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Autore: io_sono_nessuno    05/01/2016    0 recensioni
Adrenalina, paura, terrore, velocità, limiti, questa storia parla di tutto questo e molto di più, parla di come si deva sempre superare i limiti del possibile ma mai quelli dell'impossibile, parla di una ragazza pazza e dei suoi amici ancora più pazzi che la seguono, o forse parla di quello di cui nessuno vuole parlare, parla di viaggi, di amicizia e di morte.
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 1

 

Anna

 

Ho problemi? Sì, direi di sì.

Ho intenzione di risolverli? No.

Mi siedo sul bordo del finestrino lasciano le gambe dondolare all'interno vicino a Matt che sarebbe seduto vicino a me. Da qui sento tutto con se fossi in un universo parallelo, tutti i miei sensi sono amplificati: sento l'aria in faccia, la sento percorrere i confini del mio viso e poi ricominiciare a correre libera, la sento graffiarmi il viso a farmi il solletico, la sento nelle orecchie che produce quel rumore strano che ti fa solo capire di aver raggiunto la velocità adatta per divertirti, quella con cui potresti farmi male. Sento anche Oliver da davanti che mi urla di rientare e gli ubbidisco con uno sbuffo che probabilmente nessuno a parte gli alberi e l'asfalto che ci circondano ha sentito.

-Anna devi subito iniziare?-

-Sì, e lo sai-

-Lo sappiamo: non ti diverti se non rischi la vita- Interrompe Percy con un tono quasi annoiato e io gli lancio un'occhiataccia ma subito dopo sorrido furba: sarà la miglior vacanza mai esistita.

-Il mio obbiettivo non è rischiare la vita, io voglio avere paura, voglio adrenalina-

-Drogati- Sento Matt borbottare e scoppio a ridere senza rispondere, tanto sanno come la penso.

 

Decidiamo di fermarci a una specie di locanda moderna, a me non ispira molto ma gli altri sembrano convinti e poi stiamo tutti morendo di fame, salto giù dal finestrino e poi apro la portiera a Matt con fare da autista, cosa che non potrei essere dati i miei 17 anni ma sono particolari. Tutti i ragazzi scendono e Percy va a parlare con la cameriera polacca, che poi io dico...proprio in Polonia dovevamo andare? Il ragazzo torna tutto contento e ci annuncia che c'è un tavolo bello grande libero e di entrare, una volta dentro la cameriera ci guida fino a un tavolo minuscolo.

-Fortuna che parlavi polacco-

-Ei! Non è colpa mia se qui hanno un'altra idea per grande-

-La prossima volta ci parlo io, scommetto di capirci di più di te- Interviene Oliver che ha due anni in più di me e parla alla perfezione un bel po' di lingue, sono la sua passione. Io sa a malapena l'italiano e il tedesco.

Dopo aver ordinato esco per farmi un giro nel “giardino” del ristorante che consiste in un prato attraversato da un fiume abbastanza agitato, subito mi avvicino attirata dall'acqua che scorre veloce e trasporta con sé sassi e qualunque cosa abbia la sfortuna di trovarsi lì. Cerco con lo sguardo il punto migliore per attraversare il flusso e individuo un tronco sottile e ricoperto di muschio, perfetto; mi avvicino e ci salgo lentamente per testarne la resistenza, nonostante tutto sembra ottimo. Cammino lentamente assaporando ogni singolo secondo, ogni minima scivolata e ogni vibrazione del legno, a un certo punto sento qualcuno urlare il mio nome e mi giro di colpo perdendo la presa con il piede sinistro che vola sopra l'acqua, per un secondo sento il cuore in gola, ma pio ricordo di avere anche l'altro piede e sposto tutto il pero su esso, recuperando così l'equilibrio. Dopo questa operazione scoppio a ridere, è per questo che vivo: per questi piccoli momenti in cui sento la sensazione di paura assalirmi insieme alla consapevolezza di non essere immortale, esiste la morte e il mio passatempo preferito è continuare a sfiorarla senza però mai toccarla sul serio. Molti direbbero che sono pazza, altri che sono “forte” mentre molti hanno solo paura di me, ma la paura è nostra amica, basta saperla usare.

 

Matt

 

Ero uscito alla ricerca di Anna ma non mi aspettavo certo di trovarla ad attraversare un fiume in equilibrio su un tronco minuscolo e pieno di muschio, non che la cosa mi stupisca più di tanto, dopotutto l'ho vista fare cose molto peggiori, solo che non me l'aspettavo, tutto qui. Come invece mi aspettavo la sua risata spensierata dopo essere appena quasi caduta in acqua, quello è il suo gioco e io ormai ci ho fatto l'abitudine.

-Volevo solo dirti che è pronto-

E torno dentro con lei che mi saltella dietro, non ho mai capito se la sua agilità è naturale o semplicemente indispensabile.

 

Finito di mangiare torniamo in macchina e Oliver si mette alla guida con Percy accanto, mentre invece io e Anna andiamo dietro. Appena partiti stranamente Anna non si siede fuori, anzi chiede: -Pensiamo di dormire fuori?-

-Sì, beh, l'obbiettivo dei sacchi a pelo e delle tende era quello- Risponde pronto Percy, Percy ha sempre la risposta pronta, che sia spiritosa o seria, lui saprà sempre che rispondere, ha un anno in più di me ma ormai ci conosciamo da così tanto tempo che non conta. È il più alto tra di noi, credo raggiunga il metro e novanta che messo al confronto con il mio e settantacinque colpisce, non ha le spalle particolarmente larghe, i capelli biondi gli arrivano quasi alle spalle e li tiene continuamente spettinati, stile surfista, il look si abbina alla perfezione con gli occhi blu scuro, color notte stellata, come piace chiamarlo ad Anna. Oliver invece è la mia copia spiccicata, solo più grande, o forse sono io a essere la sua copia visto che ha due anni in più...Comunque siamo entrambi mori e ben piazzati fisicamente, occhi scuri entrambi, solo che i suoi sono coperti da occhiali; l'unica differenza è l'altezza visto che lui è poco più basso di Percy. Poi c'è Anna, mi giro a guardarla e lei come risposta agita i suoi capelli colorati d'arcobaleno, e quando dico arcobaleno intendo proprio arcobaleno: sono si base neri ma ha ciocche di tutti i colori sparse ovunque e quandoli muove sembra di guardare una di quelle trottole con tutti i colori per bambini, fisicamente non ha nulla di speciale, naturalmente a causa di tutto lo sport che fa è magra, anche se mangia come un bue, ha gli occhi neri e un sorriso enorme che è bravissima a fingere.

-Pensavo di fermarci su questi monti, sono a qualche ora di viaggio e c'è una vista fantastica-

Non mi sembra una cattiva idea, e nemmeno agli altri quindi decidiamo di fare così.

 

Il viaggio passa tranquillo e alle nove ci fermiamo su una cima da cui si vedono alberi e alberi, ma non è male. Iniziamo a montare le tende ma a breve ci accorgiamo che l'unico in grado è Percy e siccome non fa affatto caldo decidiamo di dormire così, all'aperto. Mangiamo velocemente con quello che avevamo comprato in un paesino non lontano da qui e poi ci sediamo a guardare le stelle, mentre invece Anna inizia a saltare da un sasso all'altro, avvicinandosi sempre di più al precipizio, finché non ha le punte dee piedi fuori e si regge solo sui talloni. Suona l'orologio di Oliver e scuoto la testa: buon giorno nuovo.

   
 
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