When I look at you

Jack lo guardava. Lo guardava sempre, qualunque cosa facesse.
Ogni passo, ogni singolo gesto, ogni parola pronunciata da Ennis era per lui come il magnifico tepore di un raggio di sole, in grado di alleviare il freddo di montagna e di sciogliere qualunque traccia di malinconia.
Lo guardava come se fosse la sua unica ancora di salvezza, o la bellissima e surreale visione di un angelo sceso dal cielo per regalare alla sua vita la gioia di amare, di sentirsi vivo, di avere un viso a cui pensare prima di addormentarsi; un angelo taciturno e spesso testardo, ma che riusciva immancabilmente a dare un senso ad ogni cosa con un semplice sguardo fugace o con uno dei suoi stupendi, seppur rari, sorrisi.
-Che c'è?- chiese stancamente l'oggetto dei suoi pensieri, accorgendosi di essere osservato, mentre, seduto su uno dei due tronchi accanto al fuoco, faceva sfrigolare quei dannati fagioli che per due mesi erano stati la base della loro alimentazione. 
Jack finse improvvisamente di interessarsi ad un sasso lì vicino, scalciandolo via. -Mh, niente-.
Il biondo gli lanciò una breve occhiata stranita. -Se devi dirmi qualcosa, fallo-
-No, avevo semplicemente voglia di guardarti-.
La maggior parte delle volte in cui gli rivolgeva quegli sguardi colmi di dolcezza, Ennis guardava altrove con imbarazzo e indecisione, forse ancora restio ad ammettere che quell'azzurro mare brillasse veramente e soltanto per lui, ma andava bene così: aveva un carattere difficile e indomabile, era per lo più un'anima solitaria che si confondeva con le rocce e gli abeti e a cui bisognava andare vicino con la stessa cautela con cui ci si avvicina ad un cerbiatto, ma questo suo lato, invece di tenere Jack alla larga, era quello che ogni giorno faceva crescere in lui la voglia di conoscerne ogni segreto, ogni dettaglio più intimo.
Ma, nonostante fosse difficile reprimere il desiderio di guardare ancora più a fondo nel suo cuore e nella sua mente, Jack, timoroso di spezzare l'armonia che si stava lentamente creando tra loro,  non si azzardava mai a mai lasciarsi sfuggire dalle labbra quella tenerezza di troppo, non tentava mai di avvicinarsi a lui per stringerlo al suo petto o di fargli domande su ciò che dall'inizio dell'estate percuoteva inesorabilmente i loro giovani cuori: erano giunti ad una sorta di tacito accordo, un patto tra loro due ma, soprattutto, con loro stessi, secondo il quale avrebbero semplicemente lasciato che le cose accadessero da sole.
Ma non quella sera.
Quella sera Jack percepiva qualcosa di nuovo nell'aria e, per qualche ragione, aveva sentito di poter osare un po' di più con quelle parole, anche se sapeva che non avrebbe ottenuto nulla in cambio se non silenzio.
E per adesso gli andava bene così.