Tutte le ficcine sulla capretta erano in realtà nate da questa X°D (perché se non angsteggio non sono felice ... ? Shhhh). Quindi ... beh forse si conclude il ciclo (????) dell'ariete, ma non crediate di esservi liberati dei baby gold U_U
GOLD: non hai capito, siamo NOI che volevamo liberarci di TE!
JINNY: scusate, sono raffreddata, sento male U_U
Prendete i fazzoletti (anche se sappiamo com'è andata da mo)



Mu spalancò gli occhi nel buio di quella notte. Erano giorni che si sentiva inquieto. Sapeva che il desino si sarebbe compiuto di li a poco tempo, ma lo stesso non era pronto. 
Shion aveva intuito fin troppo bene il suo intento di vendicarlo, ed una settimana prima gli aveva ingiunto di andare in Jamir e rimanervi fino ad ordine contrario. Mu aveva protestato vivamente. Aveva dodici anni, era un Gold Saint da cinque anni ormai, era un uomo, e se il suo Maestro voleva lasciarsi ammazzare, che facesse pure, ma lui lo avrebbe vendicato, o sarebbe morto nell'intento. Lo schiaffo che si era guadagnato dicendolo gli aveva fatto salire le lacrime agli occhi. Shion allora aveva sospirato, posandogli una mano tra i capelli. 
<< Non posso chiederti di farlo. E so che lo rimpiangeresti per tutta la vita. Sei un Saint di Atena, ma il tuo cuore non è di pietra. La Cloth protegge il tuo corpo, ma non può nulla contro i sentimenti ...>>
Mu era arrossito a quelle parole, ed aveva abbassato il volto, con il cuore in subbuglio. Avrebbe voluto, come quand'era piccolo, gettarsi tra le braccia del suo Maestro e piangere tutte le sue lacrime, invece si limitò ad annuire tenendo il viso basso, mentre Shion gli ordinava di partire. 
Il loro ultimo saluto fu quasi freddo. Formale, senza un minimo di contatto. Mu era uscito dal perimetro del Santuario, teletrasportandosi in Jamir immediatamente. Ed ora era li, con il cuore che batteva all'impazzata ed il respiro affannato, le mani premute sulla bocca per non gridare, mentre l'addio di Shion gli echeggiava chiaro nella mente e nel cuore. Dovette rannicchiarsi nel proprio giaciglio e premere il viso nel guanciale, ma qualcuno lo scosse leggermente. Mu si girò, riconoscendo quel tocco, e scattò a sedere nel giaciglio, allungando le mani verso quelle del suo Maestro, passandogli attraverso
<< Scusa, non sono molto consistente …>> ridacchiò Shion. Mu sorrise suo malgrado
<< Questa notte succederanno altre cose. Tutto si avvierà, e vorrei che per un po’ ne rimanessi fuori. Puoi farlo? >>
<< Non lo so …>> mormorò Mu, per poi mordersi forte le labbra. Non voleva crollare … Shion sospirò
<< Sei ancora troppo giovane per poter affrontare tutto quanto. Sfogati. Prenditi il tuo tempo per crescere, e non intendo come guerriero. Come guerriero sei già cresciuto abbastanza. Ora devi crescere come uomo, Mu. Conosci il segreto per forgiare e riparare le armature sacre. Dovrai imparare a forgiare anche te stesso. E riparare il tuo cuore.>>
Mu si accigliò, abbassando il viso. Sentì un tocco freddo, come un refolo di brezza, sfiorargli la guancia, ed alzò di nuovo lo sguardo
<< Quando sarai pronto, sarai tu a dover andare a dire a Dohko cosa sia successo.>>
<< Dohko?>>
<< Il Saint di Libra, a Goro Ho, in Cina …>>
Mu si accigliò un istante
<< Non potete andarlo a salutare, almeno?>> chiese. Shion fece un sorriso mesto
<< Ci siamo già salutati, io e lui.>>
Mu annuì. Shion gli sfiorò un’ultima volta il viso, poi anche l’ultimo soffio del suo Cosmo scomparve definitivamente. Mu lasciò che le lacrime gli bagnassero il volto, concedendosi di avere solo dodici anni. Scese al piano terra, avvicinandosi allo scrigno della Cloth, e vi si sedette accanto, stringendosi le ginocchia al petto e posando la testa di lato sullo scrigno stesso, lasciandosi andare ai singhiozzi.
All’alba si alzò dal pavimento ed andò a sciacquarsi il viso al piccolo ruscello che scorreva giusto dietro la torre. Vi si specchiò, notando quanto sembrasse piccolo e fragile in quel momento. Sbuffò, imbronciandosi, cercando di darsi un contegno
<< Dimmi quello che devi dirmi, ho ancora molto da fare qui.>> quasi aggredì il nuovo venuto. Sentiva di non aver bisogno di essere all’erta. Non c’era combattività nel Saint alle sue spalle, in quel momento …
<< Aiolos ha tradito ed è morto …>>
Mu sentì chiaramente il dolore nella voce di Saga
<< Shura ha compiuto l’esecuzione, ma si sono perse le tracce di Atena …>>
Mu annuì, girandosi poi. Atena era in salvo, lo sapevano tutti due. Aiolos l’aveva salvata, lo sapevano tutti due. Shura era stato ingannato dalla propria cieca devozione al Grande Tempio, macchiandosi del’omicidio della persona che più ammirava al mondo.
Il dolore di Saga, in quel momento, era reale. Mu non si trovava al cospetto della stessa persona che aveva ucciso Shion, ma al vero Saga, quello tanto gentile da venire spesso paragonato ad un angelo …
<< Aiolia come sta?>> chiese, preoccupandosi per il proprio coetaneo. Si erano allenati insieme, avevano condiviso l’esperienza dell’investitura quand’erano ancora troppo piccoli per capire cosa stesse succedendo, dopotutto. Non erano propriamente amici, ma comunque non riusciva a togliersi dalla testa che Aiolia in quel momento dovesse sentirsi come lui. Completamente perso, tradito nella fiducia, confuso. E disperato …
<< Abbiamo appurato che non sapesse nulla dei piani di suo fratello. E … beh, non l’ha presa bene …>>
Mu annuì. Lo immaginava. Lo sapeva.
<< Portagli le mie condoglianze e scusati con lui da parte mia per non potergli essere d’aiuto in questo momento.>> replicò, formale. Saga si morse leggermente il labbro inferiore
<< Non torni al Santuario, piccoletto?>> gli chiese, in tono quasi dolce. Mu strinse gli orli delle maniche della propria veste, ingiungendosi di non cedere
<< Ho l’ordine del Grande Sacerdote di rimanere qui. Finchè non mi richiamerà, è mio dovere restare. E visto il tradimento di Aiolos, ho l’impressione che tra non molto mi troverò parecchio lavoro di … manutenzione da svolgere …>>
Saga annuì
<< Giusto. Poterò i tuoi saluti a Shion …>>
Mu annuì semplicemente, ma dentro stava gridando a Saga di non pronunciare il nome dell’uomo il cui sangue ancora gli lordava le mani.
Con un ultimo cenno del capo, Saga si voltò, allontanandosi. Mu parlò senza pensare
<< Che Atena ti protegga, Cavaliere …>>
Saga si fermò, poi scrollò le spalle
<< Non ho diritto alla Sua protezione.>> disse, prima di allontanarsi abbastanza da potersi teletrasportare al Grande Tempio.
Mu si trovò solo. Quando si girò di nuovo verso il ruscello, il riflesso che vide era differente da quello di pochi minuti prima. Gli stessi lineamenti ancora morbidi, gli stessi capelli chiari e lisci, gli stessi occhi dalla forma allungata. Ma il suo sguardo … benché facesse fatica a riconoscersi, l’uomo di cui vedeva il riflesso era indubbiamente lui.



Ultime precisazioni. 
Allora, chiaramente ho spstato la notte degli inganni un po' più in la rispetto alla cronologia kurumadiana (zio trattorino, che ti fumavi? Eh?), quindi Mu e quelli del "suo" gruppo hanno 12 anni, 14/15 i tre malefici (ho appena riguardato nightmare before christmas ... vengo, vedo e prendo, siete voi, si? Ammettetelo!) e ho avvicinato un pochino i grandi, che ne hanno 18 (il che continua a non giustificare il giappodoppiatore di Aiolos, comunque ... e io un giovane basso greco lo conobbi al corso estivo di canto, ma comunque non aveva il vocione così! X°D). 
Il fatto che Shion dica a Mu di non potersi lasiare vendicare da lui non ha assolutamente nulla a che vedere con abilità o no nel farlo, ma ha invece tutto a che fare con la shottina della delusione d'amore X°D (War, sai che è colpa tua ... XDDDD), giusto per aumentare un po' l'angst
MU: perché non ce n'era abbastanza ... =_=
La scena di fianco all'armatura dell'ariete l'ho riusata dalla shottina di Kiki ...
E il nomignolo è arrivato da qui, stessa frase che poi ho usato nell'ultima che ho postato 
Fine notine, credo X°D