Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: auaura    03/01/2016    2 recensioni
Lo so, sto facendo troppe cose. Chiedo umilmente perdono. Storia assurda che mi sono immaginata in una notte in cui non riuscivo a dormire. Fangirl e fanboy di Big Hero 6 e Ralph Spaccatutto, vendichiamoci del successo (un po' esagerato, secondo me) di Frozen con questa "cosa" che forse è una parodia, non so. x)
Eliminate Elsa e Anna, buttateci Ralph e Vanellope, niente Regno ghiacciato ma distrutto, aggiungete canzoni sceme, un Hiro più grande al posto di Kristoff e Baymax al posto di Sven. Rovinate delle scene, scambiate dei personaggi in certi punti e delle battute in altri. Ecco, questa è la schifezza che state per leggere. Chiedo perdono; accetto recensioni. XD
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Felix Aggiustatutto, Ralph Spaccatutto, Re Candito/Turbo, Vanellope von Schweetz
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il cavallo si precipitò nella piazza della città, sollevando una nuvola di polvere, che investì la metà delle persone presenti. Molte tossirono, stringendosi nelle giacche scucite, mentre un soffio di gelo correva fra le case.
Rancis corse verso l’animale, sollevando le mani. Il cavallo nitrì, e, come per magia, si fermò.
-E’ il cavallo della principessa!- gridò qualcuno.
Un mormorio circondò il principe. Tanti piccoli occhi puntati su di lui, in attesa di una reazione, una spiegazione. Un qualcosa. Ma lui rimase impassibile, carezzando il muso dell’animale.
Dopo un minuto, alzò la voce, bloccando i mormorii:-Dovrò andare a cercare la principessa.- osservò i presenti, uno per uno, con uno sguardo gelido –Chi è così coraggioso da unirsi a me?-
Qualcuno alzò una mano, il silenzio che divorava i leggeri respiri della gente.
Il silenzio si spezzò al suono della voce gracchiante del Duca Candy:-Io propongo due miei uomini- finì la frase con un sonoro colpo di tosse. Una piccola folla seguì il principe all’intero del palazzo, pronti per partire al salvataggio della principessa. Prima che i due uomini di Candy potessero seguire gli altri, il loro capo li fermò:-In caso Rancis fallisse, cosa probabile, dovete far finire questo disastro. In un modo, o nell’altro. Intesi?-
 
 
 
 
 
 
 
 
-WooooW!- Hiro si abbassò per evitare il ramo appuntito che stava per strappargli un occhio. –Sono l’unico ad essere leggermente spaventato da questi alberi dai rami appuntiti come coltelli?-
-Uh?- Vanellope di voltò verso di lui, e sgranò gli occhi, come se si fosse appena accorta del tutto –A me non danno fastidio…-
Felix, con la grazia di una ballerina, evitava ogni spuntone, saltando e abbassandosi. Hiro fu costretto a premere le mani sulla faccia per più di cinque minuti per non ridere, però comunque gli scappò un verso simile ad un gemito di un animale ferito mischiato con un singhiozzo e un verso strano. Baymax avanzava strisciando, l’unico modo possibile per lui per evitare gli spuntoni. Un solo graffio, e avrebbe fatto la fine di un palloncino.
Appena finito il sentiero di alberi, si ritrovarono davanti un enorme muro di mattoni.
-Bene, che si fa adesso?- domandò Vanellope, incrociando le braccia al petto.
-MMmmmm.- Hiro frugò nel suo zaino –Non credo che Baymax potrà trasportarci volando…vero Bay…?- si bloccò non vedendo il robot accanto a sé. –Baymax?- si voltò e vide il robot a terra, tra gli ultimi due alberi, incastrato.
-Hiro,- disse Baymax sollevando una mano –C’è un rametto che punta sulla mia schiena, se mi muovo potrei bucarmi…-
-Oh, sì, aspetta.- Il ragazzo si avvicinò all’uomo palla, si allungò in avanti sulla punta dei piedi, quasi si staccò un braccio allungandolo per afferrare il rametto e tirarlo da una parte, per permettere al robot di strisciare in avanti. Nel farlo, però, Baymax andò contro le gambe di Hiro, facendolo scivolare in avanti. Il ragazzo atterrò sulla schiena di Baymax, ribalzò all’indietro e finì contro Felix, che crollò a terra. Vanellope scoppiò a ridere.
-Ehm- esordì Felix –Magari un aiuto sarebbe gradito.-
-Oh, oh sì….solo…solo che …ahahaahahahahah!- e riprese a ridere, piegandosi in due.
Hiro si rialzò borbottando, Felix si spazzolò i vestiti ed andò ad aiutare Baymax a rialzarsi.
-Scusa, non riuscivo a non ridere…- dichiarò Vanellope, avvicinandosi al ragazzo –Allora, genio, che si fa?-
-Siamo costretti a scalarlo. Questo muro è pieno di sporgenze, non dovrebbe essere difficile.-
-Possiamo passare di lato.- propose Baymax, indicando un angolo.
-No.- Hiro scosse la testa. –C’è una sporgenza ad ogni angolo, solo qualche centimetro di larghezza, anche spiaccicandoci contro il muro, potremmo cadere di sotto, ed è un salto di otto metri.-
-Okay, quindi si scala.- Vanellope si aggrappò a un mattone e iniziò a issarsi su.
-Che diavolo stai facendo?- chiese Hiro, massaggiandosi la fronte con due dita.
-Vado da mio fratello!- e salì di due centimetri.
-Ok, ma io non metterei il piede lì.-
-So quello che faccio!-
-No, non lo sai.- Hiro sbuffò, scuotendo la testa.
Vanellope poggiò il piede in una piccola sporgenza, con il piede tremante.
-Non mettere il pi….- Hiro non riuscì a finire la frase che un mattone si sgretolò sotto il piede della principessa che cadde all’indietro. Il ragazzo se la trovò fra le braccia, causa di un riflesso, o forse solo un colpo di fortuna. Nemmeno lui sapeva perché, era stato tutto frutto di un secondo.
-Oh, questa è stata una bella prova di fiducia.- Vanellope arrossì appena –Grazie…ora puoi mettermi giù.-
Hiro si era accorto appena di averla stretta un po’ di più, sentì una mano della ragazza scivolare dal retro del collo al suo petto e stavolta fu lui quello ad arrossire.
Bum. Bum. Bum. Hiro sperò con tutto se stesso che Vanellope non sentisse il suo cuore esplodere nel petto.  Si ritrovarono a fissarsi intensamente negli occhi.
-Ehm, non so se può essere d’aiuto…- esordì Felix spingendo un mattone del muro –Ma qui c’è un passaggio!-
Hiro rimise giù Vanellope:-Davvero?!-
La principessa si avvicinò al passaggio:-Bene, allora…passeremo da qui…-
Hiro esaminò il piccolo passaggio:-Magari per noi tre sì, però sarà problematico per Baymax.-
-No, no.- Assicurò il robot –Mi basta espellere un po’ d’aria.- e iniziò a sgonfiarsi con un rumore fastidioso simile a quello di un palloncino che perde aria.
-Oookay..?- Vanellope strisciò nel passaggio, seguita subito da Felix e Hiro, poi un Baymax magrolino che faceva strani rumori ad ogni movimento.
Attraversato il primo ostacolo, il gruppetto si ritrovò davanti al castello di Ralph che finiva dentro una fossa. All’esterno c’era un enorme arco fatto di vetro rosso che rifletteva, tramite un raggio di sole, sull’enorme portone che svettava di tre metri sopra la fossa dove andava sprofondando la struttura.
-E’ tipo un castello sotterraneo!- esclamò Hiro –Fico.-
Baymax intanto si stava rigonfiando, sotto gli occhi sgranati Felix al rumore prodotto dall’aria che rientrava e gonfiava il robot.
-Sì. Fico.- concordò Vanellope annuendo.
-Che si fa ora?- domandò Felix deglutendo. L’idea di andare dal suo creatore non gli piaceva molto, ma non lo diede a vedere.
-Si entra.- disse Vanellope.
-E poi?- domandò Hiro.
-Parlo con mio fratello e risolvo tutto.- rispose lei con un’alzatina di spalle.
-Tutto qui?- lui aggrottò le sopracciglia –Il destino di Belposto, delle persone che vi vivono e del mio lavoro dipendono da questo? Da una chiacchierata con tuo fratello?!-
-Esatto.-
-Magnifico!- Hiro buttò le mani al cielo in un gesto esagerato e teatrale.
-Non essere così noioso, Hiro.- lo rimbeccò la principessa –Ci riuscirò. Fosse l’ultima cosa che faccio.-
Detto questo, non diede nemmeno tempo all’altro di rispondere e andò spedita verso il portone e bussò.
Hiro incrociò le braccia e alzò gli occhi al cielo:-Donne.-
Felix e Baymax andarono verso la principessa, seguiti da un Hiro piuttosto contrariato.
Vanellope bussò una seconda volta.
BAM!
Si ritrovò a fissare la porta della camera di suo fratello.  Supplicando di vedere la maniglia fare su e giù, di udire il cigolio della porta e veder sbucare il volto di suo fratello. Non voleva assolutamente scuse, non le importava. Almeno un abbraccio. Non voleva singhiozzi, non voleva lacrime. Voleva solo la sua vecchia vita…era troppo da chiedere?
-Ralph? Ci sei? Per favore, ti prego. Ho bisogno di te!-
-Vattene via, Vanellope.-
Guardò il legno scuro della porta, che si offuscava sempre di più. La lacrima fu silenziosissima: la avvertì solo perché era fredda e le correva lungo la guancia provocandole un brivido freddo. Non voleva insistere, sfiorò il legno e mormorò:-Lo immaginavo. Come sempre.-
Di certo non poteva sapere che, dall’altro lato, Ralph era contro la porta, tra fiumi di lacrime.
Se solo avesse poggiato l’orecchio…avrebbe sentito i singhiozzi. Forse non avrebbe preso suo fratello per una persona senza cuore. Perché suo fratello aveva un cuore. A pezzi. Riversi sul pavimento della camera, circondato dalla distruzione, avrebbe avvertito la tempesta che riempiva la testa del fratello.
 
 
Scosse la testa. Non si permise di perdersi ancora nei ricordi. Bussò una terza volta, cercando di mandare giù quell’opprimente nodo che le bloccava la gola. Il portone si aprì, facendo sobbalzare all’indietro la principessa:-S-si…si è…..aperta. Mai successo. Wow.-
Il terrore la investì come una cascata. Aspettava quel momento da tutta la vita, ma adesso che ce l’aveva davanti, non sapeva che fare. Si voltò verso i compagni e disse, cercando di apparire sicura:-Vado da sola, aspettate qualche minuto, poi entrate anche voi.-
-Cosa?!- esclamò Hiro –Perché?-
-L’ultima volta che gli ho presentato un ragazzo ha distrutto tutto.-
-Ma…okay. Va bene.- Hiro alzò le mani in segno di resa –Okay. Vai, allora.-
Vanellope entrò lanciando un’ultima occhiata ai compagni e sorrise per incoraggiarli, e anche per farsi forza. Scese l’enorme scalinata di mattoni rossi, chiamando il fratello.
-Ralph? Sono io, Vanellope…ehi…-
Si fermò arrivata all’enorme salone, davanti si trovò un’altra scalinata. Confusa, fece una giravolta. Era un’enorme stanza circondata da più scale e porte. Chissà dove portavano…
-Vanellope?-
La principessa si voltò e vide suo fratello in cima ad una scalinata, poggiato al corrimano.
Sembrava sorpreso, quasi terrorizzato:-Che ci fai qui?- domandò, cercando di nascondere la paura con un sorriso.
-Io…ti stavo cercando…- piegò il volto all’insù e fece un altro giro –Questo posto è fantastico..-
Ralph sorrise davvero stavolta:-Grazie, non mi ero mai reso conto di cosa fossi in grado di fare.-
Vanellope si dondolò sui piedi:-Mi dispiace per tutto quello che è successo…- fece un passo io avanti –Non volev..-
-Lo so!- Ralph sollevò le mani, quasi in segno di resa –Lo so, ma va bene, non preoccuparti.-
-Oh, d’accordo…-
-Mi dispiace, però devo chiederti di andartene.-
-Cosa?- Vanellope sgranò gli occhi –Ma sono appena arrivata!-
-Torna a casa, per favore. Questo non è il luogo adatto per te.-
-Casa non è casa se non ci sei tu.-
Ralph scosse la testa:-Non lo è mai stata, allora. Mi dispiace per tutto quello che è successo, ma non potevo rischiare di farti del male. Starti lontano era l’unica soluzione.-
-Forse lo era, però non adesso.- Vanellope fece un altro passo –Troveremo un modo per farti controllare questo potere, vedrai…devi solo venire con me.-
-Non posso.- Ralph inspirò profondamente –E’ meglio che tu vada, ora.-
Vanellope prese un profondo respiro, guardò il pavimento, in cerca di coraggio, poi cantò:
-Sono arrivata qua perché
Ho passato anni in cerca di te,
ora che c’è la possibilità,
di riportar tutto alla normalità,

non ci rinuncerò…-
Ralph scosse la testa e fece un passo indietro:-No, no, no. Io non canto.-
Vanellope sorrise appena e lo incoraggiò con un cenno della mano, Ralph alzò gli occhi al cielo:
-Sono contento che questo posto ti piaccia, sai?
Ma non ti vorrei far del male mai e poi mai.
Non hai idea di come io stia bene qui,
ti prego lascia le cose così.-

La principessa iniziò a salire la scalinata:
-Non ci siamo capiti per troppo tempo, perciò
Scordiamo chi ha ragione
Ralph ridacchiò:-E chi ha torto.-
Esclamarono in contemporanea:-Okay!-
Il re si morse il labbro, appena la principessa finì la rampa di scale, lei cercò di prendergli una mano, ma lui la ritirò di scatto. Si guardarono, e Ralph ebbe un rapido ripensamento:
-Potresti restare,
ci sono tante di stanze in cui puoi alloggiare…-
Vanellope saltellò:-Perché la vita è troppo breve…-
-Per chiuderti fuori così…-
-Non voglio più esser abbandonata dal fratello che ho adorato…-
-Perché la vita è troppo breve per non mostrarti quello che so fare,
tutto ciò che posso creare!-
Ralph lasciò volare un raggio rosso creando un enorme trono accanto a lui.
Vanellope rimase a bocca aperta:-Woooah!-
Lei riuscì ad aggrapparsi ad una mano del fratello, e insieme:-Non avevo mai immaginato
Quanto  avessi sofferto, finché non me l’hai mostrato!
La vita è troppo breve per non passarla con te!-

Lei mise una mano nella sua borsa e disse, quasi timidamente:-Quindi tornerai indietro?-
Ralph sembrava confuso:-Indietro?-
-Sì!- Vanellope annuì entusiasta –A Belposto, ad aggiustare la città…è tutto un disastro, il porto…la Sugar Rush…è tutto distrutto.-
-D-distrutto?- balbettò Ralph portandosi una mano alla fronte, tremando.
-Aggiusterai tutto, non devi preoccuparti.- la principessa frugò all’interno della borsa e tirò fuori un paio di guanti –Allooooora..?- e glieli porse.
Ralph si morse l’interno della guancia e indietreggiò di nuovo, ma stavolta l’espressione sul suo viso non era di paura ma di rabbia e disgusto:-Non ci posso credere!-
-Perché?- il sorriso sul volto della principessa si spense –Pensavo che tu…-
-Cosa? Che io cosa? Che lasciassi chiudere di nuovo in gabbia?- Ralph scosse la testa Con dei guanti,
è così la tua storia finisce?
Sei così egoista, non mi stupisce.-

-Ma no! Non sarà come una volta,
la tua vita avrà una svolta!-
-Tutto qua?
Rifinirò chiuso a chiave in una stanza?!-

Vanellope seguì il fratello, che salì lungo una scala quasi correndo. Finirono in un’enorme stanza con tre portoni, i muri marroni da cui entrava una luce rossastra tramite i vetri color cremisi.
-Ehi, ehi! Non sarà così…
è per questo che sono qui!-

Ralph strinse i pugni:-Beh, grazie per esser giunta fin quassù,  ma adesso tornatene con quegli idioti in città,
Grazie di avermi mostrato il tuo “altruismo” e la tua bontà;
torna al castello,- Fece apparire un enorme muro con un pesante portone fra lui e la sorella -fai un bel rapporto di ciò che hai scoperto,
Ciao ciao!-  e sbatté la porta, salutando con una mano.
-Aspetta!- Vanellope batté i pugni sulla porta, rabbiosa:-Eccola! Sembra che proprio ti piaccia,
sbattermi la porta in faccia!-
Spinse la maniglia e inseguì il fratello in un’altra stanza, gridando:-Stava andando tutto in modo giusto,
ma a farmi soffrire ci hai preso il gusto,
cacciami a calci se vuoi, però son l’unica che
non vuole chiamarti mostro senza un perché!-

Ralph sollevò il braccio in alto e lo lasciò ricadere con forza, sollevando una nuvola di fumo, spaccando la stanza a metà, fra lui e la sorella:
-Puoi pensare quello che ti pare tanto non m’importa,
sei solo una viziata che va in giro a fare la gatta morta
e stai per sposare uno sconosciuto!!!!!!!!-

Vanellope saltò la crepa larga mezzo metro e inseguì il fratello fra i corridoi, sfiorando le pareti ruvide:-Sei così ingiusto!-
Si fissarono negli occhi; le mani del maggiore, serrate ai fianchi, tremavano. La minore aveva il volto rosso di rabbia: -Ho fatto di tutto per accettare,
per resistere, lottare, guadagnare,
il tuo tremolante, faticoso, doloroso affetto fraternooooooo!-

Ralph lanciò un altro raggio rossiccio, creando degli spuntoni di vetro che la sorella evitò per un soffio. Poi si girò ed andò spedito verso un’altra porta; i suoi poteri stavano diventando incontrollabili, era circondato da un vento fortissimo pieno di sassolini e cose rotte:-Perché la vita è troppo breve per sprecarla con te!
D’ora in poi penserò soltanto a me!-
Vanellope evitò gli spuntoni e gli corse dietro battendo i piedi:-A me!-
Ralph sollevò le mani, strinse i pugni; e li puntò verso il basso spalancando le mani. Si creò un muro fatto macerie, tutto storto:-A me!-
-Ah! La vita è troppo troppo breve per sprecarla cosìììì!-
La principessa riuscì a scalarlo e scivolare dall’altra parte, vide appena il fratello entrare in un’altra stanza, circondato da un uragano di polvere e macerie varie:-Mi sono sbagliata tanto su di te!- gridò, correndogli dietro, trattenendo le lacrime.
-Tu?! Tu ti sei sbagliata su ogni cosa!- urlò Ralph premendosi le mani sulla testa, la tempesta cresceva, sollevando gli abiti dei due fratelli, soffocandoli. Il maggiore sentì di nuovo quel peso opprimente alla testa che aveva avvertito anni prima, quando aveva ferito la sorellina alla testa.
-Magari sei davvero un mostro!!!- ribatté Vanellope –Ero troppo occupata a giustificarti per rendermene conto!!-
Ralph avvertì la tempesta placarsi, colpirlo con forza nel petto. Lui non era un Mostro, no, no, no, non lo era! Si girò verso la sorella, tutto il suo potere si scatenò, inarrestabile, contro tutto ciò che aveva incontro, travolgendo Vanellope:-Non sono un mostro!-
Vanellope crollò in ginocchio, con le mani premute contro il petto. Il cuore…oh, il suo cuore….faceva così male….la testa era stretta da una morsa…la vista ruotava, tutta sfuocata....Sentiva le ossa deboli, si sentiva pesante…così tanto da cadere a terra immediatamente….ma così leggera da poter esser trascinata via da un soffio di vento. Respirava appena. Il suo cuore era a pezzi…in tutti i sensi.
Ralph si mise in ginocchio, tremante, accanto alla sorella:-Oddio, Vanellope, io..io non…- fece per sfiorarla.
-Non ti azzardare a toccarla!- gridò una voce.
Ralph rimase immobile; incontrò gli occhi di un giovane che corse verso sua sorella e la strinse.
-Hiro…-mormorò lei –Sto bene…- e si alzò con l’aiuto del ragazzo.
Ralph si rimise in piedi, sorpreso:-Chi è lui?!- premette una mano sulla tempia che pulsava –Non….non importa! Andate via.-
Felix e Baymax piombarono nella sala. L’omino di mattoni fissò il suo creatore, a bocca aperta:-Ralph…?- domandò, più a sé stesso che a qualcuno.
Il re lo guardò, senza fiato:-Felix? Sei…sei vivo. Com’è possibile?- rimasero a fissarsi per altri secondi, poi Ralph deglutì con forza –Basta, non mi importa….andate via, forza.-
-Ralph, ti prego, se non vuoi aiutare me, fallo per il tuo popolo…per favore aggiusta questo disastro.- gli occhi della principessa trattenevano a stento le lacrime.
-Non vedi, Vanellope? Non posso! Io non so come fare!- disse Ralph, anche lui con gli occhi lucidi –Vai via, ti prego…..-
-Non me ne vado, non ora che ero così vicina…-
Ralph sollevò le mani:-Sì, invece te ne andrai…- lanciò un raggio contro il pavimento. Una nuvola di polvere investì i presenti, un rumore assordante di pietra contro pietra investì l’aria consumata.
Un’enorme donna di mattoni alta sui tre metri torreggiò su Vanellope, Baymax, Hiro e Felix.
-Calhoun…- ordinò Ralph indietreggiando –Indica a mia sorella e ai suoi amici la porta…usa le maniere cattive, se necessario…..-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 








N.d.A: La canzone di Ralph e Vanellope non è "Oggi per la prima volta (reprise)" ma "Life's too short", canzone eliminata dal film che io ho ritenuto più adatta e boh, mi piaceva metterla. XD
Grazie per aver letto!
  
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