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Autore: lullublu    05/01/2016    1 recensioni
SPLAT!
Poteva mai esistere un rumore tanto finto?
Eppure, era proprio quello il rumore che aveva prodotto l'uovo, mentre si frantumava sulla testa del povero Aomine.
"Dannato carnevale, ogni volta la stessa storia!".
Aominexkagami
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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carnevale SPLAT!
Poteva mai esistere un rumore tanto finto?
Eppure, era proprio quello il rumore che aveva prodotto l'uovo, mentre si frantumava sulla testa del povero Aomine.
"Dannato carnevale, ogni volta la stessa storia!".
Il ragazzo si tastò i capelli per vedere quanto fosse grave il danno, e dalle risate in sottofondo di Kagami, comprese che doveva avere almeno mezza testa coperta di uovo.
Il moccioso che aveva osato fargli quella burla, doveva già essere lontano, altrimenti gliel'avrebbe fatta pagare.
E ora che poteva fare?
Non poteva certo giocare a basket aspettando che gli crescesse una frittata sui capelli?
"Andiamo da me, così puoi farti uno shampoo" propose Kagami.
E nonostante l'avesse preso in giro, Daiki sentì di volere un gran bene a quel ragazzo, al suo ragazzo.
"Muoviamoci, prima che arrivino altri mocciosi" rispose Aomine in tono nervoso, gli avevano davvero fatto girare i nervi.
Nessuno poteva permettersi di tirare uova ad Aomine Daiki, eppure succedeva quasi ogni anno.
Il grande asso del Too ancora non aveva imparato che in certe giornate era meglio rimanere a casa.
Per fortuna, casa Kagami era vicina e nessun altro attacco li aveva colti, salvo qualche coriandolo vagante del quale Daiki si lamentò comunque, ed il rosso dovette fermarlo dal rincorrere qualche povero bambino innocente la cui unica colpa era non aver previsto la direzione del vento mentre lanciava i suoi innocui coriandoli.
Una volta arrivati, Aomine si recò direttamente nel bagno del rosso, comportandosi come se quella casa fosse di sua proprietà e come al suo solito, lamentandosi.
"Che palle, ma non hai una vasca?".
"No, puoi usare il lavandino".
"Ma è scomodo!" replicò il moro, accigliandosi.
"Accontentati" sbuffò il rosso e lo lasciò da solo in bagno, sperando che non combinasse guai, cosa molto improbabile dato che dopo il basket, era una delle sue specialità, insieme al farlo irritare ed altre simpatiche cosucce.
Aomine cercò di accovacciarsi e mettere la testa sotto al getto dell'acqua, ma si procurò solo qualche bernoccolo.
"BAKAGAMI! Vieni ad aiutarmi!".
"Cosa vuoi adesso?" gli chiese Taiga rientrando in bagno.
Notò con occhio critico che in qualche modo era riuscito a far cadere la bottiglia di shampoo a terra, per fortuna ancora chiusa.
La raccolse e la rimise al proprio posto senza alcun commento.
"Aiutami!" ripetè l'altro.
Così Taiga, seppur malvolentieri, gli fece lo shampoo.
Aomine trovò le sue dita poco delicate, sembrava che lo facesse di proposito a grattargli la testa con tanta forza e si dovette coprire gli occhi per evitare il sapone.
Sentì che l'altro gli lasciava cadere dell'acqua calda nella maglia ed un brivido lo percorse quando se la sentì scorrere lungo la schiena.
Non disse niente, l'avrebbe sistemato dopo.
Kagami finì di sciacquargli la nuca "Ecco, ho fatto" lo avvertì.
Il moro allora afferrò la bottiglia di sapone e se ne versò un po' sulla mano per poi girarsi e strofinare la mano insaponata sulla faccia di Taiga, il quale prese a sputacchiare sapone e insulti.
Aomine si chiese che sapore avessero le sue labbra insaponate e per soddisfare questa curiosità, lo baciò.
Si staccò dopo poco, faceva alquanto schifo il sapone.
Prima che potesse dir niente, lo trascinò verso la doccia e lo mise a sedere, aprendo poi l'acqua.
Si baciarono mentre l'acqua scorreva loro addosso, ancora vestiti, ma dato che gli era difficile respirare col getto che gli scorreva in testa, Taiga chiuse l'acqua.
Pensò di mostrarsi indignato, ma quella situazione si stava rivelando maledettamente interessante,
Indugiò a lungo con le mani sotto la maglia fradicia di Aomine, carezzando i muscoli ben definiti, indagando su quella pelle che ormai conosceva bene quanto la propria.
Il moro lo lasciò fare sentendo i capezzoli inturgidirsi al passaggio delle mani dell'altro, sentendo il proprio respiro così vicino a quello dell'altro e gli occhi puntati nei suoi, a scrutarsi con voglia e serietà.
Poi, la sua natura predominante gli disse di fermarlo e lui gli bloccò le mani.
Lo costrinse a stendersi, la schiena sulle piastrelle della doccia, i piedi sul pavimento e le gambe semidivaricate, pronte a stringergli i fianchi.
Si levarono i vestiti bagnati aiutandosi a vicenda ed i loro corpi si mossero frenetici in una lotta passionale.
Le mani di Aomine bastavano a togliere il respiro a Taiga, farlo ansimare e gemere.
Si protese verso di lui abbracciandogli il corpo con le gambe ed Aomine lo penetrò.
I movimenti erano veloci, ed il bagno fu riempito dai loro gemiti e nomi sussurrati con voci ansimanti, colme di piacere.
E come spesso capitava alla fine di un amplesso, le unghie di Taiga graffiarono la schiena di Aomine.
Daiki lo lasciò, il corpo avvolto in una patina di acqua e sudore ed appena riprese fiato, propose all'altro di fare una veloce doccia insieme.
Lo strinse teneramente mentre l'acqua scorreva lavando i loro corpi.
Si sentiva sempre un po' sciocco nel lasciarsi andare a certi gesti, ma Taiga accettò senza farglielo pesare e questo, per chi conosceva il rosso, era come una parola d'amore.
Daiki ancora non riusciva a decifrare ogni suo gesto, ma si era ripromesso di imparare a conoscerlo.
Di restargli accanto senza tradirlo, perchè per quella vita, Kagami gli bastava.
  
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