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Autore: Aeriin    05/01/2016    2 recensioni
Quando la notte cala su Asgard la dorata Cittadella degli Dei smette di brillare per diventare buia e indistinguibile dagli altri Mondi. Le differenze scompaiono, perfino quelle tra i due principi, e per una volta è Thor a cercare conforto nel fratello...
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubi e Promesse.
Il gioco del Destino.
 
 
 
 
Thor aprì con cautela la porta, entrando velocemente per evitare che il bagliore delle torce del corridoio colpisse il volto di suo fratello.
Loki dormiva al centro esatto del letto, rannicchiato su se stesso quasi come a voler occupare il minor spazio possibile. I capelli neri erano sparsi sul cuscino e gli coprivano in parte anche il volto, muovendosi all'unisono con il suo respiro.
Le finestre erano aperte e la luna illuminava il corpo del principe cadetto dalla vita in su, dandogli un pallore quasi magico che però era in qualche modo tranquillizzante.
Rimase a guardarlo a lungo, fino a quando il battito del suo cuore non tornò regolare e l’inquietudine lo abbandonò.
Stava quasi per andarsene quando Loki si mosse, facendo frusciare le lenzuola. Si immobilizzò.
Suo fratello sospirò nel sonno, poco più di un sussurro, ma a lui sembrò un urlo. Lasciò la presa sulla maniglia, tornando a guardarlo: non si era mosso, né aveva aperto gli occhi.
Gli si avvicinò abbastanza da inginocchiarglisi accanto e dovette trattenersi dall’accarezzargli il viso.
“Fratello… posso dormire con te?”
Era sicuro che Loki fosse sveglio e se conosceva un poco suo fratello quel sospiro era stato tutt’altro che casuale. 
Gli occhi verde smeraldo di lui lo investirono di colpo, lucidi e astuti come sempre, ma privi del velo di scherno e menzogna che normalmente li copriva. 
Non disse nulla, semplicemente si spostò per fargli posto, nonostante il letto fosse sufficientemente grande da ospitare comodamente almeno quattro persone.
Thor si infilò sotto le coperte, stendendosi al fianco del fratello e stringendolo in un abbraccio che serviva a sentirlo vicino, concreto tra le braccia.
“Che cos’è successo?” mormorò Loki a occhi chiusi, lasciandosi stringere.
 
 
“Mi hai abbandonato! Perché?!”
Vorrebbe urlare, ma non ha voce.
Lui alza il volto rigato di lacrime e cenere, mostrando il petto squarciato.
"Mi hai ucciso… è colpa tua!!” grida con rabbia e dolore prima di crollare immobile a terra, un rivolo di sangue lungo le labbra.
Morto.
 

 

“Nulla, solo un incubo.”
“Soltanto quello?” 
Loki è il maestro degli inganni, e non lo si può ingannare*. 
Thor sperò solo di non sentire altre domande.
“Sì, solo un sogno.” gli ripeté accarezzandogli la schiena come sapeva che avrebbe apprezzato.
Un mugolio soddisfatto lo ricompensò del gesto, strappandogli un sorriso sollevato. 
“Loki?”
“Mh?” 
Gli accarezzò la nuca prima di stringerla per alzargli il volto e guardarlo negli occhi, prontamente aperti dal proprietario in reazione a quel gesto. Due gemme che lo guardavano confusi.
“Io sarò sempre al tuo fianco, lo sai vero? Non ti lascerò mai. Hai capito? Saremo sempre insieme.”
Lui per un momento abbassò lo sguardo.
 
 
Guarda la terra, dove il suo sangue ha creato pozze di fango mescolandosi alla polvere, e sorride mestamente mentre si estrae dal petto il pugnale che lo ha ferito e lo lascia cadere con un tintinnio che ferisce le orecchie di Thor come nulla ha mai fatto prima.
Esala la risata stanca e tetra di chi sa cosa gli aspetta con il sorriso dei folli sulle labbra.

 

 
“Per sempre.” gli ripeté ancora.
Loki tornò a guardarlo e nei suoi occhi vide la gioia per una simile rivelazione farli brillare al chiaro di luna.
Suo fratello non disse nulla, annuì soltanto, e Thor seppe che un patto era stato sigillato. Era una promessa.
Chiuse gli occhi all’unisono con l’altro e in fretta sentì il suo respiro regolarizzarsi in un sonno tranquillo.
Sorrise e si abbandonò alla sensazione di pace che provava grazie alla vicinanza di Loki.
La mattina dopo il sole li colse ancora abbracciati, insieme al sorriso materno di Frigga che li richiamava ai doveri dei principi di Asgard.
 
 
 
 







 
 
*So che tecnicamente è stato ingannato eccome, ma considerando che era solo un neonato quando accadde non lo ritengo valido per il conteggio. Fine della discussione (chi sa ha capito). 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 
Leggendo sul sito si trovano quasi solo storie di Loki in lacrime che raggiunge Thor nel cuore della notte per farsi consolare da incubi sul suo passato. Ne ho voluta fare una in cui è il “perfetto Dio del Tuono” a cercare conforto dal fratellino.
I ruoli ogni tanto si invertono, perché Thor non è invincibile tanto quanto Loki non è fragile.
 
 
 
   
 
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