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Autore: Nocturnia    05/01/2016    6 recensioni
"Immagino sia un addio."
Chino il capo, ti stringo a ciò che è rimasto di me.
"Potremmo ancora farcela."
Da qualche parte qualcuno muore; qualcuno cade.
"Se raggiungessimo il nucleo dell'esercito di Darkseid..."

[Terza classificata al contest "Who's gonna watch you die?" indetto da Stareem sul forum di EFP.]
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Selina Kyle aka Catwoman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A shot in the dark
Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.



"Love is watching someone die.

So who’s gonna watch you die?"
- Death Cab For Cutie -




A shot in the dark




Ti ho visto morire troppe volte per poterle volerle dimenticare tutte.
Ti ho visto cadere in un vicolo di polvere e sangue, la tua infanzia frantumarsi, il tuo futuro esplodere.
Ti ho visto diventare ombra e buio; vendetta e giustizia.
Ti ho visto indossare mille maschere, perderle tutte.
Ti ho visto fallire, sopravvivere: trascinarti nel fango di un'esistenza mordace - ingrata.

"Selina."

Ti ho visto, Bruce.

"Sono qui."

Ed è proprio per questo che non posso lasciarti andare.


Il mondo si spacca, la realtà collassa.
Vorrei poterti dire che me ne importa qualcosa.
Vorrei poter essere la donna in cui hai sempre creduto, la femmina coraggiosa e altruista che ti ha accompagnato in tutti questi anni.
Vorrei, Bruce; lo vorrei davvero.

"Catwoman!"

Mi dispiace.


Questa guerra è uguale a tutte le altre.
Non è divina, non è speciale; è solo una guerra.
Ci ha regalato morti e sconfitte e perdite.
Ci ha strappato ogni futuro, ha schiacciato ogni presente.
Ha cancellato il passato, rendendolo un ricordo doloroso - troppo.
Ha sporcato le nostre memorie, ha ucciso amici, alleati - figli.
"È...?"
Hai ancora gli stessi occhi di cui mi sono innamorata, Bruce.


Siamo due sopravvissute, io e Laurel.
Siamo gli avanzi di un mondo che sta per essere divorato; un mondo che non ha più alcun significato.
Ha perso tutto Laurel; figli, amici, Oliver.
Ha perso, eppure ancora combatte.
Ha perso, eppure non rinuncia - non arretra.
Si aggrappa a ciò che è rimasto (nella sua mente) a ciò che avrebbe voluto Oliver; a tutto ciò in cui, un tempo, anch'io credevo.
In cui tu mi avevi convinto a credere.
"I parademoni..."
"Lo so."
Laurel è un profilo sfigurato, incrollabile.
"È finita?"
Il cielo vomita i suoi ultimi alfieri senza speranza.


È iniziata come mille altre missioni; come una delle tante imprese della Justice League.
Clark si aspettava l'ennesimo titolo altisonante sul Daily Planet...

... non Lois smembrata davanti alla Fortezza della Solitudine.
Non una città distrutta; non un proiettile di kryptonite dritto nel cuore.

... Hal un encomio...

... non un intero corpo spaziale annichilito, schiacciato in pochi istanti.

... Barry altri complimenti futili, vuoti.

Non Iris massacrata davanti ai suoi stessi figli.
Quei figli che hai dovuto recuperare pezzo per pezzo, Bruce, confermandone l'identità e affrontando poi Barry - il suo dolore, la sua resa.

Diana era stata l'unica.
Diana aveva annusato il pericolo - il rischio.
Ma non era bastato.

E della principessa delle Amazzoni non era rimasta che polvere e argilla, un'orribile statua senza viso, senza anima.

E tu, Bruce?
Tu, l'eterno detective, l'uomo che combatteva tra gli dèi - come un dio.
Tu, l'avevi visto arrivare questo scempio - questo genocidio annunciato?

"Manda via Helena."
"Dove?"
"Ovunque possa essere al sicuro."
"Questo è il posto più sicuro al mondo, Bruce."
Occhi tristi, colpevoli.
"Non più, Selina; non più."

Questa guerra mi ha tolto tutto, Bruce; non le permetterò di portami via altro.


"Immagino sia un addio."
Chino il capo, ti stringo a ciò che è rimasto di me.
"Potremmo ancora farcela."
Da qualche parte qualcuno muore; qualcuno cade.
"Se raggiungessimo il nucleo dell'esercito di Darkseid..."
"No." e Laurel si volta, cercandomi.
"Questo mondo è perduto, Laurel." alzo lo sguardo, fisso una donna già morta "Noi siamo perduti."
"Lui non l'avrebbe voluto."
"E cosa è rimasto di lui?" mormoro, sfiorandoti gli zigomi "Cosa, Laurel? Un impianto in titanio alla schiena, gambe artificiali, uno scheletro in metallo. Nulla di umano, ancora troppo di mortale perché potesse sopravvivere."
Laurel assottiglia le labbra, si tocca il moncone di un braccio che ha perso lo stesso giorno della morte di Oliver.

E che non ha mai smesso di farle male da allora.

"Forse sono troppo debole per essere un eroe, Laurel. Forse, alla fine, era lui a rendermi migliore."
Le grida aumentano d'intensità, Gotham si accartoccia su stessa - muore, per la prima volta in secoli. (per sempre)
"Selina."
"Laurel."
La cenere accoglierà le nostre ultime parole.


Io ti ho visto, Bruce.
Ho visto il parademone colpirti al fianco, poi all'addome.
Ti ho visto vomitare sangue e bile, scivolare nel fango.
Ho visto mentre ti eviscerava, il bio-metallo delle ossa brillare come una stella morente.
Ti ho visto cercarmi con lo sguardo, chiedermi scusa.
Ti ho visto, Bruce.
E gli ho staccato la testa, Bruce.
L'ho ucciso, Bruce.
Ma era troppo tardi, ormai.
Lo è sempre stato.


"Selina."
"Sono qui."
Sei ancora bello, Bruce.
Sei ancora lo stesso uomo di cui mi sono innamorata; la stessa pelle che ero riuscita a toccare dopo infinite corse sui tetti - lo stesso cuore.  
"Mi dispiace."
"Lo so."
Non ci sarà nessun addio da film, nessuna scena strappalacrime.
Non ci diremo ti amo sull'orlo della fine del mondo, non ci giureremo eterna fedeltà alle spalle del cielo che cade.

Perché non è necessario; non lo è mai stato.

"Helena?"
Sorrido, e cerco la tua bocca.
"Sai che esistono ben più di cinquantadue mondi sui quali vivere? Chissà se anche in uno di quelli Alfred troverà qualcosa da ridire sulle nostre capacità culinarie."
Muori ridendo, Bruce.
Muori con me al tuo fianco, Bruce.
Muori stringendo tra le mani l'unica cosa che conti davvero: la speranza.


La terra trema, il cielo si spegne.
A giudicare dal numero dei parademoni che si dirige da questa parte, Laurel non è riuscita a fermarli.

Piccolo canarino senza più ali.

Ti passo una mano tra i capelli, raccolgo ciò che è rimasto di te contro il mio petto.
Se sono fortunata, sarà una morte rapida; se non lo sono, pazienza: ho vissuto abbastanza a lungo da conoscere il dolore e le sue diramazioni.
Sei già freddo sotto le mie dita, un volto pallido e senza colore.
Fisso i tuoi occhi un'ultima volta - per un ultimo istante.
Sono ancora azzurri, ancora vivi.

Sono ancora tutto ciò in cui ho sempre creduto; tutto ciò che ho amato -  per cui ho deciso di restare, di combattere.

"È tempo di andare, Selina." mormoro, e ti sfioro le palpebre "È tempo di tornare a casa."
Chiudi gli occhi, Bruce; non c'è bisogno che tu lo veda.
Chiudi gli occhi e aspettami; sto arrivando.


Quando un mondo collassa, lo fa in silenzio.
Il rumore appartiene agli uomini, al loro bisogno di sentire - di esserci.
Il rumore è tutto quello che ci ricorda che siamo vivi - che crea una dimensione attorno a noi, uno spazio.
Selina muore in piedi (uno straccio nero e rosso) crolla in ginocchio solo dopo che il suo cuore ha smesso di battere.
Muore come ha sempre vissuto; come Bruce le aveva insegnato.

"Non mi piace essere seguita; se non ti fidi di me..."
"Mi fido."

Muore e basta.
Il silenzio è, alla fine, un pugno di parole che non avevano bisogno d'essere pronunciate per essere vere.



****


"Una bambina."
"Esatto."
"Ed è uscita da un boomdotto."
"Corretto."
"Che poi si è richiuso subito dopo."
"Ancora corretto."
"E che non riusciamo a riaprire."
Barry si esibisce in un sorriso teso, Bruce alza un sopracciglio.
"Sembra che il mondo dal quale proviene sia... come dire: esploso. Scomparso. Morto. Potrebbe essere proprio questo il motivo per il quale non riusciamo a riaprire il passaggio."
Clark fissa la bambina (un fagotto di quattro chili e dagli occhi verdissimi) e sorride, prendendola in braccio.
"Facciamole qualche esame prima di saltare alle conclusioni." suggerisce Diana, indicandola "Dall'odore non è aliena, anzi; mi pare fin troppo umana."
Bruce inclina la testa, valuta le opzioni.
"Mi pare una buona idea." s'intromette Selina, dondolando le gambe oltre la plancia dei comandi "Io dò ragione all'amazzone."
La bambina si volta di scatto, protende le mani nella sua direzione.
"Sembra voglia te." le dice Clark, lasciandosi catturare un dito "Forse le piaci."
Selina sorride, snuda i denti.
"E a chi non piaccio, Uomo d'Acciaio?"
Helena ride e Bruce cerca gli occhi di Selina - curiosità, complicità, comprensione.

Mondi diversi, reazioni sempre uguali.

Certe promesse attraversano il tempo e l'infinito solo per non mutare mai.





"There is love in our bodies and it holds us together
But pulls us apart when we're holding each other
We all want something to hold in the night
We don't care if it hurts or we're holding too tight"
- Florence + The Machine -

   
 
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