Ice

 

Corro...corro a perdifiato in mezzo alla neve è così bella e limpida, così bianca e pura che basta un niente perchè si sporchi.

Il sole picchia forte sul mio naso da bambino. Non devo correre, la nonna non vuole e potrei ammalarmi, ma non ascolto nulla la neve mi chiama a sè.

Esco la mattina presto solo per vedere il suo candore sotto le mie scarpe; è così bella la neve di prima mattina, il sole illumina l'intero paesaggio rendendolo magico.

Ma oggi non sono solo,  in gran segreto dal padre e da mia nonna, è venuta con me la mia compagna di giochi, lei...Oscar, una bambina che per tutti deve essere un maschio ma non lo è.

Mi ha pregato...implorato di poter venire con me a guardare la neve. Usciti dal grande palazzo, il suo sguardo s'illumina al solo vedere tutta la neve che ci circonda.

Iniziamo a correre, la neve ci circonda ed i suoi occhi così limpidi e azzurri s'illuminano.
 

- Andrè...Andrè sono così felice, nessuno mai ha fatto qualcosa di così bello per me.
 

La guardo in viso ha solo sei anni, un anno in meno di me, è piccola ma molto vispa; le sue guance rosse come il fuoco, in mezzo a tutto quel bianco, mi fanno notare quanto il suo essere bambina si noti ad occhio nudo, anche se cerca di non far vedere di esserlo.
 

- Vieni Andrè...buttati a terra come faccio io..

- No Oscar, così t'ammalerai e poi la nonna se la prenderà con me!

- Sei il solito rammollito, non succederà nulla e poi dirò che è colpa mia, la nonna non ti dirà nulla.

- E va bene.
 

Mi butto anch'io sulla neve a pancia sù.
 

- E ora che cosa vorresti fare Oscar?...

- L'angelo Andrè...l'angelo, fai così muovi le braccia e le gambe, non è divertente?..chiudi gli occhi e pensa di volare...

- Ok...
 

Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare,  è una bellissima sensazione e mi sembra di prendere il volo.
 

- Siiii... sto volandooooo... e tu Andrè?..

- Anch'io...anch'io...






 

Dopo questa splendida mattinata passata sulla neve torniamo di corsa a Palazzo, trovando ad attenderci davanti la porta, la nonna in ansia per la nostra scomparsa.
 

- Dove siete stati?... Andrè come sempre è colpa tua, dove hai portato a madamigella Oscar?.. lo sai che il padrone non vuole che prende freddo!

- Nonna...io...

- Nonna non te la prendere con lui sono stata io a chiederglielo, volevo vedere la neve, sai è così bella, abbiamo giocato e abbiamo fatto pure l'angelo.

- Oh bambina sei tutta bagnata, così ti verrà il febbrone, e tu ...- girandosi verso di me-...forza dentro e guai a te se combini un'altra delle tue diavolerie.
 

Rientrati a casa, un bagno caldo ci attendeva.
 

- Oh madonna santissima, bambina mia hai la febbre molto alta...devo chiamare il dottore.
 

Effettivamente le sue guance rosse ed il naso che le colava, faceva notare una brutta influenza.
 

- Ecco, hai visto Andrè?... le è venuta la febbre, ora sarai in punizione per una settimana non uscirai dalla tua stanza, è chiaro?...

- Si nonna...
 

Abbasso la testa e mi giro per andare via, di sottofondo sento le lacrime di Oscar mentre che parla con mia nonna.
 

- Nonna, non è colpa sua...non è colpa sua...
 

Metto la camicia da notte e mi corico sul mio piccolo letto accanto al camino, calde lacrime scendono giù dal mio viso, non me ne rendo conto ma piangendo mi addormento.

D'un tratto sento toccare la mia guancia sinistra, apro gli occhi trovando davanti a me un angelo biondo che dà le spalle al fuoco, sarà il sonno ma vedo sfocato.

La sua figura minuta e vestita di bianco, mi accarezza dolcemente il viso, mentre piano s'avvicina baciando la mia guancia, solo una parola riesco ad udire, come un suono leggero.
 

- Perdonami...

 

§


 

Mi addormento, con la tranquillità nel cuore, sarà un angelo o solo un sogno chi lo sa.

Passano gli anni, sdraiati sopra un manto d'erba con le lucciole che volano sopra di noi, guardiamo il cielo, io ed Oscar,  dopo aver finalmente rivelato il nostro amore.

Un dito di lei accarezza dolcemente il mio petto mentre, con la testa appoggiata sulla mia spalla, guardiamo sù.
 

- Andrè..

- Si Oscar, dimmi.

- Ricordi quando abbiamo giocato con la neve e  fatto l'angelo?

- OHHH si se me lo ricordo, per colpa mia ti sei presa una bella febbre ed io sono finito in punizione per una settimana.

- Bè...io sono venuta da te la sera, nella tua stanza.
 

Mi alzo guardandola in viso.
 

- Allora non era un sogno...non era un angelo, eri veramente tu?...

- Si...non era colpa tua ma solo mia, dovevo avere io la punizione e non tu.
 

Mi guarda con gli occhi pieni di lacrime, sono passati tanti anni e ancora ricorda questo episodio del passato.
 

- Io ricordo solo che vedevo un essere biondo e il sonno mi faceva vedere tutto sfocato, una cosa solo mi fu chiara, mi hai detto "perdonami" giusto?

- Si Andrè, mi sentivo tanto in colpa...
 

Mi sdraio abbracciandola forte, mentre la sento piangere.
 

- Oscar...è stato tanto tempo fa, ora siamo insieme è questo che conta non credi?...

- Oh si...

Le mie labbra si uniscono alle sue iniziando ad amarci come e più di prima.



Angolino Orny

Ascoltando la splendida musica di Danny Elfmann, " ICE DANCE" del film "Edward mani di forbice", mi è venuta un'ispirazione e trovandomi davanti al foglio bianco, ho buttato giù due righe, spero siano di vostro gradimento. Un abbraccio a tutti Orny :*https://youtu.be/qmOScCWGKOo