Sto facendo i compiti seduto sul divano. La terza elementare è piuttosto complicata. Avrei invitato qualcuno a studiare con me, ma Ai non è molto disponibile su queste cose. Improvvisamente, Ran entra canticchiando tutta allegra.
“Cosa c'è? Hai convinto tuo padre a non bere più neanche una goccia di birra?”
“Che?”
“Sonoko ti ha invitata a una serata di shopping al centro commerciale?”
“No!”
“Hai finalmente baciato Shinichi?”
“Conan!”
Incrocio le braccia. “Cosa è successo?”
Ran freme dalla voglia di dire quella cosa. “Beh, vedi... In classe mia c'è questo ragazzo italiano, Angelo Chiesini, che ha padre occidentale e madre giapponese...”
Eccome se me lo ricordo. Io odio quel tipo. Non per un aspetto del suo carattere, ma perché faceva sempre il cascamorto con Ran.
“Beh, io e lui... stiamo insieme!”
Mi sento come se un camion mi fosse passato addosso.
“M-ma... è lui che ha baciato te, vero?”
“No, sono io che ho baciato lui”
Lo stesso camion di prima torna indietro per riacchiapparmi. Ran ha davvero dimenticato me, il suo Shinichi, il suo fanatico di gialli? Sono Conan ormai da tre anni, ma Ran non era mai arrivata a tanto. E la pozione per tornare temporaneamente Shinichi è andata perduta. “Okay. Bello.” e, con la scusa di non sentirmi troppo bene, esco dalla stanza e vado a fare una passeggiata. In mezzo alla strada, incontro Ai, come sempre persa nei suoi pensieri cupi. “Ciao Haibara.”
“Edogawa. Cosa è successo?”
“Ran si è fidanzata con un altro.”
Ehi ma... quello è un luccichio di gioia che ha negli occhi Ai? Sì, lo è di certo. Un attimo... e se... “Haibara, da quanto sei innamorata di me?”
Le vedo sul viso un sorriso nascosto. Ho fatto centro. “Da quando ti ho visto per la prima volta. Tu eri così... così... non lo so... avevi quell'atteggiamento da eroe a cui non ho saputo resistere.”
Le prendo la mano. “E allora non resistere”. Ai mi guarda con gli occhi umidi e mi abbraccia. La abbraccio anch'io. È arrivato il momento di dimenticare Ran e andare avanti.