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Autore: PsychoBlink    04/01/2016    1 recensioni
Autolesionismo mentale o fisico?
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Salve!
Non descrivo il personaggio. Non vi ho neanche scritto come si chiama. Questo perché voglio che siate voi ad immaginarlo, ad immaginare il suo volto mentre scrive ciò. Ad immaginare la stanza, l'ambiente, il tempo. Spero vi piaccia nonostante sia breve,
Buona lettura



Vorrei per un secondo soffermarmi su me stesso.
Vorrei per un secondo guardarmi allo specchio cercando una scusa, una verità o una piccola illusione che confermi almeno un minimo di sanità in me.
Vorrei cercare una ragione, tante ragioni, più di mille per non farmi del male. E quale idiota si farebbe del male? Io di certo. E cosa ne traggo? Più dolore? Se solo sentissi dolore. Se solo sapessi cos'è il dolore. Forse mi faccio del male solo per convincermi automaticamente che sono in grado di provare emozioni. Le mie emozioni sono illusioni? Forse mi illudo già di mio? Oppure sta tutto nella mia testa?
Mi dicono di non crearmi problemi, perché tutto ciò di brutto che affronto me lo creo io, sono io che ho deciso di diventare così e forse.. hanno ragione, probabilmente è uno dei miei malsani tentativi di causarmi del dolore, eppure nonostante i problemi che io stesso mi son creato, questi mi rendono ancora più insensibile, più indifferente, meno umano. 
Ma sono motivato nel cambiare, se non volessi farlo non starei scrivendo questo. Se non volessi farlo a quest'ora la mia mano destra impugnerebbe una lametta semplicemente per far del male al mio braccio sinistro. Ma questo è solo uno dei modi più facili per provocarsi del dolore.
Quello peggiore, sta nella testa.
Tutto fatto incosciamente, perché quello fisico è troppo balordo. Troppo semplice. 
Le mie mani tremano, ho una figura nella mia testa, quella del mio sangue che scorre. E scorre lentamente sul mio polso mentre lo guardo con le mie nerissime iridi dilatate che lascia una scia rossastra lungo la mia pelle bianca.
E tutto ciò mi strappa un sorriso, leggermente tendente a quello di uno psicopatico.
Perché so che quello non è nulla in confronto al panico, alla paranoia e all'ansia. Al respiro che si blocca e agli occhi spalancati seguiti da delle occhiaie appena sotto la palpebra inferiore.
Ma nonostante tutto sono ancora qua, a scrivere.
Anche se ad un certo punto, mi pongo una domanda. Forse la più difficile in tutta la mia insignificante e monotona vita.
Ma riesco e riuscirò ad essere più forte di me stesso?
  
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