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Autore: Akicchi    04/01/2016    1 recensioni
Attenzione: è citato un lieve spoiler di Città del fuoco celeste~
Things you said under the stars and in the grass.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Carpe diem, gli aveva detto Catarina Loss.
Cogli l’attimo.
Ora comprendeva il perché i mondani lo dicevano sempre, la loro vita era breve, fugace e lui ora avrebbe amato fino alla fine dei suoi giorni un mortale. Un Nephilim, per l’esattezza, bellissimo, con tutti i suoi requisiti ideali di bellezza, sebbene la sua dinastia e quest’ultimi non gli fossero mai andati più di tanto a genio – i Lightwood. Erano dei presuntuosi, egoisti viziati e sfruttavano soltanto il Mondo Invisibile. Oh, come si era sbagliato; Alec l’aveva ferito, precedentemente, era vero, eppure avevano risolto e lo amava ancora – se non più di prima, il cui sentimento era ricambiato con un amore più sicuro e confidente, rispetto a quello di precedente che era insicuro ed incerto.
Ancora stentava a crederci che tutto quanto fosse finito: Sebastian era morto, la pace era ritornata sovrana nei due mondi e gli Accordi regnavano tra quello Invisibile e quello mondano. Chissà quanto sarebbe durato tutto quanto, ma non gli importava, la sua priorità ora era il moro a cui aveva stretto la mano sollevandosi dalla sua seduta; quest’ultimo si girò verso di lui, regalandogli un sorriso appena accennato e meno impacciato dei suoi soliti e passati sorrisi.
«Stasera si dice che ci saranno le stelle cadenti». Aprì così il discorso il ragazzo dagli occhi azzurri, alzando di poco lo sguardo per poi rivolgerlo al compagno. «Ed io voglio vederle con te.»
Lo stregone piegò le labbra verso l’alto di rimando, socchiudendo gli occhi felini.
«Sai che posso esaudire tutti i tuoi desideri, in quanto stregone, vero?»
«Lo so, ma il primo l’hai già esaudito.» Rispose il ragazzo, osservando i loro amici davanti a loro che si divertivano e ridacchiavano, prima di cambiare direzione e cercare un angolino più appartato. Non tanto per avere un po’ di intimità, ma perché sapeva quale fosse il posto più indicato per visionare quel meraviglioso spettacolo notturno.
«Posso sapere qual era?»
«Perdonarmi.»
«Ti ho sempre perdonato, Alexander.» Replicò, sedendosi e senza lasciare la mano del compagno, osservandolo con la coda dell’occhio mentre si appoggiava contro la sua spalla e guardava il cielo, davanti a loro, che si era oscurato e le prime stelle iniziavano a mettersi in mostra.
 
Le labbra dei due si erano unite, delicatamente, senza strecciare le loro dita ancora saldamente strette in una presa che mai avrebbero mollato; le stelle brillavano in alto, insieme alla luna parzialmente visibile, illuminando la pelle candida dello Shadowhunter e i suoi marchi – come se fossero dei tatuaggi impressi con l’inchiostro. I due si separarono poco dopo, sorridenti, mentre appoggiavano le fronti l’una contro l’altra e si osservavano come se non ci fosse niente e nessun’altro, in quel mondo, di più prezioso e speciale. Si distesero infine sull’erba con le mani ancora unite, Alec con la testa poggiata sul petto di Magnus e lui con una mano cinta attorno ai suoi fianchi, i quali osservarono le stelle con sguardo assorto, o meglio lo stava facendo solo Lightwood e non Bane, lui aveva già la sua stella cadente davanti a sé ed era bellissima. Il ragazzino scattò quando si accorse di una stella cadente, il suddetto indicò il cielo con un dito e puntando verso la scia.
«Eccone una!»
«Allora esprimi un desiderio.»
«Non ce n’è bisogno,» mormorò, «ho già tutto quello di cui ho bisogno. Te, Izzy, Jace e l’aver reso fiero mio padre.»
Lo stregone avvicinò una mano ai capelli mori altrui, che arruffò con un gesto gentile e divertito, realizzando solo poco dopo che erano già un continuo disordine – nonostante lui stesso ci provasse a tenerli in ordine, a quanto pare erano come gli aculei di un riccio, praticamente indomabili. Sospirò, divertito, decidendosi a fargli quella proposta.
«Ti va di continuare il nostro viaggio in giro per il mondo, ora che è tutto finito, come stavamo facendo prima di venire interrotti?»
«E me lo chiedi? Certo che accetto, stavolta però non avremo ex guastafeste.»
«Spero di no.» Scherzò Magnus, facendosi sfuggire una risata. «Non vorrei ritrovarmi la vacanza tramutata in una carneficina, né bandito in un altro Stato.»
«Allora quando si parte?»
«Questo weekend.»
«Posso ritornare a vivere da te, vero?» Si girò Alec, ancora sorridente per la battuta fatta dal compagno. «O sono bandito da casa tua?»
«Queste sono domande che non mi devi neanche fare.» Lo ammonì lo stregone, mettendolo a tacere con un tenero bacio che veniva ricambiato, mentre le stelle continuavano ad emanare luce su di loro e un’ultima stella cadente fece la sua comparsa sopra di loro. Il desidero di Magnus era uno solo: Alexander ‘Alec’ Lightwood e ce l’aveva davanti, dunque non poteva chiedere di meglio, il ragazzo apparentemente perfetto in apparenza fisica ma umano e sensibile interiormente, e se ripensava ai loro primi incontri ed appuntamenti doveva riconoscere che era cresciuto. Forse era anche grazie alla sua influenza, chissà. Stava di fatto che non voleva lasciarlo andare, né era pronto a fare in futuro ma si scacciò quel pensiero dalla testa, deciso a concentrarsi sul presente. Sull’attimo; carpe diem: «Cogli la rosa quando è il momento, | ché il tempo, lo sai, vola | e lo stesso fiore che sboccia oggi, | domani appassirà.»
 
 
 
Angolo autrice:
BUON ANNO, RAGAZZI/E! *A*/
Okay, sono in ritardo, lo so. Scusate. Mi dispiace soprattutto per averci messo così tanto nello scrivere questa schifezzuola, promessa quasi due mesi fa, ma ho preferito aspettare di finire la saga prima di scriverla (e l’ho finita tre settimane fa, faccio schifo). ;w;
E nulla, volevo ringraziare Midori e la mia kohai per avermi incoraggiata a scriverla, SIA AMATA E BENEDETTA LA MALEC. SONO DEI BIMBI PREZIOSI, GNAOW. Non parlatemi però della Clace, plisu, sono la mia notp – non sopporto nessuno dei due, specie Jace che mi è andato rigorosamente in discesa di apprezzamento, sorry not sorry- okay, queste cose non importano a nessuno. Okay, sto zitta.
E-e-e-e niente, non so che dire! Ci si rivede, ragazzi, see ya! :3
   
 
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