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Autore: Contrasting Lex    03/01/2016    6 recensioni
One Shot - 1770 parole || Newtmas || Prompt: Pillow
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“Dovresti dirglielo comunque, non pensi che lei sospetti già del fatto che tu sia gay? E' così evidente!” scherzò il biondo.
Thomas prese un cuscino dal letto e glielo lanciò, prontamente Newt lo afferrò al volo e lo fissò come se lo stesse studiando.
“Questo è uno dei motivi.” disse ridendo piano.
Quello di cui Newt stava parlando era un cuscino che aveva fin da bambino, dopo che sua madre l'aveva lavato in lavatrice con la sua felpa rossa era diventato di un color rosa pallido, ma nonostante tutto Thomas continuava ad amare quel cuscino e quando si ritrovava a dormire fuori casa, prendere sonno gli risultava impossibile senza.
“Non vuol dire nulla.” disse, incrociando le braccia sul petto.
Era così impossibile essere arrabbiati con Newt che dovette fingere un broncio.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Sorpresa, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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#Pillow

Questi personaggi non mi appartengono.

Appartengono a (quel genio -del male- di) James Dashner.




Fu un leggero bussare al vetro della finestra che gli fece distogliere lo sguardo dal libro di testo su cui stava studiando. Gli bastò alzare gli occhi un poco, quel tanto che bastava, per intravedere la figura fin troppo conosciuta di Newt armeggiare per riuscire ad aprire la persiana.

Ormai bussava soltanto per abitudine, o per preannunciare la sua comparsa, sapeva benissimo che Thomas, che fosse primavera o inverno, piovesse o nevicasse, lasciava sempre l'anta della finestra leggermente socchiusa, per permettere le incursioni di Newt a qualunque ora del giorno -o della notte-.

Non appena fu nella stanza, salutò Thomas con un sorriso, i suoi caratteristici sorrisi appena accennati, non c'era bisogno d'altro, dato che si erano visti nemmeno due ore prima a scuola.

“Continuo a ripeterti che esiste la porta in questa casa.” Thomas cercò di adottare il tono più serio possibile, fingendosi disinteressato all'argomento e riportando l'attenzione sul suo libro.

Newt alzò le spalle, passandosi una mano fra i capelli biondi “Continuo a ripeterti che così è più divertente.” disse, sdraiandosi scompostamente sul letto del ragazzo.

Thomas aveva più volte provato a convincerlo che usare la porta sarebbe stato più appropriato se teneva davvero alla propria incolumità (“Motivo 2157 per cui dovresti smettere di arrampicarti fino alla mia finestra-” “Si, perché è pericoloso, lo so, me l'hai già detto.” “No, perché è pericoloso e potresti cadere, rompendoti la spina dorsale all'altezza del collo, e sai cosa vuol dire questo? Morte istantanea.” Newt si era limitato a roteare gli occhi e ridere, borbottando un “Cacchio, quanto sei drammatico, Tommy.”).

Nemmeno regalargli una copia delle chiavi di casa era servito. Newt era testardo, troppo per le sue.

“Pensi di dirglielo oggi?” disse Newt di punto in bianco, lanciando in aria una pallina da tennis e prendendola al volo l'attimo dopo.

“Dire cosa? A chi poi?” chiese Thomas confuso, girandosi per guardarlo meglio, infondo forse aveva già in mente quello di cui stava per parlare.

“Dire a tua madre che sei gay e -fece una piccola pausa- che te la fai con me. In casa sua. Con solo una stanza che divide questa camera dalla sua.”

Thomas rimase un attimo a bocca aperta, sapeva che Newt era schietto, arrivava sempre al punto senza perdere tempo inutile, ed era una delle caratteristiche che amava più di lui. Ma Thomas non era Newt, Non poteva andare da sua madre e dirle: “Mamma, io e il ragazzo che hai visto crescere con me, mio migliore amico da quando ne ho memoria, quella persona che tratti come secondo figlio, beh, stiamo insieme.”

Semplicemente non poteva, non se la sentiva ancora.

Scosse la testa “Non oggi, non è ancora il momento.”

“Ma -continuò, cercando di cambiare argomento- sai, mia madre torna tardi stasera, la casa è vuota, e potevi dirmelo subito che volevi-” fu interrotto da Newt “No! Okay, se la mettiamo così, si cacchio, ma non solo!” si morse il labbro inferiore, imbarazzato.

Thomas guardò quello che per anni aveva considerato come un fratello, ma che solo ultimamente vedeva con occhi diversi, eppure si rendeva conto che era sempre stato qualcosa di più.

Newt lasciò cadere la pallina sul pavimento, sedendosi per lasciare più spazio a Thomas.

“Dovresti dirglielo comunque, non pensi che lei sospetti già del fatto che tu sia gay? E' così evidente!” scherzò il biondo.

Thomas prese un cuscino dal letto e glielo lanciò, prontamente Newt lo afferrò al volo e lo fissò come se lo stesse studiando.

“Questo è uno dei motivi.” disse ridendo piano.

Quello di cui Newt stava parlando era un cuscino che aveva fin da bambino, dopo che sua madre l'aveva lavato in lavatrice con la sua felpa rossa era diventato di un color rosa pallido, ma nonostante tutto Thomas continuava ad amare quel cuscino e quando si ritrovava a dormire fuori casa, prendere sonno gli risultava impossibile senza.

“Non vuol dire nulla.” disse, incrociando le braccia sul petto.

Era così impossibile essere arrabbiati con Newt che dovette fingere un broncio.

“Vogliamo parlare della scia color arcobaleno che lasci dietro di te quando cammini?” lo stuzzicò ancora.

Thomas avrebbe voluto fargli sparire quel sorrisetto provocante dalla faccia a forza di baci, ma non poteva arrendersi così facilmente. Prese un altro cuscino e glielo lanciò addosso.

Questa volta Newt non riusci ad evitarlo e Thomas scoppiò a ridere immediatamente, lo sguardo quasi sconvolto del ragazzo più grande era troppo esilarante per continuare a far finta di essere arrabbiati con lui.

Tra le risate riuscì appena a capire la frase seguente del biondo. Sussurrata a denti stretti.

“Tu vuoi la guerra.”

E questo diede inizio ad una vera e propria battaglia di cuscini.

Le loro risate riempirono la stanza e Thomas fece di tutto per non distrarsi ascoltando il suono di quella di Newt, la cosa che più amava al mondo: avrebbe potuto vivere soltanto di sue risate e sorrisi.

Erano talmente vicini da permettere al bruno di sentire il battito evidentemente accelerato del cuore di Newt contro il proprio petto.

Quando finalmente alzò lo sguardo per incontrare quello di Newt, notò che il biondo aveva smesso di ridere, lasciando cadere il cuscino. Ora aveva gli occhi puntati sulle sue labbra, tese una mano per avvicinarla al viso di Thomas, accarezzandolo dolcemente. Il ragazzo più piccolo premette di più la guancia contro il suo palmo per approfondire di più quel contatto tanto gradito.

Newt era sempre stato diverso, certamente Thomas aveva avuto delle altre relazioni prima di stare con lui, ma nessuna di quelle poteva lontanamente essere messa a paragone con quello che provava per Newt. Anche il minimo tocco del biondo era capace di rilasciargli tante piccole scosse che poi si propagavano in tutto il corpo, fino ad arrivare allo stomaco, dove si trovava a riconoscere la classica sensazione delle “farfalle nello stomaco”.

Fu riportato alla realtà da un paio di labbra posate insistentemente sulle sue. Ricambiò immediatamente il bacio, lasciandosi trasportare dalla passione e portò automaticamente una mano fra i capelli di Newt, mentre l'altra scivolò fino a stringergli un fianco.

Il bacio si fece più veloce e a questo punto a chi importava più di respirare? Tutto quello di cui aveva bisogno era lì e lo stringeva come se fosse l'unica cosa importante al mondo.

Le mani di Newt si spostarono al fondo della maglietta di Thomas, tirandone leggermente i lembi. Interruppero il bacio solamente per permettere all'inutile indumento di essere sfilato, dopodiché le posizioni furono invertite e Thomas si ritrovò sotto di Newt. Il biondo prese a lasciargli piccoli baci sul collo, passando per le spalle, fino ad arrivare al petto. Lo faceva con una lentezza snervante, forse un po' per istigarlo, o semplicemente perché Newt amava vedere Thomas chiedergli di più, quasi pregandolo.

“Newt-” la sua voce era rotta dal piacere. Aveva bisogno delle labbra del biondo come dell'ossigeno per vivere.

Prese il suo viso fra le mani e ricongiunse le loro labbra, la lingua di Newt gli accarezzò il palato, scontrandosi con la propria, intropidendo i suoi sensi e trascinandolo sempre di più nel dolce oblio del piacere che solo il ragazzo più grande era in grado di donargli.

Thomas non ce la faceva più, fece scorrere le mani sul collo e le spalle di Newt fino ad arrivare al primo bottone della sua camicia, incominciando a sbottonarla.

Quello di cui non si era accorto Thomas, troppo preso dal lavoro con i piccoli bottoni, era che una mano di Newt era scivolata sotto il tessuto dei suoi jeans, e quando lo toccò, per lui fu impossibile reprimere un gemito dovuto al piacere, inarcando la schiena in cerca di un contatto più approfondito.

“Ho ordinato la pizza anche per te, Newt, se ti va di rest- oh...”

Thomas ci mise un po' a mettere a fuoco quello che stava accadendo, non riusciva a capire, si era forse appena immaginato la voce di sua madre mentre stava per fare sesso con il suo ragazzo?

No, non era così.

“Questo è… strano.”

Maledetta abitudine delle madri non bussare mai prima di entrare.

Newt era già seduto al bordo del letto e si stava riabbottonando velocemente la camicia quando decise di alzare lo sguardo verso sua madre.

La donna che stava sullo stipite della porta aveva il viso pallido ed un braccio era ancora sospeso a mezz'aria, sembrava paralizzata, anzi meglio, sconvolta. Sicuramente non si sarebbe mai aspettata di tornare a casa prima del solito per fare una sorpresa al figlio e trovare quest'ultimo a letto con quello che avrebbe dovuto essere soltanto il suo migliore amico.

Thomas lo realizzò solo in quel momento, sua madre non avrebbe dovuto scoprirlo in quel modo. Doveva fare qualcosa ma al momento non aveva nessuna idea intelligente e fra le tante cose era persino mezzo svestito.

Newt osservò prima Thomas e poi sua madre, sembrava che nessuno dei due avesse intenzione di fare qualcosa. Sbuffò e si alzò dal letto.

“Vuole che le faccio un thé Mrs. Edison?” si avvicinò alla donna, mettendole una mano sulla spalla.

Il suo sguardo si posò su Newt, annuì appena, uscendo dalla stanza, subito seguita dal biondo. Newt si girò soltanto un attimo verso Thomas mimandogli con le labbra un 'ci penso io'.

“Lo sai che per te sono soltanto Hazel, Newt, niente signora Edison.” Sentì sua madre sussurrare, nonostante il suo tono di voce fosse ancora piatto.

Si rivestì in fretta, intenzionato a non lasciare solo Newt in quella situazione a dir poco imbarazzante. Decise di dedicarsi cinque minuti per riflettere sull'accaduto: non era così che sua madre avrebbe dovuto scoprirlo, continuò a ripetersi.

Ben presto i cinque minuti diventarono dieci, e dieci si trasformarono in un quarto d'ora. Ogni secondo che passava aveva sempre meno coraggio di uscire dalla stanza.

Alla fine prese un bel respiro e decise di andare incontro al suo destino.

Newt e sua madre erano seduti in salotto, entrambi con una tazza di thé caldo tra le mani.

“Quindi a Thomas non piacciono le ragazze?”

“Non in senso romantico.” fu la risposta di Newt, e dal tono di voce del ragazzo poté capire che quella era almeno la ventesima volta che lo ripeteva.

“E quindi… voi due… s-”

“Stiamo insieme,” si affrettò a concludere la domanda Newt “proprio così.”

A questo punto si accorsero della presenza di Thomas.

Hazel finalmente si decise a guardare suo figlio negli occhi. Non sembrava arrabbiata, anzi, ora sul suo viso era apparso un debole sorriso.

“Avrei dovuto capirlo dal cuscino.”

E forse quello era il modo di sua madre per dirgli che accettava tutto quello, che gli voleva bene comunque.

Thomas si appuntò mentalmente di ringraziare Newt nel miglior modo possibile, più tardi.




Notes:

Hey there!
In questo momento ho tipo un sacco paura di postare, quindi farò velocemente prima di cambiare idea.
Questa storia dei prompts era iniziata quest'estate con BlackJakie (My babe, love ya), la nostra intenzione era scrivere una raccolta di os Newtmas ispirate ognuna ad un prompt diverso e postarle ogni giorno per un mese. Cos'è andato storto? Bhe, siamo pigre e ne abbiamo scritte soltanto un paio a testa, ma come si dice tra i veri Bro (?), fottesega, posteremo sui rispettivi profili quelle che abbiamo scritto. Feels Newtmas gratis *lancia i coriandoli*
E' così che volevo augurare a tutto il fandom italiano di tmr un buon 2016 e beh, più smut Newtmas *occhiolino*
Vi lascio il profilo di Bae, tenetela d'occhio perché le cose che posta sono semplicemente perfette: BlackJakie

Spero che questa piccola cosa vi sia piaciuta e mi farebbe davvero piacere ricevere anche una microrecensione per sapere cosa ne pensate della storia, sul serio, mi rendereste immensamente felice -e meno ansiosa-.
Byey

Lex xx


 

   
 
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