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Autore: Occhi di nebbia    05/01/2016    5 recensioni
Pioveva. La pioggia picchiettava rabbiosa sulle foglie rosse del castagno che svettava nel giardino. Erano quasi venti minuti che Emanuel guardava fuori dalla finestra, lo sguardo fisso sulla strada. Gretel, la sua piccola, non era ancora tornata da scuola.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Una manciata di felicità'
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Una manciata di felicità


Pioveva. La pioggia picchiettava rabbiosa sulle foglie rosse del castagno che svettava nel giardino.
Erano quasi venti minuti che Emanuel guardava fuori dalla finestra, lo sguardo fisso sulla strada.
Gretel, la sua piccola, non era ancora tornata da scuola.
Forse non aveva neppure ancora finito le lezioni, l’uomo non lo sapeva.
Era sempre la moglie che si occupava di andarle incontro lungo la strada prima acciottolata e poi asfaltata che portava dal loro piccolo podere alla scuola elementare del paese. Lui lavorava in città e rincasava sempre tardi sulla sua auto aziendale grigia che, da quando era stato licenziato, vantava un nuovo proprietario.
A volte riusciva a dare un piccolo bacio sussurrato alla sua bambina prima che andasse a dormire, altre volte neppure la vedeva. Non usciva di casa dal funerale di Marta, tre settimane prima, e neppure aveva voglia di farlo. Era Gretel, dall’alto dei suoi nove anni, ad occuparsi di tutto.
Pioveva ma Emanuel prese il coraggio a due mani e aprì la porta di casa.
Non aveva un ombrello e non sapeva dove cercarlo. Si tirò sulla testa il cappuccio giallo della mantella per salvare il salvabile e si incamminò lungo la stradina sterrata. La pioggia sulle prime gli diede fastidio, portava gli occhiali e non aveva mai sopportato di doverli pulire ogni volta.
Se li tolse con un gesto stizzito e li ripose in tasca.
Camminava a passo tranquillo e a poco a poco iniziò a trovarsi a suo agio, come se la pioggia lavasse via un poco della sua apatia. Era difficile vivere se la persona che amavi di più al mondo aveva deciso di andarsene senza preavviso. Soprattutto perché lui non era affatto preparato, se mai ci si potesse preparare ad una cosa del genere.
Erano stati anni così felici che probabilmente avevano esaurito la loro scorta di felicità troppo in fretta senza badare a risparmiare. Di sicuro ora doveva essere parsimonioso.
Ora che la fine era arrivata, avrebbe dovuto conservare quella manciata di felicità che gli rimaneva nel cassetto per la sua bimba.
Chissà se, senza occhiali, avrebbe scorso Gretel che trotterellava tutta imbronciata e fradicia verso casa. Chissà.
 
 
 
   
 
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