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Autore: Mitsuki no Kaze    04/01/2016    3 recensioni
[RinAi - 1° prompt della RinAi Week 2015]
"Il rosso non trattenne un sorriso orgoglioso e divertito al contempo, nel vedere il proprio ragazzo con gli abiti del festival per gli studenti del terzo anno. Era impeccabile nel portamento, cortese mentre accoglieva i clienti con un sorriso e li faceva accomodare all’interno della sala.
Aveva preso una pausa dai suoi allenamenti solo per poterlo vedere in quella veste, che gli stava assolutamente a pennello."
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'RinAi Week 2015'
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New Outfits


Non appena il treno lo lasciò alla stazione più vicina al suo ex liceo, Rin prese un profondo respiro. Il Giappone, Iwatobi e la Samezuka gli erano proprio mancati.

Non era di certo prima volta che andava e tornava dalla sua terra natale all’Australia, ma rientrare in Giappone negli anni delle scuole medie aveva significato tornare a casa, essere accolto e accudito da sua madre, ritrovare la complicità con sua sorella. Tutto era però velato di tristezza.
Durante quei pochi giorni in cui tornava in patria provava ad essere felice, a mostrarsi soddisfatto della sua vita oltreoceano, ma quella nostalgia di casa si era presto evoluta in frustrazione perché aveva sacrificato tutto – amicizia, famiglia, legami – per un sogno che non era stato in grado di realizzare.

Le cose però erano cambiate dopo i due anni di liceo trascorsi in quella scuola. Aveva ritrovato se stesso, l’amore per il nuoto, i suoi amici. Stare in famiglia era divertente e gioioso, non doveva più portare maschere e fingere di star bene. Perché Rin poteva finalmente dire di essere felice.
Per quanto ripartire gli facesse male, era meno doloroso di prima, perché sapeva che non rischiava di perdere l’affetto della sua famiglia e dei suoi amici.

Quando era tornato in Giappone a diciassette anni, si era sentito sconfitto, sentiva di aver deluso tutti. Frequentare una scuola giapponese, seppur rinomata per i suoi club sportivi, equivaleva per lui all’essersi arreso alla sua inettitudine. Non era riuscito nel suo intento di gareggiare a livello mondiale, perciò doveva ritirarsi nella scuola di una piccola isola, quasi nascondendosi.

Dopo quei due anni aveva però capito che quel fallimento era stata la sua più grande vittoria. Ritornare sui proprio passi, rincontrare le persone del suo passato, non avevano fatto altro che rimettere le cose a posto, a ricostruire se stesso.
C’era voluto del tempo, ma lo aveva compreso: quella rinuncia era stata solo la sua seconda possibilità.

Non aveva solo recuperato i rapporti di amicizia che temeva di aver perso, ma ne aveva creati di nuovi. Alcuni ancora più importanti e sorprendenti.
E il motivo del suo ritorno improvvisato era proprio uno di quei nuovi legami nati da poco, ma cresciuto a vista d’occhio e che si era rivelato pressoché fondamentale nella nuova vita di Rin.
 


La vista familiare della costruzione della Samezuka con il suo arco d’ingresso ovale, somigliante alla bocca di uno squalo, gli mise subito allegria. L’atrio era gremito di persone, poteva riconoscere le uniformi di altre scuole superiori della prefettura, ragazzini delle scuole medie accompagnati dai genitori ed ex studenti della Samezuka ormai diplomati.

Il festival scolastico era sempre un evento di grossa portata all’accademia, divertente e colorato per una scuola che doveva mantenere un certo prestigio e una certa serietà. Era sempre un’esperienza meravigliosa vedere i membri di vari club sportivi dietro a bancarelle di cibo da strada, alle prese con fornelli, padelle e spezie.
Rin non si fermò a comprare qualche stuzzichino, procedette spedito verso il “Maid Café from the Hell”, organizzato dal club di nuoto, salutando di tanto in tanto persone che conosceva.

Quando arrivò al locale organizzato dal suo ex club si attardò all’angolo del corridoio, intento ad osservare il Capitano della squadra di nuoto inchinarsi ai clienti, dandogli il benvenuto.
Avvolto in un completo da butler, composto da pantaloni scuri, frac, gilet grigio chiaro e camicia bianca, impreziosita da un cravattino rosso, Aiichirou sembrava essere cresciuto in altezza di almeno un paio di centimetri.

Il rosso non trattenne un sorriso orgoglioso e divertito al contempo, nel vedere il proprio ragazzo con gli abiti del festival per gli studenti del terzo anno. Era impeccabile nel portamento, cortese mentre accoglieva i clienti con un sorriso e li faceva accomodare all’interno della sala.

Aveva preso una pausa dai suoi allenamenti solo per poterlo vedere in quella veste, che gli stava assolutamente a pennello.

Si avvicinò con discrezione assieme ad un gruppetto di quattro ragazze, Aiichirou salutò con un elegante inchino portando un palmo al petto.

- Benvenute signore.-

Le ragazze non si trattennero dal commentare su quanto fosse carino, e Rin non si fece sfuggire come le gote di Ai si tinsero lievemente di rosso, nell’udire i complimenti.

Non appena il gruppetto entrò, lui attirò la sua attenzione.

- Il locale è solo per donne, o possono entrare anche gli uomini?-

- No, signore. Può entrare anche lei, senza problemi.- gli rispose lui raddrizzando la schiena.

Sgranò gli occhi non appena lo riconobbe.

- Rin!- esclamò scomponendosi per un attimo, ma recuperando subito la compostezza. – Cosa ci fai qui, Rin-senpai?- aggiunse a voce bassa e correggendo il modo in cui gli si era rivolto, troppo colloquiale per un edificio scolastico. Aveva preso l’abitudine di chiamarlo per nome, solo perché si scrivevano le e-mail e si sentivano al telefono, ma in un luogo pubblico dove molti li conoscevano, non gli sembrava il caso di usare un tono così… confidenziale.

Quella sua preoccupazione fece sorridere il maggiore che ridacchiò.

- Ti ho fatto una sorpresa! Non volevo perdermi per niente al mondo te in questa tenuta.-

Quell’ultima osservazione lo fece arrossire molto di più dei complimenti delle ragazze ricevuti poco prima.

- V-vuoi entrare?- chiese tentando di ignorare l’imbarazzo.

- Sì, dai. Ne approfitto per salutare gli altri! Tu quando finisci il turno?-

Aiichirou lo accompagnò all’interno della sala.

- Ora chiedo il cambio a Minami, o a Uozumi.-

Rin fu accolto calorosamente da tutti gli ex compagni di squadra, che gli chiesero come procedevano gli allenamenti in Australia e  per quanto tempo si sarebbe fermato in Giappone.

- Starò pochi giorni. Il tempo per salutare gli altri dell’Iwatobi e la mia famiglia.- rispose lui. – Ma la mia priorità è vedere come ve la cavate voi e il vostro nuovo capitano!-

Gli occhi rossi di Rin si puntarono su di Ai, rimasto in piedi al suo fianco. Quasi meccanicamente anche tutti gli altri si voltarono verso di lui e qualcuno non mancò di fare qualche battutina maliziosa sul capitano in carica e il suo predecessore.

Il ragazzo sotto tutti quegli sguardi si trovò a disagio e sbottò:

- Su, tornate a lavoro! Ci sono ancora tanti clienti che devono essere serviti. Abbiamo perso fin troppo tempo!-

Minami diede il cambio ad Aiichirou dopo circa mezz’ora e lui e Rin fecero un giro per la Samezuka per godersi il resto del festival.

- Verrai agli allenamenti?- chiese Ai all’improvviso.

- Sì, perché?- chiese.

Lui alzò le spalle.

- Non so, credo mi sembrerebbe strano averti in piscina, senza che tu sia il Capitano.-

Rin non gli rispose, si limitò a prendergli una mano e stringerla tra le sue.

- Sei un bravissimo capitano, ne sono sicuro.-

Si guardò un attimo in torno, accertandosi che non vi fossero sguardi indiscreti ad osservarli, poi trascinò il ragazzo dietro ad uno degli archi del porticato, spingendolo contro il muro.
Gli cinse i fianchi e poggiò la fronte contro la sua.
- Mi sei mancato, sai?-
Quelle parole fecero sciogliere Aiichirou, che rilassò le spalle e gli cinse il collo con le braccia.
Le loro labbra si toccarono in un contatto morbido, che ben presto divenne un  bacio appassionato.
 
 


L’indomani Rin entrò nella piscina, indossando una tuta scura.

Ai aveva ragione, era strano entrare lì e non fare più parte del club di nuoto. Vide tutta la squadra allineata intorno al bordo ad ascoltare le indicazioni di Aiichirou. Indossava uno dei suoi costumi corti, di colore nero a cui era appuntata la cuffia, la giacca della Samezuka aperta e gli occhialini azzurri intorno al collo. Con il cronometro alla mano, cominciò a chiamare uno ad uno gli altri compagni del team, per prendere il tempo delle loro vasche.
Rin decise di restare ad osservare sedendosi  in disparte in una panchina, per non disturbare.

Sapeva che per lui non era stato facile assumere quel ruolo, che spesso chiedeva aiuto a Mikoshiba e a Sousuke, ma sapeva anche che si era impegnato parecchio e i risultati si vedevano.
Tutti i ragazzi del primo anno sembravano pendere dalle sue labbra e lui non faceva altro che sorridere e dar loro consigli. Prendeva appunti rigorosi e precisi e Rin non dubitò che stava tentando di creare un programma di allenamento adatto a tutti.
Gli aveva fatto bene avere un ruolo importante, aveva fatto leva sul suo senso dei responsabilità, migliorando anche la sua autostima. Tutti avevano fiducia in lui e lui l’aveva acquisita verso se stesso.

Momotarou cominciò a fare buffone in piscina, schiamazzando dato che aveva appena migliorato il proprio record personale e tutti scoppiarono a ridere, per l’eccesso dei suoi festeggiamenti.
Poi fu il turno di Ai ad andare in vasca, cedette il cronometro al ragazzo appena uscito e salì sul blocco di partenza. Indossò la cuffia, sistemò gli occhialini e si mise in posizione. Momo fischiò e lui si tuffò.
L’entrata in acqua era precisa, guadagnò una buona superfice della vasca restando sott’acqua. Quando riemerse, prese un profondo respiro e sollevò le braccia, ma a Rin sembrò strana la posizione che assunsero per compiere la bracciata. Compì un movimento rotatorio che non apparteneva allo stile rama, bensì a quello farfalla.
Il ragazzo rimase a bocca aperta a fissarlo.
Aiichirou stava nuotando a farfalla.
Lo stile non era proprio pulito, era ancora un po’ rozzo e approssimativo, ma ai suoi occhi apparve perfetto.
Non appena compì la virata, Rin si alzò dalla panchina che aveva occupato fino a quel momento e raggiunse il blocco da cui Ai si era tuffato.
Ricevette lui qualche occhiata furba quella volta, ma non se ne curò. Non appena il ragazzo batté le mani sulla parete della vasca, concentrò tutta l’attenzione su di lui.

Aiichirou, prese grosse boccate d’aria e chiese il tempo, mentre toglieva gli occhialini. La prima cosa che vide fu la mano di Rin davanti i lui occhi, tesa per aiutarlo ad uscire dalla vasca.
L’afferrò senza dire una parola, la bocca leggermente schiusa per l’affanno e la sorpresa, e il maggiore lo tirò fuori. Rimasero per un attimo fermi, l’uno davanti all’altro, a guardarsi negli occhi in silenzio finché Momotarou non tossicchiò.
- Capitano, ho segnato il tempo nella scheda.-
Aiichirou si mosse impercettibilmente, avendo recepito il messaggio, ma non riuscendo a rompere il contatto visivo con Rin.
Dovette però farlo, per tornare ai suoi doveri di capitano, strinse gli occhi e si voltò di scatto per forzarsi a compiere quel gesto.
- Grazie, Momo!-
 
 

Era sera. Tutti gli studenti erano nelle proprie stanze e l’accademia sembrava praticamente vuota.

Forse non proprio tutti gli studenti erano nelle proprie stanze a dormire. Qualcuno si aggirava per i corridoio, dirigendosi all’esterno, verso una parte del porticato in cui erano presenti dei distributori automatici.

- Sapevo di trovarti qui.- disse Aiichirou a bassa voce.

Rin, seduto sul muretto che affacciava sull’atrio, si voltò nella sua direzione.

- Ehi.- lo salutò con un sorriso.

Il più piccolo si avvicinò e si sedette al suo fianco, poggiando la testa sulla sua spalla e intrecciando le dita della mano destra con quelle della mancina dell’altro.
- Grazie.- sussurrò.
- Per cosa?- domandò Rin stringendo appena la sua mano.
- Di essere qui, di avermi fatto questa sorpresa.-
Il rosso ridacchiò.
- L’ho fatto con piacere. Mi mancavi.-

Aiichirou si allontanò da lui, solo per sedersi sulle sue gambe e stare più vicini. Rin lo abbracciò attorno ai fianchi e poggiò il mento sulla sua spalla.
- Hai iniziato a nuotare a farfalla per me?-
Ai sussultò tra le sue braccia e strinse le mani del maggiore sul suo bacino.
- Sì.- ammise. – Anche se non sono ancora bravo.-
- Migliorerai.- affermò con sicurezza il ragazzo, mentre gli baciava una guancia.

- Sai… ho iniziato a farlo per sentirti più vicino.- riprese il ragazzo dai capelli argentei mentre si voltava per guardarlo in viso.
- Davvero?- domandò Rin sorpreso.
Il più giovane annuì con il capo arrossendo lievemente.
- Quando nuoto a farfalla immagino che lì in Australia lo stai facendo pure tu e questo mi fa pensare che infondo non siamo poi così distanti. Mi tranquillizza.-
Rin sorrise e alzò una mano per accarezzargli il volto.

- Ero tornato qui per vederti in veste di capitano e di butler al Maid Café, invece ti vedo come un ragazzo innamorato e non sai quanto questo mi renda felice e triste nello stesso momento, perché vorrei essere qui con te e non costringerti a cercare dei surrogati della mia presenza.-
Aiichirou tirò su con il naso, ormai prossimo alle lacrime.
- No Rin, va bene così. Stai inseguendo il tuo sogno e non posso fare a meno di essere felice di questo, di esserne orgoglioso.- Un piccolo sorriso sbocciò sulle sue labbra. – Io farò del mio meglio, per sostenerti a anche se a distanza.-
Rin lo attirò a sé e lo abbracciò stretto.

Quell’aspetto determinato e imbarazzato allo stesso tempo era senza ombra di dubbio quello che gli donava maggiormente.
 

 
Ritorno dopo quasi due mesetti con una RinAi, yeeeH! Innanzitutto tanti auguri al nostro paperotto preferito u.u
Come avevo promesso, sto riciclando i prompt della RinAi Week, quello cha ha ispirato questa fic è ‘New Outfits’.
So già che questo non è uno dei miei migliori lavori, è stata scritta in davvero poco tempo e io stessa non sono soddisfatta… ma ci tenevo a scrivere qualcosa per il compleanno di Aiichirou e spero di non avere fatto troppo schifo :’D
In ogni caso ci rivedremo per il compleanno di Rin (e speriamo in qualcosa di migliore-)!
Un bacione e a presto u.u
~ Mitsuki <3
   
 
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