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Autore: LadyMaris    04/01/2016    0 recensioni
“Erano anni che non rivivevo il nostro primo incontro” Jeremy mi abbracciò da dietro.
“Sai di cosa mi è venuta voglia”?
“Mmmm…posso intuire” disse con voce sensuale mentre mi lasciava piccoli baci sul collo; per non perdere il controllo lo lasciai andare con un buffetto sulla mano. Volevo arrivare a quello ma, stavolta, volevo fosse speciale.
“No Jer, non quello, almeno non ancora”.
“Di cosa hai voglia” disse togliendosi la camicia, rimanendo a torso nudo (quell’uomo quando vuole una cosa se la prende a qualunque costo).
“Di una tazza di thè”.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma come sono nata”?
“Ancora me lo chiedi? Mi pare di averti già fatto un paio di discorsi sul sesso e affini”.
“Ma no mamma, so come si fanno i bambini e come evitare di farli. Io intendevo come vi siete conosciuti tu e papà”.
“Ah” sorrisi al solo ricordo di come avvenne il mio incontro con Jeremy, mio marito. “Beh era una fredda giornata d’inverno e io ero molto nervosa a causa del mio ex di allora che mi mollava i giorni dispari e mi riprendeva quelli pari”.
“E glielo lasciavi fare”? Mia figlia era inorridita.
“Si, ero innamorata o almeno all’epoca credevo di esserlo….solo dopo ho capito cosa voleva dire amare qualcuno”.
“Quando alla fine è arrivato papà”.
“Esatto”.
“Forte”.
“Comunque dicevo….era una fredda giornata di dicembre ed entrai in un bar per ripararmi dal vento che mi sferzava il viso e per prendere qualcosa di caldo che mi riscaldasse. Mi avvicinai al bancone e chiesi un thè macchiato con latte. Ricordo che c’era una fila enorme e il mio nervosismo non riusciva a sopportare orde di impiegati infreddoliti e lamentosi così decisi di chiamare il mio ex per sfogare un po’ la mia frustrazione. Fortunatamente non mi rispose”.
“Perché fortunatamente”?
“Perché se avesse risposto non avrei mai potuto litigare con tuo padre”.
“Litigare?”
“Certo…per questo ci siamo conosciuti”.
“Perché litigaste”?
“Ci stavo arrivando, se non mi interrompessi”.
“Scusa”.
“Ben non rispose”.
“Zio Ben era il tuo ex di allora”?
“Si…”
“Ma mamma…”
“Eh già, è stata turbolenta la mia vita sentimentale”.
“Ma è il marito di tua sorella”.
“Si ma prima era il mio ex ragazzo stronzo, poi si sono innamorati ma questa è un’altra storia…non avvincente quanto la mia”.
“Ok, continua ma questa poi me la spiegherai”.
“Eravamo arrivate al punto in cui zio Ben non rispose al telefono. Io infuriata battei con forza il cellulare sul bancone e bevvi di botto un sorso di thè dalla tazza che mi era stata posata sul bancone. Solo quando la posai mi accorsi che un tizio dalla faccia antipatica mi stava guardando con sguardo truce”.
“Hai bevuto il suo thè”?
“Mica l’ho fatto apposta….il barista aveva posato una tazza di fronte a me, non m’ero accorta che ci fosse tuo padre al mio fianco intento a litigare a telefono con un cliente. Col senno di poi avrebbe anche potuto fare più attenzione alla sua ordinazione”.
“Perché avete litigato? Non potevi semplicemente scusarti e offrirgliene uno”?
“Era quello che avevo in mente ma tuo padre, arrabbiato com’era col suo cliente, decise che io ero colei con cui prendersela per la causa persa. Col tempo mi sono accorta di essere la sua migliore valvola di sfogo”.
“E che disse”?
“Le dissi che era una maleducata perché voleva fregarsi il mio thè senza aspettare il suo turno”.
“Jeremy” gli sorrisi salutandolo con un bacio a fior di labbra. Erano passati 20 anni dal nostro primo incontro ma era bello come allora, forse ancora di più.
. “Mamma tu cosa gli dicesti”?
“Io rimasi interdetta perché innanzitutto non avevo mai visto occhi del colore del ghiaccio così belli eppure così cattivi, inoltre mi spiazzò la sua sparata”.
“Non fu una sparata”.
“Certo che lo fu, io volevo sotterrarmi”.
“Non sarebbe stata una cattiva idea” mi sorrise maliziosamente…mio marito ha un sorriso illegale.
“Cosa gli rispondesti”?
“Gli chiesi scusa, che pensavo fosse la mia comanda in quanto non mi ero accorta di essermi spostata di posto”.
“E lui?”
“Io la mandai a quel paese e me ne andai”.
“Un vero gentlemen papà”.
“E io gli urlai che non ci si poteva infuriare così tanto per una fottuta tazza di thè e che se non fosse stato un viscido gliene avrei offerta un’altra ma era troppo impegnato a fare lo scazzato per accettare le mie scuse”.
“Mi facesti fare una figuraccia, tutti ci guardavano in quel dannato bar”.
“E poi”?
“E poi successe che io dimenticai l’ombrello al bancone e tua madre, sotto la pioggia, mi rincorse per darmelo” Sorrideva ancora…..dannato Jeremy. “E io, visto che mi sentivo in imbarazzo per l’uscita infelice che avevo fatto poco prima, data la gentilezza che aveva avuto nonostante l’avessi trattata male e considerando che era bellissima le chiesi di andare a prendere un thè insieme visto che nessuno dei due era riuscito a bere il suo”. “Così andaste al bar”?
“Si. Ci sedemmo e parlammo per tutta la mattinata, era come se ci conoscessimo da sempre. Inizialmente nacque un rapporto amichevole…ci trovavamo lì ogni mattina per fare colazione insieme e parlare. Oddio tuo padre parlava e io lo fissavo con la bava alla bocca. Sorseggiavo il thè e mi perdevo nei suoi occhi”.
“Ti perdi ancora nei miei occhi”
“Sono i più belli e i più dolci che abbia mai visto, e sono miei”.
“Hey, Terra chiama mamma e papà”?
“E’ finita qua….così ci siamo conosciuti. Dopo qualche mese tuo padre mi chiese di vederci a cena perché a colazione non poteva e nel giro di un anno diventai la signora Ronin”.
Jeremy mi abbracciò poi, senza farsi vedere da nostra figlia, mi diede una leggera palpata al fondoschiena…le sue occhiate languide non mentono mai. Se c’è una cosa che adoro di mio marito è il suo essere romantico e porco al tempo stesso. “Aspetta un attimo” mia figlia ci colse di sorpresa. “Che c’è?” chiese Jeremy divertito, si stava allentando la cravatta con fare sensuale, era il caso che la bambina uscisse per un paio d’ore.
“Il mio nome”.
“Cos’ha che non va”?
“L’ho sempre odiato perché è brutto”
“ E allora?” chiesi io quasi stizzita, mi aveva sempre dato fastidio che non le piacesse il suo nome.
“E allora io mi chiamo Thea”
“Lo so, te l’ho dato io”.
“Non hai capito”. La sua faccia aveva un’espressione concentrata.
“No infatti, se decissi di esternare cosa ti passa in quel tuo cervello ti saremmo tutti grati” Magari lo fai velocemente, aggiunsi tra me e me, visto che Jeremy si stava sbottonando la camicia ed io ero in iperventilazione. Sembravo un cane che guarda adorante il suo padrone con la pappa.
“Beh adesso ho capito perché mi chiamo Tea”.
“Oh Jess, abbiamo una figlia perspicace”.
“Papà non prendermi in giro”.
“Non lo stavo facendo”.
“Io mi chiamo così per quel dannatissimo tè”?
“Beh” dissi sulla difensiva “ci sembrava carino darti il nome della cosa che ci ha fatto conoscere. La tazza di thè ha fatto iniziare tutto, se è per questo ha propiziato anche la tua nascita”.
“Ok, questa non la voglio proprio sentire. Meglio che vada a casa di Nicole, non voglio vedervi tubare per le prossime cinque ore”.
“E’ tardi Thea, non voglio che salga da Nicole” sono una pessima bugiarda lo so, ma non volevo che mia figlia capisse che avevo intenzione di stuprare il padre.
“Mamma….”
“Vai, salutami Nicole ma tra due ore esatte ti voglio a casa”.
“Grazie pà”. Gli diede un bacio sulla guancia ed uscì.
“Erano anni che non rivivevo il nostro primo incontro” Jeremy mi abbracciò da dietro.
“Sai di cosa mi è venuta voglia”? “Mmmm…posso intuire” disse con voce sensuale mentre mi lasciava piccoli baci sul collo; per non perdere il controllo lo lasciai andare con un buffetto sulla mano. Volevo arrivare a quello ma, stavolta, volevo fosse speciale.
“No Jer, non quello, almeno non ancora”. “Di cosa hai voglia” disse togliendosi la camicia, rimanendo a torso nudo (quell’uomo quando vuole una cosa se la prende a qualunque costo).
“Di una tazza di thè”.




The Writer Corner

Ciao :)
Piccola storia scritta per un vecchio concorso, spero di avere anche un vostro parere. (Se a qualcuno interessasse sono arrivata seconda al contest :P)
il tutto è il frutto della mia laboriosa testolina quindi DO NOT COPY ANYTHING PLS!!!!
Se qualcuno volesse figurarsi i personaggi Thea l'ho immaginata molto simile a Cara Delevigne.
Jess è bella quanto Scarlett Johansson e la figura del signor Ronin appartiene tutta tutta a San Pietra di Carrara Jeremy Renner, che è la figaggine personificata anche se ha 45 anni.
Donc, leggetela e fatemi sapere cosa ne pensate...guadagnate un punticino e mi fate felice :D:D:D:D
LM
 
   
 
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