli di dolore e fu in quel momento che la luce cominciò ad avvicinarsi a lui.
“Povero Sammy-boy! Ho udito le tue preghiere e sono venuto qui a salvarti.” Disse quello, avvolgendo poi la luce tutto intorno al cacciatore. All’interno di quell’aurea Sam si sentiva appagato, rilassato, ogni dolore era sparito e le sue ferite cominciarono a guarire. Non era abbagliante lì dentro, tanto che il Winchester riuscì a scorgere il volto della figura che si trovava al centro di quel campo luminoso.”
“Gabriel!”
“In carne ed ossa, zuccherino! Andiamo via da qui, sei stato rinchiuso per troppo tempo”. E detto ciò l’arcangelo afferrò la sua mano e lo trascinò via dalla gabbia. Passò giusto un batter di ciglia e i due si trovavano già sulla terra, in mezzo ai vivi e Sam poté sentire di nuovo il vento che soffiava, gli odori della natura, i rumori della vita che scorreva.
“La Archangel-airline la ringrazia per aver viaggiato con noi.” Giocò Gabriel, lasciando andare la mano del cacciatore, avvicinandosi a lui e scrutando le ferite che ancora dovevano guarire, un cipiglio dipinto sul suo volto. “Beh ora è tempo del mio pagamento!”
“Che pagamento? Non farò patti con te” Ci tenne a precisare Sam, che era appena uscito da un inferno e non voleva infilarsi subito in un altro.
“Solo pagamenti in natura Chèri.” E detto questo annullò la distanza tra di loro e baciò le sue labbra ma, appena Sam riaprì gli occhi, l’arcangelo era già sparito, dinanzi a lui si ergeva una casa e dalla finestra poté vedere la figura del fratello insieme a quelli che ricordava essere Lisa e Ben. Era tornato. Qualcuno aveva ascoltato le sue preghiere dopotutto.
   
 
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