Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: piercethemia    04/01/2016    1 recensioni
Lorenzo è un sedicenne che vorrebbe essere diverso, che vorrebbe vedere le cose a fondo. Si rende però conto del fatto che per farlo avrà bisogno di aiuto, e di cambiare alcune parti della sua mentalità. Chi lo aiuterà ad abbandonare il suo modo di pensare è Gloria, una ragazza insicura che vorrebbe essere punk rock, di cui Lorenzo è innamorato. Quando capisce che persona è davvero Gloria, Lorenzo è spaventato, e non sa se vuole seguirla. Conosce la vertigine sul bordo della scelta, se lasciare molto del conosciuto per intraprendere una strada con la ragazza di cui è innamorato, o restare all'interno della sua comfort zone.
"Arriverà il giorno in cui non ti sentirai più in colpa per le cose che non hai potuto evitare, arriverà come un soffio fresco la mattina. Ti schiarirà le idee e passerà fra i contorni del tuo viso, troppo stanco. Arriverà, anche per me, il giorno in cui imparerò ad amarti senza tutta questa sofferenza che mi porto dentro, nascosta negli angoli più bui. Senza il pensiero di non essere mai stata abbastanza per stringerti fra le mie paure"
---
"la magia inizia dove finisce la tua comfort zone"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho conosciuto una persona nata senza sogni. Il mio racconto è dedicato a quelli come lei,che essendo nati senza sogni,iniziarono a crearseli per conto loro. 
Io quando ho conosciuto questa ragazza, la credevo una pazza. E lo era.
Era una pazza,e probabilmente lo sarebbe ancora se fosse qui. Però era una stronza,tutti dicevano che alla fine era una persona apposto,che la gente le voleva bene.
Questo si dice di una persona che muore,e non si sente mai niente di differente. Incredibile come diventiamo tutti delle persone meravigliose tipo i santi quando moriamo.Solo che lei non era morta,solo scappata dove probabilmente nessuno l'avrebbe trovata mai. Comunque, tornando al discorso di prima, noi le davamo della Santa. La prendevamo in giro chiamandola Santa Mais delle cause perse,lei alzava gli occhi,reprimeva l'impulso di mandarci a quel paese e continuava con le sue cose.
Mais, che in realtà si chiamava Gloria, sembrava avere un certo numero di progetti,che dopo un paio di mesi rimpiazzava o eliminava e sostituiva. Due cose rimanevano fisse, l'amore incondizionato per l'arte e il voler sembrare molto più sicura di quanto non fosse in realtà. Ogni tanto si faceva qualche giro di un paio di giorni fuori casa, prendendo un treno e andando da qualche parte a caso.
Lei era diversa, da tutto e tutti, ed era per questo che io ne ero follemente innamorato. Tutto in lei era particolare. Portava bracciali, fino ai gomiti, per ragioni ignote. Qualcuno pensava fosse autolesionista, qualcun altro che lo fosse stata, e qualcun altro ancora che lo facesse perché faceva figo. Si vestiva di nero, sempre, completamente, l'unica eccezione erano i suoi capelli colorati e a volte le camice, che in generale erano vintage e a quadri, che tra l'altro la facevano assomigliare a Kurt Cobain. È stata anche la prima cosa che ho pensato di lei, che somigliasse un pò a Kurt Cobain.
Ed era fantastica. Camminava velocemente,come una persona che non vuole essere notata, e allo stesso tempo tutti si giravano a guardarla, anche perché, oltre a essere strana e inusuale, era sempre uno spettacolo. La testa alta, le cuffie sulle orecchie, e le mani sulle cinghie dello zaino, nero anche quello, con i nomi delle band che le piacevano.

Amava il punk, e le piaceva seguirlo in ogni campo. Non era il tipo di punk che insultava tutto e tutti e proponeva di portare l'anarchia come soluzione a tutto. Semplicemente indossava vestiti molto fuori dal comune, e ascoltava musica punk. Suonava anche la chitarra elettrica, anche se sapeva suonare bene anche la classica e l'acustica. Era vegetariana molto stretta ed era bionda naturale. E probabilmente era ciò che aveva in comune con la maggior parte delle persone.
Aveva la brutta abitudine di portare la giacca di pelle anche a quaranta gradi, e di essere inquietante. Cioè, era molto inquietante, e non faceva assolutamente niente per cercare di non sembrarlo. Odiava tutti, famiglia al primo posto. O meglio, forse non odiava. Forse non soffriva molto nessuno. Forse, chi non odiava,o sopportava,o in generale coloro per cui provava qualcosa di positivo erano le sue band preferite e qualche amico di internet che viveva a qualche paese di distanza. Era una persona molto infelice, nel profondo. Era intelligente, intelligentissima, anche se questa dote la sprecava, soprattutto con il farsi domande troppo complicate per poter avere una risposta, domande a cui non trovava risposte che la soddisfacessero. Si faceva troppe domande, dubbi, erano tanti, e anche se qualcuno pensava che non pensasse affatto, non era così. 
Era piena di idee e desideri impossibili,  e di storie che voleva far avverare. 
Era diversa, non saprei descriverla diversamente. 
Conosceva parecchia gente, ma nessuno di loro conosceva lei. Io ho imparato a conoscerla a tratti. 
E voglio raccontare di lei.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: piercethemia