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Autore: TheSwagMastah    05/01/2016    2 recensioni
Raccolta di piccole OS, contenenti favole classiche rivisitate da Swagmasta e Claci in chiave Comico-Demenziale, con i nostri cari Bts come protagonisti!
ATTENZIONE, ALTISSIMO CONTENUTO DI DEMENZA.
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rapmononzolo.



 
Era l’epoca dei maghi, delle fate, degli orchi e dei cavalieri aitanti, biondi, alti, dalla lunga chioma fluente che ondeggiava al vento.
 
Temerari, senza macchia né paura, cavalcavano i loro possenti destrieri dai poteri incredibili, quali volare, o avere una forza strepitosa.
 
Ma come per ogni cosa esistevano le eccezioni - e non erano riguardanti certi mostri di nome Shrek o Ciuchino.
 
Quest’eccezione, di nome Jimin, aveva un corpo minuto ma allenato, dei capelli neri -non esattamente fluenti-, e l’altezza di una formica bebé.
 
Nessuno sapeva come fosse diventato cavaliere, e forse nessuno nemmeno se l’era mai chiesto, insomma, in una favola qualunque cosa può succedere, basti pensare ad una principessa che si trasforma in orchessa e ad un pesce che magicamente ottiene le gambe.
 
Anch’egli però, possedeva un destriero.
 
Che come di logica, non era nè possente né maestoso, più cavallo pazzo.
 
Era simile a un ronzino dall’apertura della bocca spropositata, chiamato Hoseok, con il dono della parola.
 
E Hoseok non si limitava solo a parlare, blaterava in continuazione sparando battute orribili a raffica, alle quali seguiva una risata acuta e cavallina - non direte mai.
 
Le povere orecchie del cavaliere avevano ormai sviluppato la capacità di ignorare totalmente i rumori molesti, ecco perché camminava per il boschetto assorto, seguito dal suo cavallo che blaterava qualcosa sul fatto che 1+1 desse come risultato una finestra, e non un pesce, una emme, o due, no: una finestra che si apre e si chiude.
 
Quello sbruffone di Jungkook lo aveva preso in giro come al solito, dicendogli che non sarebbe mai stato un cavaliere valoroso come tutti gli altri per via della sua scarsa altezza.
 
Il giovane cavaliere Jungkook infatti, non solo era il più valoroso in circolazione, ma anche il più popolare.
 
Le giovani donzelle facevano a gara per mettersi in pericolo e farsi salvare da lui, anche perché chi non vorrebbe essere salvato da un drago che sputa fuoco e allo stessi tempo cuce un maglione per sua nonna, in attesa che questo fantomatico "Kook" arrivi?
 
E quel brutto vanitoso prendeva ciò come una scocciatura, ripetendo ogni volta a Jimin che con quel suo carattere da cacasotto non avrebbe salvato nemmeno un gattino bloccato su un albero (o un mignolo da un cassettone, sono punti di vista).
 
E forse non aveva tutti i torti.
 
 Jimin aveva paura delle libellule, dei fiocchi di neve, degli unicorni, dei cereali integrali e della sua stessa ombra.
 
E il suo cavallo demente non era sicuramente un buon supporto - ma come si suol dire, tale cavaliere tale cavallo!
 
Doveva dimostrare a tutti di cosa era capace, così una notte aveva deciso, doveva svolgere un’impresa!
 
Avrebbe potuto scalare la montagna più alta del regno, catturare delle sirene, combattere i draghi…oppure…qualcosa di facile, come salvare una donzella in pericolo.
 
 Magari non veramente in pericolo eh, una donzelletta che ha problemi intestinali e chiama aiuto, o una che non riesce a trovare la sua rivista principesca da nessuna parte: insomma cose da poco.
 
Il suo sorriso si tramutò in un ghigno. “Sì, una donzella in pericolo!” esclamò facendo sobbalzare il cavallo.
 
“Donzella? Quale donzella?”
 
“Andrò a salvare una donzella, sarà questa la mia impresa!” spiegò saltellando, con tono vagamente eccitato.
 
 “Perché dovresti trovare una donzella a caso nel bosco?”. Lo punzecchiò l’equino, facendo roteare la coda.
 
Jimin sbuffò annoiato. “Sarai un cavallo ma hai il cervello di una papera autistica, Hoseok. Siamo in una favola, è ovvio che quando io ho voglia di salvare una donzella vado in un bosco a caso e la trovo! Avviene tutto per magia!"
 
Hoseok agitò la coda infastidito. “Ah, già, che scocciatura. Tra fantocci che prendono vita e topi che fabbricano i vestiti non so dove andremo a finire”.
 
Ad un tratto il cavallo mosse le orecchie di scatto. “Sento un rumore. È…è una voce, proviene da sinistra”.
 
Jimin lo guardò storto “Non sono le tue vocine interiori come al solito vero?”
 
“Nah, credo di no, quelle di solito mi spingono ad andare a caccia di vongole!”
 
“Allora deve essere la mia donzella! Corriamo! Anzi, galoppa!"
 
I due avventurieri, scostando rami e piante varie, saltando ruscelli con un solo balzo, e perché no, inciampando in radici random riuscirono ad arrivare di fronte a un’altissima torre, ricoperta interamente di rovi rampicanti.
 
Jimin strizzò gli occhi quando vide una figura leggiadra sporgersi dal balcone e iniziare a cantare con voce soav-…anzi, no.
 
Non stava cantando.
 
La principessa stava rappando.
 
Cazzo se rappava.
 
Rappava alla velocità della luce.
 
Rappava anche meglio di Magichem, il grande rapper, o di Fantazelo, il grande beatboxer.
 
Il povero cavaliere sbattè una mano contro la sua fronte, frustrato.
Non era già troppo un cavallo parlante, anche la principessa doveva essere rompipalle?
 
Sbuffò sedendosi per terra, incrociando le braccia, avvilito come un bambino senza caramelle o un principe senza principessa decente.
 
Subito seguito da Hoseok, che per incitarlo iniziò a dargli dei piccoli colpetti con il muso.
 
“Suvvia, Jimin, non stare lì impalato, salva quella dama!”
 
 “Ma scherzi? Così dovrei sopportare pure lei? Ma la senti? È un incrocio tra un Piggy Winxalea e una macchina del moto perpetuo”. Piagnucolò il moro strappando un po’ d’erba con i pugni.
 
Il cavallo sbuffò appena, poi sorrise, mostrando denti cavallini grandi quanto baobab.
 
Iniziò a produrre strani rumori, tanto che Jimin si girò confuso verso di lui, assottigliando gli occhi già fin troppo sottili.
 
“Si può sapere che diavolo fai?”
 
“Beatbox! Sto attirando l’attenzione della principessa facendole una base!”
 
“Ma siamo nel medioevo, non esisteva la beatbox!”
 
Hoseok sollevò gli occhi al cielo, sbattendo la coda infastidito.
 
“Se è per quello non era stato inventato nemmeno il rap, eppure quella principessa ci dà dentro”.
 
Il baldo cavaliere decise di ignorare le strane decisioni dell’autrice, quando una voce lontana lo richiamò, attirando la sua attenzione.
 
“Il tuo cavallo ha ritmo, cavaliere!”
 
Alzò lo sguardo di fretta e furia, intercettando quello della principessa, che gli sorrideva radiosa dal balcone dell’altissima torre.
 
Jimin sorrise di risposta, non avrebbe mai pensato che l’idea idiota del suo cavallo ancora più idiota avrebbe funzionato.
 
Il cavallo tossicchiò appena, ricordandogli con un colpetto di zoccolo che era ora di agire.
 
“Cosa devo fare?” gli sussurrò confuso.
 
Hoseok sbuffò, impennando nervosamente. “Quanto sei scemo Jimin, mi chiedo ancora perché non ti abbiano fatto giullare di corte. È una torre altissima, ci sono rovi ovunque, non c’è nessuna porta, ragiona un po’ diamine! Siamo nella favola di Raperonzolo! Dove hai trovato il diploma da cavaliere? In un pacchetto regalo "diventa anche tu magico specialista"?”
 
Il cavaliere si grattò la testa confuso, in effetti in quel compito aveva preso un 4 e mezzo, e pure di culo.
 
Gli si illuminò il viso quando finalmente, ricordò la giusta formula.
 
“Raperonzolo, cala i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli!” pronunciò tendendo leggermente una mano verso il cielo.
 
L’espressione della principessa diventò decisamente disgustata e contrariata.
 
“Prima di tutto” urlò dall’alto della torre “Io mi chiamo Rapmononzolo. Capito? Non è  R-A-P-E-R-O  è  R-A-P-M-O-N.  Seconda cosa, non ho venti metri di capelli, come puoi chiaramente vedere”.
 
Jimin sbuffò e guardò torvo il suo destriero. Giurò mentalmente che l’avrebbe fatto marcare con la scritta “Stupido” su una chiappa non appena tornato a castello, e poi si rivolse con tono scocciato alla principessa.
 
“Io devo salvarti, non fare troppo la difficile. Che ne so, metti le extension!” protestò il povero cavaliere, esasperato.
 
“Non sono state inventate nemmeno quelle nel medioevo” rispose nuovamente la principessa. “E in qualunque caso, vedendo che non sei proprio un fuscello, anche se avessi capelli lunghi da arrivare fino a te, con il tuo peso mi spezzeresti il collo o addirittura staccheresti la testa prima di arrivare in cima” continuò con tono da sapientina, appoggiandosi al balcone con i gomiti, e un’aria annoiata. “Insomma, le leggi della fisica non ti dicono nulla?”.
 
 
Jimin strinse i pugni, irritato. “Allora lancia qualcosa, una corda, non so”.
 
“Oh mio dio, menomale che ci sei tu!” snocciolò Rapmononzolo sarcastica. “Secondo te se avessi avuto una corda non l’avrei usata da un pezzo?”.
 
“Sei la principessa più scorbutica di tutto il regno, e non sei nemmeno così bella!” le urlò per ripicca facendole una pernacchia.
 
“E a te spariscono gli occhi quando sorridi, ma non te lo faccio pesare!  Senti, cerca pure un’altra donzella, io aspetto quel cavaliere carino, quel Jungkook del quale in tanti mi hanno parlato. Dicono che abbia un fisico niente male” concluse sospirando sognante.
 
Il moro guardò il suo cavallo, indeciso sul da farsi.
 
Sospirò deluso, prima di ributtarsi seduto sull’erba, a gambe incrociate.
 
Tirò fuori un libretto stropicciato dall’armatura, per poi aprirlo e iniziare a sfogliare lentamente le pagine.
 
“Hey, fai leggere pure a me!” protestò l’equino, grattando leggermente il suolo con uno zoccolo.
 
“Hoseok, sei un cavallo, non sai leggere!” esclamò il cavaliere esasperato.
 
“Mi sento escluso!” nitrì piagnucolando “Leggimi cosa dovremmo fare ora”.
 
L’altro si morse il labbro. “Qui c’è scritto che se non si può concludere con il classico ‘e vissero sempre felici e contenti’ dovremmo cavalcare verso il tramonto alla ricerca di una nuova avventura”.
 
Il cavallo storse il muso. “Dovresti cavalcarmi con i tuoi 700 chili? Scherzi? Perché piuttosto non ci prendiamo un kebab?”
 
Jimin sbadigliò e alzò le spalle “Non mi sembra una cattiva idea” snocciolò rassegnato, ma in fondo felice della decisione finale.
 
 
Mezz’ora dopo, i due baldi eroi camminavano con sicurezza verso una nuova fantastica avventura, un po’ meno delusi, e con il loro kebab doppio con cipolle tra le mani (o zampe).

 
 
 
                                                                                              THE END.



 
 
 
 
 
 
*Angolino di Masta*
 
 
SALVE SALVINO! So che è da pessima persona tornare così, con una OS demenziale, soprattutto dopo aver lasciato ehm…..Skool Luv. *si sotterra*.
 
ma insomma, cercando nei meandri del mio pc, ho ritrovato questa, e ho deciso di concluderla, dato che era un progetto stravecchio del quale mi ero dimenticata.
 
Questa storia è stata scritta a quattro mani con *Rullo di Tamburi*
CLACIIIIIIIIIIII perciò se fa ridere è tutto merito suo, sappiatelo.
 
Spero non siate troppo traumatizzate da questo concentrato di random e demenza, perché io ho ADORATO scriverlo, e ogni volta che leggo le battute scritte da Claci inizio a ridere da sola.
 
Suvvia, in questo fandom mancavano FF random e dementi! Giusto? Eh???? No vero. . . ok.

Spero comunque di ricevere qualche parere, positivo o negativo che sia, ci terrei a sapere cosa ne pensate^^
 
Detto questo mi dileguo, alla prossima. <3
  
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