Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: The_Dark_Wolf_09    05/01/2016    2 recensioni
Ogni padre ha i propri segreti...
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Night of blood'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non ho mai capito né saputo cosa mio padre nascondesse in quella stanza.
L'enorme porta mi teneva all' oscuro di cosa nascondesse il mio vecchio ormai da anni.
Mio padre Mike ci si chiedeva da quando avevo 8 anni, lo stesso anno in cui morii mia madre.
- Robert è il mio studio, è dove lavoro. Perciò no devi mai entrare...mai!-
Mi disse così la prima volta.
Ero piccolo all'ora, quello che disse mi sembrò sensato.
Ma più passavano gli anni, più mi accorgevo che qualcosa non andava.
Fu che avevo 10,11 anni? Non mi ricordo con l'esattezza.
Ma mi ricordo che mi trovavo in cucina.
Stavo mangiando quando lui uscì dal suo studio e di corsa si avvicino al frigorifero.
Era molto alto, credo che arrivasse hai due metri.
A volte scherzava che se da giovane non si fosse fatto male a una gamba sarebbe diventato un grande giocatore di
basket, prima della morte della mamma intendo.
Si tirò indietro i lunghi capelli grigi che gli erano caduti sulla fronte sudata.
Fu allora che notai una macchia rossa sulla manica della sua camicia bianca.
-Papà sei sporco- dissi.
Si coprì subito la macchia con la mano.
Fu allora che mi voltai, la porta del suo studio non era del tutto chiusa.
Una piccola apertura mi permetteva di intravedere qualcosa di quella stanza.
Non lo feci neanche apposta, semplicemente mi sporsi con curiosità per vedere meglio.
L'enorme mano di mio padre mi colpì, piccolo com'ero fu come se mi investì un tram.
Il pugno mi fece cadere letteralmente dalla sedia e sbattei contro il duro pavimento di legno.
- Cosa credevi di fare!- urlò.
Il naso mi sanguinava e un enorme livido mi comparve sulla fronte e mentre le lacrime cominciarono 
a venir fuori mi voltai per guardarlo.
I suoi occhi traspiravano solo odio in quel momento, fu come se davanti a me non ci fosse mio padre ma solo
un estraneo.
Mio padre da quel giorno mi cominciò a trattare sempre peggio.
-Che cosa ho fatto per meritarmi un figlio del genere...- era solito dire spesso.
Stava chiuso in quella stanza anche per giorni interi saltando il lavoro.
Non ci volle molto perchè lo licenziarono.
A volte usciva di sera per poi rientrare soltanto a tarda sera o la mattina presto, fiondandosi sempre in quella 
maledetta stanza.
Ma quello non era niente in confronto a quello che mi aspettava.
Avevo 18 anni quando la mia vita cambiò.
Erano le tre di notte e stavo nella mia stanza quando mio padre rientrò.
Urlava e a quanto pare non era solo da le voci che sentivo.
La voce acuta di una donna raggiunsero le mie orecchie insieme a puzza di alcol.
Poi un grido.
Un grido che mi raggelò le vene, che mi penetrò nelle ossa.
Mi fiondai fuori dal letto per vedere cosa era successo.
La porta era spalancata e ciò che vi era contenuto mi lasciò sconvolto.
Una cinquantina di teste mozzate di donne erano contenute dentro uno strano liquido in enormi barattoli di vetro.
I loro sguardi erano fissi su di me, i loro occhi vitrei e senza vita sembravano guardarmi come in una muta
richiesta di aiuto.
Al centro della stanza mio padre aveva afferrato quella ragazza per la gola e, tenendo il braccio ben teso davanti
a se , iniziò a sollevarla lentamente da terra.
-Papà?- dissi con voce tremante.
Si voltò verso di me lanciando contro la parete la giovane donna.
Con una agilità che non gli avevo mai riconosciuto mi fu sopra.
-Che cazzo ci fai qui, ti avevo detto di non venire MAI in questa stanza!- 
I suoi occhi erano spenti, simile a quelli di un pesce morto.
-C'ero vicino, C'ERO VICINO!- continuò a urlare.
-Ma non sono un mostro Mike...non sono un mostro- Finì la frase.
Un lungo tagliacarte preso dalla scrivania della stanza lo aveva trapassavo dal retro dalla nuca e gli usciva
 dall'occhio.
La ragazza piangeva e cadde a terra a gattoni.
Il corpo di mio padre si accasciò su di me.
-Non sono un mostro- mi sembrò che dicesse un'ultima volta.
Con una spinta spostai il cadavere di mio padre da sopra di me, ero zuppo del suo sangue.
"Non sono un mostro" continuava a suonarmi nella testa.
Fui sopra la ragazza le afferrai la testa e la sbattetti contro il pavimento.
Lo feci più volte mentre urlavo -Lui non era un mostro!-
La povera ragazza fece resistenza fiche dopo un ultimo colpo non si mosse più.
Era morta...io Mike la avevo uccisa?
Cominciai a sentire una risata, una grassa e malata risata.
Rimasi meravigliato quando capii che a ridere ero proprio io.
Afferrai il seghetto che si trovava sulla scrivania di mio padre, del mio defunto padre.
Stavo ancora ridendo mentre tagliavo la testa a quella donna.

-Ti è piaciuta la mia storia- chiedo con un ghigno.
Gli occhi della ragazza era spenti e continuavano a fissarmi -Cosa c'è mia cara...hai perso la testa?Ops..a quanto
pare si...-
Metto la sua testa in uno dei contenitori di vetro e la adagio accanto alle altre.
Ammiro la mia collezione, tutte le teste sembrano guardarmi, anche quella di mio padre che spicca fra le altre.
Mi avvicino alla sua toccando il vetro mentre la ammiro.
-Non siamo mostri papà-
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: The_Dark_Wolf_09