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Autore: lightwood4life    04/01/2016    0 recensioni
AU-MONDANI
IN QUESTA STORIA GLI SHADOWHUNTERS SONO MONDANI
Ciao, mi chiamo Alexander Lightwood, per tutti sono Alec però, solo i miei genitori mi chiamano con il nome completo, a volte anche Izzy quando….okay una cosa di me la avrete capita, sono logorroico ed uno sfigato.
Ho quindici anni, i miei sono divorziati ed ho poche certezze nella vita, una delle quali è questa: sono pazzamente innamorato di mio fratello.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DRIIII DRIIII DRIIII

CAPITOLO QUATTRO

Forse è Amore

 

 

Per te io rappresento tutti i peccati che non

hai  avuto il coraggio di commettere.

-O.Wilde, Il ritratto di Dorian Gray

 

 

 

DRIIII    DRIIII  DRIIII

Il rumore insistente della sveglia mi fa destare dal mio sonno. Non che questa notte io abbia dormito chissà quanto, però. Ho passato la notte a girarmi e rigirarmi tra le coperte fredde del mio letto. Ho sognato Magnus, e diciamo che chi mi vede se ne può…accorgere.

Vado in bagno a fare una doccia fredda, molto fredda, cercando di non bagnarmi i capelli, visto che devo andare a scuola. Finita la doccia prendo lo zaino, scendo le scale, e lo metto vicino al tavolo dove devo fare colazione.

Faccio la colazione insieme a Jace e Isabelle, mamma fa colazione al bar sotto il suo ufficio. Isabelle per fortuna ha la discrezione di non fare commenti sul pomeriggio precedente. Non ora, non davanti a Jace. Guardo l’orologio e vedo che siamo in ritardo. Io devo ancora lavare i denti, così dico a Jace e Izzy di cominciare ad andare verso scuola. Loro acconsentono; così vado in bagno, lavo i denti, prendo una felpa rigorosamente nera, lo zaino, e vado a scuola anche io.

Mentre cammino comincio a pensare agli avvenimenti di questa domenica: al fiato caldo di Magnus sul mio collo, al suo corpo perfetto, alla sua risata, che in qualche modo strano mi fa venire una stretta al cuore. Ricordo che una volta ho letto, non ricordo dove, una frase che diceva così:

 

Se amate qualcuno per la sua

bellezza non è amore,ma

desiderio.

 

Se amate qualcuno per la sua

intelligenza non è amore, ma

ammirazione.

 

Se amate qualcuno per la sua

ricchezza non è amore, ma

interesse.

 

Se amate qualcuno e non sapete il perché,

questo è amore.

 

Io non so se amo Magnus, ma so che mi fa provare qualcosa. Qualcosa di indecifrabile, qualcosa che non ho mai provato prima d’ora. Non sono bravo in queste cose.

Mi sono riperso nei miei pensieri, e non mi accorgo che ha cominciato a piovere. Cazzo, penso,oggi non me ne va una bene. Naturalmente non ho l’ombrello, e da qui a scuola ne ho di strada da fare a piedi. Cerco di non bagnarmi provando a passare in ogni angolo coperto, inutilmente. Il vero problema non è solo che non ho l’ombrello, o che ho solo la felpa per coprirmi, visto che siamo a settembre, ma ora ci si mette anche il vento che mi schiaffeggia il viso e mi bagna la faccia.

Chiamatela sfortuna, ma proprio in quel momento passa una macchina, la macchina dove sono Magnus ed il suo amico (bastardo) Ragnor. Naturalmente vedono me e una mega pozzanghera e decidono bene di passarci sopra per farmi uno scherzo. Perfetto, ora quindi sono bagnato come il panno che si usa per lavare per terra. Per un misero secondo ho pensato di piacergli. Amare una persona non significa che quella persona ti debba per forza amare a sua volta, mi ripeto, l’amore non è un debito. Però cavoli se fa male. Per un misero secondo avevo pensato di poter piacere a qualcuno che non sia la mia famiglia, ma evidentemente mi stavo solo illudendo.

 

 

Quando arrivo a scuola Isabelle e Jace mi guardano preoccupati.

-O mio Dio Alec, che cosa ti è successo? Sei fradicio- constata Izzy.

-Pioveva e non avevo l’ombrello- rispondo secco.

-Così ti prenderai una bell’influenza, fratello- Jace  mi guarda con aprensione. Come un fraello potrebbe guardare un fratello.

-Non preoccupatevi. Va tutto bene. Ora andate a lezione- così si allontanano.

Mi avvio verso il mio armadietto per prendere i libri e le scocciature non finiscono mai. Ecco che arriva Magnus, con la sua solita aria da figo, che si avvicina a me.

-Scusa davvero, quella pozzanghera ci è praticamente piombata davanti, insomma, era impossibile da evitare-

-Si, come no- prendo un bel respiro- quello che non capisco è il motivo per cui mi stai sempre intorno. Insomma sono uno sfigato, me ne rendo conto, ma non puoi andare a rompere a qualcun altro, perché ce l’hai con me? Già mi è difficile adattarmi in una qualsiasi scuola-.

-Non è che tu non mi piaccia, o che ti ho preso di mira. Anzi, tu hai qualcosa di particolare che gli altri non hanno. Il punto è che non sei proprio il tipo popolare che è conosciuto in tutta la scuola, e farmi vedere con te potrebbe, ecco, rovinarmi la reputazione-.

Magnus è stato sincero, troppo per i miei gusti, e quelle parole mi hanno ferito come una pugnalata. Come può una persona rovinarti in meno di un secondo?

Così sbatto la porta dell’armadietto e me ne vado velocemente. Gli occhi mi bruciano per le lacrime trattenute. Devo sbattere le palpebre velocemente per mettere a fuoco la realtà, le lacrime mi hanno offuscato la vista. Non posso piangere, non voglio piangere. Non al liceo.

Entro velocemente in classe e mi siedo all’ultimo banco, oggi non ho voglia di seguire la lezione.

 

 

Quando finalmente posso tornare a casa, salgo le scale, poso lo zaino e mi lavo le mani. Poi scendo al piano inferiore e mi reco in cucina, mamma ci saluta e ci mette il pranzo a tavola. Mangiamo, Izzy racconta un po’ come è andata la mattinata scolastica. Io invece me ne sto qui seduto a mangiare in silenzio, pensando alle parole di Magnus.

Finito di mangiare andiamo tutti in camera nostra a fare i compiti. Così se ne va un altro pomeriggio. Naturalmente l’unico che starà studiando seriamente sono io sicuramente, insomma Jace non ne ha bisogno, e Izzy passa la maggior parte del suo tempo al cellulare. Io mantengo la concentrazione finchè non inizia a squillare il mio telefono. Ora non ho voglia di parlare con nessuno. Vedo sul display che c’è scritto MAGNUS. Dopo averci pensato un po’ riattacco. Okay, forse la sto prendendo un po’ troppo seriamente, ma ci sono rimasto male.

 

 

Dopo cena io mi metto il pigiama, mi lavo i denti, e sto per cominciare a leggere un libro nel mio letto quando vedo spuntare una folta chioma di capelli neri da dietro la porta di camera mia: Isabelle.

-Ciao, ti serve qualcosa?- le chiedo gentilmente.

-Volevo chiederti se andava tutto bene. Ti vedo triste?-

-Non preoccuparti per me-

-Dici sempre che non dobbiamo preoccuparci per te, mentre tu per noi ti preoccupi sempre-.

-Poi te lo dirò-

-Okay- la vedo esitare un momento- posso dormire con te?-

-Va bene- così si accuccia accanto a me. E’ così bella quando dorme. Non ha bisogno di fingere di essere qualcun altro. Le poso un bacio sulla guancia e la vedo sorridere; forse non tutto è brutto come penso.

 

 

 

 

 

 

 

Ciaone!

E rieccomi qui! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Mi piace molto vedere che in tanti seguono la mia storia, davvero grazie >-<

Ringrazio tutte quelle persone che guardano, recensiscono, mettono tra i preferiti, che seguono o che ricordano la storia.

Ringrazio anche mia sorella Alessia che ha fatto un video sul suo canale YouTube che potete trovare sul suo canale cercando ‘Alessia Squeglia’. Il video si  intitola ‘Shadowhunters-Malec’ ;

in questo video legge una mia fanfiction. Se vi va potete andare a cercare su YouTube e magari mandare un commento https://www.youtube.com/watch?v=WdyGvAkGhVo

Mi piacerebbe sapere  anche cosa ne pensate del capitolo con una recensione. Grazie di tutto.

SCRITTRICE NASCOSTA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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