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Autore: Nymphna    03/01/2016    1 recensioni
Una ragazza entra in un negozio di parrucchiera e chiede una tinta di un colore particolare.
La ragazza cela un segreto legato al suo amore per i colori.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colorful

 

Erano appena le undici di mattina quando la porta del negozio di parrucchiera della signorina Schwarz si aprì, accompagnata dal trillare della campanellina appoggiata al muro.

La signorina Schwarz si voltò, distogliendo per un momento gli occhi dai capelli dell'anziana a cui stava sistemando i bigodini per la permanente. Il negozio era inondato di luce, in quella soleggiata mattina di primavera; i fiori, sistemati accuratamente nei vasi ad ogni postazione, sembravano ancor più colorati, ora che il sole li baciava senza il filtro del vetro della porta; la pianta grassa con morbidi aghi gialli a fianco dell'ingresso sembrò prendere vita; la luce danzò sul pavimento di marmo e lanciò un bagliore quando finì contro uno specchio.

La ragazza che era appena entrata era alta, sulla ventina ma verso i trenta; i capelli biondo platino rilucevano, quasi bianchi, fino alle spalle. Sorrideva, e i denti sembravano pistilli di rosa, incastonati tra petali rossi quanto la passione. Nonostante il sole l'aria era fresca, fatto dimostrato dalla giacca color prugna che la ragazza indossava. Aveva anche uin paio di occhiali da sole dalla montatura giallo canarino che le occultavano gli occhi, proteggendoli. La signorina Schwarz, però, avrebbe potuto giurare, come se li avesse visti, che le palpebre erano colorate di un vibrante verde smeraldo, forse accompagnato da un mascara blu elettrico. La ragazza era accompagnata da un cane dall'aria felice, un labrador pesca con un foulard colorato a decorargli il manto.

"Salve," salutò la ragazza, "Avete per caso un po' di tempo per me?"

"Certo," rispose la signorina Schwarz, "Che cosa vuoi fare?"

"Vorrei tingermi i capelli."

"D'accordo, allora accomodati pure dove preferisci, sarò da te in un attimo."

Con uno smagliante sorriso la ragazza si tolse la giacca e la appoggiò a un bracciolo della poltroncina di attesa, rivelando il vestitino rosa acceso di cui si era abbigliata, ancor più ravvivato da un bel paio di calze celesti come il cielo estivo. Insieme al cane, si avviò verso una seggiola e prese posto.

La signorina Schwarz, quella mattina sola, continuò a mettere i bigodini alla signora Nebeln, pensando che quella donna di colorato non aveva nemmeno gli occhi: dalla pelle rugosa ai capelli, dal vecchio tailleur di lana leggera alle scarpe, tutto in lei era grigio. Di varie tonalità, naturalmente, vale a dire più chiaro per i capelli, grigiognolo per la pelle e più scuro per i vestiti, ma tutto dello stesso colore era. Anche la signorina Schwarz si sentì particolarmente mono-tono, con la divisa da lavoro nera, i capelli scuri e gli occhi castani.

Quand'ebbe finito con i capelli della signora Nebeln, la signorina Schwarz si voltò verso la ragazza colorata, che era seduta con le gambe incrociate e le mani in grembo, il muso del cane appoggiato a un ginocchio e gli occhiali da sole ancora addosso. Le si avvicinò con un sorriso affabile.

"Andiamo al lavandino?", propose. La ragazza si alzò obbediente. "Là, là in fondo. Io vado a prendere la mantellina."

La signorina Schwarz entrò nel retro del negozio e quando tornò con una bella mantellina arancione – aveva pensato che la solita blu scuro fosse troppo banale per quella ragazza – lei era già posizionata col collo infilato nel lavandino e i capelli si aprivano come un'aureola sotto la testa. La signorina Schwarz aprì l'acqua e si assicurò che la temperatura fosse giusta. La ragazza si tolse gli occhiali ma chiuse gli occhi prima che la signorina Schwarz potesse vederne il colore; ciò nonostante notò che non aveva sbagliato molto a immaginarne il trucco: verde smeraldo tutto intorno all'occhio, ma le ciglia erano arancioni e spiccavano sul verde e sulle guance come piccoli spicchi d'arancia.

I capelli erano morbidi al tatto, fini e lucenti: si capiva subito che la ragazza vi prestava grande attenzione.

"Mi scusi, sa, se sono piombata qua dal nulla, senza neanche una telefonata, ma ho deciso all'improvviso, questa mattina, mentre facevo colazione."

"Non preoccuparti," replicò la signorina Schwarz, "Comunque non ci sono molti clienti a quest'ora, in questo periodo, poi, sono tutti a lavorare."

"Ah, capisco. Io invece sono in ferie."

"Sul serio? E che lavoro fai?"

"Sono sarta!" rispose la ragazza con un sorriso.

"Che bello!" commentò la signorina Schwarz, cominciando a massaggiarle la testa con lo shampoo. "Quindi i vestiti te li fai da sola?"

"Sì, con l'aiuto della mia amica Lucia." disse, per poi scoppiare a ridere, "E' così divertente."

"Sei davvero brava."

I capelli scivolarono leggeri tra le dita della signorina Schwarz. Quando furono ben puliti, la signorina Schwarz prese un asciugamano blu e lo avvolse intorno alla testa della ragazza, per poi guidarla verso la postazione che aveva scelto e in cui aveva lasciato una bella borsa blu. Quando si alzò il cane abbaiò contrariato.

"Cobalto!" lo richiamò lei e il cane si calmò.

"Cobalto," pensò la signorina Schwarz, "Che nome bizzarro per un cane!"

La ragazza si sedette rimettendosi gli occhiali da sole e dopo qualche brontolio anche Cobalto si tranquillizzò.

"Allora, di che colore li vuoi, i capelli?" domandò la signorina Schwarz.

"Viola, tutti viola." fu la decisa risposta.

"Viola? Sei sicura?"

"Ne sono certa, li voglio di un bel viola acceso."

"Va bene, vado a prendere la tinta, allora."

La signorina Schwarz si allontanò, sperando che ci fosse ancora del viola da qualche parte del magazzino. La richiesta era strana, ma lei era sua cliente e ciò che i clienti volevano per i loro capelli doveva essere eseguito. Dopo aver spostato un paio di scatoloni riuscì finalmete a trovare quello che cercava. Tornò nel salone con la boccetta, asciugò velocemente i capelli della ragazza, spremette il colore in un contenitore e, aiutata da un pennello e da varie e coloratissime mollette, cominciò ad applicare il prodotto sui capelli della ragazza.

"Come mai proprio viola?" le domandò, mentre osservava quasi incantata le ciocche chiare che si coloravano di quella strana e intensa sfumatura che di rado le persone utilizzavano per i propri capelli.

"Le sembrerò forse stupida," disse la ragazza con un sorrisetto degno di una bambina che ha appena combinato una marachella, "Ma questa mattina stavo ascoltando la radio mentre facevo colazione, e ho sentito il mio oroscopo – sono acquario – che mi consigliava di cambiare qualcosa nella mia vita. E così ho deciso di tingermi i capelli di viola. Perché viola e non azzurro, non le so dire. La chiami pure intuizione. Penso che mi starà bene."
"Beh, di certo non stonerà con lo stile globale!" commentò la signorina Schwarz.

Quando il viola fu interamente applicato, la signorina Schwarz lasciò la ragazza a fare le coccole a Cobalto e tornò alla signora Nebeln, che aveva pazientemente finto di non origliare, usando come copertura un giornale di gossip. Le tolse il casco e cominciò a trafficare con i bigodini.

"Io preferisco la semplicità!" esordì quando i capelli, morbidi e gonfi intorno alla sua testa, cominciarono a mostrarsi, più grigi che mai.

"Sicuramente lei è sempre molto elegante." la rassicurò la signorina Schwarz, che era la parrucchiera di fiducia della signora Nebeln. L'anziana si rimirò allo specchio, prima di avviarsi verso la cassa. Come sempre, la signorina Schwarz le fece un po' di sconto, ottenendo così una mancia come risposta. Sistemò quindi la postazione su cui era stata la signora Nebeln, dopodiché tornò dalla ragazza e la accompagnò di nuovo al lavandino.

"Sa," coinciò la ragazza mentre la poltiglia colorata lasciava i suoi capelli, "Tra due mesi mi sposo. Mi sono scelta un bellissimo vestito per l'occasione, con il corpetto bianco e la gonna tutta colorata."

"Non avevo dubbi." disse la signorina Schwarz con un sorriso "E il fortunato?"

"Oh, lui è molto più tradizionalista. Ha scelto un completo color grigio perla, così mi ha detto. Spero tanto che il mio vestito gli piacerà." aggiunse con un sospiro ma senza ombra di dubbio nella voce.

"Sono certa che, se ti ha scelta, allora ne sarà incantato".

"Grazie. Pensa che potrò tornare qui per l'acconciatura? Sotto appuntamento, s'intende."

"Con piacere. Dopo ti lascio un biglietto da visita."

La ragazza si infilò nuovamente gli occhiali da sole e si lasciò guidare fino alla postazione, Cobalto scalpitò di nuovo un pochino, ma si calmò quasi subito, salvo abbaiare spaventato quando la signorina Schwarz accese il phon.

Quando i capelli furono asciutti, il risultato completo era fenomenale e lasciò la signorina Schwarz senza parole.

"Stai benissimo!" esclamò, "Davvero, davvero bene."

La ragazza si sfiorò i capelli e sospirò. Cobalto uggiolò triste. La ragazza si sfilò gli occhiali dal naso. I suoi occhi erano grigio chiaro, leggeri sulla cornea come piume. La signorina Schwarz rimase senza fiato.

"Se solo potessi vederli," mormorò la ragazza, "Se solo potessi..."

La signorina Schwarz si sentì terribilmente fortunata e anonima. Lei, che poteva vedersi, sembrò solo un'ombra a fianco di una creatura tanto colorata e luminosa.

La ragazza indossò di nuovo gli occhiali da sole dalla montatura gialla, grazie all'aiuto di Cobalto ritrovò la giacca color prugna e la chiuse sul vestitino rosa acceso, lasciando però bene in vista le calze celesti. Schiuse le labbra purpuree in un sorriso e illuminò la stanza col suo candore. La signorina Schwarz rimase impalata lì dove la ragazza l'aveva lasciata, senza dire una parola. Riuscì solo a fiatare:
"Non ti preoccupare, offro io. Torna quando vuoi. Non hai bisogno di un appuntamento."

La ragazza ringraziò e, in un vortice di colori e di risa, uscì, scortata da Cobalto, il cane color pesca, in quella luminosissima mattinata fredda.  

   
 
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