Film > Pocahontas
Ricorda la storia  |      
Autore: Myuu    04/01/2016    2 recensioni
"Si bloccarono non appena videro la figura di un uomo sul tronco tagliato con i rami del vecchio salice attorno alla schiena coperta da una sporca camicia, ed essendo l’angolazione a tre quarti, entrambi la riconobbero.
Pocahontas non ci poteva credere: quei capelli color del grano a circondare quel viso dai tratti mascolini ma intriganti, quegli occhi color del cielo che sembravano essersi schiariti ancora di più, quel sorriso così bello e luminoso, il naso a punta ed il mento sporgente…John Smith era tornato."
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, John Rolfe, John Smith, Nonna Salice, Pocahontas
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


L’ancora venne calata ed i passeggeri scesero.
In mezzo a tante persone, il ragazzo dai capelli rossi intravide una figura familiare, un sorriso gli si dipinse in volto e si fiondò a salutare l’amico.
“John!”- lo chiamò.
Dall’altro lato ricevette un grosso sorriso ed il ragazzino gli si gettò addosso, facendo ruzzolare entrambi a terra.
“John! Sei tornato!”
“Th-thomas così mi strozzi!”- rise il maggiore.
Thomas aiutò il suo amico a rialzarsi, grattandosi la nuca dall’imbarazzo.
“È che è così bello rivederti dopo tanto tempo…”
“Tranquillo! Se non l’avessi fatto tu l’avrei fatto io…”- rise ancora scompigliandogli i capelli.
“Che hai fatto in questo lungo anno?”- chiese il rosso aiutando il maggiore a scaricare attrezzature varie per poi trasportarle dentro al forte.
“Sono andato in Oriente…”- rispose vago.
“Davvero?!”- chiese il minore affascinato –“E com’è stato?”
“È davvero un posto magnifico…”- rispose con occhi sognanti e Thomas parve perdersi nella fantasia –“Se non fosse per la pena di morte e le rigorose leggi”- spezzò l’incantesimo il giovane avventuriero.
Thomas arricciò le labbra, in segno di disapprovazione.
“Ma come vanno le cose qua?”- chiese subito dopo.
“Mh…al solito”- alzò le spalle il minore.
“E…lei?”
Thomas sapeva che prima o poi quella domanda sarebbe arrivata, gli lanciò uno sguardo un po’ dispiaciuto, prima di abbassalo e cominciare a torturare la stoffa della sudicia camicia.
L’avventuriero sospirò, infilandosi lo storico elmetto in testa e prendendo la tracolla.
Thomas notò la mancanza di cambiamenti nel suo amico: stessi capelli, stessa postura, stessa voce, stesso carattere …persino i vestiti sembravano quelli del primo sbarco nel Nuovo Mondo.
“D-dove stai andando?”
“Perlustrazione”- rispose solamente.
Ma Thomas non ci credette più di tanto e dopo aver guardato il suo amico sparire nella foresta, si diresse verso la nave per finire di scaricare le provviste.
 
Intanto l’avventuriero era finito nei pressi del fiume Quiyukohannok*, sotto quella grossa quercia, dove il vento aveva anni prima sigillato il loro primo incontro.
Si tolse l’elmetto, sorridendo amaro, mentre si inginocchiava sulla riva del fiume per prendere un sorso d’acqua. Qualcosa gli saltò sulla spalla e prima che potesse persino voltare il capo, una folta coda dalle sfumature nerastre gli bloccò la visuale.
“Meeko!”- rise prendendo in braccio il paffuto procione.
Quello parve fregarsene altamente del saluto, e puntò lo sguardo sulla tracolla.
“Hey, dovresti almeno darmi il benvenuto”- borbottò il biondo offeso prima di poggiare l’animaletto a terra ed estrarre qualche galletta dalla borsa.
Subito il grassoccio animaletto gli si gettò addosso, divorando quel delizioso cibo in pochissimo tempo.
“Vedo che sei sempre lo stesso, Meeko”- rise John, per poi stendersi qualche istante su quel tappeto verde, così morbido ed accogliente.
Meeko si arrampicò sul suo viso rilassato, tirandogli i biondi capelli verso la direzione del fiume.
“Meeko, cosa c’è?”- l’esploratore si mise seduto, Meeko continuava ad indicargli il corso d’acqua –“Vuoi…vuoi che vada da quella parte?”
Meeko annuì energicamente, scendendo a terra e precedendolo.
John scosse la testa sorridendo; chissà dove lo voleva portare quel pasticcione.
 
Percorsero il tragitto del fiume sulla costa, finchè non giunsero ad una baia molto familiare, dove una radice spuntava da lunghi e flosci rami coperti di foglie.
John ridacchiò mentre il procione sparì oltre la radice, arrampicandosi sulla corteccia del tronco del vecchio salice e facendo un chiasso infernale.
John salì sulla radice ed i rami immediatamente si spostarono, rivelando il grosso tronco del vecchio salice e un pezzo di un tronco tagliato, proprio davanti.
Dal centro della corteccia si aprì un viso molto famigliare, mentre John si appostò la davanti.
“John Smith!”- Nonna Salice era entusiasta.
“Buongiorno”- sorrise il ragazzo.
“Da quanto tempo! Avvicinati caro…”- arricciò i rami foderati da fogliami attorno alla schiena del giovane, spingendolo più vicino- “Sei diventato più alto…e più bello!”- con una voce che lasciava intendere ogni cosa Nonna Salice si fece trasportare dai pensieri, mentre il ragazzo un poco imbarazzato dava sfogo ad una risata cristallina.
“Se fossi in forma umana ti salterei addosso…”- annunciò ridendo l’albero.
 
 
Stavano tornando dalla loro passeggiata lungo il fiume, Pocahontas aveva insistito nel dare un saluto a Nonna Salice.
Lei e John Rolfe stavano allegramente passeggiando, mano nella mano.
Era da quasi un anno che John Rolfe era entrato nella vita dell’indiana, trasferendosi in mezzo alla natura per stare con lei.
All’inizio non fu facile per il giovane dai capelli color caffè: ci mise un po’ di tempo ad ambientarsi, ma adesso stava in armonia con la natura e le sue meraviglie.
Certo, Pocahontas notò non poca differenza tra i due visipallidi: se il John biondo era un esploratore, sempre pronto a qualsiasi avventura e con vivacità ed istinto di sopravvivenza da vendere, John Rolfe era un tipo più tranquillo, amante delle comodità, poco agile e ad essere sinceri pure un po’ pigro.
Ma ogni tanto riusciva ad averla vinta e a convincerlo a fare una nuotata od una passeggiata, proprio come quel pomeriggio soleggiato.
A piedi nudi entrambi si avvicinarono alla laguna.
Si bloccarono non appena videro la figura di un uomo sul tronco tagliato con i rami del vecchio salice attorno alla schiena coperta da una sporca camicia, ed essendo l’angolazione a tre quarti, entrambi la riconobbero.
Pocahontas non ci poteva credere: quei capelli color del grano a circondare quel viso dai tratti mascolini ma intriganti, quegli occhi color del cielo che sembravano essersi schiariti ancora di più, quel sorriso così bello e luminoso, il naso a punta ed il mento sporgente…John Smith era tornato.
Si sentì la sua risata cristallina, e all’indiana vennero i brividi; non se la ricordava così…così bella.
La mano di John nella sua si irrigidì e Pocahontas si voltò a fissarlo: gli occhi verdi con un riflesso di rabbia, la mascella tesa ed il respiro pesante.
“John…”- gli accarezzò la guancia, in un tentativo di calmarlo.
Ma si accorse solo dopo dell’elevato tono che aveva usato e quegli occhi così belli erano puntati su di lei.
Si sentiva in soggezione, quegli occhi che in passato aveva tanto amato erano di nuovo, dopo tempo, incatenati ai suoi.
Si sentiva strana, il cuore che accelerava di poco i battiti. Abbassò lo sguardo, distogliendolo da quello così intenso di John Smith e lasciando che la corvina chioma le coprisse in gran parte il viso.
“Che ci fai qua?”- fu il moro a parlare, con un tono così duro.
“Son venuto a vedere come ve la spassavate”- rise con tono amaro il biondo –“Sono contento che state tutti così bene”
Pocahontas sentì come una pugnalata allo stomaco.
Gli vennero in mente le parole che aveva detto a Smith prima che lui partisse per tonare a Londra, ferito dal colpo di Ratcliffe.
 
“Non mi lascerai mai…qualunque cosa accada sarò sempre al tuo fianco, per sempre”
 
Deglutì a vuoto, alzando il viso. Se ne pentì subito.
John Smith, il forte ed in gamba John Smith ora sembrava un cucciolo disorientato, lo si poteva vedere nel suo sguardo di aiuto che continuava ad inviarle, e che ad ogni istante che passava aggiungeva un peso sempre più grande sulla coscienza della giovane indiana.
Stava forse provando del…rimpianto?
No, lei amava il suo John Rolfe più della sua stessa vita.
Allora…cos’era quello strano sentimento?
Del semplice dispiacere? O attrazione verso quel fantastico uomo? Il destino gli stava dando un’altra possibilità per cambiare idea?
Si impose di resistere alla tentazione di correre tra le braccia del biondo.
Infondo, gli voleva un gran bene.
A differenza dell’esploratore che la amava ancora.
Non aveva mai smesso di amarla. Ed anche se era stata dura venire rifiutato, aveva rispettato la sua scelta e l’aveva lasciata andare per l’intenso amore che provava per lei.
E inutile dire che aveva sofferto tantissimo.
E vederla a qualche metro da sé, mano nella mano con un altro uomo, per di più con il suo stesso nome, lo distruggeva.
Mandò giù un groppo in gola, fingendo un sorriso.
Avrebbe dato qualunque cosa, anche la sua stessa vita per riuscire ad avere quel corpo così esile ma allenato ed agile tra le sue braccia un’ultima volta, per poter baciare quelle carnose e rosse labbra ancora una volta.
“Arrivederci Signora Salice, è stato un vero piacere rivederla”- salutò il vecchio albero.
Ritornò sulla riva del fiume, a pochi passi dalla coppia di innamorati che fissavano ogni sua mossa.
Lui si inchinò ed accennò un saluto per poi sorpassarli e ripercorrere la strada che l’aveva portato là a ritroso, rimembrandosi delle parole che aveva detto all’indiana quando il suo popolo l’aveva imprigionato. Non potè che rinnovare la promessa, che risvegliò una dolorosa cicatrice nel cuore.
 
“Qualunque cosa mi accada, sarò sempre al tuo fianco.
Per sempre”
 
 
*non so se si scriva così.
 
 
 
Ok, eccoci qua.
Queste settimane è il turno del periodo Disney (per chi non lo sa ho dei veri e propri periodi di “ossessione”) ed ahimè è toccato ad una delle mie due principesse Disney preferite, Pocahontas (l’altra è Mulan).
Rivedendo che la Rai ha trasmesso quasi tutti i cartoni della Disney mi è venuta in mente Pocahontas e…ecco il periodo Disney.
Dopo aver rivisto il cartone dopo anni mi sono imposta di scrivere e pubblicare una fan fiction su di lei ed eccola qua.
Non so in quanti la leggeranno, è piuttosto un cagata e fa veramente schifo.
Ogni modo, visto che gran parte del “fandom” detesta il secondo film (io pure eh!) e lo “ignorano”, ho pensato di fare qualcosa di diverso ed immaginare un possibile incontro dell’indiana e quel figo di Smith (perché ebbene si, io parteggio per Smith penso si sia capito).
I personaggi non mi appartengono, mi dispiace se i caratteri siano stati cambiati ma ho pensato ad un Smith un po’ più deboluccio per via della sua delusione d’amore, ad un buon rapporto di amicizia con Thomas ed una Nonna Salice molto impertinente (diciamo che mi ci ritroverei io xD)
E…questo è tutto.
Spero non vomitiate o non vi venga la diarrea per aver letto…sta roba.
Arrivederci,
Myuu C:
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pocahontas / Vai alla pagina dell'autore: Myuu